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THE DAY AFTER DEATH di Luigi De Conti

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2007 21:46
15/03/2007 13:33
 
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DURATA: 12 MIN.

REGIA: LUIGI DE CONTI

ATTORI
PRINCIPALI: DANIELE DEL NEGRO, MARTINA LACCANIA, WILLIAM DELLA PIETRA

SCENEGGIATURA: LUIGI DE CONTI

MUSICHE: ALAN DE CONTI

FOTOGRAFIA:
GOVANNI CARPENTIERE(Luigi De Conti)

MONTAGGIO: LUIGI DE CONTI

BREVE
SINOSSI: UN UOMO, FORSE FERITO, E' IN FUGA; UN' ALTRO, ARMATO, LO
INSEGUE.... UNA RAGAZZA VUOLE RAGGIUNGERE I SUOI GENITORI.....QUALCHE
COSA E' ACCADUTO, ORA LA MORTE NON è LA FINE, ORA LA MORTE è L' INIZIO
DI UN VERO, REALE INCUBO!

BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:
NATO A UDINE IL
3/10/76
DAL 2001 inizia a girare cortometraggi rigorosamente a costo
zero con gli amici.
Tra le migiori opere da segnalare la trilogia de
"THE HITCHER"(THRILLER), l 'horror in friulano "AGANES" e l' ultimo
corto "THE DAY AFTER DEATH".

FOTO DEL REGISTA:



EVENTUALE LINK
UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO: CLICCA QUI

16/03/2007 14:30
 
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Luigi De Conti affronta uno dei temi più speculati,e per questo forse anche tra i più difficili da trattare per il rischio di cadere nella banalità, del panorama horror:lo zombie movie.
Il compito non era semplice e devo dire con rammarico che "the day after death" non supera l'esame;la trama è troppo fiacca e supportata da una regia non sempre all'altezza e da una recitazione zoppicante;anche gli effetti gore (che in un film di zombie sono il pane!) latitano o sono totalmente insufficienti (da un colpo alla testa fuoriesce una goccia di sangue..)e il corto si trascina stancamente verso l'agognato finale senza una scossa,senza un sussulto;forse sarebbe servita una maggior cura per i particolari:nei dialoghi,nel plotting,nel trucco degli zombi..staremo a vedere per le opere future
----------------------------------------
Ti odio.
No, non provo una semplice antipatia nei tuoi confronti:il mio é odio brutale, omicida.
É acido solforico sputato sui tuoi occhi.

16/03/2007 17:59
 
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regia tremolante, fotografia naturale, attori inesperti, plot non originale...

Piuttosto inconcludente, questo corto.


L'unica cosa a piacermi: la resurrezione del primo zombi e relativa uccisione.

La cosa che mi è piaciuta meno: la musica. Gli zombi sono sporchi, zozzi, marci, e l'atmosfera campagnola è sporca, zozza, primordiale... perché metterci una tastiera intonante melodie gotiche da castello draculesco?

Con gli zombi, poi, c'è un grosso problema: vincono e mettono paura se sono in molti. Se sono pochi, si perde la magia che si portano appresso. La migliore delle magie fra tutte, credo. Non ci sono vampiri o lupi mannari o streghe che tengano: gli zombi sono il massimo.
Eppure, come i capelli, è meglio che siano in molti.
E qui non basta parlare di paesi caduti in disgrazia, perché mi spiace, ma non ci credo.
Voglio vederlo, 'sto paese, voglio orde di zombi in cammino.
Almeno dieci. Meglio venti. Trenta, e sei sulla buona strada.

Lo zombie-movie è il più difficile da realizzare, questa è la verità.


Apprezzabile il tentativo.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."
18/03/2007 01:29
 
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Classico esempio di cortometraggio amatorialissimo, realizzato da persone armate di tanta passione ma di non molta competenza per quello che riguarda le più basilari regole della messa in scena.

Cercando qualcosa di positivo si trova una certa atmosfera vagamente inquietante, che, anche se campa troppo su suggestioni sedimentate nelle mente dello spettatore tipico dello zombie movie, viene aiutata dalle belle location naturali. Concordo sul fatto che non è male la resurrezione del primo zombie, poi personalmente basta. E a fare dire basta è sopra ad ogni difetto il totale vuoto che aleggia sul presente corto. Non ha un inizio e non ha una fine. Non ha messaggi nè personalità.

Regia inesperta e montaggio non proprio raffinato (specie per quello che riguarda l'audio, ma sorvoliamo questo punto) non aiutano e alcuni goffi tentativi di ricreare una situazione ai limiti dell'apocalittico (come le macchine con gli sportelli aperte ma parcheggiate in modo composto lungo i lati della strada o i due-zombi-due) rischiano di essere addirittura irritanti. Da riflettere e migliorare in tutto, e se la volontà di farlo è pari alla passione, allora i risultati arriveranno presto.
I'm death. Pure and simple.
18/03/2007 09:58
 
