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Il viaggio di Valentina e Luca

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2004 21:50
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02/02/2004 10:45
 
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Wrooooooom wroooooom il motore gira regolare, 140 all’ora.
Wroooooom wrooooom sorpassiamo i camion, sorpassiamo roulotte e camper.
Wrooom wrooooom ISO Radio ci avvisa che c’è traffico, tanto per cambiare, nel tratto appenninico della Bologna Firenze e sulla Salerno Reggio Calabria.
Wrrooooom wroooooom una canzone, poi un'altra. Sono stanca, continuo a dormicchiare mentre Luca come se niente fosse, canticchia. Finalmente siamo partiti per le vacanze, l’idea è di gironzolare su e giù per l’Italia, un po’ di cultura, un po’ di mare e soprattutto incontreremo alcuni amici conosciuti in internet, non ne vedo l’ora. Non vedo l’ora di arrivare, non amo andare in macchina, mi stanco, mi annoio, mi rompo. Provo ad aprire gli occhi, il sole sta sorgendo e la luce comincio ad illuminare il paesaggio attorno a noi, il panorama intorno a noi è cambiato, non più pianura, campagna, ma montagne, aspre, aride dure, Luca sta guidando ormai da quattro ore ininterrottamente, me lo guardo, con gli occhi semi chiusi, facendo finta di dormire, mi piace il mio uomo, non è esattamente bello, ma mi piace, mi piacciono i suoi occhi neri e profondi come la notte, ha un carattere dolce anche se è testardo come un mulo, mi capisce, mi ama, lo amo. Mi stiro sul sedile dell’auto, lui mi guarda mi sorride, e con una mano mi accarezza il viso, me la stringo stretta quella mano e la bacio.
­- Dove siamo?
­- Non lo so, non capisco più niente, questa strada è tremenda
­- Uffa non arriviamo più
­- Tra un po’ mi fermo, devo andare in bagno se no mi scoppia tutto qua
­- Cosa ti scoppia?
E così dicendo vado a toccarlo da sopra i pantaloncini, strapazzandolo un po’, bastano due secondi di palpeggiamento che già il suo “coso” comincia a gonfiarsi
­- Ehilalala che spettacolo, e così dicendo infilo la mano sotto i pantaloncini a palpeggiare un po’ il mio bellissimo giochino
­- Ehi sta ferma dai, sto guidando, cos’è ti sei svegliata calda? L’aria delle vacanze?
­- Se non ti va, mi fermo subito!!!!
E così dicendo tolgo la mano e mi rannicchio sul sedile, lo guardo e faccio il broncio, ma come si permette di rifiutare una mia avances? È vero sta guidando, ma cazzolina era solo una palpatina innocente. Mi rannicchio sul sedile, ma mi è venuta un po’ di rabbia, ed anche un po’ di voglia, sentirmi in mano il mio gioco preferito, sentire il suo calore mi ha fatto scaldare, mi è venuta voglia di giocare
­- Se non posso giocare con te allora mi tocca giocare da sola!
Luca mi guarda stupito, lui lo sa che io posso esagerare, lui lo sa che se mi fisso …..
­- Valentina cosa vuoi dire?
­- Niente Luca, proprio niente, tu continua a guidare, non preoccuparti
Luca guarda la strada, lo voglio stupire, ho voglia di giocare, mentre le guardo, lascio che le mie mani comincino a giocare con il mio corpo. Una mano comincia a giocare con il mio seno, con le dita da sopra la maglietta disegno dei cerchi attorno al capezzolo, che subito si erge eccitato e voglioso, gli giro attorno, lo stuzzico, lo pizzico lo tiro e ondate di calore scendono a scaldarmi, alzo la maglietta e la mia mano corre sulla mia pelle nuda, corre a toccare la dove sa, corre a stuzzicare le mie tettine, corre a giocare con i capezzoli duri come chiodi, li tira, lo stropiccia, ci gioca delicata e violenta nello stesso tempo.
Luca è strabiliato, mi guarda e mi chiede cosa diavolo sto facendo
­- Niente, niente, tu guida, gioco solo un po’
Lui rallenta, alcune macchine ci sorpassano, potrebbero vedermi, forse, chi lo sa, chi se ne frega anzi, l’idea mi eccita ancora di più; la mano va giù, accarezza la pancia, si ferma a giocare con l’ombelico. Mi siedo meglio, allargo le gambe e metto i piedi sul cruscotto, mi lascio scivolare un po’ in giù
­- Ma che fai Valentina sei matta?
­- Niente, niente tu guida,
La voce si è fatta roca, una mano scivola dentro i pantaloncini, scivola sulla pelle liscia del mio pube depilato, liscio e morbido, solo un ciuffo di peletti che contornano la mia fighettina.
Mmmmmmmmmmmmm che bello, le dita corrono a scoprire, queste pieghe di carne morbida e sensibile, vanno ad aprire porte sconosciute, vanno a giocare con questa carne dalle mille sfumature di rosa e di rosso. Chiudo gli occhi e lascio che il mio corpo vaghi nel piacere, due dita stanno giocando all’inizio della mia vagina, l’indice dell’altra mano sta stuzzicando il bottoncino, lo titilla, lo scopre, lo accarezza, onde di calore partono dalla mia testa, si concentrano li. Il mio corpo vola, si stacca dalla testa, la mia razionalità finisce dove inizia il piacere mi dimentico di dove sono, e lascio che la mia voglia di godere comandi.
Allargo le gambe, le dita entrano nella mia vagina, una, due profonde, il dito indice ruota sulla mia clitoride, Dio che bello. La mia testa pensa al godere, pensa a quando facciamo sesso, pensa al mio amore, e le mie mani entrano escono, schiacciano, accarezzano, cercano i punti più sensibili e li trovano. Sento i miei umori scendere sulle mie gambe, sento il mio odore di donna, il profumo del mio piacere ha invaso la macchina. Dio mio che bello, come mi piace, le mie dita giocano con la fighettina ed io sto viaggiando in un mondo di goduria, poi un clacson tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ed una sbandata mi riportano a terra. Luca è pallido e rosso nello stesso tempo, sta sudando, è teso, alla prima piazzola di sosta si ferma, spegne la macchina, mi guarda negli occhi, le mie mani continuano a toccare, stuzzicare, accarezzare.
­- Valentina cosa diavolo stai facendo? Siamo in autostrada, mica in camera nostra! Mi vuoi far andar fuori di testa? Vuoi che tutti i camionisti della Bologna - Firenze si fermino con te?
­- Amore, voglio solo farti vedere quello che ti perdi quando mi rifiuti
E così dicendo chiudo gli occhi, sposto di lato i pantaloncini e lascio che lui veda le tre dita infilate nella mia vagina.
Tuuuuuuuu un camion strombazza il suo clacson passandoci accanto, so che mi possono vedere, ma non mi interessa, l’idea che altri occhi sconosciuti ci vedano mi fa eccitare ancora di più, socchiudo gli occhi, Luca mi sta guardando, a bocca aperta, gli occhi stupiti, non sa cosa fare, non sa come muoversi, è una cosa nuova questa, ha paura di sbagliare.
Vederlo così impacciato mi fa tenerezza, me lo fa amare ancora di più, vedo che si abbassa i calzoni e comincia ad accarezzarsi, il suo cazzo è rosso, paonazzo, sembra stia scoppiando con la mano comincia a masturbarsi.
Tuuuuuuuuuuuuu un altro camion
Tuuuuuuuuuuuuu un altro ancora, la rete di CB li ha avvisati
Le mie dita frullano sempre più forte, dentro fuori, fino in fondo, i miei capezzoli sono come di pietra, ansimo, grido, parlo e faccio versi, dentro fuori, veloce, veloce, veloce sul bottoncino, le mie dita scivolano facili, facili dentro il mio corpo, i miei umori mi hanno imbrattata, rumori ed odori quasi osceni quasi sporchi
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Uomini che mi guardano, Luca che si masturba accanto a me, Dio se mi piace, Dio che bello mi sento donna, mi sento viva Luca arrivo, arrivo, arrivo, stingimi
Sento come un onda che parte da dentro e mi spinge ad urlare ad inarcarmi, tutto il mio corpo è teso attende l’urlo liberatorio attende che il godere esploda dentro e fuori me E poi arriva, arriva ed urlo le mie dita sono come impazzite entrano fino in fondo, il mio corpo saltella si inarca si solleva ed il piacere si impossessa di me, urlo tutto il mio godere
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu occhi estranei che mi vedono urlare
Luca mi abbraccia stretto, il mio corpo vibra vicino a lui, mi bacia gli occhi, la fronte i capelli, lascia che la mia bocca respiri, come un sommozzatore che riemerge dalle acque più profonde, ho bisogno di aria, il mio corpo si rilassa, le mie dita escono da me, un attimo di spossatezza, gli occhi chiusi, un senso di pace e di pienezza bellissimi
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu occhi vogliosi che passano e vedono una donna con le gambe spalancate, la figa di fuori, ma quanto poco possono vedere di quello che è davvero
Luca è accanto a me, lo guardo è eccitato, è stupito, sta scoprendo una donna diversa, una moglie nuova?
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
­- Valentina ti amo, ma perché così cosa è successo?
­- Niente amore, avevo voglia di godere. Tu mi hai detto che doveva essere una vacanza “goduriosa” e questo mi sembrava un bel modo di iniziare
Luca mi guarda con occhi diversi, non sa cosa dire, è buffo con quella faccia così, i calzoncini a metà gamba ed il cazzo di fuori. È buffo ed eccitante, mi si avvicina, mi bacia, le nostre lingue si cercano, si inseguono, mi stringe a lui sento tutto il suo amore, è un bacio lungo, caldo, appassionato in un bacio ci diciamo tutto il nostro amore, la nostra complicità.
- Dai stenditi che adesso ti faccio rilassare io
Lui si stende sul sedile, lo abbassa un po’, io mi avvicino, comincio ad accarezzarlo, tutto attorno, su e giù, su e giù mi piace sentirlo nelle mani duro, caldo vivo. Su e giù poi un giretto ad accarezzare i testicoli, il suo scroto si è “rappreso” con le mani accarezzo, gioco, mi abbasso con la testa, mi appoggio alla sua pancia, la bocca a pochi millimetri dalla sua cappella. Lo masturbo lentamente su e giù, lui spinge in su vorrebbe che lo baciassi, no, no è troppo presto ancora, soffio e lui sente il mio respiro, la mia bocca è lì a pochi millimetri ma non è ancora ora.
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuu stavolta il clacson parla di invidia
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuu vi piacerebbe, ma la mia bocca adesso e solo per il mio uomo
Lo accarezzo su e giù su e giù, sento il suo corpo tendersi, no è presto aspetta, rallento il ritmo, lo stringo un po’, giochi con i suoi peli, e poi ricomincio, lentamente con le mani su e giù, su e giù. Mi avvicino, lui sente il mio fiato e poi con la lingua comincio ad assaggiarlo, piano lentamente, tutto intorno alla cappella, la assaggio, la gusto con lentezza e piacere. Lui si tende, spinge ma io mi scosto, lo lecco tutto attorno poi scendo giù con la lingua, lascio strisce lucide a traccia del mio passaggio poi di nuovo su, gioco con il suo buchino, un sapore leggermente salato mi parla del suo piacere, gocce di piacere che mi dicono delle sue voglie.
Mi giro, mi inginocchio a terra, devo spostare la leva della marcia, certo l’abitacolo della macchina non è esattamente il posto più comodo per queste manovre
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu altri camion ci suonano che sia tifo? Che sia un incitazione?
Finalmente trovo la posizione che volevo, volevo che lui mi vedesse, volevo vederlo!
Lo guardo negli occhi, lui guarda me, apro la bocca e piano piano, lentamente comincio ad ingoiarlo, adagio lentamente, fino in fondo, fino a dove posso e la mia lingua gioca, lecca, liscia. Risalgo lentamente e succhio e gioco, risalgo e lo guardo. Poi giù e su sempre più a fondo sempre più veloce.
Lascio che la mia saliva scenda a bagnarlo, a bagnarmi le mani, lo masturbo, lo succhio. Il suo sapore nella mia bocca, la consistenza nelle mie mani. Su e giù, dentro e fuori movimenti conosciuti ma fatti qui, fatti così mi piace, mi piace da morire
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu siete invidiosi vero?
Su e giù sempre più veloce, Luca è troppo eccitato, lo sento tendersi, lo sento irrigidirsi, sento la sua onda che monta, mi scosto appena in tempo e lui esplode, lo accarezzo forte, lo lecco accompagno il suo orgasmo con dolcezza, lo accompagno fino a quanto sento che si rilassa, mi fermo, alzo gli occhi e li incrocio coni i suoi.
Silenzio tra di noi, stiamo gustando il nostro piacere, mi rialzo, siamo imbrattati di sperma, inzuppati di afrori di donna, mi siedo sul mio sedile, provo a sistemarmi un po’.
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu lo spettacolo è finito
Ripartiamo, ci fermiamo al primo autogrill dobbiamo provare a ripulirci un po’. Il piazzale è pieno di TIR, scendiamo, ed ho l’impressione che mille occhi mi stiano guardando, mi stiano spogliando. Rinfrescati alla bene e meglio entriamo nel bar per un caffè, un ragazzo ci si avvicina assieme ad un signore più anziano mi tende un biglietto con un numero di cellulare
­- Signora se avrete bisogno di assistenza strada facendo ci chiami, vedremo di aiutarla
Luca li guarda, guarda me e poi si mette a ridere
­- Grazie, dico loro, ma credo che sapremo cavarcela da soli
Loro escono ed io come una bambinetta trovata con le mani nel vasetto di marmellata arrossisco dalla testa ai piedi, come se all’improvviso tuta la mia sicurezza mi avesse abbandonato. Luca mi guarda, mi abbraccia e mi bacia
Ti amo Valentina, ti amo, adesso andiamo che abbiamo un sacco di strada da fare
ISO radio ci avvisa che a Barberino la coda non c’è più ma c’è traffico vicino a Roma. Mi accoccolo sul sedile, Fiorella Mannoia ci accompagna, il sole ormai è alto ma ho voglia di dormire, guardo il mio amore poi chiudo gli occhi e penso che questa sarà proprio una vacanza indimenticabile.

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04/02/2004 17:53
 
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Il viaggio di Valentina e Luca - Seconda parte
Devo ammetterlo Valentina mi ha spiazzato, stamani è stata spettacolare, questa sua voglia di sorprendermi mi ha colpito ed affondato, pensare che lei è sempre stata la mia timida metà, pensare che ho dovuto penare le pene dell’inferno per farle vedere il primo filmino osè, per fare cose che per noi maschi “erotomani” ed un po’ esibizionisti sono il pane e che per lei pensavo fossero tabù.
Mi ricordo come fosse ieri la nostra prima volta eravamo a casa mia e non aveva voluto neanche accendere la luce, quasi si vergognasse di mostrarmi il suo piacere.
Però avrei dovuto prevedere l’exploit di stamani, i segnali c’erano tutti, lo scorso inverno con l’acquisto del pc e della cam le sue fantasie erotiche avevano avuto una brusca impennata, dopo insistenze sono riuscito a pubblicare su exibizioni le nostre foto prima quelle soft poi quelle più hard, il gioco le piaceva sempre più, tant’è che sono nate amicizie di cam con alcune coppie durante le quali lei si mostrava sempre più spigliata, le stesse coppie che adesso ci apprestavamo ad andare a trovare.
A dire il vero tra me e me ho sempre pensato che una cosa è esibirsi di fronte ad una cam con un’altra coppia che fa altrettanto, una cosa è farlo in una piazzola di sosta con i camionisti che vanno fuori di testa.
Stamani mi ha smentito ed ha dato il meglio di se, adesso sono incuriosito e ansioso per ciò che potrà accadere stasera a Roma, stasera siamo ospiti di Marina e Corrado una coppia di amici di cam, una coppia simile a noi che come noi non ha mai avuto rapporti di scambio e che come noi si è affacciata grazie all’intraprendenza di Corrado al mondo delle esibizioni.
Ci aprono la porta della loro villa nel litorale laziale precisamente a Capocotta, rinomata spiaggia nella zona di Ostia - Torvaianica, Lui è un tipo un po’ su con l’età, non un bel tipo ma direi interessante, Marina invece è una bella e giovane ragazza ha una trentina d’anni è alta è bionda un fisico da modella, “la classica tipa che mi farei volentieri”, pensai tra me e me, insieme a loro c’era Antonella una loro vicina di casa una tipa molto intrigante direi la sorella grande di Mascia del grande Fratello, aveva l’aria di una che di storielle piccanti ne aveva vissute parecchie.
Dopo i primi convenevoli e le prime battute di rito del tipo “dal vivo sei meglio”, ci fecero fare il tour della casa, una bella villa con la vista diretta nella spiaggia che l’indomani mattina avrebbe visto i nostri bianchi corpi abbrustolirsi al sole.
Finito il giro ci trasferimmo nella sala da pranzo dove ci aspettava una bella tavola imbandita, ci sedemmo e tra una portata e l’altra e soprattutto tra un bicchiere di buon vino e l’altro, i discorsi si fecero più piccanti, ad incoraggiare il tutto ci pensava Antonella che, confermando le mie prime impressioni, ci raccontava delle volte che con il marito, oggi assente, aveva realizzato ciò che per noi erano delle mere fantasie sessuali.
Al culmine della serata quando il vestito già semitrasparente di Antonella aveva perso mantelle ed orpelli vari, lei si propose di fare un giochino che avevano fatto una sera a Cap d’Adge, per questo io e Corrado dovevamo calarci i pantaloni da sotto il tavolo e le donne dovevano abbassarsi l’intimo, lei sarebbe scesa sotto il tavolo ed avrebbe fatto un servizietto ad uno o ad una sola di noi.
La cosa era fattibile a patto che tutti e quattro da sopra non dovessero scostare la tovaglia e che continuassero a parlare senza interruzione come se nulla stesse succedendo li sotto, in pratica gli altri tre non dovevano accorgersi di niente.
Il gioco inizio lei si accovacciò sotto il grande tavolo ed iniziò a girare allargando le gambe di tutti i commensali, per Antonella era una manna perché non aveva che da scegliere tra due membri in erezione e due fichette bagnatissime al solo pensiero di avere tutta l’attenzione di una bocca, presumibilmente rifatta, come quella di Antonella.
Io guardavo con un po’ di curiosità e di sfida Valentina, lei non aveva mai avuto un rapporto con un’altra donna, anche se mi aveva sempre confessato che nelle sue fantasie sessuali, questa ipotesi assumeva un ruolo di prim’ordine.
Presumibilmente dopo poca attesa Antonella iniziò il suo lavoro, la musica dello stereo non ci faceva sentire i rumori che provenivano dal basso, come da accordi nei volti dei commensali non riusciva a trasparire ne la delusione di non essere i destinatari delle attenzioni di Antonella ne il o la fortunata, dialogavamo di cose assurde e quasi ridicole, dopo circa dieci minuti Antonella riemerse da sotto il tavolo facendoci giurare che nessuno di noi quattro avrebbe dichiarato agli altri, ne tanto meno al consorte, se la buona sorte fosse toccata a lui, il premio sarebbe stato una sorpresa per l’indomani mattina.
Io pur deluso dal fatto di non era stato il prescelto ero sovraeccitato dall’idea che la mia “santarellina” Valentina potesse essere stata al centro delle attenzioni di Antonella, ma per far fede al patto ebbi la forza d’animo di non chiederle nulla.
Finita la cena, ed il piccante dopocena Antonella tornò a casa e noi andammo a dormire perché l’indomani mattina ci aspettava un’intensa giornata di mare e sopratutto perché l’eccitazione del gioco fece si che appena entrati nella nostra camera da letto ci dedicammo ad una nottata di sesso ad oltranza. Dai rumori che provenivano dalla camera di Marina e Corrado presumemmo che anche loro si stessero dando parecchio da fare.
L’indomani mattina sentimmo suonare alla porta era Antonella con il marito Ernesto appena rientrato da Milano per il Week end, ci davano la sveglia per trascinarci al mare. Malgrado la nottata trascorsa semi insonne eravamo tutti e quattro piuttosto carichi. Antonella ed Ernesto erano vestiti di un solo pareo, dalle trasparenze si poteva notare l’esagerato membro di Ernesto e la cosa solleticava Valentina che con sfacciataggine non gli staccava lo sguardo.
Fatta una rapida e fugace colazione ci spostammo immediatamente in spiaggia, qui Antonella ed Ernesto si tolsero anche l’ultimo velo rimasto sfoggiando una bellissima abbronzatura evidenziata maggiormente dalla depilazione integrale, che evidenziava le grandi labbra di lei ed il mastodontico pene di Ernesto. Marina e Corrado immediatamente li imitarono evidenziando anche la loro bella abbronzatura integrale mentre io e Valentina gli unici bianchicci e timidi rimanemmo con il costumino suscitando le ilarità dei quattro amici, dopo uno sguardo di intesa cadde anche l’ultimo velo e decidemmo per la prima volta di prendere il sole integralmente anche noi due.
La spiaggia di Capocotta, per chi non la conosce, è una spiaggia molto ampia e bella, le persone possono tranquillamente isolarsi e dedicarsi sia al nudismo che a pratiche più spinte, l’unico rischio è che in quest’ultimo caso si avvicinino dei voyeur ad assistere alle esibizioni, cosa che peraltro in taluni casi è molto gradita.
Dopo poco tempo Antonella decise di svelarci la sorpresa, prese una bandana nera mi bendò e, dopo aver verificato che nulla e nessuno potessi vedere, con fare soldatesco ordinò a Valentina di iniziare a spalmarmi della crema abbronzante in tutto il corpo, Valentina nello spalmare doveva preavvisarmi quale zona del corpo sarebbe stata la successiva.
Il dolce calduccio del sole, l’eccitazione del sapere che cinque persone mi stavano mettendo al centro della loro attenzione ed infine sentire la dolce voce di Valentina che verbalmente e localmente si avvicinava al centro del mio piacere mi creava una situazione piacevolissima. Non riuscii più a resistere ed il mio membro si sollevò mostrando agli amici una stupenda erezione, Antonella e Marina manifestavano il loro compiacimento con frasi del tipo “Vediamo che il massaggio ti piace”.
A quel punto Antonella disse: “Ora Valentina leccali la punta del cazzo” Valentina non se lo fece dire due volte e sentii la sua punta fare cerchi intorno alla mia cappella gonfia. “Adesso Valentina montagli sopra a cavalcioni” e sentii l’ interno delle sue cosce premere nei miei fianchi, poi lentamente si abbasso e sentii la punta del mio cazzo toccare le sue calde e bagnate labbra, ero a mille, lentamente la sentii scendere e sentii la sua calda vagina accogliere il mio membro turgido, Valentina con voce accattivante mi disse preparati alla sorpresa e mi levò la benda, con stupore vidi che sopra di me c’era Antonella che, mentre mi sorrideva, lentamente e ritmicamente saliva e scendeva dal mio membro.
Ebbene si Valentina mi aveva stupito di nuovo, la sera prima aveva complottato con Marina ed Antonella ed i frutti si erano visti, ed io come un pollo ci sono cascato di nuovo, un po’ imbarazzato e soprattutto preso in contropiede mi irrigidisco, ma noto che anche Valentina a fianco a me sorrideva e chinatasi mi disse all’orecchio “Goditela è quello che volevamo”, a quel punto io mi scongelo ed inizio a toccare il seno di Antonella aiutandola nei suoi ritmici sali e scendi, Valentina sempre chinata su di me inizia a baciarmi, la situazione è fantastica, vedo Ernesto che approfitta del fatto che Valentina è a carponi e da dietro la possiede noto la smorfia prima di dolore poi di piacere che Valentina ha nell’accogliere l’esagerato membro, mi guarda, ci guardiamo siamo all’apice.
Ernesto continua a montare Valentina mentre Marina si inserisce nel gioco e posiziona la sua calda fichetta sopra la mia bocca guardando in faccia Antonella. Uno sguardo d’intesa tra le due donne che iniziano a baciarsi. Corrado ipereccitato inserisce il suo membro tra le bocche delle due donne che continuano a baciarsi e contemporaneamente pompano il fortunato, io sotto sento i gemiti e godo anche per loro.
Nel frattempo si è sparsa la voce ed un gruppetto di guardoni si è avvicinato e ci cinge a cerchio con discrezione, sanno qual è il loro limite sono ad un paio di metri e si menano le loro verghe con ardore vedendo questo nugolo di corpi caldi e sudati ansimare e godere.
L’estasi è presto raggiunta uno dopo l’altro raggiungiamo l’orgasmo Ernesto dentro Valentina, Io dentro Antonella e Corrado schizza in faccia alle due assetate donne.
Sfiniti ci sdraiamo nella sabbia e nei nostri umori poi tutti e sei ridendo corriamo verso il mare lasciando i guardoni a finire il loro lavoro.
È stata la nostra prima volta, ma pensando a ciò che è successo nei primi due giorni di vacanza ho il pensiero che non sarà certamente l’ultima delle nostre avventure.
Dimenticavo la sorpresa di Antonella era rivolta a me perché ero l’unico dei quattro che non aveva “goduto” dei suoi servigi.

