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VIOLENT PEOPLE di Giovanni Saviano

Ultimo Aggiornamento: 26/04/2006 12:07
11/04/2006 14:11
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: Violent People



TITOLO CORTOMETRAGGIO: Violent People
DURATA: 16 min.
REGIA: Steve Foose (Giovanni Saviano)
ATTORI PRINCIPALI: Rocco Granata - Armando Pezzella - Candido Mormile - Agostino Pesapane
SCENEGGIATURA: Giovanni Saviano - Diego Cardone - Carmine Saviano
MUSICHE: Diego Cardone - Candido Mormile
FOTOGRAFIA: Giovanni Saviano
MONTAGGIO: Giovanni Saviano
BREVE SINOSSI: Gli sembra di essere stato cieco; gli sembra di riacquistare la vista dopo chissà quanto; non conosce quella stanza, non ricorda di esserci arrivato. E’ mal tenuta, i ripiani sono quasi sommersi dalla polvere. Una fitta dalla ferita che ha sulla fronte si propaga al resto del corpo. Nota due scrivanie in fondo alla stanza. Sulla prima, la più grande, è poggiato un monitor con accanto un telefono, sull’altra, riconosce, tra cavi elettrici e pezzi di computer, alcune armi. Mentre cerca di capire cosa gli sia capitato uno squillo del telefono lo raggela. Finalmente delle spiegazioni... pronto?... pronto?...
11/04/2006 22:34
 
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Un ragazzo si risveglia, stordito e confuso, all’ interno di un sinistro stanzino; l’ unica opportunità di entrare in contatto col mondo esterno è rappresentata dallo schermo di un monitor, ma l’ individuo che da esso gli parla non lascia presagire nulla di buono...
Responsabile anche dell’ accattivante fotografia (che, nel suo piccolo, ricorda quella di alcuni capolavori argentiani), il regista Giovanni Saviano ricalca in maniera sufficientemente personale lo stile di pellicole più o meno note quali “My little eye” e “Contenders, serie 7”, centrando in buona parte
l’ obiettivo di intrattenere e stupire; il nome dell’ autore,
che da buon videomaker collabora su più fronti (tra cui soggetto, sceneggiatura e scenografie), figura in una mezza dozzina di voci, mentre risulta attribuita ad un improbabile pseudonimo soltanto la regia, molto valida dal punto di vista prettamente tecnico ma ampiamente migliorabile per quanto concerne la direzione degli attori.
12/04/2006 00:15
 
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Questo corto è molto affascinante.
Non ho amato l'incipit, il risveglio-improvviso-in-un-luogo-sonosciuto è molto ripetuto nella filmografia horror-thriller. Tuttavia, l'atmosfera è subito ambigua, oscura, una colorazione marziana della fotografia aiuta a sentirci in pericolo all'istante.
Il protagonista l'ho trovato ottimo, capace, altamente "scenico" nell'aspetto.
La regia è buona, spesso ultra veloce e disturbata quanto basta per dare l'impressione di essere braccati, e l'ambientazione decisamente ottimale vista la sceneggiatura.
Purtroppo, il tema centrale del plot lascia un pò così: direi di finirla, personalmente, con i reality a sfondo violento. Inoltre, non è ben chiaro il perché le cavie non cerchino di coalizzarsi e uscire; certo, si parla di "guadagno" a un certo punto, ma la cosa appare un pò forzata.
Oltre a questo, c'è da dire pure che il corto non è certo un horror.

Ribadisco l'ottima capacità nel ricreare atmosfere nemiche.
Bravi.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."
13/04/2006 23:11
 
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Il Grande Fratello imperversa anche nella televisione italiana ormai da molti anni, quasi volessero farci credere che sia una cosa trendy farsi spiare dalla mattina alla sera all’interno di un costoso set televisivo mentre telecamere per videosorveglianza invadono strade, metropolitane, negozi, centri commerciali, uffici. Difficile distinguere fra eccesso di zelo in fatto di sicurezza o aperta violazione della privacy…
Anche il mezzo cinematografico risente della moda del reality show e, dopo il buon My little eye di Marc Evans (girato realmente con un sistema di videocamere posizionate in vari angoli della villa in cui il film si svolge), tocca al cinema underground italiano dire la sua.
Dopo Body Count e Body Count 2, girati entrambi nel 2003 dal partese Davide Cancila, è ora il turno di Violent People del napoletano Steve Foose alias Giovanni Saviano.
Un uomo si sveglia in una stanza che non conosce, è disorientato, confuso. Una misteriosa videotelefonata lo mette all’erta. All’interno della casa ci sono altre persone…si rincorrono…si uccidono. E tutto per un nuovo format televisivo chiamato appunto Violent People in cui vale la legge del più forte.

