Il sacrificio di Paolo Borsellino
E' stato un esempio per tutti i giudici. Un uomo che ha lavorato per adempiere al proprio dovere istituzionale. La mafia lo ha ucciso perché era un personaggio scomodo, come Giovanni Falcone.
Oggi ricorre il tredicesimo anniversario dall’attentato che uccise il giudice e gli uomini delle sua scorta sotto casa sua in via D'Amelio a Palermo.
Ma sono ancora tanti i punti oscuri nella vicenda personale di Borsellino come afferma Giuseppe Lumia capogruppo Ds in commissione Antimafia.
"Dopo tanti anni siamo ancora assetati di giustizia. Ci sono troppe domande a cui ancora non abbiamo avuto risposta e troppi fatti che ancora rimangono senza una spiegazione chiara: nelle inchieste ancora aperte sulle stragi del '92 si nascondono verità che speriamo vengano portate alla luce", dice Lumia, che ricorda la richiesta diessina di un'indagine autonoma della commissione Antimafia sul periodo delle stragi: "L'unico atto che è stata l'acquisizione delle sentenze".
"Si doveva e si poteva fare di più perché sicuramente il motivo delle stragi sta nelle collusioni tra mafia, politica ed economia. Ancora oggi parlare di mafia e politica fa paura, e non si compiono scelte nette per tenere le collusioni fuori dalla vita politica. Per questo ricordare il sacrificio di Borsellino non può essere un momento solo rituale o di pura memoria ma deve essere un momento di impegno per la verità e per la rottura dei legami tra la mafia e la politica".
Bambini sul luogo dell'attentato
Una mattinata di giochi per i bambini in via D'Amelio: la gioia dei piccoli nel luogo che 13 anni fa fu il teatro della devastazione della morte nella strage mafiosa per uccidere il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta. Per iniziativa dell'associazione Libera, i piccoli dei gruppi di Monreale, Albergheria, Zen, Sant'Egidio, dell'Agesci, dell'Associazione scacchistica palermitana, e 200 ragazzi del Don Bosco si sono ritrovati stamani per ricordare in modo diverse le vittime della strage.
Un grande tabellone raffigurante il gioco dell'oca accanto a un'enorme scacchiera sono solo alcuni degli elementi scenografici allestiti per creare una sorta di parco giochi. Un grandissimo tendone con i colori della bandiera della pace avvolge centinaia di bambini vocianti. "Ricordare Paolo vuol dire stare in mezzo alla gente perché la mia storia nasce in mezzo alla gente", ha affermato Rita Borsellino, sorella del magistrato e vicepresidente di Libera, che ha spiegato: "Sono passati 13 anni dalla morte di Paolo ma il ricordo deve essere vivo, per questo facciamo giocare i ragazzi perché loro non sono un futuro ma un presente un po' diverso, più consapevole. Attraverso le regole del gioco imparano le regole della vita". La sorella del giudice si è poi rivolta alle istituzioni: "Le amministrazioni hanno il dovere di ricordare. L'impegno delle istituzioni non è mai sufficiente, e non potrà mai essere sufficiente".
Una gigantografia lo ricorda
Una gigantografia del giudice Paolo Borsellino, che riproduce anche una sua celebre frase contro la mafia, sarà perennemente esposta nella sala Giunta del Municipio e nell'ufficio di gabinetto del sindaco di Polizzi Generosa, sulle Madonie. "La decisione della giunta - dice il primo cittadino Salvatore Glorioso – è stata presa per non dimenticare le stragi del '92 che colpirono non solo i servitori dello Stato ma anche le coscienze dei cittadini".
tgcom
per non dimenticare!!