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09/02/2004 11:25
 
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i punti di vista

'Morrison Express 7351, c'è traffico sulla Bologna Firenze, e anche la Salerno Reggio è il solito casino'
'Ricevuto Morrison Express, grazie...anche se ora non faccio più in tempo ad uscire. Se eri qui con me in coda avresti sicuramente trovato il modo di farmi passare il tempo...Teresa 4wd passo e chiudo'
Il click del cb riporta la mia attenzione sulla strada, sono 6 ore che guido e mi sento ancora 1000 chilometri nelle braccia. Per fare il camionista servono le palle, ma soprattutto chiappe sode. E io le chiappe le ho d'acciao. Penso alle chiappe e mi torna in mente Teresa, che bel tipo...una donna camionista è merce rara, che sia pure il pezzo di donna che è ne fa un vero miracolo della natura. Non a caso il suo CB 'Teresa' è ispirato a quel filmaccio con Serena Grandi che guida un autoarticolato, quando al massimo ne saprebbe maneggiare il cambio. Ricordo ancora quel nostro incontro all'Autogrill Mergellina, sulla Caianello-Benevento. Parcheggio il mio tre assi articolato con sopra tutto il sound service dei Genesis, e finalmente appoggio gli stivali a punta tacco obliquo sull'asfalto per la prima volta dopo quasi 1200 km. Il sole mi scava gli occhi stanchi, c'è la solita folla che sbrana panini di plastica e o la vescica troppo gonfia per soffermarmi sulla dea dell'amore che mi incrina le lenti dei rayban per quanto è bella. Un fugace pensiero su quelli che mi sono sembrati i capezzoli più duri che abbia mai visto spuntare da una maglietta e le mie palle reclamano un vespasiano. Subito. Però la tipa mi guarda, e mentre passo accanto a lei si lecca le dita per togliere la mostarda colata dal panino che sta mangiando. Senza staccarmi gli occhi di dosso. Il mio cazzo risponde allo stimolo, subito rimproverato dalle mie palle che devono, devono svuotarsi. Placo il litigio fra i settori delle mie parti intime, e vado alla toilette. Un sano odore di piscio d'epoca mi attanaglia le narici, mi piazzo tra due imbecilli attaccati al vespasiano, accolgo tra le mani i 22 cm autoarticolati e consento lìespulsione delle 6 birre tracannate nei chilometri passati. Uno degli imbecilli fa capolino con la testa per spiare la mia attrezzatura, forse è una checca ma pazienza, si becca il trattamento standard: mi volto di scatto e mi scrollo l'uccello verso i suoi pantaloni, e lo becco almeno un paio di volte. Alzo il dito medio sulla sua faccia trasecolata, mi lavo le mani ed esco, soddisfatto dell'alleggerimento di palle e della mia rozzezza.
Ora si pensa alle cicche, ma quando esco mi ritrovo davanti la dea dell'amore, Teresa. Inconsciamente la mano va sulla patta, per verificare che la gabbia sia chiusa. Tutto a posto, posso sfoderare il mio sorriso migliore. Lei non batte ciglio, mi squadra dalla testa ai piedi. Avrà si e no 37-38 anni, capelli scuri e corti; non è molto alta ma ha tutto al posto giusto, dagli occhi piccoli e scuri a due formidabili tette che cercano respiro in una maglietta che forse le andava bene alla prima comunione. Sto per sparare le solite cartucce, 'Bevi un caffè' o 'Dove sei diretta', quando il coglione di prima esce trafelato, con evidenti macchie di sciacquatura sui pantaloni spisciazzati dal sottoscritto. Lei sorride. 'Hai fatto bene a reagire così, certe visioni devono restare private' Il tempo di abbassare gli occhiali sul naso e recuperare la mascella caduta per lo stupore e rispondo 'Che mi venga...ma stavi spiando nel bagno degli uomini?!' 'Non proprio. Stavo spiando te.' E sorride, come fosse la cosa più innocente che lei abbia mai fatto. Il che significa che ha fatto di peggio. Il che significa che potrei anche sposarmela.
'E' tuo quel bestione?' mi fa, e io abbozzo un sorriso malizioso. Prevenendo la mia risposta allusiva, aggiunge 'Quello parcheggiato lì' e indica il Morrison Express.
'Il Morrison Express? Ci puoi giurare che è mio.' E mentre rispondo penso che questa donna non sa neanche come mi chiamo e mi ha già visto il cazzo mentre lo brandivo a mo' di arma intimidatoria. Non capita tutti i giorni. Mentre penso a come mi piacerebbe ravanare il batacchio in fondo a quella che sembra una gola accogliente, lei mi incalza 'Adoro i Genesis. Mi piacerebbe avere un ricordino, che so un microfono...' Lei ha detto microfono, le mie orecchie hanno sentito 'cazzo'. Non sia mai detto che un'occasione sfugga: 'Sali dietro e prendi quello che vuoi, anche l'asta del microfono.' Lei sorride, ci avviamo verso la mia casa viaggiante. Durante quei 50 metri faccio mente locale: la cuccetta è a posto, i preservativi sono sotto al sedile, i beveraggi sono in fresco e il cazzo già mi spinge sulla fibbia della cinta: sono pronto, cazzo. Apro lo sportellone posteriore, notando come l'unico adesivo che porto attaccato, l'intramontabile 'Shit Appens' sia quasi invisibile a causa del fango e della polvere. 'La merda succede' traduce lei, e aggiunge 'Ma a volte no' Sale sul cassone posteriore, io l'aiuto educatamente poggiando entrambe le mani sul suo durissimo culo. Ne ricevo un semplice e cinguettante 'Grazie' come risposta. Sì ragazza, mi ringrazierai ancora. Salgo a mia volta, poggiando prima il culo sul cassone e poi le gambe. Mi alzo tra il mucchio di cavi, amplificatori, luci e strumenti musicali sfiorando il suo corpo con la faccia. Il suo odore mi arriva immediatamente al cervello, elettrizzandomi i capelli. Un odore intenso, che mi parla di nylon e vaniglia, sudore e saliva. 'Ti sei sporcato' fa lei sporgendosi sul mio culo. Per spolverarmi il retro dei 501 consunti mi poggia le tette sul torace, sento le sue dolci sculacciate sulle chiappe e i suoi capezzoli sfregasi contro la mia maglietta. 'Ma non volevi un souvenir?' Bisogna giocare un po' prima, sennò che gusto c'è? Lei si stacca, sorride. Ha voglia di giocare anche lei. 'Forse gliene lascio uno io di souvenir.' Mi guarda fisso negli occhi e si appoggia sull'amplificatore di XXX, un Gallien Kruger da 400 watt. Si toglie la cicca dalla bocca, la stiracchia per staccarsela dalle dita e la mia mente malata ha già sostituito la gomma del ponte con la sborra del conte; la attacca con un dito sulla prima cosa che ha a tiro, credo la chitarra di XXXX. Si volta, e posso apprezzare il perizoma nero con inserti in metallo che spunta dai pantaloni a vita bassa, sento il rumore della zip e vedo i suoi pollici infilati sui passanti che calano il sipario di stoffa: lo spettacolo è reso da oscar dalla luce che filtra dalle porte del cassone socchiuse, che inquadrano esattamente il centro delle sue chiappe. Si volta e non sorride più, ora sul suo viso c'è spazio solo per l'eccitazione. Un lieve rossore sulle guance e il respiro affannato la rendono ancora più sexy. Si siede sul Gallien Kruger, apre lentamente le gambe inarcando le piante dei piedi che immagino sotto la mia lingua. 'Dev'essere bello lavorare nel mondo dello spettacolo' mi fa con voce roca 'Dipende dallo spettacolo' ribatto prontamente e mi faccio da parte, per far entrare un po' di luce in più. Lei capisce che adoro guardarla, porta una mano sul pube che ad occhio e croce sembra rasato a prato inglese, corto e costante; gioca un po' con la sua fica, mi sembra di senitrne il calore da lontano. Poi scosta il perizoma e mi mostra le sue labbra, rosa e umide, allargando con due dita la sua finestra sul mondo maschile. Credo che il cazzo abbia superato la fibbia, mi sento come Sean Connery in Caccia a ottobre rosso mentre tira su il periscopio. Lei tira indietro la testa, infila un dito dentro e lo manda dolcemente dentro e fuori, facendosi sfuggire il primo sospiro. 'Ti devono piacere proprio tanto i XXX. Non volevi un microfono?' Lei coglie subito la mia allusione, afferra uno dei microfoni senza fili infilato sulla rastrelliera. ' E' quello di Peter Gabriel?' 'Proprio lui.' mento prontamente io, lei lo tiene in mano in modo molto professionale e inizia a leccarlo 'Mi piace pensare che poi lui ci poggerà sopra la bocca' Dopo averlo leccato per bene dalla spugna alla base, iniziò ad avvicinarlo alla sua fighetta, strofinando la parte ruvida sul clitoride mentre altre due dita erano già scivolate dentro. Un'ombra nel fascio di luce mi fa voltare verso le porte, e noto che non sono il solo spettatore: un uomo sulla cinquantina deve essere stato attratto dalle voci che provenivano dal cassone, e ora ha infilato dentro entrambi gli occhi. Lei lo ha già visto, e non batte ciglio, sfrega il microfono sempre più velocemente, guardando fisso il fortunato coglione. Io a quel punto tirai fuori il cazzo che pulsava di sangue e desiderio, abbassando i jeans fin sotto le palle. Obiettivo raggiunto: distolsi la sua attenzione dall'importuno (?) visitatore, e sotto il suo sguardo voglioso iniziai a masturbarmi. Doveva essere qualcosa che le piaceva molto, perchè non staccava più gli occhi dal mio arnese e seguiva il ritmo della mia mano con il suo improvvisato vibratore. Ora non so se avete presente un microfono senza fili Pioneer serie 7, ma vi assicuro che il gelato, ossia la parte rotonda, ha un diametro di almeno 7 centimetri ...7 centimetri che non erano un ostacolo per la sua voglia, visto che mentre la mia mano scorreva dalla cappella alle palle lei lo spingeva con forza, voleva qualosa dentro, non importava cosa. Credo che il nostro abbonato rai in prima fila si stesse tirando una sega, ma lei da quel momento doveva essere tutta mia: chiusi le porte senza staccare gli occhi da quella puledra che ormai si masturbava selvaggiamente, e mi avvicinai. Il tempo di abituare gli occhi alla penombra ed ero accanto a lei. Mi prese la mano e me la poggiò sul microfono che ormai era dentro per metà, io ci giocai un po' spostandolo lateralmente, un po' a destra e un po' a sinistra, poi lo tirai fuori tirandolo come un tappo di champagne; la sua fica rimase per un attimo oscenamente larga, per poi rilassarsi e richiudersi su sè stessa. Un pacato lamento mi fece capire la sua delusione, ma non c'era problema: era il momento di un karaoke fatto bene. Assaggiai il microfono poggiandoci sopra le labbra e strofinandolo un po' sulla barba incolta, mi piace avere addosso odore di donna. Poi lo gettai via, pensando a come ci rimarrà Peter Gabriel quando inizierà a cantare su un dildo pieno di umori e incrinato dalla botta. Fanculo a Peter Gabriel, mi avviciani di scatto e infilai il mio cazzo duro sotto la sua maglietta, incontrando due calde pagnotte, appena umide al centro. Scivolai un po' su e giù, spingendo sul suo torace dal respiro affannoso. Lei mi afferrò il culo con le mani e mi strinse con forza verso di sé, guardando un po' me negli occhi, un po' la mia cappella gonfia spuntarle dal collo della maglietta, non disdegnando qualche rapido colpetto di lingua sincronizzato con il mio movimento.
'Fammi fare una prova microfono' disse quando ne aveva abbastanza del giochetto, e passai dal calore del suo seno al bruciore della sua bocca, avida e avvolgente, deformata dalla larghezza della mia mazza. Guardavo le vene gonfie e bluastre sparire nel profondo di quella tana già occupata da un altro serpente, la sua lingua che saettava lungo l'asta e intorno alla testa, mentre un rivolo di saliva era sceso fra i suoi seni; le accarezzai il viso, poi afferrandole le guance la spinsi con forza verso di me, fino a sentire il suo naso sulla pancia; un mugolio soffocato fu la sola risposta che sentii, sufficiente a farmi arrivare alla testa il poco sangue che ancora circolava fuori dal cazzo. La spinsi via per non venire troppo presto, lei capì il momento e si alzò in piedi, strofinando per un attimo le sue tette bagnate sul mio torace affannato. Si girò senza che dicessi nulla, il suo culetto fresco contrastava la temperatura vulcanica della mia verga; divaricando leggermente le gambe si preparava ad accogliermi, e non la feci aspettare molto: sfregai un paio di volte le sue calde labbra, poi fui dentro. Spinsi bruscamente dentro, fino in fondo, sollevandola quasi da terra e costringendola a stare sulle punte dei piedi. Le sue unghie cominciarono a graffiare la lamiera del cassone, mentre da dietro il mio Morrison Express di carne attaversava il suo tunnel della manica. Le afferrai le chiappe con le mani, allargandole per entrare chissà dove, visto che mancavano solo le palle per essere tutto dentro. Sembrò che mi avesse sentito, perche con una mano mi acchiappò i testicoli e li tirò verso di sè, cominciano a dare un ritmo che non avrei sostenuto a lungo. Che dio benedica gli autogrill. Io portai una mano davanti alla sua topa, e cominciai a giocare con il suo clito mentre la pompavo da dietro. I movimenti si facevano sempre più veloci, violenti quasi, accompagnati dai nostri respiri, grossi e affannati, accompagnavano il ritmo. La sentii venire sotto la mia mano, mentre i miei anelli la sfregavano senza pietà. Le contrazioni della sua figa mi stringevano, mi masticavano il cazzo pretendendo un orgasmo che ormai stava per arrivare. Uscii in tutta fretta da lei, che con mosse sapienti si girò rapidamente e si inginocchiò; mi afferrò l'uccello in esplosione, terminando con le mani una delle migliori scopate della mia vita: mi guardava dritto negli occhi e mi masturbava freneticamente, con forza, finchè il primo fiotto di sperma uscì con forza centrando il suo seno. Continuò a pomparmi, squotendomi cazzo e palle finchè non fosse stata sicura che avevo dato tutto. Ora il mio succo le colava sulla mano e sui polsi, i suoi movimenti si fecero più lenti mentre lo schizzo sul seno cominciava ad ammorbidirsi e colare via. Mi centrò la punta dello stivale ('Cazzo, la macchia non se ne andrà pù' feci in tempo a pensare). Lei passò la punta della lingua sulla mano, dicendo 'Io un po' li devo assaggiare i miei uomini, sono fatta così' Dopo i primi due sorrisetti imbarazzati mi tirai su i pantaloni, automaticamente lei era già vestita e con una sigaretta in bocca. Dove avesse fatto sparire il mezzo litro di sperma che le avevo spalmato addosso, rimane per me un mistero. Le porte del cassone si aprirono, ne scesero due amanti esausti. Gli sguardi della gente mi fecero capire che il nostro piccolo momento di intimità non era passato propriamente inosservato. Sorrisi verso quei volti invidiosi, ma tanto nessuno guardava me: gli uomi guardavano lei con desideiro, le donne guardavano lei con disprezzo. 'Mi dai un passaggio? Cerco qualcuno che mi accompagni verso nord'
'Ti sei guadagnata un passaggio fino alla fine del mondo' dissi io un po' teatrale, ma è anche per queste battute che si vive la giornata. 'Comunque, in confidenza' continuò 'a me i Genesis fanno schifo' Io mi accesi una lucky strike e mi sistemai gli occhiali sul naso 'Anche a me. Mai potuti sopportare.' Fu la mia risposta, mentre mi arrampicavo in cabina. Il viaggio fu, se possibile, ancora più piacevole della scopata nel cassone, con i suoi piedini nudi poggiati sul cazzo (sempre fuori dalla patta) per centinaia e centinaia di chilometri. Parlando, rimase affacinata dal mio mestiere ('Si fanno begli incontri' mi disse, benedetta ragazza) e di lì a poco avrebbe avuto patente e mezzo proprio, diventando 'Teresa', il sogno di tutti i camionisti (e non solo) della strada. Passando accanto ad una piazzola, il mio occhio eperto vide un movimento sospetto in una macchina parcheggiata, rallentai indicando a lei dove guardare: una meravigliosa gattina stava succhiando il cazzo di un arrapatissimo guidatore 'Guardali, guardali!' gridavo 'E' così che si fa cazzo, è così' Credo che lei si eccitò davanti a quello spettacolo, perchè tolse i suoi piedi dal mio cazzo e li sostituì con la sua bocca. Mentre lei mi succhiava avidamente, cominciai a far girare voce sul cb della coppietta arrapata in piazzola. Che razza di giornata. Il Morrison Express vi cordializza e vi saluta, 7351. E' sempre vero, la merda succede. Ma non oggi. TUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
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12/02/2004 13:02
 
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ECCOLO....SE ARRIVATE ALLE FINE UN SMAKKETE......E GRAZIEEEEEEE
Il viaggio di Valentina e Luca - TERZA parte by Cucciola


Il nostro viaggio continuava spedito ma ancor più celere e veloce andava la
mia mente. La scoperta dell'esibizionismo, la riscoperta del piacere di
esibirsi ed il ritrovato stimolo erotico tra me e Luca mi riempiva di gioia
ma al contempo mi incuteva paura e timore.