Pur presentando un’idea di base interessante che trova il suo punto di forza nella critica sarcastica al mondo del reality show, Violent People risente molto di una realizzazione imprecisa e frettolosa e di una sceneggiatura poco approfondita. Ma andiamo per ordine.
Il corto denota una certa attenzione per l’inquadratura, mostrando buone angolazioni della m.d.p. in più di un’occasione (l’inquadratura iniziale e quelle in cui l’uomo sale le scale per essere poi avvolto dall’oscurità, per citare quelle più riuscite), ma in sede fotografica presenta una scarsa cura e numerosi errori (troppi controluce, alcune perdite di fuoco, un’illuminazione colorata – di evidente derivazione baviana - mal calibrata che si disperde nello spazio e non presenta luci a sorregge le figure dei personaggi che spesso si trovano in ombra anche quando parlano o agiscono).
Piuttosto incerti i movimenti di macchina con una videocamera traballante che sottolinea troppo la natura amatoriale del lavoro.
Il ritmo generale della narrazione non è male, ma la sequenza d’apertura dilata troppo il tempo (quasi 3 minuti) e finisce con annoiare facendo calare la buona tensione dei primi momenti.
Non ottima la recitazione (specialmente quella di “258”), ma questo è un problema comune alla maggior parte delle produzioni indipendenti e quindi sorvolabile.
Divertenti e ben realizzate le scene nello studio televisivo, comprese quelle in croma key e 3D del programma sanguinario.
Un’ultima nota di merito va sicuramente alla colonna sonora originale che vanta una sigla finale di tutto rispetto.
In definitiva un film dal buon potenziale, ma dalla realizzazione incerta che però dice la sua sull’ “occhio guardone” del Grande Fratello.

MARCO - SplatterMovie Productions_EXTREME VIDEO

www.mybloodblog.tk

www.splattermovieproductions.com
26/04/2006 12:07
 
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Mi permetto di inserire la mia personale recensione, in quanto presidente della giuria del festival inserirò man mano nel databese del sito e nel forum TUTTE le recensioni dei corti che hanno partecipato.
Mi sembra il minimo per onorare i registi che hanno animato il festival.


Un ragazzo si sveglia in una stanza lurida e avvolta dall'oscurità. Non sa perché si trova in quel posto finchè un televisore si accende e, sullo schermo, compare un individuo che indica al ragazzo dove trovare delle armi con cui difendersi. Senza ulteriori informazioni con cui orientarsi, il protagonista si troverà ben presto a dover lottare per aver salva la vita. Saviano (che si firma con lo pseudonimo Steve Foose), dopo un'esperienza lavorativa piuttosto lunga nel mondo televisivo, decide di dire la sua sull'argomento “reality show”, dirigendo un cortometraggio dal buon ritmo, che alterna situazioni riuscite ad altre realizzate forse troppo frettolosamente. La regia gioca su momenti di attesa ed altri forsennati, sottolineando le situazioni di violenza e la paura che invade i personaggi, con movimenti di camera a spalla e soggettive dagli scatti repentini. Alcuni aspetti tecnici sono pregevoli, uno su tutti il montaggio video che è serrato e piuttosto dinamico, mentre la stessa cosa non si può sempre dire della fotografia. Se le scelte cromatiche, nel corto in questione, riescono a creare un'atmosfera claustrofobica e di imminente pericolo è anche vero che spesso le luci di scena non illuminano a dovere soggetti e oggetti, pennellando il tutto in un'unica amalgama che appiattisce l'immagine. Anche l'audio in presa diretta è piuttosto sporco. La sceneggiatura è una sorta di mix fra “My Little Eye”, “Slashers” e “Contenders serie 7” , ma riserva qualche buona trovata ed un finale cinico. Efficace l'uso del chroma key e di alcuni effetti video e molto valida la colonna sonora, che scandisce bene narrazione ed atmosfera.
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