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Mi accodo alle recensioni precedenti...il corto in questione NON passa l'esame.
Anche se la visione non è stata assolutamente pesante, ma troppo priva di originalità la pellicola (una miriade di luoghi comuni classica per gli horror da morti viventi), per dare qualcosa in chiave emozionale a chi si affaccia alla visione di questo zombie-movie casereccio .
Resta una regia da mal di mare (troppo traballante e insicura) e un cast si primo pelo, non troppo impegnato nelle rispettive parti (Martina che fa la stizzita con chi in teoria gli ha salvato la vita poco prima????)...praticamente un corto, girato probabilmente per spezzare la monotonia giornaliera, in un ambientazione comunque molto bella (adoro la montagna)e un soundtrack non certo accattivante...aspetto Luigi De Conti in una nuova più studiata produzione...
19/03/2007 10:03
 
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Tentativo da applausi, visto che girare un corto a budget zero su uno dei generi più difficili da affrontare nel cinema non è cosa da poco. Purtroppo però anche il risultato è vicino al costo del corto, non me ne voglia De Conti. Il corto è decisamente troppo amatoriale, dall'inizio alla fine: ad una ambientazione che sarebbe anche potuta essere idonea allo scopo, se gestita in maniera migliore, fanno da contrasto una serie di dialoghi dalla pochezza disarmante, un plot stantìo, raffazzonato e tirato decisamente via; i ragazzi protagonisti ci provano ad esser credibili, ma più che la disperazione e lo smarrimento per esser rimasti soli contro orde di zombi affamati (orde...si vedono 4 zombi in croce in tutto il corto, per di più truccati alla meno peggio, anche questo un dettaglio da migliorare), danno l'impressione di essere annoiati a morte.C'è anche un clamoroso congiuntivo cannato dal protagonista nella parte finale, quando affrontanto il bivio in auto. Capisco che non siano professionisti, ma un minimo di credibilità in più nella recitazione non guasterebbe. Regia instabile, scolastica e traballante, che rende la visione decisamente faticosa, accompagnamento sonoro fastidioso e totalmente fuori contesto.
Tentativo falito quindi: non basta la passione, che De Conti sicuramente possiede, ma occorre anche un minimo di preparazione a tavolino e soprattutto un approccio meno casereccio.
25/03/2007 13:11
 
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Sicuramente uno dei corti "minori" in gara con diverse lacune nella narrazione e nelllo script, troppo vago e pretestuoso per risultare interessante. Mancano gli effetti speciali, e questo è un altro punto debole poichè se non hai storia e parli di zombi, e fai vedere zombi, e insceni aggressioni di zombi beh allora devi mostrare un minimo di splatter per destare l'attenzione del pubblico.
Di positivo, oltre che la passione per il genere, c'è sicuramente la ricerca, specie attraverso le prime fasi di montaggio del corto di un certo ritmo ed atmosfera che si fortifica grazie alle locations molto "rurali" e grazie alla luce fredda (non so se ricercata o se puramente ricreata dal digitale della telecamera). Anche la resurrezione del primo zombi è efficace.

25/03/2007 14:08
 
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Lollissimo qst video!!!

Scena top quella della ragazza che, per vedere se c'è ancora benzina, svita il tappo del serbatoio e scuote la vettura: una prova abbastanza attendibile se si è possessori di una vecchia vespa (ormai gli scooter nuovi hanno tutti l' indicatore di livello) a patto di non usare fiammeri o accendini per guardare nel buco, come pare che alcuni abbiano incautamente fatto. Con un automobile non serve semplicemente a un tubo, ma la ragazza sembra sicura di ciò che fa: "E' vuoto", sentenzia infatti.

Non male anche la sequenza in cui la Bravo 1800 del protagonista cicca l' avviamento: sarebbe più semplice sparare ai quattro zombi che arrancano dietro (tizi che hanno l' espressione di qualcuno a cui è stato detto "Fate gli zombi!"), inquadrati in una serie interminabile di campi e controcampi con bonus di zoom, invece il nostro eroe preferisce scendere e aprire il cofano, sicuro che bisognerà soltanto stringere i morsetti della batteria Varta nuova di pacca!

Eccellenti anche i dialoghi: la prima vittima ("Aspetta... aspetta... aspetta... non mi trasformerò!") e la ragazza in auto ("Lasciami... lasciami... lasciami... lasciami...", detto allo zombie che la afferra ad una gamba) mi hanno fatto rotolare.

Una vera chicca i numerosi Arbre-Magique della suddetta Bravo inquadrati in pp durante i dialoghi in auto: ma non potevano levarli? Oppure erano utili contro gli zombi, come l' aglio contro i vampiri?

Che dire di più su questo Luigi Conti's The day after death? Che tutto sommato sono contento di averlo visto, e lo consiglio.


*****************************

"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."


12/04/2007 21:46
 
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Secondo me il cortometraggio ha dei lati positivi e dei lati negativi.
La musica è carina e il regista dimostra di conoscere il proprio mestiere nel senso che sa muoversi con la cinepresa.
Tuttavia la storia, non essendo originale, avrebbe necessitato di qualche trovata particolare per diventare più appetibile.
Gli attori purtroppo non mi sono sembrati all'altezza della situazione e anche i dialoghi non sono un granchè.
Per quanto riguarda gli effetti e le scenografie si vede che il budget a disposizione non ha consentito di realizzare qualcosa in più.
Tuttavia apprezzo la passione e l'impegno che sicuramente hanno accompagnato la realizzazione di questo prodotto, che resta cmq un lavoro accettabile pur con i suoi limiti.
Mattia M - Visioni Gotiche
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