Fin dove ci saremmo spinti? Fin dove la nostra lussuria ci avrebbe condotti?
Saremmo riusciti a non superare i limiti che la libidine intendeva valicare
ma la razionalità temeva di non controllare? Erano questi i miei
dubbi. Guardavo Luca e notavo che aveva impresso all'auto un'andatura molto
sostenuta, quasi a voler ricalcare quelle mie paure..

Insieme avevamo condiviso tutto ma mai ci eravamo spinti così in avanti ed
ero stata proprio IO a volerlo e quasi ad imporlo a Luca che mi stava
scoprendo una donna diversa, una moglie nuova o meglio l'amante più
intrigante e lussuriosa che avrebbe mai potuto incontrare.

Avevo deciso che era giusto continuare così, era giusto ravvivare gli stimoli
quasi sopiti nell'abitudinarietà del matrimonio e della famiglia, era giusto
trasformare la moglie in una nuova amante per evitare di ritrovarsi
un'amante come nuova moglie..

Come quella volta, quando prima di partire, mattina indossai i reggicalze che quasi uscivano dalla gonna ogni
volta che mi chinavo o mi sedevo, non portavo il reggiseno e le mie tette
sbirciavano fuori dalla scollatura e dalla camicia trasparente.....

L'autostarda correva, improvvisamente mi accorsi che Luca stava per fermarsi a fare il pieno, in
un autogrill FINI,grande e con buon ristorante visto che ormai era ora di
cena..Immaginai subito le intenzione di Luca.
Escogitai un nuovo giochino per rendere anche quella giornata, una
giornata incredibile. Luca si fermò e chiese il pieno..

Mentre la pompa stava lì che erogava la benzina, il ragazzo si mise a pulire
il lunotto anteriore
ma mentre puliva, con occhi quasi sbarrati, guardava all'interno dell'auto
in direzione mia...ecco che la lussuria e la libidine cominciava ad
assalirmi in un'escalation di concupiscenza e desiderio che mi provocavano
calore ed eccitazione.

Avevo le cosce notevolmente scoperte, non solo: le avevo leggermente ma
molto
elegantemente divaricate. Proprio in quel momento feci una giravolta su me
stessa per prendere la borsetta dal sedile di dietro, allargando ancor più
le cosce.


Lo ricordo come fosse ora: noto con la coda degli occhi lo sguardo di Luca,
riesco a capire cosa pensa: "mia moglie, con il visetto tranquillo della
persona più innocente del mondo, il rossetto che lambisce le labbra e le
colora mischiandosi con la sua saliva, le
cosce nudissime, la gonna bella tirata su, i bordini delle mutandine
trasparenti e il benzinaio lì che rimirava tutto degnando tutte le sue
attenzioni alla moglie e trascurando completamente "l'autista".


Ero certa, Luca aveva il cazzo ormai duro come un marmo e questa certezza mi
dava la prova migliore che Luca era mio complice e ben lieto di aver
scoperto l'amante celata nelle vesti della cara, dolce e premurosa
mogliettina..

Luca pagò...quando ad un certo punto sentii quasi un grido e vidi davanti a
noi...un nostro amico Pier Luigi detto Gigi, persona di una certa età
simpaticissimo,conosciuto anni addietro in vacanza in Spagna.Uomo
affascinante, brizzolato, ma robusto..in poche parole un gran bel fico....
una bellissima sorpresa, tanto che subito dopo i saluti decidemmo di cenare
insieme

Parlammo a lungo, intervallando le discussioni e gli sguardi a volte
biricchini con un buon vinello.

Ci sembrava un peccato, così decidemmo di non metterci in viaggio.. avevamo
visto il mothel.

Naturalmente anche Gigi decise di prenotare una camera...che guarda caso
erano affiancate e comunicanti.



Approfittai della presenza di Gigi per chiedere anche a lui di consigliarmi,
insieme a luca, cosa indossare il giorno seguente.. Così entrammo tutti e 3
nella nostra camera e dopo un cioccolatino, che servì a far prendere loro
confidenza, e a darmi il tempo di indossare il primo "abitino" Il primo che
provai fu un vestitino bianco che mi sembrava più sexy del normale e che mi
stuzzicava perché metteva a nudo la contraddizione tra il colore bianco e
casto e l'ardore rosso e trasgressivo di me che lo indossavo. E infatti,
quando uscii ero praticamente nuda, con solo le mutandine, visto che mi ero
liberata del reggiseno e il vestitino bianco era completamente trasparente.
Da quel momento indossai, uno dopo l'altro, tutti vestiti scollati,
cortissimi, dalle ampie maniche, e la visione del mio corpo, delle mie
tette, del mio bel culetto inguainato dentro le mutandine trasparenti color
violetto riempì per tutto il tempo gli occhi di Luca e del mio amico. Per
non parlare delle tante carezze con cui le loro mani sfioravono e toccavono
i miei fianchi, le mie cosce, i miei seni, con la scusa di dover
"aggiustare" qui e là una camicetta, una gonna o un vestito..


Ormai avevo acceso la miccia e in modo quasi cattivo e sadico, feci presente
che avevo scelgo l'abito, ringraziai Gigi e......ognuno nelle sue camere...

Appena soli, Luca mi svestì quasi con violenza dalla voglia che aveva..
Ricordo come mi accarezzava e baciava ovunque, sentivo il suo desiderio..
su di me, mi prese il viso mi leccò la faccia.. le labbra
quasi chiuse, forzò, la lingua ora dentro la mia bocca.. un crescere di
eccitazione, quando sentimmo bussare alla porta...

Eravamo tutti e due nudi,velocemente indossammo l'accappatoio ed aprimmo;
era Gigi che mi
chiese un'asprina.

Quasi quasi lo avevo sperato; lo feci entrare..aveva occhi rossi come fuoco
dal dolore..Luca lo fece sedere al bordo del letto e propose che gli
facessi uno dei miei massaggi alle tempie..per fare ciò mi misi davanti a
lui..appoggiò la testa sul mio seno e cominciai con la punta delle dita un
lento movimento circolare sulle tempie...

Luca mi guardava..con espressione..sensuale,capii che aveva voglia di
fare il porcellino, in un attimo lo sentii dietro, le sue mani slacciavano
il mio accappatoio. Gigi si ritrovò sui mie seni nudi, Luca da dietro mi
accarezzava
il ventre...ormai l'accappatoio era sui mie fianchi e lo lasciai andare per
terra. Inutile dire che il nostro amico era estremamente interessato alla
cosa e anche un po' imbarazzato, perché non capiva e non sapeva se poteva
liberamente dare sfogo ai suoi pensieri e all'istinto che sentiva risalire
dal basso ventre o se era solo uno scherzo e quindi avrebbe dovuto stare al
suo posto

Luca dietro me nudo..mi strusciava il suo cazzo tra le mie chiappe, Gigi
finalmente iniziò a capire fin dove poteva osare e cominciò a baciarmi,
sembrava essere al limite di un orgasmo, perché senza bisogno più di inviti,
mentre con una mano mi palpava una tetta, con l'altra ho visto che stava
accarezzando la coscia dirigendosi verso la passera: in una frazione di
secondo, infatti, la sua mano è entrata ad ispezionare la mia figa. Ero lì
nella duplice veste di moglie ed amante: ero lì con mio marito ed un altro
uomo, seminuda davanti ad un amico che mi stava toccando e sgrillettando.



Gigi proseguì leccarmi prima una poi l'altra tetta, le mani di Luca presero
la testa di Gigi e la spinsero giù verso il monte di venere....MMMMMMMM

Sentii la sua lingua insinuarsi tra le mie labbra.stuzzicarmi il
clitoride..sentivo la sua lingua grandissima mi faceva morire di piacere..
Luca incollato al mio corpo, il cazzo tra le cosce, puntava Il BUCHETTO lo
sentii tutto gonfio e caldo entrare dentro , GIGI davanti mi
leccava..sentivo l'orgasmo arrivare violento, forte come non mai...mi
verrebbe di urlare......

Vedevo Gigi che si stava toccando.. allora lo feci sdraiare, mi chinai, la
mia bocca sopra il suo cazzo, lo insalivai ben bene, leccandolo come fosse
un gelato.Arrivai alla cappella ingoiandola golosamente ma molto lentamente.
Poi giù, tutta. Poi ancora più giù, fino a metà cazzo....; iniziai a
pompare... lo feci schizzare sul viso e sulla lingua..e mentre Gigi
schizzava, Luca..sborrò sulla mia schiena arrivando fino alle spalle..

Luca poi mi raccontò che in quei momenti stava godendo pensando proprio come
fosse eccitante vedere me, sua moglie, con le cosce oscenamente aperte
mentre davanti ai suoi occhi, del suo uomo, io mi stavo facendo sborrare sul
volto godendone e gustandone i sapori...


Ci ritrovammo tutti e tre sdraiati (io in mezzo) a guardare quel soffitto
così
sporco....eheheh e senza parole..eheheh..Gigi non aveva più gli occhi rossi
per l'emicrania ma ormai li aveva rossi dall'eccitazione appena assaporata e
goduta, così andò a letto fare dolci sonni.

La mattina ci si ritrovò al bar fare colazione...tutti e tre...il mio
imbarazzo andò via davanti alla simpatia del Gigi..:o)

Ormai avevamo definitivamente capito che eravamo entrati in un gioco erotico
completamente nuovo: Luca impazziva dall'eccitazione se qualcuno guardava
sua moglie, se le guardava le cosce, se i benzinai o i camionisti
sbirciavano tra le sue gambe ammirando il pelo sotto le mutandine
"distrattamente" esposte, se occasionali passanti le vedevano il seno
lasciato scoperto dalla camicetta o dal vestito. A me, sua moglie piaceva
sapere che Luca ero eccitato perché un camionista o un benzinaio la stava
guardando tra le cosce ma soprattutto, scoperta la mia vera natura di
"puttana", piaceva essere guardata e rimirata dai maschi.

La strada corre accanto a noi, da lontano le luci di un autogrill ci fanno l'occhiolino, Luca metet la freccia, siiiiiiiii dobbiamo fare bemzina e magari cenare ...e allora viaaaaaaaaaaaa a caccia
di nuove avventure

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18/02/2004 16:21
 
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scusate il ritardo!
-Siamo quasi all’uscita di Orvieto! Elisa mi ha detto di uscire qui, poi di prendere per Porano- la voce squillante di Valentina interrompe la canzone numero 5 del CD della macchina e Luca perde il filo delle parole e non riesce più a cantare.
-Cosa hai detto? A chi ti riferisci?- dice Luca scocciato.
-Quella ragazza con cui chatto da qualche mese, te ne avevo parlato dai, gli ho promesso che gli portavo un regalo mentre passavamo di qua- dice sorridendo la moglie.
-Vabbe, allora usciamo. Ma che gli devi portare? Siamo in ritardo rispetto ai progetti che avevamo fatto!- interviene scocciato il marito.
-Mi farò perdonare!- sussurra Vale in un orecchio di Luca, mentre glielo lecca facendo un respiro profondo.
-E va bene- risponde girandosi di scatto e baciandola sulle labbra.
-Stai attento a dove vai!-
Una macchina da dietro suona il clacson perché si stavano avvicinando allo spartitraffico centrale.
Iniziano ad intravedere il casello dell’autostrada e Valentina si slaccia la cintura e si mette in ginocchio sul sedile per allungarsi su quello posteriore per prendere il regalo da dentro la valigia. Lo sguardo di Luca viene catturato dal sedere della moglie che glielo posiziona a non più di cinquanta centimetri dalla faccia e gli mette la mano destra sul polpaccio nudo e inizia a palparlo.
-Ma fermo non riesci a starci? Hehehehe- dice Valentina mentre apre la valigia.
-No. Mi piaci troppo. E in questi giorni mi hai eccitato talmente tanto che non riesco a trattenermi! Hahahaha- e mentre parla la mano scorre sull’incavo del ginocchio e sale fino alla coscia. La carne liscia e morbida che passa sotto le sue dita lo fa accaldare moltissimo, anche perché Valentina dice -Vai avanti che tra un po’ arriviamo al casello- e lui ubbidisce. Sale ancora un po fino a toccare con le dita la lycra delle mutande della moglie. Lei sospira e ridacchia. Luca continua a guidare ma la mano va da sola nei punti giusti, con due dita spinge le mutandine contro le labbra della felice Valentina e le muove circolarmente per farle aprire un po e bagnarle. Nemmeno 10 secondi e la pressione aumenta fino al punto che le dita entrano portandosi dentro anche la lycra ruvida delle mutande.
Una risata sommessa, mista ad alcuni sospiri fanno capire a Luca che Vale stava godendo molto di quei momenti.
Ma la macchina arriva al casello e Valentina dice a Luca di continuare.
Il casellante sgrana gli occhi vedendo quello che stava succedendo dentro la macchina e diventando tutto rosso in faccia cerca di mantenere la calma e chiede il biglietto e i soldi al guidatore.
-Dagli i soldi con a mano con la quale mi stavi giochicchiando dentro la micia dai!- invita Valentina.
E Luca ormai con un bastone nelle mutande ubbidì, tirò via la mano dalle cosce della moglie, strofina le due dita umidiccie sulla banconota da 20euro e la allunga al casellante, che la prende con la mano tremante. Gli da il resto e alza la sbarra. Nella testa di Valentina quella sbarra a strisce bianche e rosse prende la forma del cazzo del ragazzo chiuso nel box e scoppia a ridere mettendosi una mano sotto la gonna per sfilare le mutande rimaste dentro.
Luca è eccitato da matti e mentre si allontana vede dallo specchietto il ragazzo che mette la testa fuori dallo sportellino e annusa la banconota che avevano bagnato con gli umori della donna.
Valentina si rimette a sedere composta con il pacchetto in mano e bacia il collo del marito che si tiene una mano sul pacco gonfio per farlo tranquillizzare.
-Ti piaccio vero quando faccio la porcella?- chiede Valentina.
-Certo! Guarda qua che coso che mi hai fatto venire!- risponde con un tono di voce alto.
Seguendo le indicazioni arrivano in dieci minuti al paesino di Elisa, e Vale la chiama sul cellulare per farsi dare le indicazioni per arrivare a casa sua.
-Sembra contenta che andiamo da lei, ha detto che è da sola a casa e che ci metterà un po a venire ad aprirci perché ha una caviglia slogata-
-Ok, bene, tanto gli diamo il regalo e ripartiamo-
-Si bhe… vedremo-
-Ma che c’è nella scatola?-
-Curiosone! Lo vedrai dopo, tanto lo aprirà subito credo, è tanto che glielo prometto!-
-Deve essere quella lì, rossa con le persiane scure-
Parcheggiamo la macchina sul marciapiede di fronte a casa e suoniamo al campanello. Dopo un po di tempo, click.
-Chi è?- la vocina esce dal citofono.
-Siamo Valentina e Luca! Ci apri?-
-Si certo! Salite al terzo piano e sono all’interno 11-
Click.
Ci scambiamo qualche bacio mentre siamo in ascensore e guardansi allo specchio si risistemano tutti e due prima di uscire sul pianerottolo.
C’è una porta aperta e davanti una ragazza non molto bella con una stampella è davanti con un gran sorriso stampato in faccia.
-Ciao! Che piacere conoscerti!- dice la biondina.
-Anche per me! Le foto non ti rendevano giustizia!- e Valentina gli va incontro per dargli un bacio.
Luca la squadra un po’ prima di presentarsi e si chiede quanti anni abbia, credeva di fermarsi a casa di una signora, mica di una che al massimo avrà 20 anni. Ha le gambe magroline che escono da una gonna lunga fino al ginocchio, non molto alta, i fianchi un po’ larghi e un seno abbastanza prosperoso e un viso non molto segnato dai lineamenti, insomma non un granchè ma caruccia.
-Io sono Luca, il marito, piacere-
-Ciao!- e si allunga per darmi un bacio sulla guancia. Ha le labbra morbidissime e carnose.
-Quanti anni hai scusa? Se non sono scortese?-
-Ma che domande fai!- lo riprende Vale.
-Fa niente, ho 25 anni, sembro più piccola vero?-
-Così per sapere, niente di personale- dice ridendo Luca.
Vale gli allunga il pacco e fa un megasorriso ammiccante.
La ragazza entra in casa e prende il pacco e gli tremano le mani mentre ci ringrazia, ma cosa ci sarà dentro? Pensa Luca.
Ci fa accomodare su un divano in salotto, e si siede di fronte a noi.
-Aprilo subito e vedi se ti piace- dice la moglie adagiata sul divano.
-Certo, lo apro subito e terrò fede alla promessa che ti ho fatto l’altro mese se vuoi-
-Va bene, se non è un problema per te- ice Valentina guardando verso Luca.
Luca non capisce cosa cavolo stanno dicendo e si sente fuori luogo.
Elisa scarta la scatola rettangolare e fa una faccia molto ingenua ma divertita e tira fuori un fallo di gomma. Luca strabuzza gli occhi e il sangue fluisce vero il basso.
-Va bene? Ti piace? Sono stata brava?- Valentina gli fa un sacco di domande.
-Cavoli! Bello! Grazie!- e incomincia a toccarlo con le mani e tira fuori un boccetto dalla scatola e lo guarda storto.
-E’ la vaselina da versarci sopra per farlo scivolare meglio- interviene Luca facendo finta di non essere imbarazzato.
-Haaa ok, vedi che non sono molto esperta io, te lo dicevo Vale!- disse guardanci seduti sul divanetto.
Un momento di silenzio si abbatte sulla stanza e il sangue di Luca arriva al bacino e fa indurire il membro sacrificato dentro alle mutande. La scena lo attizza molto.
-Posso?- chiede gentilmente la ragazza seduta sulla poltrona di fronte a noi.
-Devi! Hehehe- dice prontamente Valentina.
Elena resta seduta e solleva la gonna fino a riuscire ad infilare il bordo nella cintura, per farla star ferma. Mette in mostra un paio di mutande nere di cotone che spuntano tra quelle cosce poco robuste ma muscolose.
-Mi sono fatta male giocando a calcetto- dice notando che Luca guarda le cosce muscolose.
Molto timidamente si cala le mutande fino ai piedi e Valentina si alza e gliele sfila completamente gettandole per terra di fianco alla poltrona.
-Così puoi aprire per bene le gambe- dice in modo accattivante la moglie.
Luca è paralizzato con l’eccitazione che cresce dentro di lui, la scena che ha davanti non gli si era mai proposta, e crede che non la vedrà nemmeno più.
Elisa apre le gambe e mette in mostra una patata rasata completamente, rosa e grossa che fa scoppiare il cazzo a Luca, essere eccitato da una ragazza di 25 anni non gli era mai capitato. Versa la vaselina sulla punta del fallo e sorride alla coppia seduta davanti a lei.
-Brava, vai avanti così, e impara ad usarlo al meglio! Ti dispiace se noi…- chiede Vale.
-Fate pure tutto come avevamo detto, mi eccita molto questa situazione sapete!-
Valentina mette una mano sul pacco del marito e dopo averlo palpato un po lo fa alzare e gli tira giù pantaloncini e mutande in un colpo solo, facendo saltare fuori una notevole stanga che Elisa fissa stupita.
-Non ne hai mai visto uno?- chiede Luca mollando ogni freno inibitore.
-Si ma non così grosso. Avevi ragione Vale a dire che era tosto!- una risatina e un brivido scorrono sulla schiena dalle ragazza che si è appoggiata la punta del fallo contro alle labbra della vagina. Luca si siede e se lo scappella per bene e prende la testa della moglie e la china sul pene umido.
-Adesso paghi anche quella cosa di prima!- dice Luca.
-Avevo detto che mi facevo perdonare per il ritardo- e Valentina si china a ciucciare il marito ma con gli occhi guarda la sua amica seduta davanti a loro.
Quella scena fa eccitare la ragazza come non gli era mai successo, e si spinge quel coso di plastica dentro di se, spalanca le gambe per farlo entrare di più, il freddo della vaselina la fa sussultare e gli tremano le ginocchia.
Valentina succhia, Luca guarda, Elisa spinge.
-Sei veramente sfacciata sai ragazzina?- Luca rompe il silenzio.
-Hehehe- ride e continua a muovere quel coso enorme dentro il suo bacino.
Valentina stacca la bocca da Luca e si alza in piedi e si tira su la gonna, si toglie le mutande e le butta vicino a quelle di Elisa, si siede sopra alla canna di Luca, che è umida di saliva e seme, dando la schiena al marito tenendo gli occhi puntati sulla poltrona.
-Ci mettiamo nella posizione della sedia quando guardiamo i porno di solito, ma oggi c’è qualcosa di più bello da vedere, vero Luca?- dice Valentina.
-Eccome! Mamma mia che cosa spettacolare!- dice ansimando Luca.
Valentina inizia a muoversi su e giù, Luca asseconda i colpi movendosi a ritmo contrario di quello della moglie, per farlo sentire tutto alla porcellina che ha a cavalcioni.
Elena a stento trattiene gli urletti che salgono in gola, e continua a muoversi dentro il fallo di gomma dura. Poi prende le sue mutande da terra e si sfila il fallo e lo guarda, tutto bagnato e luccicante e lo asciuga un po con le sue mutande. Il foro che ha tra le gambe si è allargato molto, resta semi aperto per un po e Luca impazzisce a vedere quella ragazza che adesso vede carina che si masturba così.
Appena Valentina inizia ad ansimare sa che è il segnale, sta venendo, e allora lui aumenta il ritmo e si rilassa, sente lo sperma che esce copioso riempiendo il ventre della moglie. Elena si rimette dentro il fallo e fissa i due coniugi che godono come non aveva mai visto fare, e dentro di lei sale ancora l’eccitazione che aveva volutamente interrompere prima. Con la mano libero alza la maglietta e si slaccia il reggiseno lasciando cadere il seno enorme coi capezzoli grossi con l’ereola quasi trasparente che inizia a massaggiarsi con gli occhi chiusi.
Luca esce da Valentina che va in bagno a lavarsi le parti intime, mentre il marito resta godersi lo spettacolo menandosi il cazzo per svuotarsi completamente. Elisa spinge forte e si massaggia il seno lentamente, per non godere subito, ha la testa piegata indietro e gli occhi chiusi.
Valentina torna dal bagno e Luca si alza, si rivestono mentre guardano Elisa che continua imperterrita a masturbarsi, gli danno un bacio sulle guance e fanno per uscire da casa.
-Dove andate? Non volete vedermi godere? Restate!- supplica Elisa con la voce tremante.
-Siamo in ritardo e dobbiamo partire- dicono in coro.
-Io continuo, quando vengo sentiranno l’urlo quelli della casa di fronte, hehehe. Chiudete la porta e a risentirci- ansima e parla, divertita e con una smorfia di godimento veramente stupenda.
Si prendono a braccetto ed escono dalla casa, scendono le scale e quando salgono in macchina Luca dice –Che porca! È stato bellissimo! Veloce ma bello!-
-Mi sono fatta perdonare? Ho un regalo anche per te- e tira fuori qualcosa dalla tasca della gonna.
Srotola un paio di mutande nere, e a Luca gli si illuminano gli occhi.
-Ma sono quelle di Elisa? Dove ha pulito il cazzo di plastica? Sei tremenda!-
E gliele strofina sulla faccia mentre mette in moto la macchina.
-Ci fermiamo anche mentre torniamo a casa vero?- chiede Luca.
-Magari si, se non siamo in ritardo!- e la risata di Valentina viene interrotta dallo squillo del cellulare. Appare il nome di Elisa-Porano.
-Dimmi- esordisce Valentina.
-Ho finito, ho fatto un macello sulla poltrona! Per fortuna è di pelle! Adesso pulisco-
-Ti è piaciuto?- chiede Luca urlando per farsi sentire.
-Sì- risponde urlando anche la ragazza che ansima ancora.
-Alla prossima- dice Vale.
-Ultima cosa: mi avete rubato le mutandine porcelli! Dovete ripassare per ridarmele!- e mentre ride mette giù.
Rientrano in autostrada e riprendono la strada per il sud Italia, e Valentina per concludere in bellezza la giornata abbassa il finestrino elettrico, mette fuori le mutande tenendo dentro appena un angolino dell’elastico e tira su il finestrino bloccandole fuori dall’abitacolo.
-Sei matta! Adesso andiamo in giro con un paio di mutande che sventolano dal finestrino per molto? Che tipa che sei diventata!- e scoppiano in una grassa risata.
-Così gliele riportiamo secche e così tu non le lecchi! Lo so che ci avevi già pensato!- dice Valentina.
Accendono la radio e accelerano mentre i camionisti e le altre macchine guardano le mutande che sventolano.


