Iraq, italiani rapiti: tre indagati

Due furono i carcerieri
Due uomini, entrambi iracheni, sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma per il sequestro di Salvatore Stefio, Umberto Cupertino e Maurizio Agliana, i primi italiani a finire nelle mani dei terroristi in Iraq. Si tratta di due carcerieri accusati di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Una terza persona, originaria di Bari, è indagata per aver arruolato gli italiani in Iraq.

Due indagati per il sequestro
Tra le accuse non c'è quella per l'omicidio di Fabrizio Quattrocchi. A due indagati il pool antiterrorismo, guidato da Franco Ionta, è arrivato grazie alle informazioni ricevute dagli americani. Il dossier arrivato a piazzale Clodio indica i due iracheni come gli appartenenti all'ultimo gruppo di carcerieri che deteneva i tre italiani.

Hanno confessato e fatto i nomi dei sequestratori
"Tre persone ci chiesero di tenere in custodia gli italiani per quattro-cinque giorni". E' l' ammissione fatta agli americani da due iracheni indagati dalla Procura di Roma. I due - secondo quanto indicato nel dossier arrivato alla Procura di Roma - hanno negato di essere terroristi, di non appartenere ad alcuna organizzazione e di essere stati ingaggiati, per pochi soldi, al solo fine di custodire i prigionieri per un breve periodo di tempo. I due iracheni avrebbero anche fatto i nomi dei tre sequestratori che si sarebbero rivolti a loro. Il carteggio al vaglio degli inquirenti romani contiene anche il nominativo di un terzo iracheno, arrestato durante il blitz del 9 giugno scorso, ma che risulterebbe estraneo al rapimento dei tre italiani.

Stefio, Cupertino e Agliana furono sequestrati il 12 aprile scorso e liberati dopo 56 giorni. I due iracheni sono stati anche interrogati dall'esercito Usa, ma nel carteggio inviato agli inquirenti romani non ci sarebbero particolari sulle loro versioni. Il dossier costituisce l'inizio di forma di collaborazione da parte delle autorità militari Usa alle quali gli inquirenti romani si erano rivolte per avere informazioni.

Arruolamento ex ostaggi, un indagato a Bari
Giampiero Spinelli, un 40enne che lavora in Iraq come addetto alla sicurezza, e che è amico, concittadino e collega di Umberto Cupertino, il 35enne istruttore di arti marziali originario di Sammichele di Bari, sequestrato in Iraq per 56 giorni assieme a Salvatore Stefio e Maurizio Agliana è indagato per "arruolamento o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero".

Avrebbe reclutato i tre italiani poi sequestrati in Iraq. Per questo motivo la Digos di Bari - diretta da Stanislao Schimera - sta svolgendo una serie di accertamenti sulla Presidium International Corporation, una società con sede alle Seychelles. Sul sito web delle imprese che lavorano per la ricostruzione dell'Iraq si presenta con un riferimento a Sammichele di Bari, un numero di cellulare che apparterrebbe a Spinelli e un referente che è Salvatore Stefio. La società opera nei settori della sicurezza, difesa, protezione del business e gestione di crisi in aree a medio ed alto rischio.

I servizi offerti in questi settori "sono sviluppati da uomini di provata esperienza che si avvalgono di tecnologie all'avanguardia capaci di risultati di altissimo livello. La consulenza è rivolta ai Governi che necessitano di una rapida risoluzione dei problemi di carattere militare, di difesa e sicurezza interna ed alle aziende mediante la fornitura di personale specializzato fino al recupero di persone in difficoltà".