SAITAMA (GIAPPONE) - Ancora caroselli ad Atene. All'ora di pranzo migliaia di greci sono scesi in piazza, per festeggiare bandiere alla mano e a suon di claxon l'impresa della nazionale che a Saitama ha interrotto il sogno del Dream Team USA. I 22 tatuaggi di 'Melo' Anthony non hanno protetto gli americani dalla sconfitta nella semifinale mondiale: 101-95 il risultato finale.
Ed è ancora una volta la Grecia a fare la sorpresa. Ha cominciato nel 2004 e da allora non ha più smesso. Negli sport di squadra è diventata un colosso: campione d' Europa nel calcio e nel basket, da oggi è matematicamente certa di essere quanto meno vicecampione del mondo.
In campo Yannakis ed i suoi hanno festeggiato come se avessero già vinto la medaglia d'oro. Ma in fondo è come se l'avessero vinta davvero, perché non può essere la Spagna che incontrerà in finale (battuta l'Argentina campione olimpica) a dare legittimazione più grande della selezione NBA. Anche se per gli USA, quella di oggi è la seconda batosta in due anni. Continuano a pensare che il loro campionato nazionale valga più dei mondiali, ma qui fanno la stessa fine fatta alle Olimpiadi di Atene.
Nel 2004 battuti in semifinale dall' Argentina (che poi sconfisse gli azzurri per l'oro, salvo farsi battere oggi di un punto nell'altra semifinale), qui sconfitti dalla Grecia di Panagiotis Yannakis che fu il primo greco invitato ad un 'camp' NBA nel 1982. Allora gli chiesero 'anche in Grecia si gioca a basket?'. Oggi glielo ha dimostrato dalla panchina, imbrigliando gli spunti di Carmelo Anthony, Lebron James e Dwyane Wade.
Gli USA hanno chiuso in vantaggio di sei il primo quarto 14-20), ma nel secondo hanno subito un 'break' di dieci punti (31-21 il parziale per un punteggio totale di 45-41), doppiato da un altro da otto lunghezze nel terzo tempo (32-24, 77-65). Priva di Nikos Zisis per la tripla frattura facciale rimediata per una gomitata del brasiliano Varejao, la Grecia ha trovato il suo leader nella guardia Vassilis Spanoulis, autore di 22 punti. E nel pivot Schortsanidis l'uomo immarcabile: con i suoi 125 chili è sistematicamente riuscito ad entrare nella campana americana, piazzando 14 punti.
Ma a fare la differenza è stata l'impostazione di gioco: aggressivo in difesa e collettivo in attacco, devastante in una giornata in cui le individualità americane non hanno brillato al tiro. Certo, James ha fatto 30 punti, Anthony 32, Wade 25, Paul 24 e Johnson 26. Ma se la percentuale di tiro da due è stata accettabile (24/38, ovvero 63,2%) quella da tre è stata scarsa (9/28, 32,1%) ed ancora peggiore quella nei liberi (20/34, 58,8%). In compenso la Grecia é stata molto più precisa: 71,1% da due, 44,4% da tre e 69,7% nei liberi. Che sono stati decisivi nell'ultimo minuto, quando gli USA si sono rifugiati nel fallo sistematico per cercare di raddrizzare il match. I greci li hanno messi dentro tutti, annullando le accelerazioni americane.
"E' stata una partita incredibile - ha detto Yannakis - penso che questa partita abbia promosso il basket nel mondo. I miei hanno avuto un grande spirito di squadra e soprattutto hanno mostrato un grande carattere. Ci hanno creduto, hanno atteso il momento giusto ed hanno colpito. Non sono mai andati in panico".
Ed il Primo Ministro Costas Karamanlis ha fatto sentire a Yannakis la gioia di un paese intero: "Ci ha telefonato per complimentarsi per il modo in cui abbiamo giocato". Complimenti diffusi anche in diretta tv. "Nessuno poteva credere che succedesse - ha detto Karamanlis all' emittente statale NET - La Grecia ha messo gli americani in ginocchio. Questa storica vittoria rende orgogliosi tutti i greci nel mondo. E' la prova che la Grecia può raggiungere qualsiasi risultato quando crede in se stessa". E ci credono i tassisti di Atene: "Siamo campioni del mondo", gridano tra i caroselli.
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