PS: scusate il ritardo! Spero che ne valga la pena!
sanciopanda
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19/02/2004 17:47
 
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Il Viaggio continua.....
Wrooooooom wroooooom il motore gira regolare, 140 all’ora.

L’autostrada correva, Luca guidava con due occhiaie da paura… passiamo proprio in questo momento tra la Ferrovia a destra e il Parco Fluviale del Tevere a sinistra.
Luca – “ Guarda Valentina…a sinistra il Lago di Alviano…”
Io - “Si Luca…ma al prossimo Autogrill fermati che dormi un p’ò…Promesso ? “
Luca - “ Si va bene Valentina…sono stanchissimo, mi stai stremando in quasti giorni…”
mi riaddormento nuovamente ….
Mi sveglio nel di colpo e noto che Luca si era fermato, guardo l’orologio del cruscotto e vedo che sono le 2:30, sono raggomitolata sul mio sedile e senza scarpe ai piedi.
Io – “Dove siamo ? “
Luca – “ Siamo nel piazzale dell’ Autogrill “ Giove ovest “ all’ altezza di Attigliano tra i due ponti sul Tevere
Luca - ” E’ gia 3 ore e mezza che dormiamo vieni a prenderti un caffè ? “,
Io - “No, se no poi non dormo più..vai pure ma lasciami le chiavi dell’ auto che dopo vado a far pipì”
Luca - “ Tira dentro le mutande di Elisa, che se no le vedono e le rubano, poi cosa le riportiamo…? ”
Io – “Anche se le rubano non si incazza…perché gli ho lasciato le mie… e sarà felicissima di indossarle ….”
Luca mi dà un tenero bacio e poi esce dall’auto
Io chiudo l’auto dall’interno e mi appisolo ancora per qualche minuto … apri gli occhi e sento nel mio pancino un bisogno forte di andar in bagno, alzo la testa guardo attorno e vedo fuori nel piazzale diversi camion parcheggiati intorno alla nostra auto.
Infilo le scarpe con i tacchi e scendo dall’auto, chiudo, mi guardo nuovamente intorno..vedo che siamo un po’ distanti circa 50 metri dal edificio dell’autogrill e sinceramente non ho voglia di andare fin laggiù per andare nei Wc perché sono ancora assonnata… tanto devo solo far pipì … , mi sposto un po’ più in là verso la recinzione dell’ autogrill mi infilo tra un camion e un auto parcheggiati.
Alzo la gonna, sono ancora assonnata.. la tiro su oltre i fianchi e metto le mani ai fianchi per infilare i pollici nelle mutande…ma non le trovo… ricordo…e penso ad Elisa con addosso le mie mutande…la cosa mi eccita… allora infilo la gonna nella cintura a destra e sinistra per farla stare ferma su e non farla cadere esattamente come la teneva lei …
Il bianco delle mie chiappette risplende al chiaro della luna … guardo in giro e non vedo nessuno anche se mi stuzzica l’idea che qualche camionista mi possa osservare...
Mi appoggio ad una Thema alla mia destra per non cadere mentre mi accovaccio ma nell’ appoggiami mi spavento quasi perché l’auto si muove leggermente… ritraggo la mano, mi muovo il meno possibile per non essere notata e guardo all’interno dell’auto.
Dentro una ragazza era tutta intenta con in bocca sull’ uccello del suo uomo.. sdraiato sul sedile del guidatore ribaltato… mi abbasso un pochino e guardo ancora dal finestrino posteriore, la ragazza continua leccandolo e succhiandolo avidamente mentre con l’altra mano con cui lo tiene lo mastruba…un fremito scorre dentro di me un po’ la curiosità di assistere, un po’ la paura, un po’ l’eccitazione e l’essere con la gonna alzata completamente e la figa all’aria… La ragazza mostrava di saperci fare..lo masturbava forte per 3-4 secondo …poi abbassava la mano teneva stretto l’uccello alla base e poi di colpo affondava la bocca prendendolo oltre metà stava l’ premuta per un paio di secondi e poi pompava lentamente aumentando il ritmo per una decina di secondi… ripeteva questa sequenza ciclicamente…l’eccitazione saliva in mè…il mio cuore batte forte, mi infilo una mano tra le coscie…ed inizio a passarmi le dita sulla fessura ; il ragazzo ogni tanto la ferma, la fa alzare e respira a fondo più volte… lei con la bocca libera, guarda l’uccello del suo uomo che sembra scoppiare..poi lecca via ,alla base, la saliva che cola lungo l’asta del membro….poi riinizia a masturbare e poi pompare…Poi lei si siede bene sul suo sedile, appoggia le gambe aperte sul cruscotto, lui le sale sopra e inizia a penetrarla, io ormai sono un lago…mi infilo 2 dita dentro… appoggio nuovamente la mano sull’auto..e sento il loro ritmo con l’auto che si muove su e giù… seguo lo stesso ritmo con le mie dita che spingo fino in fondo alla mia fighetta… “continuo con loro” allo stesso ritmo dentro e fuori, dentro e fuori…lui la penetra a colpi possenti…sento i mugolii di Lei….ho una voglia matta anche io di essere posseduta !! ad u tratto sento dietro di me un fruscio… mi giro e vedo dietro di me a breve distanza un giovanotto … mi sta osservando lì quasi completamente nuda che mi masturbo… anche lui sta facendo lo stesso è li con il suo uccello in mano… il cuore mi balza in gola, non mi muovo per paura di essere scoperta..dò uno squardo in giro e intravedo Luca che all’interno dell’ autogrill che guarda la merce esposta tra gli scaffali…l’averlo visto mi rassicura, e poi posso sempre correre via…faccio il segno al ragazzo di stare zitto..mi fa cenno di si col capo e anche lui allunga il collo per guardare la coppia in auto. Io tengo un occhio sulla coppia e l’altro sul giovanotto che continua a mastrurbarsi…il suo uccello cresce diventa sempre più grosso…allora anche io continua a sditalinarmi con vigore… la ragazza dentro all’auto si gira e fa mettere sotto lui…ora può dominare lei !!! Il giovanotto si avvicina un po’ di più a me, mi giro lo guardo in faccia e mi assicuro che si comporti bene…il suo cazzo è molto simile a quello di Gigi con una bella cappella… ripenso a lui e alla sera precedente. Noto che la ragazza dentro ogni tanto guarda dalla mia parte, allora abbasso un po’ la testa esponendomi verso l’indietro col mio culetto…tutto ad un tratto sento un asta calda appoggiata sulle mie chiappe del culo !!! Allora sussurro”Sssssss..!!!” e vedendo che non ce la fa più (ed io ho una gran voglia di uccello ! ) glielo prendo in mano con la sinistra e comincio a masturbarlo velocemente… mmmm…ce l’ha veramente grosso e bollente….spero dentro di me che non venga subito… mi piace sentirmelo in mano e me la riscalda…
I due nell’auto ovviamemente ci vedono… (o forse ci avevano già visti..) ci guardano e decidono di uscire allo scoperto… aprono la porta dal lato della recinzione, lui scende..Io non volevo passare per una “guardona” per cui prendo per mano il giovanotto e vicino a loro mi do da fare col giovanotto menandoglielo più velocemente sempre con la sinistra e facendomi toccare le tette sotto la maglia…i miei capezzoli erano turgidi ..e così mentre anche la Lei guarda, si siede sul sedile passeggero con la portiera aperta,i piedi appoggiati sull’asfalto e la testa fuori dall’auto verso di me , il suo uomo in piedi glielo infila nuovamente in bocca … Lei è una bellissima ragazza, alta, magra e con i capelli rossi mossi fino alle spalle …stavolta è proprio a mezzo metro da mè..ha le labbra carnose e vedo che succhia che è un piacere… io con mano sinistra sempre più velocemente il giovanotto che sembra scoppiare mentre lui mi tocca le tette, il culo e mi massaggia la Micia bollente…i miei umori mi colano… e il giovane ci infila un dito dentro… la ragazza toglie l’uccello dalla sua bocca e mi sorride, poi prende la mia mano destra …e l’accompagna sul cazzo del suo compagno… ho due cazzi uno per mano..e li muovo insieme…poi la ragazza prende il polso della mia mano destra che masturba il suo uomo e la tira verso la sua bocca…capisco subito cosa vuole..lei rimane ferma e respira con la bocca aperta …ed io masturbo il suo lui con la cappella ad un paio di cm dalla sua bocca… ogni tanto estrae la lingua e la muove ed io glielo dò giusto un paio di secondi per insalivarlo …poi aumento forte il ritmo di movimento su entrambi gli uccelli….sento il cazzo del giovanotto avere delle contrazioni… e di colpo gode infilandomi completamente due dita andando ad eplorare il fondo della mia figa caldissima … sento sulla mio chiappa sinistra schizzi caldi a grosse fiotte del giovanotto , che mi colano poi lungo la mia gamba fino al ginocchio..…mollo l’uccello del giovane e continuo concentrandomi sull’ altro sbattendo forte con la mano destra e con la sinistra trattengo Lei per i capelli tenendola alla distanza che voglio io senza che lo tocchi … Lui irrigidisce la gambe, vedo la cappella che si gonfia…io stringo più forte l’uccello alla base….sento le sue pulsazioni di piacere …e quando sento che lo sperma dentro che và in pressione, rallento la presa .. gli infilo solo la cappella nella bocca …1..2….3….4…..5…..schizzi forti la riempiono…non mi fermo…Lei cerca di deglutire, non respira…io con la mano sinistra la tengo contro che non si tolga..con destra continuo a sbattere , Lei allarga di più la bocca attorno all’ uccello per respirare… passa un po’ di aria… esce un po’ di sperma dalla bocca che va sulla mia mano… io la tengo ancora con la testa spinta , lei deglitusce un paio di volte … poi mentre fa fuoriuscire un filo d’aria… si formano anche delle piccole bolle di sperma e saliva, tutto fuoriesce tra la mia mano che sbatte e le sue labbra, gocce e fili..cadono sui suoi piedi e le mie scarpe.. la faccio respirare ancora e poi lei deglutisce ancora…ora è più rilassata…….., sento che sta muovendo anche la lingua attorno all’uccello, sento …. le sue labbra bagnate, che si ingrossano al passaggio circolare della lingua,contro la mia mano che stringe ancora sull’ uccello.
Il giovanotto che era venuto per primo, si riveste e sale sul camion appena dietro a noi..io mi tiro giù la gonna…e mi risistemo.
E dico - “ è ’ stato bellissimo !! ..io mi chiamo Valentina“,
Lei risponde - : “Si anche per mè…fantastico io mi chiamo Angela”
Mentre parliamo arriva Luca che capisce la situazione…e dopo aver salutato la coppia, vedendomi eccitata mi prende per i fianchi e mi risolleva le gonna…e lo tira fuori..io metto una mano dietro e sento che ce lo aveva già duro…l’aiuto ad infilarmi alla pecorina.. mmm ne avevo proprio bisogno !!!
Io appoggio le mani sulla Thema della coppia e Luca, mi prende con vigore…in modo da saziare la voglia matta che era cresciuta in me…la Thema riprende ad ondeggiare……e il camionista, proprio nel momento culminante del mio orgasmo, accende il camion e poi mentre Luca sta venendo dentro di me accende gli abbaglianti illuminando a giorno la scena… il tutto finisce in un piccolo applauso e il Fiuuuuuu Fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu del treno che passa ……….alcuni pendolari che fanno Ciao-Ciao dai finestrini del treno…

Poi risaliamo di corsa nella nostra auto … io ero tutta sudata, accaldatissima e bagnata…partiamo di corsa con la macchina….io apro il finestrino per respirare meglio….Luca mi dice …- “ Che porcellina che sei Vale !! “ .
Dallo specchietto vedo un camionista che rotea in alto un paio di mutande e grida
- “ Signorinaaaaa…..dimentica le MUTANDEEEEE..!!!!! “
Mi giro indietro cercando di capire meglio……
Io - “ Azzz….Luca.. !!! Le mutande di Elisa ….perse….per Sempre…!! “
Luca - “Certo che queste vacanze stanno prendendo un ottima piega…..!! ”
Io – “Si, si Luca ….che bello …una vacanza indimenticabile..emozioni fortì “
Luca con due occhiaie molto Sexi - “ Dai Vale…fatti una dormitina che arriviamo a Roma e andremo a trovare i nostri amici conosciuti sulla Chat di Exibizioni”

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24/02/2004 09:27
 
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arrivati all'appuntamento
……..Siamo arrivati alla località dove abbiamo appuntamento con la coppia conosciuta in chat, il panorama è incantevole, fermi nella piazzola fuori paese ci sono i nostri amici Susy e Roby, dopo baci e abbracci decidiamo di fare un giro in paese dove c’è il mercatino di cose d’altri tempi, incuriositi giriamo tra le bancarelle.
Valentina si ferma ad una bancarella di libri, prende un album di foto e si mette a sfogliarlo Roby le si avvicina e nel farlo le appoggia il braccio alle tette, io mi giro e guardo Susy e vedo che sta sorridendo a Roby, ci avviciniamo anche noi per vedere cosa ha attratto l’attenzione di Valentina e Roby, è un album di foto anni 30 di donne nude, ma Roby è più attratto dalla scollatura di Valentina che la furbacchiona si è slacciata il golfino, Susy per vedere meglio le foto si appoggia alla mia schiena con le sue tettone da capogiro, per farle posto mi giro e nel farlo mi struscio a lei facendole sentire che mi sto eccitando, sorride, allunga la mano e mi accarezza il cazzo, pensando che nessuno la vede, ma….
Il proprietario della bancarella notando che siamo interessati a quel tipo di foto ci chiede se vogliamo vedere qualcosa di particolare e ci fa segno di seguirlo, ci porta in una casa che si trova dietro alla sua bancarella, entrati ci mostra uno scaffale, dove in bella mostra ci sono diversi libri e album di foto con raffiguranti donne nude e coppie in posizioni inimmaginabili altro che KAMASUTRA.
-Scegliete quello che volete, ma i più interessanti si trovano in alto allo scaffale.- poi si scusa affermando che deve tornare alla bancarella, che possiamo guardare e scegliere ciò che ci piace, lui ci aspetta fuori.
Susy sale su uno sgabello, allunga il braccio per prendere un album, nel farlo le si alza la gonna e si vede il pizzo delle calze, pensando che potrebbe perdere l’equilibrio appoggio le mani al suo culo sodo per sorreggerla, lei si muove come ad incitarmi ad osare di più, non resisto, le infilo la mano sotto la gonna, è senza mutandine, inizio ad accarezzarle le chiappe poi le faccio allargare le cosce e le titillo il bottoncino, sentendo che si sta bagnando la faccio scendere dallo sgabello appoggiandola a me per farle sentire il cazzo che mi sta per scoppiare, lei mi abbassa la cerniera dei pantaloni e poi si china inizia a leccarmelo tutto dalla cappella alle palle poi me lo prende in bocca e si mette a succhiarmelo, ha una bocca fatta apposta per fare pompini.
Intanto Valentina e Roby si sono messi anche loro a toccarsi lui le ha tolto il golfino facendole uscire le tette, massaggiando il capezzolo rosa e grosso, guardo Valentina e conoscendola so che è già bagnata e pronta a tutto, lei gli prende il suo cazzo e se lo mette tra le tette incitandolo ad andare su e giù mentre lei prende in bocca la cappella succhiandola, siamo al culmine a questo punto io lascio Susy, prendo Valentina e la faccio mettere a pecorina sul divano che abbiamo lì vicino, inizio ad accarezzarle la schiena e a leccargliela fino in fondo, a lei piace tantissimo mentre si tocca la sua figa le appoggio il mio cazzo al suo buchino e glielo massaggio dolcemente con la cappella, Roby e Susy si avvicinano, lei viene davanti a me e mette la sua figa bagnata davanti alla mia bocca per farsela leccare, mentre lui lo mette in bocca a Valentina, intanto io spingo tutto il cazzo dentro a Valentina, godiamo tutti e quattro insieme.
Spompati ma appagati, prima di uscire prendiamo un paio di album a caso, ci fermiamo alla bancarella per pagare ma il proprietario ci sorride sornione chiedendoci se abbiamo trovato quello che cercavamo, alla nostra affermazione si mette a ridere, indicandoci gli album facendoci capire che sono un suo regalo, mentre con la mano si tocca il suo cazzo duro, a questo punto ci accorgiamo che era ritornato in casa e che aveva visto tutto.
Ci allontaniamo, girando per il paese troviamo una vecchia osteria, decidiamo di fermarci, entriamo e chiediamo all’oste se c’è posto perché vorremmo assaggiare i piatti tipici della zona,
Ci porta ad un tavolo d’angolo, mentre aspettiamo che ci servono guardiamo un po’ in giro, vicino a noi ci sono persone del posto che stanno giocando a carte, ma ad un tavolo c’è un vecchietto solo, guarda me e Roby ci sorride alzando il bicchiere a mo’ di brindisi – Beati voi, vorrei esserci io al vostro posto con due belle donne come le vostre, anche la mia Marietta era bella, con lei ne ho fatte di tutti i colori, in tutte le posizione e posti.-
Finito di mangiare ci avviamo per pagare il conto, mentre io e Roby siamo alla cassa Valentina si avvicina al vecchietto e le dà un bacio sulla guancia mentre lui le accarezza il culo, anche Susy le si mette davanti stampandogli un bacio in fronte, ma nel farlo gli mette le sue tettone davanti alla faccia , lui le dà un grosso bacio mentre le mette la mano sotto la gonna per accarezzarle la coscia si accorge che è senza mutandine, le tocca la figa che è ancora umida, gliela accarezza strizzandole l’occhio.
Arrivati alla porta ci giriamo e vediamo che si sta portando la mano alla bocca con cui ha toccato la figa di Susy ancora umida, e sorride felice e beato, nell’osteria lo guardano tutti e si mettono a ridere.
Arrivati alle macchine ci salutiamo e ognuno riprende il suo viaggio, restando
d’accordo che ci sentiamo in chat.
Mentre proseguiamo decidiamo che alla prossima tappa ci fermeremo in un luogo poco affollato e cercando di coinvolgere altre persone, scatteremo qualche foto da mandare come contri al nostro sito EXIBIZIONI……………..


