Be'... l'inizio m'aveva entusiasmato.
Città, notte, una telefonata ambigua... ottimo. E ottima anche la sigla "on the road".
Poi succede l'improbabile. Innanzitutto i personaggi, dotati di comportamenti assolutamenti fuori dal comune, assurdi, senza senso. Uno che chiude in camera qualcosa che "fa rumore" e l'altro che lo aiuta a sigillare la porta con un paio di mandate e poi si fa un goccetto riflettendo sul rapporto con la propria lady... mah, un pò forzato. Immagino a come sarebbe andata la cosa se fosse successo a me e ai miei amici: panico, parolacce, delirio, terrore... ecco cosa sarebbe accaduto.
La regia è buona in alcuni frangenti, e ammetto che il killer è scenicamente molto buono.
Apprezzo molto il fatto che si sia tentato di metter su una storia tra quattro mura, ho sempre amato i misteri delle "camere chiuse" alla vecchia maniera del giallo, ma i personaggi ( Dialoghi, azioni-reazioni ) sono tutti sbagliati.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."