-

[Modificato da carloecinzia 24/02/2004 9.30]

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26/02/2004 12:57
 
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e il viaggio continua......................
Quella mattina mi svegliai di buon’ora, Valentina stava ancora dormendo e ne approfittai per dare un’occhiata alla posta elettronica.
Accesi il mio portatile e andai subito a cercare un messaggio, speravo di trovarlo, ma non ero sicuro.
Prima di partire avevamo conosciuto in chat una ragazza, Rossana, una tipa piuttosto interessante , si era dimostrata subito alla mano e in sintonia con Valentina, abitava in un paese nella provincia di Grosseto e una volta comunicatole che per le ferie avremmo fatto un giro per l’Italia, ci aveva invitati a casa sua per conoscerci meglio.
Aprendo la posta notai subito il suo messaggio che non vedevo l’ora di leggere, ci comunicava che quel fine settimana lei sarebbe stata a casa e quindi rinnovava il suo invito ad andarla a trovare.
Ero soddisfatto e anche eccitato all’idea di poterla incontrare, avevo solo potuto ammirare delle sue foto che ci aveva spedito e sulle quali avevo già fantasticato non poco……. Ne avevamo anche parlato con Valentina e tutti e due eravamo dello stesso parere, una bellissima ragazza sia esteticamente che come persona, insomma eravamo rimasti colpiti tutti e due e tutti e due speravamo di poterla incontrare.
Mentre ero ancora lì che fantasticavo su Rossana e che immaginavo il momento del nostro incontro, Valentina si svegliò; la osservai mentre si stava stirando ancora calda di sonno, nel movimento il lenzuolo che la stava coprendo scivolò in basso facendomi gustare la visione dei suoi seni, tondi e ben fatti, ma soprattutto rittissimi, i classici seni che non hanno alcun bisogno di essere sorretti.
Ci preparammo pagammo il conto dell’albergo e partimmo, la giornata era bella, il sole risplendeva e Valentina con i suoi occhiali scuri mi sembrava più bella e raggiante del solito, una volta in macchina le dissi della mail che avevo trovato e che Rossana ci stava aspettando, cosi decidemmo di chiamarla al telefono per prendere accordi definitivi.
Una volta riattaccato Valentina mi mise al corrente, avevano fissato per quella mattina di incontrarci e Rossana aveva anche dato indicazioni per raggiungere il posto visto che si trattava di una casa fuori dal paese; quindi, cartina alla mano e indicazioni date, per le 12 circa arrivammo nei pressi di una casa di campagna su di una collinetta, era circondata da un bel giardino curato al quale faceva cinta una bellissima siepe di alloro.
Suonato il campanello e apertosi il grosso cancello in ferro battuto, salimmo lungo il vialetto alberato che portava all’abitazione,davanti faceva da teatro un grande porticato completamente arredato con oggetti in bambù e in mezzo al portico, ad attenderci, c’era Rossana con accanto due grossi pastori maremmani che le scodinzolavano attorno.
Era veramente bella come risultava dalle foto, altezza media con un fisico esile ma ben delineato, i capelli scuri e lunghi facevano da cornice al viso sempre sorridente, indossava un abitino leggero e corto che metteva in evidenza le forme del corpo e due seni che sembrava volessero bucarlo.
Ci salutò come se ci conoscessimo da anni e facendoci entrare in casa ci mostrò subito la nostra camera che, come il resto della casa, era arredata con mobili di vecchio stile contadino ma che danno un senso di calore e di familiarità.
Fatta una doccia ristoratrice scendemmo al piano di sotto dove Rossana aveva già provveduto a preparare un ottimo pranzetto a base di affettati tipici della zona e verdure arrosto, mentre mangiavamo avemmo occasione di parlare un po’ di conoscerci meglio e di raccontarci un po’ delle nostre esperienze.
Notai che mentre Valentina raccontava quello che ci era successo nei gironi precedenti durante il viaggio, Rossana era rapita dal racconto e spesso bagnava le labbra con la sua lingua, credo che anche Valentina avesse notato questo, mi rendevo anche conto che, mentre cercava di rendere il racconto il più eccitante possibile si muoveva di continuo sulla sedia e non riusciva a tenere le gambe ferme fissando Rossana con uno sguardo pieno di desiderio.
Comunque terminammo di mangiare e dopo esserci ripostati un po’ decidemmo di andare a fare il bagno in una stazione termale che si trovava li vicino.
Il posto era incantevole, immerso in un boschetto scorreva un fiume di acqua termale che giunto in prossimità di un dislivello, formava delle piccole cascate di acqua calda; non era molto frequentato a quell’ora e così decidemmo di fare il bagno nudi.
Cominciammo a spogliarci vicino alla macchina, io da un lato, Valentina e Rossana dall’altro; mi stavo slacciando le scarpe, chino in avanti, quando vidi dei piedi di fronte a me, erano non grandi e affusolati, le dita lunghe, con le unghie ben curate e uno smalto trasparente che le ricopriva; lentamente alzai lo sguardo e percorsi quelle gambe che si trovavano lì davanti, abbronzate, lisce, lunghe….…..
Correndo con la testa ancora più in alto mi trovai proprio davanti alla bocca un cespuglietto di peli neri, ben curati e folti, mi soffermai e alzando lo sguardo vidi il viso di Rossana che mi stava fissando con un sorriso a dir poco ammiccante.
Sapeva che la mia eccitazione stava montando al massimo, il suo profumo mi stava inebriando salendo dritto al cervello, il cuore pulsava violentemente come volesse aprire un varco in mezzo al petto…la voce di Valentina ci riportò alla realtà.
Ci dirigemmo verso l’acqua, loro davanti e io un po’ indietro, guardavo quei corpi davanti a me muoversi e l’eccitazione che poco prima avevo provato non accennò a diminuire… anzi aumentava.
L’acqua formava delle piccole vasche su vari livelli, ci soffermammo in una di queste e ci immergemmo per goderci tutto il calore e il benessere che quell’acqua sulfurea può donare al corpo.
Facemmo giusto in tempo a bagnarci che vidi Rossana avvicinarsi a me e dopo un’occhiata data a Valentina e un sorriso di approvazione di quest’ultima, cominciai a sentire le mani di Rossana scorrere lungo il mio corpo partendo dal viso, scorrendo lungo il collo per andare ad afferrarmi le spalle, poi ancora a scendere sui fianchi, accarezzare la pancia per arrivare a prendere fra le dita la mia asta che ormai era dura e tesa dall’eccitazione.
Per un attimo guardai Valentina che si trovava di fronte a noi, lessi nel suo sguardo un’eccitazione quasi famelica, anche lei si stava accarezzando e, assecondando il movimento dell’acqua, si stava palpando con la mano destra i seni, li stava stringendo e insisteva con le dita sul capezzolo che ormai era duro e ritto come un chiodo, non vedevo la mano sinistra ma dai movimenti della spalla e dal muoversi del bacino, intuivo che si stava toccando …la vedevo tremare, sentivo che c’era qualcosa di diverso dalle volte che si era masturbata da sola…
Sentire il calore dell’acqua sulla pelle, vedere Valentina così eccitata nel guardarci e sentire le mani di Rossana che accarezzavano tutto il mio corpo mi mandava in estasi…..
Cominciai anche io ad accarezzare Rossana, la sua pelle era liscia come la seta, le gocce d’acqua sembravano perle sul suo corpo e i miei polpastrelli scivolavano su di essa come su un qualcosa di impalpabile, mi stava fissando con quegl’occhi da gatta e si avvicinò con la sua bocca alla mia;
sentii il contatto delle sue labbra sulle mie, si sfioravano e si toccavano avide… aspettavano solo l’istante in cui la mia lingua entrasse decisa nella sua bocca, subito aperta, decisa a ricevere il piacere tanto atteso.
Sentii un brivido intenso percorrermi il cervello fino a raggiungere il mio cazzo.
A questo punto Rossana si avvicinò, con una mano me lo prese e continuando a baciarmi se lo infilò dentro con decisione…non ne poteva più, le labbra della sua figa si schiusero sotto la pressione della mia punta e finalmente le fui dentro.
Un calore intenso avvolse tutto il mio cazzo e mentre lei cominciava a muoversi avvolgendomi con le braccia il collo, con le mani le presi quelle splendide natiche e agevolai i suoi movimenti con la spinta delle mie braccia.
Guardai nella direzione di Valentina e la vidi completamente inarcuata con la testa all’indietro mentre continuava a masturbarsi con vigore e stringersi i seni in un modo quasi rabbioso.
Sentivo Rossana ansimare per il piacere e muoversi sempre più in fretta, vedevo quei seni davanti a me che saltavano ad ogni colpo che le davo e la sua espressione era proprio quella di chi sta’ per raggiungere l’orgasmo.
Sentii il godimento crescere in me, il cazzo diventò durissimo e lo sentivo scorrere dentro a quelle pareti strette ma ben umidificate dagli umori di Rossana, cominciai a sentire il cuore che batteva sempre più in fretta e sembrava che fosse sulla punta della mia cappella fino a che non raggiunsi l’orgasmo esplodendole dentro.
Continuai a pomparla fino a che anche Rossana esplose in un grido liberatorio e quasi conficcando le unghie sulle mie spalle……….il dolore mi riportò alla realtà e vidi che si erano avvicinati alla vasca un paio di ragazzi, anche loro completamente nudi e a quel punto con la loro erezione tra le mani e se lo stavano menando tutti presi da quello che stavano vedendo.
Erano così vicini al bordo della vasca sul lato dove si trovava Valentina che le bastò alzarsi in piedi per ritrovarsi davanti ai loro cazzi, le prese uno per mano e continuò lei a fare quello che stavano facendo prima loro fino a portarli ad eiaculare sul suo seno.
Si immersero anche loro nella vasca e rimanemmo lì ancora un po’ a goderci il piacevole contatto dell’acqua calda sulla nostra pelle cercando di riprendere fiato per poi ritornare tutti insieme a casa di Rossana.
La serata continuò con una ricca cena a base di pesce e un sonno ristoratore per poi affrontare il viaggio che ci avrebbe portato verso nuove avventure…..

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29/02/2004 00:31
 
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Quasi , quasi ci imbarchiamo ed andiamo dal gruppo dei sardi?????
Luca e Valentina dopo un lungo viaggio in nave scendono al porto di Cagliari e si dirigono verso Villasimius, località consigliata dal gruppo dei sardi della chat. Andando in macchina in una strada a due corsie che costeggia il mare si vede uno spettacolo stupendo, il sole che si infragge sul mare lasciando una striscia dorata.......... lascino le case e costeggiano il mare dall'alto di una scogliera...... ad un certo punto sono incuriositi da un posto pieno di macchine e, vista la voglia di farsi un bel bagno, si fermano.
Un cartello piccolo prima di una sbarra dice "Mari Pintau" (mare dipinto), scendono giu e si siedono in un tavolino di un chioschetto a 10 metri dal mare.
Io mi avvicino e chiedo, sefve qualcosa da bere?
La donna mi chiede qualcosa di fresco per due, una bella coppia lei una gran bella donna accaldata e dalla scollatura della sua camicetta posso anche vedere il suo seno splendido.
Porto la roba nel tavolo e lei mi chiede:
"Il tuo nome?" noto che mi ha dato subito del tu.......
"Mi chiamo Luca e gestisco questo chiosco... e voi?"......
Lei mi dice Valentina e lui Luca come me. Questo fatto ci rende un po piu uniti e subito iniziano le battute sul nome.
Partono i primi approcci e i primi dialoghi fugenti visto che devo servire altra gente.
Mentre sono fermo nel chiosco vedo che Valentina mi guarda e fa ruotare le gambe verso di me..........
Azz........ che vedono i miei occhi ...... le sue gambe si aprono lentamente offrendo ai miei sguardi ed alle mie fantasie la sua vagina.
Vedo che segue i miei movimenti e dopo un po perchè non le è bastato si passa le dita in bocca e le fa scivolare giu nella figa come fosse un messaggio......... una cosa di sicuro la fa, il gonfiore nei miei pantaloni ........
Non posso quasi piu uscire dal chiosco e Lei però mi chiama, come arrivo capisco dal suo sorriso ammicante e dallo sguardo che fa al marito, che il gonfiore del mio pene è evidente e capto una frase che Valentina dice a Luca.... "certo che se ci fosse un angolino sicuro mi attirerebbe molto...."
Passa così la mattinata piena di sguardi e carezze fugenti da parte sua, ormai ce piu calma e mi siedo al loro tavolo.
Lei mi attizza molto sento il mio corpo vibrare e Lei come se lo capisse mi avvicina lentamente il piede alla gamba e lo fa salire verso su........ come sale sento il mio cuore andare in fibrillazione..... sale lungo le mie gambe e si infila sotto il pantaloncino del costume andando ad accarezzare conla punta le mie palle, io cerco di essere infirente ma il mio cazzo no!!!!!!
Sta scopiando .......
Valentina mi fa....... "ma qui una zona tranquilla non ce?"
ed io come fossi una guida turistica inizio a descriverle la zona e a battuta le dico..... "andando avanti di li ce un angolino riservato alle persone esibizioniste, si sta bene li perchè si è coperti dallo sguado della gente e puoi metterti nudo tranquillamente."
Valentina a questo punto dice..... "Perfettooooooo" e ricolgenoli al marito "Luca dai andiamo a farci un bagno"
Luca non ne ha voglia e poi le dice " non ricordi i costumi sono in macchina" ..... "perchè se vado li non ne ho bisogno - risponde Valentina - se non ci vieni mi faccio accompagnare dall'altro Luca"
Non desideravo altro........ e appena me lo proprone togliendo la scusa che non conosceva bene il posto le dico ........ "OK ti accompagno intanto per oggi ho finito"
Mi camina davanti ha un culo fantastico che oscilla a destra ed a sinistra, a cosa mi eccita sempre di piu ........
Arriviamo nel posto lo dico a Valentina e lei senza aspettare un attimo sfla giu la gonna, toglie la camicetta e rimane nuda....
CHE SPLENDORE!!!!!!!!!
"Basta, io mi butto" penso ormai super eccitato. La seguo in acqua e con la scusa che non sa nuotare bene si aggrappa a me ed avvicina il suo corpo al mio e si attacca come fosse un polpo e che polpo...... le mie mani scivolano lungo il suo corpo e stringolo il suo seno sino a stringere forte i suoi capezzoli.
Lei geme ed allunga le mani sul mio cazzo e inizia ad accarezzarlo scivolando da sotto lepalle sino alla punta......... la mia mano affonda tra le labbra della sua vagina ed inizia una splendida esplorazione....... In un eccitante silenzio e gioco di sguardi scivoliamo verso le rocce e mi sdraio sopra i miei vestiti e lei sopra di me le sue labbra catturano le mie e le nostre lingue si incrociano scoprendo uno il sapore dell'altro.
La sua bocca scivola giu succhiando i miei capezzoli e catturando alla fine la mia capella che, eccitata dalle carezze sotto le palle, scoppia e vuole che qualcosa l'acoclga e Valentina sembra capirlo e l'avvolge con la lingua e con le sue labbra muovendosi in un lento su e giu e succhiando con sensualità!!
Io lentamente la giro sino a portare la sua vagina sulla mia faccia e li la mia lingua inizia ad accarezzarla e a perdersi dentro il suo clitoride e le sue labbra.
Mi alzo, prendo Valentina e l'appoggio ad una roccia calda dal sole e dalle spalle faccio scivolare lentamente il mio cazzo dentro la sua vagina ormai bagnata e piena di eccitazione. da li un lento ma deciso movimento ci porta al massimo dell'eccitazione e, prima io, la riempio di sperma sino a vederlo uscire fuori dalla sua vagina e poi lei gode accompagnandolo con un urletto ed un sospiro di piacere.
Stavo facendo scivolare via ilmio pene per pulirmi quando Valentina mi blocca il braccio e mi tieni li ......... vedo le sue mani che accarezzano le sue natiche ed aprendo il buco mi invita a prenderla dietro....... Il mio cazzo è ormai bagnato ed il suo buco è pronto per accoglierlo, non mi faccio aspettare e scivolo dentro, mentre scendo sento la sua pelle aprirsi al mio passaggio e lei urla di piacere ........... Mentre sto provando un piacere immenso e sto per godere una altra volta ... alzo lo sguardo e vedo dietro una roccia Luc, il marito, che aveva in mano una macchina fotografica e scattva foto...........
Dopo esserci rivestiti in sensuale ed intrigante silenzio ci dirigiamo verso il chiosco dove Luca ci aspetta con la macchina digitale sul tavolo e, quando arrivo, mi fa.... "Le foto del panorama sono riuscite benissimo....... le publicheremo nel nostro sito. Tranquillo che il tuo viso non si vedrà"
E' stata un avventura fantastica e mentre prima di andare via gli chiedo dove vanno e se al loro ritorno si fermano per salutarli (spero anche in un secondo incontro con Valentina!!)
Valentina si avvicna per salutarmi, io porgo la guancia ma lei mi prende la bocca ed affonda la sua calda lingua..........
Non li dimenticherò mai e speriamo che le loro vacanze in Sardegna continuino bene!!!..........
Ed il viaggio di Valentian e Luca continua verso Villasimius

(Per chi non conosce la sardegna Mari Pintau è uno splendido angolino prima di Geremeas, il chiosco esiste, Luca????? (non sono io) e l'angolino per gli esibizionisti esiste lo stesso!!!! bye bye)
Scusate ma dovendo partire sino a Mercoledì l'ho anticipato) PROLISSO????????
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02/03/2004 17:36
 
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una coppia amica in Sardegna
Mentre percorrevamo le tortuose strade che ci avrebbero condotte a Villasimius Valentina si era assopita ed io continuavo ad osservare il continuo rincorrersi della strada fra pinete e le piccole baie che si intravedevano dall’alto, e che davano un senso di libertà e di benessere interiore.
Si preannunciava un incontro intenso; avevamo deciso finalmente di incontrare la nostra prima coppia. Mentre andavamo all'appuntamento Valentina ed io cercavamo di immaginare cosa sarebbe successo durante la giornata, e più si avvicinava il luogo dell'incontro e più il rimestio nello stomaco aumentava.; dopo alcune indicazioni chieste a qualche passante finalmente trovammo la stradina che portava verso la villetta dei nostri amici, Daria e Marco. Strano ma vero la coppia era più o meno come l'avevamo immaginata: piacevole sia nell'aspetto che nel modo di fare, non inesperta ma nemmeno ipernavigata; insomma, quello che cercavamo.
Ci salutarono e accolsero con grande calore come se fossimo amici da tantissimo tempo (la chat ha tanti difetti ma ha il pregio di far entrare in sintonia la gente per quello che esprime in brevissimi spazi di tempo) ci aiutarono a scaricare i bagagli, ci fecero visitare la loro splendida abitazione curatissima nei particolari e dopo esserci ristorati e rinfrescati ci avviammo in paese in un tipico ristorante del luogo.
Durante il pranzo si ebbe modo di conoscere che Daria a Marco erano davvero due persone a modo, delicate e innamoratissime come noi; parlammo di tutto e di tutti ma soprattutto di noi di come. Dopo aver mangiato e bevuto adeguatamente andammo a fare una passeggiata e a guardare vetrine. Nel passeggiare i giochi degli sguardi e i dialoghi si facevano sempre più intensi e carichi di voglia di una conoscenza sempre più intima e decidemmo che era venuto il momento di affrontarci in un posto più intimo: la loro casa. L'ambiente è carino e raccolto, ci accomodiamo sul divano e cominciamo a raccontarci delle nostre chattate passate. Pian piano l'ambiente si rilassa, la conversazione si fa più personale; e Marco con grande scelta di tempo alla conversazione che si faceva invita Daria a mostrarci il piercing sull'ombelico; per farlo LEI è costretta ad alzarsi il vestito e mentre tenta una timida resistenza LUI l'aiuta e ci mostra un paio di cosce abbronzantissime e con nostra sorpresa generale notiamo che non indossa uno splendido perizoma. Il vestito continua a salire lentamente e scopre sempre più un perizoma inesistente, che cerca senza riuscirci di celare un pube completamente depilato. Il piercing passa in secondo piano; è evidente che a questo punto tocca a noi scoprire qualche segreto: Valentina, che ha capito al volo, comincia a parlare dei suoi tatuaggi e a slacciare la camicetta per mostrare il primo. In un attimo il suo seno rimane nudo e la cosa che si nota non è il tattoo ma i suoi due capezzoli che assumono una posizione di sfida. Gli altri tattoo sono in luoghi accessibili solo sfilando i pantaloni; intervengo io e comincio a spogliarla con calma. I nostri amici e padroni di casa sono già molto caldi, le loro mani si esplorano, i loro sguardi ci supplicano di fare in fretta. Le mie mani lavorano piano, si soffermano, toccano Valentina che comincia a fremere. Guardiamo Daria che con maestria ha sfilato il sesso di Marco dai pantaloni e comincia a succhiarlo. Valentina la imita all'istante, sento le sue labbra che mi avvolgono il mio pene già duro; la lingua mi lavora la cappella, le mie mani cominciano ad esplorare le sue calde ed umide labbra.
Daria si stacca da Marco e con passo felino a quattro zampe percorre i pochi metri che ci separano, si avvicina, si alza e mi bacia dietro l’orecchio mentre con lemani mi accarezza il petto, si sofferma sui miei capezzoli e li pizzica, poi sempre con lenti movimenti mi si mette di fronte, mentre Valentina non stacca un attimo le sue labbra dal mio cazzo ormai turgidissimo, e comincia a baciarmi con una passione deliziosa. Poi sempre con lenti movimenti si abbassa leccandomi il petto e si inginocchia vicino a Valentina e quasi chiedendole il permesso con solo una occhiata d’intesa comincia a succhiarmelo insieme a Valentina; sento l’intreccio delle loro lingue e vedo Marco di fornte a me ancora sul divano che si masturba alla vista della scena, ora si alza ci raggiunge con il suo membro in tiro e si sistema dietro a Valentina e lecca avidamente il suo succo. Le apre le labbra e infila con maestria la sua lingua …. Valentina continua a giocare con il mio cazzo, quasi esasperato dal tormento a cui è dolcemente sottoposto, e con la lingua di Daria…e mentre continua a giocare e mentre aumenta il ritmo con cui mi succhia mi guarda dritta negli occhi, come se mi parlassero ed interpreto il suo piacere che sta provando nel sentirsi esplorata da una lingua diversa dalla mia, le piace mugugna è forse quello che cercavamo nelle nostre fantasie da un sacco di tempo?. Anche Daria sposta le sue attenzioni su Valentina; ora sono in due a giocare con la sua figa. Decide di continuare a succhiarmelo, ma si allunga fino a che il cazzo di Marco non arriva a portata della sua mano; lo afferra e comincia a masturbarlo lentamente. Mi guarda e con un sorriso stacca le sue labbra da me e comincia a leccare LUI; lo misura con la lingua, ci gioca un po' prima di portarselo in bocca, continua a guardarmi mentre il cazzo le riempie la bocca. La guardo e mi eccito ulteriormente; la voglio scopare mentre succhia il cazzo di un altro. Mi avvicino e Daria capisce al volo le mie intenzioni: mi prende il cazzo in bocca e lo bagna di saliva, poi con le mani lo indirizza verso la figa fradicia di Valentina. Sento il calore che mi avvolge mentre con una foga inaspettata la penetro.
La scopo lentamente, cerco di seguire il ritmo del cazzo che le riempie la bocca. Sento una lingua che mi lecca il culo e poi scende fino alle palle, le succhia; la lingua continua la sua corsa e la sento alla base del mio cazzo, come una rotaia. Mentre continuo a penetrare Valentina, la lingua passa dalle labbra di Valentina al mio cazzo e viceversa; ogni tanto lo sfila e succhia tutti gli umori della figa di della mia amata per poi rinfilarlo nella bollente apertura. Un groviglio di corpi, un gioco eccitante; mi stacco da Vale e mi dedico alla figa fino ad allora sconosciuta di Daria: la lecco da dietro, le passo la lingua sul culo, mi soffermo su quel lembo di carne che separa due oggetti di piacere infinito. Affondo nella sua figa con la lingua e la stantuffo; LEI dimena il culo ma poi con una mossa veloce si gira e mi afferra il cazzo e se lo porta alla bocca. Mi sdraio e LEI su di me, mi offre la sua tenera ighetta che così depilata pare ancora più indifesaa, mentre mi ingoia a intermittenza il cazzo. Guardo Valentina e noto che le nostre posizioni sono uguali. Il gioco continua: lingue che si insinuano, bocche che si riempiono, mani che vagano alla ricerca di lembi di carne inesplorati. Sono al limite, e come me anche Marco. Basta uno sguardo e ci capiamo: Valentina si stacca dal cazzo con cui ha giocato fino ad allora e altrettanto fa Daria. Marco ed io siamo distesi affiancati; le nostre compagne si accovacciano su di noi. Con un gesto veloce si puntano i rispettivi cazzi e cominciano ad usarli. Si muovono a ritmo, si guardano e accarezzano quello che sta facendo l'altra. Il ritmo accelera, il fiato si fa corto, Valentina si china su di me e mi sussurra 'fottimi il culo'. E' un attimo: il mio cazzo passa dalla sua calda figa al suo sublime culo. L'apice è stato raggiunto: la coppia sta già urlando il proprio orgasmo, aumentando spasmodicamente gli affondi. Valentina muove con sapienza il suo culo sul mio cazzo, aumenta il ritmo, le mie dita affondate nella sua figa. Trenta secondi che durano una vita; urla di piacere, lingue che si incontrano, due orgasmi che si fondono. Il cazzo sempre più duro che affonda. L'esplosione del piacere che ci lascia sfiniti ma soddisfatti di aver provato questa nuova esperienza che da tempo cercavamo.
Il resto della giornata e della serata passò velocemente a dialogare con loro due persone davvero deliziose nostre coetanee e molto complici a noi anche nel modo di vedere la vita e della scelta che avevamo fatto; insistettero non poco l’indomani mattina affichè ci fermassimo ancora qualche giorno li con loro ma, non potevamo interrompere il nostro viaggio oramai intrapreso…. E dovevamo proseguire per la Sicilia il nostro viaggio anche perché dovevamo come promesso fare la conoscenza di altri amici conosciuti in questo fantastico mondo che ama godere della vita e dei pensieri di complicità come noi….
(si prosegue per la Sicilia-----à>>>>)




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08/03/2004 18:43
 
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carpe diem

Caldo.
Dal finestrino dello scompartimento altra aria calda.
Valentina è abbioccata sul sedile di fronte.
Caldo boia.
Luca come sempre non riesce a dormire in treno, ma insiste a provarci.
Si sente sporco, appiccicoso di caldo, non vede l'ora di scendere da quel trenino
che li ha portati in giro per tutto il giorno.
Non vede l'ora di tornare alla sua macchina.
La comodità dei sedili, lo stereo, ma ancor più l'aria condizionata sembrano lontani miraggi.
Il vociare continua. Cosa avranno mai da dirsi poi, tra sconosciuti in treno?
Appena si chiude la porta scorrevole tutti sembrano sul lettino dell'analista.
Attaccano a confidarsi le cose piu' intime, più segrete.
Sembrano nascere grandi amicizie, che si esauriscono poi nel giro di un ora, alla stazione successiva.
Si, li sente adesso.. tra il rumore di fondo..
quei due ragazzi che parlano nello scompartimento a fianco.
Capisce poco del loro dialetto ma continua a sperare di addormentarsi cullato
dal brusìo misto alle vibrazioni del treno.
"miii.. l'ho vista quando sono passato davanti. Quella col vestita corto a fiori..
Gli era scesa una spallina.. gli si vedeva quasi una tetta..
ci ho lasciato gli occhi!" "ah guarda.. secondo me non ci ha nemmeno le mutande "
"miii e la faccia da curnuto che ttiene u maritu?"
Luca schiude appena un occhio.. e la guarda.
Bella, il vestitino corto.. coi girasoli stampati..una spallina giu'..un seno che sbircia fuori
Gli viene da sorridere.. ma rimane immobile e chiude le palpebre drizzando le orecchie.
"Ha la faccia angelica, ma deve essere una troia..!" "ma l'hai vista quando è salita?
muoveva il culo come una zoccola. pensa quanti cazzi avra' preso solo 'sta settimana!"
"Molti più di quanto puoi immaginare" penso' Luca. Che fatica non dirlo..non scoppiare a ridere..fingersi addormentato
"Ci ha una bocca proprio da pompini" "mii..due labbra carnose, che se ti prende ti spolpa"
Socchiuse ancora gli occhi e incontro' il sorriso di Valentina che gli faceva segno di tacere.
Anche lei li sentiva.
"Pensa se lui si alzasse andando in bagno adesso.." "haha..andiamo di là, ci chiudiamo dentro
con la troia e ci facciamo fare un pompino a testa"
"nono..mentre te lo fa, io gli sfondo il culo" "miiiii! pensa la faccia del cornuto quando torna
e la trova tutta sborrata"
Una cosa che avevano avuto da sempre era la sintonia e la complicita' nel giocare.
Valentina era tremenda se voleva far impazzire qualcuno , e spesso Luca la provocava,
Ma non era questa la situazione..Stavolta era lei ad aver avuto l'idea.
Con un sorriso illuminato Vale gli indico' il corridoio, e luca ubbidì stuzzicato dal gioco.
Si alzò stiracchiandosi rumorosamente e sentì ammutolirsi lo scompartimento a fianco.
Buttò uno sguardo fugace ai ragazzi, erano giovanissimi, e di certo la loro fantasia sarebbe esplosa
sotto la pressione ormonale.
Si allontanò fino in fondo alla carrozza semi deserta, e poi si fermò a guardare un pò fuori,
il paesaggio rovente era magnifico..lontano si vedeva una striscia azzurra, promettente
tuffi di refrigerio, tra meno di un'ora sarebbero arrivati.
Chissa' cosa sta combinando Vale, si chiese.. Erano gia' passati alcuni minuti, e voleva
lasciarla agire, sapeva che avrebbe agito.. in qualsiasi modo ma sapeva che birichina com'era
avrebbe agito senz'altro...chissà cosa aveva in mente...
Caldo.
Quasi soffocante, anche lungo il corridoio che lo riportava nella carrozza di Vale e dei due giovani
sbruffoncelli, e che lui percorreva piano, lasciando passare ancora un minuto..
Si, era questa la carrozza.
Sporse appena il capo. Vedeva i due ragazzi lungo il corridoio. Valentina no. Non c'era.
Percorse lentamente tutta la carrozza e percepi' un silenzio strano,
quasi imbarazzato dei due al suo passaggio.
Valentina era distesa , gli occhi chiusi e mugugnava come se dormisse
e se stesse sognando chissà cosa..
Al vestito si erano'casualmente' slacciati i primi bottoni e il suo splendido seno era
esposto, come offerto ai loro sguardi tremanti.
Una mano sulle cosce aveva ormai sollevato tutta la poca stoffa leggera,
e con l'altra si premeva il ventre..
Meglio di Meg Ryan nella famosa scena al ristorante.
Luca entrò facendosi largo tra i due impacciati spettatori.
Chiuse la porta dello scompartimento, e tirò la tenda a mo' di sipario, lasciando i giovani
se possibile, ancora più interdetti.
"Che fai?" Sussurrò Valentina,"li avevo quasi cotti a puntino".
"Ah.. cotti senz'altro.. erano lì bolliti" sorrise."Non avrebbero trovato mai il coraggio"
E avvicinandosi posò le sue labbra sul collo di lei, sulla spalla scoperta, annusandola.
Non stava poi fingendo più di tanto Valentina; era bollente, quasi sudata,
il suo odore si era diffuso tutt'intorno. La abbracciò stendendosi al suo fianco.
Anche per lui il caldo si rese subito insopportabile. in pochi secondi furono nudi e ansimanti.
Avvinghiati in un rincorrersi di mani, bocche, gambe, braccia, che voracemente si nutrivano uno dell'altra.
Finirono a terra. Lei sopra di lui, cavalcando un ritmo quasi frenetico.
Luca la guardava negli occhi e le accarezzava piano i fianchi,
salendo verso i seni in un massaggio lento e troppo delicato perchè lei potesse resistere.
Il mugugnare si fece guaito convulso e lui la strinse abbracciandola con forza mentre
un orgasmo la travolgeva già incontrastabile. Continuò a sussultare per qualche manciata di secondi
Poi si rialzò e lo guardò con quel musetto angelico che lo mandava in estasi. Con le mani
appoggiate sul petto di Luca e col suo sesso ben piantato dentro. Ansimava ancora,
e ferma col bacino gli accarezzò le spalle forti, le braccia, il collo.
Passò due dita sulle labbra di luca, dopo averle inumidite col suo succo più intimo.
riprese fiato.. sorrise..si sollevò, e Luca vide scorrere sul proprio viso il collo,
i seni superbi, la pancia morbida e calda, poi il suo sesso ancora gocciolante di caldi umori.
La esplorò a lungo con la lingua, lentamente e profondamente, mentre lei scostando la tendina
che dava sul corridoio li vide ancora lì.. rossi in viso, ansimanti.. con gli occhi incollati
su di sè. Bloccò la chiusura della porta mentre Luca si sfilava da sotto di lei per inginocchiarsi dietro.
La prese per i fianchi e con una mano le strofinò il sesso contro il suo, una dolce coccola
che le fece aumentare il desiderio di un contatto più rude, più profondo.
Luca guardò i due ragazzi infoiati al di là del vetro, poi guardò il culo rotondo e pensò
di dirgli che certi treni passano di rado nella vita e non vanno persi, ma gli sembrò
una cattiveria gratuita, e la tenne per sè, ma gli scappò un sorriso mentre appoggiava la verga ormai durissima
contro il buchino di Vale. un solo istante di esitazione, poi iniziò a spingere piano..
Vale provò un brivido, e accentuò la smorfia che le venne spontanea.
Sapeva che i ragazzi sarebbero impazziti, e infatti li vedeva con le mani piene della loro voglia,
ma era ormai determinata a fargli solo vedere cosa si erano persi, senza andare oltre.
I due tentarono allora di aprire la porta, ma nulla da fare.
Valentina gli fece segno di no.. avevano avuto la loro occasione e non l'avevano colta.
Luca spingeva con forza adesso, e Valentina strabuzzava gli occhi all'affondare dei suoi colpi.
I binari correvano forte sotto la carrozza e quei sussulti si aggiungevano alle loro vibrazioni.
Sentiva vampate di calore salire dalla punta dei piedi alla radice dei capelli.
Luca cominciò a mugolare mentre lei ansimava ritmicamente, e il concerto del loro amore
era seguito dal movimento delle mani dei due ragazzi,che ormai si masturbavano energicamente
al di là del vetro. Luca sentiva gocce di sudore scendere lungo la schiena,
mentre teneva per i capelli Valentina che ne assecondava i colpi ormai frenetici.
Quando sentì salire il suo piacere i suoi mugolii si fecero grida, e in un istante le fu fuori.
Si sentiva ansimare forte nel corridoio, e Valentina si impadronì del suo cazzo come di uno scettro,
Era lei ad avere il potere, il controllo della situazione.. mentre muoveva la sua mano ritmicamente,
sapeva di stringere anche gli altri due che ne seguivano il movimento, ormai ipnotizzati.
Lo accolse tra le labbrae lo succhiò, lo baciò con passione, scorrendo con la lingua lungo l'asta.
lo sentiva fremere, sapeva che anche i ragazzi erano ormai al collasso, e lo strinse tra le dita
sapienti, continuando a muoverle, e a succhiarlo fino al piacere che giunse finalmente tra le grida
liberatorie di Luca che le inondò il viso e la bocca.
Vide il piacere dei due ragazzi schizzare sul vetro, e lasciò scendere il piacere del suo amore
in gola, lentamente, gustando i tremori e i singulti di Luca.
Continuò a coccolarlo delicatamente con la lingua mentre lo sentiva rilassarsi, quando sentì il treno frenare.
"Cazzo, siamo già arrivati", la interruppe Luca. I giovani spettatori corsero nel loro scompartimento inciampando nei pantaloni calati,
Si rimise il vestitino a fiori. Il treno era ormai entrato in stazione mentre Luca raccattava
seminudo borse e vestiti.
"Cefalù, stazione di Cefalù".
Correndo col fiatone verso l'uscita incrociarono un'ultima volta lo sguardo stravolto dei due
compagni di viaggio ancora sconvolti dall'avventura incredibile appena vissuta.
"Solo un istante" disse Valentina "Non gli ho neanche rivolto una parola!"
"OK ma sbrigati, intanto porto fuori il borsone".
Valentina si voltò verso i due guovani, e con ancora in bocca il sapore di Luca li baciò
e Luca la sentì dire "Certi treni vanno presi quando passano, ricordatevelo ragazzi, ciao!"
poi sentì i suoi passi avvicinarsi... e sorrise...
Eh già, la sintonia...


Elwood






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14/03/2004 22:31
 
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E’ là, sulla banchina ad aspettare che venga il suo turno per salire su questa nave che la porterà a vedere, durante le prime ore del giorno, le sponde toscane, per accompagnarla chissà dove, a trovare chi, a far cosa.
Come picchia il sole oggi: si vede il calore salire dall’asfalto nero deformando irrealmente le figure, quasi in un’atmosfera desertica del far west durante gli interminabili duelli di “mezzo giorno di fuoco”… chissà da quanto tempo lei è lì, non l’ho vista arrivare... ma come ho potuto, non vederla? Ma che me ne importa! La vedo ora, con la valigia in mano, quel vestitino in lino bianco, leggero che fluttua nell’aria dandole una parvenza quasi angelica. Ecco, ora si alza leggermente, complice la lieve brezza che soffia, quasi volontariamente tra le sue lunghe e magre gambe abbronzate. E la brezza, giocando con i lembi del vestito quasi accontenta la mia sete di curiosità. E ora? Che cerca nella borsetta? Forse un cappellino? Ah no, ecco: un foulard. Che sciocco pensare ad un banale cappello.. se lo lega tra i capelli, prendendo l’aspetto di una donna altolocata d’altri tempi… una Jackie O’ moderna… con quegli occhialini da sole neri anni 60.. calati sul naso così maliziosamente.. la mano che passa sulla fronte per togliere il sudore.. Ora parla, con quel ragazzo. Forse un amico, o il suo uomo? Ecco, stanno per salire sulla scaletta che li porterà sulla nave… voglio riuscire a seguirla fino a dove mi porta lo sguardo, scoprire come si muove, come cammina. Lentamente sale i gradini, ora eccola di schiena.. porta un perizoma bianco. L’aria sul mare le solleva i nuovo il vestito ma lei disinvolta lo lascia svolazzare allegramente. Chissà quell’uomo che la segue cosa starà pensando… mi stupisce come mai non osi metterle una mano sotto quel vestito per carezzarle i suoi tondi glutei. Ora scompare, inghiottita dalla nave. Riguardo la banchina: seppur ci sia ancora gente a terra in attesa di salire, nulla mi rapisce più lo sguardo, nessun’altra donna, nulla di nulla. Solo sole e terra riarsa. Chissà la mia donna che fine ha fatto, che farà ora su questa nave? Avrà trovato la sua cabina?
“Amore? Non stai bene?” Mi giro.. eccola la mia donna, la mia Musa, il mio Essere. “No, cara, sto benissimo.. solo un po’ assorto nei miei pensieri” “Mi sei parso strano.. Avrai notato sicuramente qualcuna che ti ha distratto tra la folla, vero? Forse qualche nuova fonte d’ispirazione..” Non le rispondo, e continuo a fissare la città… anche se con la coda dell’occhio noto qualche segno di disappunto sul suo viso. E’ difficile nasconderle qualcosa, soprattutto il mio senso d’estasi quando una donna mi coglie nel più intimo desiderio. “Amore, ti ripeto che va tutto benissimo.. solo che.. prevedo un viaggio più movimentato del solito…” E baciandola lievemente su una guancia, l’accompagno all’interno della nave “Che ne dici, ora, di andare in cabina e lavorare un po’? Inizia a fare un caldo insopportabile per i miei gusti!” La sua occhiata complice mi rimanda nel mondo reale, facendomi quasi scordare il Sogno appena apparsomi. E vederla lì, su quella poltrona nuda, la sua carnagione diafana e morbida mi fa pensare che la Donna più bella al mondo sia quella che ora sta posando per me. Dopo qualche ora di lavoro incessante, la lascio al meritato riposo. “Rilassati ora, tesoro. Vado a prendermi una boccata d’aria e a fumarmi un sigaro sul ponte..”
Il corridoio è vuoto, un forte vociare arriva dall’esterno.. tutte a prendere il sole, immagino. Soprappensiero giro l’angolo e… “Mi scusi, signorina, non l’avevo vista.. tutto bene? Sono costern…” Lei alza gli occhi, i nostri sguardi si incrociano… è la ragazza della banchina. La aiuto a rimettersi in piedi… è quasi scocciata “Stia più attento la prossima volta…” sono senza parole, imbarazzatissimo “Signorina, mi perdoni.. anzi, le do una buona motivazione per potermi perdonare… che ne dice di un the, qualche pasticcino e quattro chiacchiere? Ovviamente se il suo compagno è d’accordo…” “Il mio compagno? Come fa a sapere di mio marito? Lei per caso ci conosce?” “ Decisamente no.. ma immagino che una deliziosa creatura come lei non possa viaggiare di certo sola…” Mi sorride, ed è ancora più bella… “Vedremo.. per ora la ringrazio..” e passandomi di fianco se ne va per la sua strada “Signorin…” si volta, camminando, ora il suo volto è solare..”Tra dieci minuti al banco del bar..” e correndo scappa via… Resto ad osservarla, mentre ricompare dietro la porta della sua cabina…quella di fronte alla nostra… Dieci minuti. Solo D I E C I minuti, ma sembrano interminabili. Continuo a fissare quella porta automatica che non si apre. Ma quando arriva? Che starà facendo? Magari l’amore con quell’uomo… che meraviglia, vederla mentre fa l’amore, dimenarsi e sospirare affannosamente mentre cavalca il desiderio. Assorto nei miei pensieri e nelle mie allucinazioni, vengo destato dal rumore delle porte che si aprono, ed eccola camminare disinvolta verso di me. Cambiato look, è decisamente ancora più carina: pantaloni di jeans stile Capri, piuttosto aderenti sul sedere che ne esaltano le forme, magliettina a righe bianca e rossa, piuttosto scollata e ballerine rosse… sembra appena uscita dal film “Grease”. Si mette di fronte me, in piedi e continuando ad osservarne ogni minimo particolare, la invito a sedersi al tavolino “Sono in ritardo?” “Direi puntualissima...” Dopo pochi minuti arriva il cameriere: lei ordina un the alla pesca con ghiaccio, io un banalissimo caffè. Iniziamo a discorrere del caldo soffocante della giornata… tipico argomento da approccio… “Mi pare non ci siamo ancora presentati” la interrompo di lì a breve. “Io mi chiamo Quentin, e lei?” “Io Valentina, piacere..” ovviamente il piacere era tutto mio. Chiedo come mai su questo traghetto e mi spiega che era in Sicilia con il marito – Luca si chiama – da amici, e che sono i loro ultimi giorni di un lungo e particolare viaggio che li ha portati a toccare le più disparate città italiane. “Lungo e particolare? Mi dovrà spiegare questo termine.. Cosa intende per particolare?” Ed ecco il vero lato della mia donna della banchina… L’udire il suo racconto, tutte le esperienze vissute fin qui col marito, con persone alcune appena conosciute, altre perfetti estranei, mi ha fatto letteralmente sobbalzare sulla sedia. Mai avrei pensato che una così angelica donna avrebbe potuto celare dietro di se un animo da vera indiavolata del sesso… non dovevo più lasciarmela sfuggire. Mi lasciava perplesso una cosa: la sua disinvoltura nel raccontare fin nei minimi particolari gli intimi incontri, celava quasi una sorta di invito: che per una volta volesse lei fare da esca per una sorpresa al marito dormiente in cabina? Ma non avrei ceduto alle sue più o meno aperte avances fatte di sguardi intriganti e inviti soffocati. Sono io il regista della situazione e sarebbero stati loro a capitolare…in una notte lunga e veramente intensa. Inevitabilmente il discorso devia su di me: lei è curiosa di sapere la mia storia, qualcosa sulla mia vita… mi trova un tipo interessante, e l’idea dell’uomo maturo, curato, colto e piacente la incuriosisce particolarmente. Usciamo sul ponte a chiacchierare: ora siamo in mare aperto, il sole non è più così forte e il vento le accarezza il viso scompigliandole i capelli dandole un’aria ancora più sbarazzina. “E lei di cosa si occupa?” Le spiego che sono un artista, di origini neozelandesi, che vivo in Italia, ma che per amore della mia donna per lunghi periodi sono spesso a Parigi. “Così anche lei è sposato?” “Non esattamente… la mia vita lavorativa in giro per il mondo, non mi ha permesso di metter su famiglia…” “Ma di rinunciare ai piaceri della carne, nemmeno…” commenta lei maliziosamente. “Certamente no, non ho mai tralasciato quel piacere…” le rispondo sorridendo. “Se siete d’accordo, lei e suo marito, io e la mia Sophie saremo ben lieti di avervi allo stesso tavolo per cena… alle 21 vi va bene?” Lei accetta di buon grado, e ci avviamo ognuno verso il proprio alloggio, lanciandoci un’ultima occhiata d’intesa prima di chiudere le porte. La mia donna era sotto la doccia, e dalla finestra della nave il mare ormai dorato dai colori del tramonto, scorreva veloce sotto di noi. “Stasera sarà una notte speciale..” penso..”Tesoro, avremo compagnia a cena, stasera” E Sophie mi appare, sulla porta del bagno, con solo la salvietta addosso, i capelli castani bagnati che le gocciolano sulle spalle, i capezzoli dritti che premono contro la spugna, lo sguardo di chi ha già capito il seguito “Allora anche stanotte si lavora…- commenta compiaciuta – Dovrò dare il meglio di me per non deluderti” E così dicendo mi si avvicina e, senza dir nulla, lascia cadere la salvietta scoprendo il corpo perfetto e la sua “pussycat”, così la chiama, appena depilata e perfettamente liscia come l’adoro io.
Arriva l’ora di cena. Il punto di ritrovo era lo stesso bancone del bar di poche ore prima. Puntuali sono già là. Lei con un vestito scollato, che lascia la schiena interamente scoperta, nero di raso, al ginocchio. Lui molto più sportivo. Dopo i convenevoli, ci sediamo al tavolo prenotato. Li vedo piuttosto impacciati, in coppia. Forse sono rimasti esterrefatti vedendo la mia Sophie. Credo che la differenza di età li abbia imbarazzati un po’. Io, uomo sulla quarantina avanzata in compagnia di una ragazzina di quasi vent’ anni… ma nel mio lavoro è facile incappare in queste neo-Lolite… e io non sono capace di rimanere indifferente al loro fascino di ragazzine angelicate, ma con il fuoco dentro. Il silenzio cala sulla tavola, mentre la mia donna si alza per raggiungere la toilette. Noto Luca osservarla allontanarsi “La trova interessante? Non mi voglia fraintendere… io la trovo parecchio interessante..” “E con degli ottimi argomenti per esserlo…” risponde Valentina. “E’ molto giovane, vero? E come avete fatto a conoscervi?” “Sì, parecchio giovane… ma io ho un debole per le donne come lei, capricciose, tutte da domare.. ci siamo conosciuti su un set fotografico. Vedete, io sono un fotografo…” Luca sembra essere interessato sul mio lavoro, oltre che appassionato a sua volta di fotografia. E quando Sophie ritorna tra noi, spiego loro che lei posa sempre per me, per scatti particolari di nudo, nelle più svariate occasioni e posizioni. “Io ho notato sua moglie fin dalla banchina – continuo – e se non fosse stata già occupata, le avrei di sicuro chiesto di posare per me, con la mia donna. Ma credo che questo non sia possibile, ora.” “E chi lo dice? – interrompe quasi stizzita Valentina – potrei posare volentieri io… e perché no, anche mio marito!” Mi coglie alla sprovvista questa volta, è vero, ma l’occasione è veramente impedibile. “Di solito io fotografo solo nudi di donna, ma per questa volta posso fare un’eccezione, data la vostra simpatia e disponibilità” Sophie è entusiasta: evidentemente gradisce parecchio sia la presenza di Valentina che quella di Luca. Dopo cena, ci rechiamo tutti assieme nella nostra cabina. “Mettetevi a vostro agio, nel frattempo che preparo i ferri del mestiere”. Sophie mostra loro alcuni suoi ritratti, che guardano e commentano interessati. Chiacchieriamo ancora un po’, fino a che, scaldati anche da qualche bicchierino di troppo, le due donne iniziano a giocare tra loro. “Bene – dico rivolto a Luca – è arrivato il momento di lavorare. Per ora mi aiuterai; lascia fare a Sophie, e vedrai che anche la tua Valentina si divertirà” Come al solito non mi delude… le sue idee sono sempre state perfette per ogni mio scatto. Vederle sul letto ridere, sfiorarsi ed accarezzarsi, è per me una cosa molto eccitante. Ma il desiderio maggiore era di vedere Valentina nuda accanto a Sophie, i due corpi avvinghiati e desiderosi di scoprirsi a vicenda, le mani che esplorano ogni loro angolo, le bocche che baciano e mordono. Si stanno spogliando lentamente, mentre io inizio a scattare, cercando di cogliere ogni smorfia di piacere sui due volti. Luca è visibilmente eccitato dalla situazione, tant’è che si siede sulla poltrona davanti al letto ed inizia a sua volta a spogliarsi. Restano sorpresi dal piercing di Sophie, quando Valentina le leva le mutandine di pizzo: un anellino con un piccolo diamantino sul clitoride. Valentina si china per vederlo meglio, mentre Sophie l’invita a farle un cunnilingus… questi saranno gli scatti migliori della mia vita. La dedizione con cui Valentina lecca tra le labbra la mia donna, la cura e la delicatezza dei movimenti, fanno in poco tempo bagnare abbondantemente Sophie, che per il piacere inizia ad inarcare la schiena e a muoversi vogliosamente nel letto. Ogni cosa è immortalata sul mio rullino, ogni movimento è registrato nella mia mente. Valentina sarebbe la mia nuova Lolita, così donna e così bambina nello stesso tempo, fuoco e acqua nella medesima persona. Luca è emotivamente preso dalla situazione, e lo invito ad intervenire tra le due donne. Non esita ad accarezzare i piccoli seni di Sophie, a titillarne i capezzoli tra la lingua ed i denti, mentre la sua donna continua a masturbarla. Presto raggiunge l’orgasmo, sotto i colpi di lingua di Valentina, che presa dalla foga invita il marito a partecipare attivamente al piacere delle due donne. Faccio distendere Valentina sul letto, Luca le alza il bacino iniziando a penetrarla, mentre Sophie le si mette sopra a 69, leccandola e stimolandole il clitoride ad ogni colpo sempre più frenetico di Luca. Anche Valentina masturba Sophie, ma presto si dimentica di lei per godere della situazione. Gli scatti si fanno sempre più intensi, e la camera si impregna del profumo degli umori delle due donne. Finisco il primo rullino, e, seduto sulla sedia mentre inserisco il secondo nella macchina, resto a guardare il contorcersi di corpi che si godono il momento. Le due donne sono al limite della resistenza psicofisica, Valentina raggiunge presto l’orgasmo, continuando a gemere e a pregarlo di continuare. Sophie nel frattempo si è alzata e osserva anche lei compiaciuta la buona riuscita del suo lavoro. E mentre si stende accanto a Valentina, Luca esce dalla moglie e si avvicina alla mia donna. Ora Valentina li osserva, e sussurra qualcosa all’orecchio del marito. Lui si mette a sedere sul letto ed invita Sophie ad avvicinarsi. Si stende e lei si cala sopra di lui, facendo scomparire dentro di se ritmicamente il membro di Luca. Valentina mi guarda, sconvolta dal piacere “E le tue foto? Questa mi sembra una scena ideale” Ed avvicinandosi a Sophie, le si mette di fronte accarezzandole il seno, leccandoglielo e baciandola, mentre offre alla bocca di Luca il suo fiore sbocciato e ricco di miele. Ricomincio a scattare incessantemente le mie foto, fino a notte fonda. Un lavoro estenuante che si protrae fino a mattina. I primi raggi del sole fanno capolino tra le tende della cabina, Valentina è la prima a svegliarsi. Luca dorme pesantemente sul divano, mentre Sophie è avvolta in una coperta e sogna ancora chissà che mondi lontani. Quando Valentina apre gli occhi, mi trova intento a fissarla e mi sorride. Lentamente si alza, ancora nuda e prendendomi per mano, mi accompagna sul letto. Mi fa stendere, mi spoglia lentamente, mi eccita e, seduta sopra di me, inizia lentamente a dimenarsi e a cavalcarmi. Sophie si sveglia, sorride e le porge un foulard. Lo stesso che il giorno prima era tra i suoi capelli. Mi benda e da allora non vedo più nulla, solo le forti sensazioni di una donna che cavalca il suo stallone.
Arriviamo a Livorno, e ci ritroviamo, per gli ultimi saluti prima della loro discesa, sul ponte della nave, là dove l’avevo notata solo un giorno prima tra la folla. Ci scambiamo i numeri di telefono e gli indirizzi “per il vostro prossimo viaggio”. Gli regalo i due rullini che ho scattato la notte precedente. “Li conserveremo tra i nostri ricordi di viaggio – conclude Valentina – E questo è per te” mi dice porgendomi un pacchettino. A Parigi, nella mia camera oscura, sviluppo il rullino che mi aveva regalato Valentina: quello che avevo sognato quel giorno, vedendola dalla nave, era realtà…vederla fare l’amore, dimenarsi e sospirare mentre cavalca il desiderio…

[Modificato da othellodesdemona 14/03/2004 22.43]

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17/03/2004 16:42
 
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il viaggio di luca e valentina
Siamo scesi dalla nave , ma io e luca e come se stessimo ancora li ancora in quella cabina, e come se la nostre menti fossero avvolte da una nube di emozioni, sembriamo un videoregistratore che manda il nastro avanti e indietro x cercare la scena piu bella.
Poi un rumore assordante, il suono della nave che riparte da livorno , ci riporta alla realtà ci guardiamo negli occhi lui mi abbraccia e ci incamminiamo, vista l’ora una certa fame ce ci guardiamo intorno e ci cattura l’insegna di un ristorante , entriamo e dopo esserci seduti,e ordinato sembra che ognuno di noi due stia con la mente chi sa dove come se stessimo fermi a riflettere sul tutto, sul se ce ancora voglia di fare o di fermarci qui, se l’esperienza sulla nave era la giusta conclusione a questa nostra meravigliosa vacanza.
Poi come di soprasalto lui mi dice e se da stasera ricominciamo dal inizio, da quando si andava in giro in macchina a mostrare il tuo sedere, ricordi quante risate ci siamo fatti ? ricordi le facce di quelle persone, ma piu di ogni altra cosa di quel periodo ricordo di quella volta che eravamo andati a mangiare in quel pub e fuori nel parcheggio c’era quel ragazzo di colore e tu mentre mangiavamo mi dicesti che dici quando usciamo c’e’ lo faccio vedere il mio culetto al tipo del parcheggio? E mentre lo dicevi ti brillarono gli occhi ,ricordo ancora l’espressione di lui quegli occhioni sgranati nel buio come a chiedersi ma e vero proprio a me mi sta succedendo tutto questo.
Andammo via senza lasciargli la possibilità di avvicinarsi, ma il tutto ci aveva eccitati come non mai , avevo il cazzo talmente duro che a momenti sembrava dovesse esplodere, si mi ricordo e io iniziai a giocarci da prima toccandolo da sopra i panta, poi apri la patta e venne fuori di balzo come liberato da una gabbia che ormai gli stava stretta, iniziai sadicamente a sfiorarlo con le mie mani lentamente e mentre lo facevo ti guardavo diritta negli occhi vedevo il tuo piacere con gli occhi mi chiedevi di prenderlo in bocca ma io no continuavo con questo mio saliscendi lento, poi ti sei fermato in una stradina nemmeno tanta isolata ed io senza lasciarti il tempo di parlare gia lo avevo tra le mia labbra era enorme quasi nn entrava, inizia a farti da prima delle carezze con la lingua sul glande poi man mano scendevo sempre piu giu per poi risalire finche il ritmo nn si fece costante e era scandito dai tuoi gemiti eri pronto x scoppiare nella mia bocca allora mi fermai anche la mia fica era un lago anche lei reclamava la sua parte di gloria apri la portiera e restando seduta cacciai le gambe fuori e le apri e ti chiesi di scendere e venire dalla mia parte , e senza parlare chinasti la testa tra le mie gambe e inizio la festa della mia fica era una fiume in piena il pensiero andava al ragazzo di colore a se fosse statoli, al suo cazzo nella mia bocca , ma mentre la mia testa era presa da questi pensieri un orgasmo violento mi pervase tutta era un onda di calore e brividi sembrava che stessi per prendere fuoco e poi il dolce arrendersi a tutto cio, ma nn ero ancora sazia mi girai e con le ginocchia sul sedile dando le spalle a luca gli chiesi di entrare in me , lo fece da prima con molta lentezza come farmi assaporare il lento entrare dentro di me poi inizio ad aumentare il ritmo con colpi decisi era il paradiso nn so quante volte ho goduto , ormai nn ce la faceva piu doveva esplodere anche lui gli chiesi di fermarsi lo volevo in bocca volevo che venisse nella mia bocca, e iniziai a dargli piccoli colpi con la lingua sempre piu veloce lo sentivo, sentivo che stava arrivando il suo fiume e mi avrebbe colpita come un torrente in piena, eccolo e mi riempi la bocca tanto che nn riuscivo piu a respirare dovetti mollare per un attimo la presa per nn affogare per poi riprendere a gustarmi il nettare del mio amore.
Poi d’improvviso come se svegliati da un dolce sogno del passato, la voce del cameriere ci riporto alla realtà, e guardandoci negli occhi senza parlare e con la complicità di sempre capimmo che il nostro viaggio nn era ancora finito nn era ancora venuto il momento della parola fine mancava ancora qualcosa, quel qualcosa che appena usciti dal ristorante avremmo iniziato a cercare .


Lu z111

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07/04/2004 17:19
 
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Finalmente il finale
[FONT]Comic Sans MS[=FONT]Sono stanca morta, oggi abbiamo visto tutto quello che si poteva vedere di questa meravigliosa città, Piazza Navona, Piazza di Spagna, i monumenti la gente, che meraviglia, fiori voci e profumi che scaldano che danno voglia di vivere.

Una bella doccia ritonificante e poi fuori a cena, Luca mi ha promesso una serata speciale, ma non so cosa sta organizzando.
L’acqua della doccia, calda, bollente, forte, porta via tutta la stanchezza, è come se spazzasse via il bozzolo che mi ricopre e ne uscisse un corpo nuovo, fresco e riposato. Mentre mi lavo, mentre le mie mani percorrono il mio corpo penso a quante emozioni in queste vacanze, a quante sensazioni questa mia pelle ha trasmesso al mio cervello, al mio cuore. L’incontro con gli amici e le amiche, le persone incontrate per caso ma che hanno saputo giocare con me, con noi, i miei limiti caduti sotto l’impeto delle voglie, di sicuro la Valentina che tornerà a casa domani è decisamente diversa da quella che era partita un mese fa.

­- Valentina io esco un momento, ti lascio un promemoria sul letto
­- Scusa Luca cos’hai detto?
­- Ho detto che esco un attimo, ma ti lascio un promemoria sul letto. Mi raccomando fatti bella, che stasera sarà una grande sera

Sento la porta della camera chiudersi, cosa avrà voluto dirmi Luca?
Esco dalla doccia, mi asciugo, mi guardo, la mia pelle ha il colore dell’ambra, il segno bianchissimo del tanga evidenzia ancora di più il mio sederino, mi guardo, mi sento bella, mi sento viva, mi sento eccitante, un po’ di crema e poi di la a scoprire cosa intendeva Luca per un promemoria.

Ecco fatto, l’ho lasciata nella doccia ed ho sparso indizi a sufficienza per il nostro gioco di stasera e sono sicuro che Valentina saprà giocare benissimo. Ho mandato inviti a tutti quelli che abbiamo incontrato, purtroppo qualcuno mi ha fatto sapere che non potrà essere dei nostri, ma qualcuno verrà e sarà una grande festa. Adesso devo solo far passare un paio d’ore prima che lei arrivi.


................. Ufffffffff questa cavolo di aerei sono sempre in ritardo noi in Sardegna siamo sempre isolati, meno male che il treno l'ho trovato subito.....
Che giornata calda oggi a Roma .... vediamo si ecco la strada .... ecco il porticato ..... eccolo il ristorante......
Certo che la telefonata di Luca per questo invito è stata un'enorme sorpresa, non immaginavo di poterli più risentire..........
Ho ancora negli occhi l'esperienza tra le rocce con Valentina, è stata la situazione più sensuale ed intrigante che ho avuto nella mia vita; mi sento ancora addosso l'odore delle sua pelle e le sue forme stampate sul mio corpo, come avrei voluto che non finisse mai...... mmmmmmm le sue carezze, il suo sesso che accoglie il mio........... sarà un bel week end questo di Roma (Roberto xxxxx)


Esco dalla doccia, per terra un biglietto con il nome di un ristorante, l’ora e una frase, ti aspetto, ti amo.
Pazzo cosa starà organizzando? Cosa diavolo starà preparando? È un po’ matto ma lo amo da morire, mi ha aiutato a scoprire la mia sessualità, a buttare via tanti pregiudizi, tante inibizioni. Mi ha insegnato a sentirmi femmina senza sminuire il mio essere donna. C’è un profumo buonissimo nella camera è il profumo del suo dopobarba, mescolato con un profumo di fiori che viene dal balcone della camera e mescolato con un non so che, che mi sento nascere dentro. Il ponentino fa muovere le tende della porta finestra del balcone, le fa aprire e chiudere, sento il vento sul corpo nudo e mi viene la pelle d’oca, spio fuori dalle tende e vedo un gruppo di ragazzi seduti in un prato dell’edificio di fronte, sembra un convento, chissà chi sono? Cosa staranno facendo? Quando si aprono le tende potrebbero vedermi, l’idea mi fa piacere, mi piace sapere che potrebbero vedermi e godere della mia vista, mi giro verso il letto e rimango a bocca aperta, sul letto una decina di pacchettini, numerati, cosa diavolo saranno?


Susy ed io, dopo l’incontro con Valentina e Luca, ci chiedevamo se al loro rientro si sarebbero fatti sentire così com’eravamo rimasti d’accordo.
Infatti qualche giorno fa abbiamo ricevuto una telefonata da Luca che c’invitava in un ristorante di Roma ad una cena con gli amici che loro hanno incontrato durante il loro viaggio. Bello, la cosa c’intriga.
Susy si mette davanti all’armadio per scegliere il vestito che dovrà mettersi quella sera, è indecisa prima prende un vestito se lo prova e lo scarta perché troppo serio, un altro è troppo da porca, alla fine decide per una camicetta trasparente, gonna con davanti uno spacco vertiginoso, calze nere e scarpe con tacco a spillo.
Esclama: –Beati gli uomini che con un paio di pantaloni, camicia e giacca sono già vestiti.
Partiamo per Roma non potevamo mancare all’appuntamento, troppo caldi i ricordi e le sensazioni vissute con Valentina e Luca. (Cinzia e Carlo)


Apro il primo pacchettino, contiene un biglietto dell’autostrada, la ricevuta del tratto Bologna Firenze, cosa vorrà dirmi Luca? Ma certo, eheheheheh, mi viene ancora da ridere a pensare alla sua faccia sconvolta quando ho iniziato a giocare con il suo “strumento del piacere” mentre guidava su verso l’Appennino. E mi viene un calore dentro se penso all’eccitazione provata nel farlo venire così, all’eccitazione che sentivo ascoltando i clacson dei camion, il sesso on the road. Dio mio che bello, ed in questo cosa ci sarà? E così dicendo apro il secondo, il terzo, il quarto …….

“Tesoro, sbrigati, o faremo tardi!”.
Quando abbiamo un appuntamento importante, e questo lo è di sicuro, l’invito di Valentina e Luca non poteva essere rifiutato per nessun motivo, Sophie è sempre così eccitata che bada a non tralasciare nemmeno il minimo particolare; la guepière che ha indossato per questa serata – ad esempio - è qualcosa di veramente strabiliante: rosa confetto con inserti neri, le calze a rete e le scarpe con un tacco a spillo vertiginoso la fanno sembrare una ballerina appena uscita da Les Folies du Bergèr!
L’ho vista, poi, scegliere un lungo abito di seta nero con un profondo spacco sulla gamba destra.
“Con quello spacco, quando ti siederai, ti si vedranno persino le mutandine…” l’ho apostrofata con un tono di ammonizione molto poco credibile; lo sa che quando entra nel personaggio della “zoccola di gran classe” mi fa impazzire! Ed infatti, col suo migliore sguardo felino mi gela con la sua risposta: “Ma questa sera non porterò le mutandine...”. Poi ha aperto la sua scatolina portagioie e me l’ha porta chiedendomi di aiutarla a scegliere il piercing; senza grande esitazione le ho suggerito di indossare l’anellino che aveva sulla nave. “Mettimelo tu..” mi ha invitato sedendosi sul bordo del letto ed allargando le gambe in modo sensuale; così facendo mi ha offerto la sua pussy acconciata di fresco “Quel ciuffetto di peli mi eccita tantissimo, tesoro” e nel chinarmi a metterle l’anellino l’ho baciata candidamente assaporando il suo dolce profumo: poi siamo usciti. (Othello e Desdemona)


Ogni pacchetto un biglietto, un odore, una foto, un oggetto che ricorda uno degli incontri avvenuti durante la nostra vacanza, sento l’eccitazione salire, sento un calore che mi fa arrossare le guance e che mi fa inumidire, ho bisogno di aria, apro le tende, spero che il vento di Roma mi rinfreschi un po’ …

L'invito li aveva spiazzati se possibile ancora di più dell’incontro avuto la settimana prima, ma accettarono. E così i due ragazzi si erano trovati di nuovo su un treno verso l'aeroporto di Palermo, dove poi sarebbero decollati per Roma.
Lungo i corridoi, negli scompartimenti, cercavano di incrociare lo sguardo sensuale di qualche viaggiatrice, il sorriso invitante di qualche passeggera.. Ma nulla. Eh già..: "non è sempre festa quando suonano le campane"
Gli amici del bar non li avevano creduti. Certo, dicevano, certe cose succedono solo nei film.
Ma loro sapevano bene cosa era successo.
Non sapevano invece bene cosa gli riservasse il fato per quel giorno.
Li aspettava una "seconda opportunità", così diceva il messaggio di invito.
Un po' criptico, ma stuzzicante come tutti i messaggi della coppia incontrata in quel treno bollente.
Li avevano seguiti in stazione, e mentre erano ancora attoniti dall'accaduto il marito si era presentato.
"Non ve la prendete ragazzi, Valentina è così ..un po' birichina oltre che porcella, ma datemi i vostri numeri, chissà mai........"
Ed eccola, l'occasione..
Li aveva invitati In un locale lussuoso nel centro di Roma per una festa a sorpresa, e i due sentivano che questa volta sarebbe andata diversamente.
Arrivati in aeroporto non riuscivano a darsi pace.
Gli ormoni stuzzicati dal misterioso appuntamento romano e dalla fantasia giovanile, li portavano a guardarsi attorno come cacciatori.
"Miii Fra' ....quella laggiù co' lla valigetta rrossa...."
"aaahh.. femmina da monta è.."
"E quelle tre appoggiate al cartellone con gli zaini?"
"Hmmm.. bedda matri!!"
Erano circondati da belle donne, e attaccarono bottone con qualcuna già mentre erano in fila al check -in.
Non era poi difficile prendere l'iniziativa.. bastava una frase carina e avevano scoperto come fosse facile avere un numero di telefono anche senza chiederlo, anzi.. Se la battuta di approccio era davvero simpatica, dopo un po' erano le ragazze che chiedevano loro il numero
per potersi risentire. Chiaro, l'aereo sta per partire.. o si coglie l'attimo , o lo si perde... Di questo erano ormai consci.
Fecero un po' gli splendidi con le ragazze, erano Romane, e tornavano dopo aver lavorato nello staff del concerto di Peter Gabriel a Palermo. Una volta saliti misero a soqquadro l'aereo cambiandosi di posto per fare comunella, sotto lo sguardo complice delle hostess che nell'aereo semivuoto capirono la situazione.
Parlarono della festa a sorpresa della sera, e le trovarono per nulla imbarazzate nell'accettare l'invito.
Più si spingevano nel provocare le ragazze, più le ragazze si facevano provocanti.
Tentavano di sbirciare in una scollatura, e vedevano slacciarsi bottoni.
Cercavano di sfiorare una coscia, e vedevano gonne salire vertiginosamente.
"Perché non ce ne andiamo negli ultimi posti in fondo?"-"Sì dai! Tanto non c'è nessuno laggiù"-
"OK, ma io mi sposto solo se lui mi dà un premio.."
Ridevano le ragazze. La loro voglia di giocare era inferiore solo al desiderio di sedurre....
E sapevano che il volo sarebbe durato solo un'oretta. (Elwood)

Dio mio che ricordi bollenti, gli sguardi dei camionisti, le mani e le lingue di amiche e di donne conosciute li per li, la sensazione meravigliosa di sentirsi al centro delle attenzioni di uomini sconosciuti, di coppie complici, il sentirsi piena, toccata baciata da più mani più bocche. Il mio corpo sta partendo, basta su basta adesso mi devo vestire, mi devo preparare, devo fermare testa e mani prima di ritrovarmi a gambe aperte a masturbarmi come un’adolescente.

Questo pomeriggio sono tutta eccitata perché la scorsa settimana avevamo ricevuto l’invito di Luca a partecipare ad una cena a Roma, la cena era per stasera ed io non stavo più nella pelle dalla voglia di rivederli nuovamente.
Finalmente dopo vari preparativi finalmente saliamo in macchina e partiamo…
Io per l’occasione mi sono messa uno splendido vestito lungo nero che utilizzo solo per le occasioni speciali adornandomi con un bellissimo collier, mentre il mio maritino un bellissimo completo color cenere rigato e sotto una camicia bianca che gli ho scelto io.
A. - Sai Diego, oggi mentre mi vestivo rivivevo l’accaduto in quell’autogrill..
D. - Si Angela quella sera è stata veramente speciale, alla nostra sosta amorosa all’autogrill con il suo improvviso arrivo si è trasformata in una situazione ancor più eccitante.

Dopo aver viaggiato tutto il pomeriggio, finalmente arriviamo a Roma, parcheggiamo e ci dirigiamo a piedi verso la vicina Piazza Navona, siamo in orario e mancano una decina di minuti all’appuntamento.
A . - è lontano questa piazza ..? io con questi tacchi..
D. - no è appena qui dietro, un centinaio di metri
D. - mmm…questo vestito ti sta sempre addosso in un modo fantastico, accentua tutte le tue curve
A. - Si, si e ti ricordi che quella sera Valentina è corsa via senza mutandine..?
D. - si rammento, hehehhe… un camionista le ha sventolate per A. - ti devo confessare che anche io stasera farò una sorpresa a Valentina..
D.- del tipo ? no…dai non mi dire ….vediamo vediamo … (Angela e Diego)


È difficile fermare le mani, fermare le fantasie ed i ricordi, bisogna controllare un’eccitazione che monta. Scelgo il vestito, è un vestito rosso, rosso fuoco, attillato, stretto, scollato e corto, non lascia molto alla fantasia eppure è un vestito che trovo elegante, non volgare, provocante, ma …. e sotto? Sotto niente, niente slip, niente lingerie, solo la pelle, un filo di perle e due gocce di Eau d’Issey, il mio profumo….

Cavoli ieri mi ha telefonato Luca, il marito di Valentina, mi ha chiesto se vado a Roma in un ristorante per una cena con finale a sorpresa… non so cosa fare… quasi quasi ci vado per vedere cosa vogliono… non mi ha detto chi sono gli invitati ma dubito che abbiano invitato solo me… dico a mia mamma che vado a Roma a trovare Alice… una ragazza che avevo conosciuto al mare l’anno scorso… così non potrà dirmi "Elisa dove vuoi andare tutta sola" e vado alla cena! Mi metto le mutande che mi hanno lasciato e spero di poterle riscambiare di nuovo con le mie che quella porca mi aveva rubato… metto nella borsa anche il fallo… magari può tornare utile… in queste settimane sono diventata una esperta di manovre con il coso a forza di masturbarmi… per fortuna mi hanno tolto la fasciatura al piede altrimenti mica potevo andarci… mi vesto nello stesso modo in cui ero vestita quando sono venuti da me… spero che se lo ricordino… gonna e maglia… e cappello… poi nella valigia metto la roba per cambiarmi se devo stare fuori anche la notte e il giocattolo… il beauty-case con trucchi e creme varie per la notte… e sono pronta a partire… monto sul treno e via che si va… ci vorranno 3 ore secondo me di viaggio perché Roma non è molto lontana da casa mia (Sancio Panda)

L’aria frizzante della sera romana mi accoglie appena uscita dall’hotel, salgo sul taxi che si avvia verso il centro di Roma, il taxista allunga l’occhio a sbirciare sotto la gonna, gioco un po’, ma mi diverto a fare la pudica, ma continuo a pensare a cosa significavano tutti quei pacchetti, tutti quei ricordi e cosa c’entrano con la cena di questa sera

Eccomi qua da solo davanti al ristorante, non sto più nella pelle chissà chi sci sarà, chissà come sarà il ricontrarsi, spero solo che le varie persone si piacciano tra di loro e soprattutto che la sorpresa piaccia a Valentina


Ormai sono quasi arrivato, chissà che hanno organizzato, Luca quando mi ha chiamato mi ha solo detto che ci sarebbe stata una cena a sorpresa, ristorante di lusso........ invito misterioso......... ma ..........
sono pronto a tutto quello che può succedere con un corpo come quello di Valentina........

E' ora eccomi arrivato, ma quello è Luca il mio omonimo, che aspetta fuori dal ristorante, sorride e mi viene incontro, mi sa che sarà una serata divertente. (Robertoxxxxx)


E se quei pacchettini volessero dire …. No, non può aver organizzato un rendez vous con tutte le amiche e gli amici. E se invece fosse così? Un po’ forse mi vergognerei, con qualcuna e con qualcuno di loro forse sono stata esagerata però anche loro non sono state da meno, sarebbe bello però. Basta questo pensiero e subito sento caldo, un caldo conosciuto, piacevole che sale da dentro me, il taxista insiste e dio tengo le gambe ben chiuse, stasera non si spia ….

Ecco Luca, l’amico sardo, è lui il primo, lo accolgo con un sorriso, ci raccontiamo un po’ del più e del meno, i primi momenti sono sempre “tesi” e ci mettiamo ad attendere gli altri, speriamo ci sia anche qualcuna delle bellissime donne incontrate.


Dopo esserci riposati e ….., ci prepariamo per la serata scendiamo dopo aver chiamato il taxi il ragazzo che si trova nella hall dell’albergo strabuzza gli occhi quando vede Susy, perché sotto la camicetta trasparente ha solo un minuscolo reggiseno che le copre solo la punta delle sue tettone, saliti sul taxi Susy chiede all’autista se per arrivare al ristorante c’è tanta strada lui afferma che è vicino, essendo presto gli chiediamo di portarci a fare un giro e Susy gli chiede se può sedersi davanti vicino a lui per vedere meglio la città
Mentre giriamo per Roma, Susy si eccitata guardando che il tassista che la spia di sottecchi, accavalla le gambe e nel farlo la gonna si apre mettendo in bella mostra la sua passerina depilata, ma l’autista è molto, troppo distratto, allora gli dice di fermarsi perché vuole salire dietro. Dopo essersi seduta dietro con me mi abbassa la cerniera dei pantaloni e si mette a farmi un pompino l’autista non sa più dove guardare se lo specchietto o la strada alla fine ci porta al ristorante.
Fuori del ristorante troviamo Luca che sta aspettando gli amici, con lui un altro uomo, abbronzantissimo, dall’accento sardo, interessante, dopo i baci, i saluti e le presentazioni di rito gli chiediamo dove si trova Valentina e lui risponde che lei non sa nulla perché è una sorpresa. Chissà cosa avrà programmato per la serata, pensiamo che ci aspetta una serata molto intrigante. (Cinzia e Carlo)


E si ci fosse anche Elisa ed anche Angela. La serata all’autogrill era stata un’esplosione di sesso e vitalità, una cosa mai vista. Poi ci potrebbe essere anche Luca il ragazzo sardo, su quelle rocce calde era stato un orgasmo così intenso e violento che le sembrava di risentire ancora il suo cazzo pompare il suo corpo,. Dio mio mi sto bagnando tutta, calma Valentina, calma……

Meno male almeno un’altra donna, Susi e Roby sono appena arrivati, Susy è abbigliata da mozzafiato, e Roby è già eccitato lo si vede dal bozzo dei suoi pantaloni, credo ci si divertirà.


Stavamo percorrendo il lungo corridoio dell’hotel che porta all’ascensore quando ad un tratto si è fermata ed ha detto di aver dimenticato una cosa… ed è corsa verso la camera, entrando precipitosamente; sbuffando l’ho seguita e mi sono soffermato sulla porta da dove l’ho vista, seduta sul letto, che sbirciava sotto l’abito. Non ho fatto in tempo a chiederle che diavolo stesse facendo che siamo tornati sui nostri passi, di nuovo il corridoio, di nuovo entriamo in ascensore dove lei – ammiccante – mi chiede se, per caso ho con me la mia macchina fotografica. “Certo, non ho dimenticato nulla..” le rispondo: ed alla mia risposta un sorriso malizioso le illumina il volto. Siamo usciti dall’albergo ed abbiamo fatto due passi per il centro:da Piazza Navona, siamo andati a visitare il Pantheon, appena dietro la piazza. Sophie è rimasta incantata dalla maestosità della costruzione; per conto mio, ero più curioso della visione avuta prima di uscire: mi sono avvicinato e le ho sussurrato all’orecchio “Ma che avevi dimenticato in camera?” Per tutta risposta mi ha guardato negli occhi sorridendo… e non mi ha detto nulla. Ci siamo avviati verso il ristorante, (era quasi l’ora dell’incontro ed io odio arrivare in ritardo!). Eravamo quasi arrivati, il ristorante era proprio dietro l’angolo e lei passandomi davanti si volta e sottovoce, maliziosamente, mi dice “…avevo dimenticato le mie palline cinesi…” Mi soffermo ad osservarla mentre corre incontro a luca che ci sta aspettando con altre persone, con il suo portamento austero “Che sera, questa sera”. Desdemona e Othello
Ripenso ai momenti intensi con Marina e Corrado e con Susy e Roby e poi con Marco, Daria, Sophie, Quentin…. Mamma mia che ricordi che calore, che eccitazione, sento le mie gambe appiccicaticce, le mani sudate, il respiro affannoso
- A signo se sente male?
- No no ho solo bisogno di un po’ d’aria, si sbrighi la prego

Ecco Sophie, Dio come è bella ed anche Quentin elegante ed interessante come sempre, lo vedo squadrare con un aria sorniona ed interessata Susy ma anche Roby non riesce a levare gli occhi di dosso a Sophie, i preamboli annunciano faville, fortuna che ho prenotato anche le camere qui sopra il ristorante


L'atmosfera restò incandescente fino all'atterraggio, e rimase tale per le strade di Roma, mentre le ragazze li accompagnavano in piazza Navona. Fuori dal ristorante ecco luca che aspetta, speriamo non abbia a che dire che ci siamo portati queste amiche, al limite ci prendiamo una camera che se non ha cinque letti fa niente, basterà anche solo un tappeto..... Bello grande!" (Elwood)

Forza taxista sbrigati, non vedo l’ora di arrivare, sono accaldata, eccitate, continuo a guardarmi nello specchietto, a ritoccare il trucco degli occhi, a mettermi ancora un po’ di profumo per coprire l’afrore di donna che sale dal mio corpo ma mi sembra tutto inutile.

Ma chi arriva qua, a ma sono i due ragazzi del treno, ma non sono soli, ci sono anche tre ragazze, mi sa che daranno una bella botta di ardore di gioventù questi cinque anche se a giudicare dagli sguardi forse non c’era bisogno, ma comunque un po’ di spensieratezza e di pazzia non guastano mai.


Diego improvvisamente si avvicina di più a me, io ridendo accelero il passo ma ho i tacchi…
Mi raggiunge affrettando il passo e mi infila prepotentemente una mano tra le chiappe, poi le fa scorrere più in basso…e sento che mi spinge il vestito dentro la mia micia..
D. – ah…veramente non le hai messe….senti che bella …
A . – DAI !! che mi stropicci il vestito !! e mi fai venire anche voglia…

Ci sorpassano in quel momento due ragazzi :
- vedi che movimento de culo…
- si,si …e il suo uomo l’aiuta a tenerlo fermo.

Giungiamo dinnanzi al ristorante
D. – Vedi quelle persone che stanno davanti al ristorante ?
A. – si, secondo me sono gli altri invitati..di Valentina e Luca, ecco guarda là c’è Luca
D. – mmm…allora non sarai l’unico culetto d’oro della serata da quel che vedo…

Arriviamo frettolosamente, tutti eccitati …salutiamo Luca, ci presentiamo agli altri ospiti e subito tanti sorrisi, caldi e maliziosi, ci accolgono… (Angela e Diego)


Quasi quasi ci siamo, riconosco le strade, per fortuna, adesso allora faccio un regalino anche la taxista, apro appena appena le gambe ….. è come aprire la porta di un forno, una vampata d calore…. Il taxista ha visto, o meglio ha intuito ma non può sbagliarsi i miei profumi, i miei feromoni non lasciano dubbi, sono donna, sono femmina, so no viva e voglio godere.

Dio mio Ecco Angela e Diego, il loro incontro casuale in autostrada è stato clamoroso ed anche adesso non deludono, gli occhi di Angela sono occhi assetati di ….. non so se riusciremo a goderci anche il dolce o se quello ce lo faremo servire direttamente in camera….


… Luca mi ha mandato una cartina via email con segnato l’indirizzo del ristorante e l’indirizzo… appena scendo dal treno chiamo un taxi e gli dico di portarmi a quell’indirizzo… in mezz’oretta arriviamo… il traffico di Roma è incredibile… sento che i brividi aumentano mentre mi avvicino a quella avventura di cui non conosco nulla… il fatto di avere il regalino con me mi rassicura… qualcosa per me lo avrò di sicuro… sempre che la cosa si metta in quel senso… magari è solo una cena normale e io mi sono fatta solo dei voli pindarici… mi scarica davanti al ristorante… io sono una ragazza tranquilla di solito ma Valentina tira fuori il peggio da me… e l’idea che lei sia nei paraggi mi fa tremare le gambe… mentre pago tiro fuori anche il fallo di plastica… mentre il tassista mi da il resto io glielo lecco davanti agli occhi e faccio una risatina… lui sgrana gli occhi e diventa rosso… non lo vedrò mai più quel tizio… e mi è venuta in mente questa follia!…

Scendo, Valentina non c’è ma mi accoglie Luca che mi presenta ad altri uomini e donne, li guardo ed ho la certezza che stasera ci sarà da divertirsi e non sarà un divertimento solitario. (Sancio Panda)


Ecco anche Elisa, sono felice, tutti quelli che mi avevano dato la disponibilità sono arrivati è ora di entrare, Valentina non ci deve trovare in strada, ci accomodiamo, una saletta solo per noi un grande tavolo ovale, un menu ricercato, del buon vino, e poi ….penseremo noi al resto.

Eccomi finalmente arrivata, pago il taxista, che sta sudando e mi avvio verso il ristorante, fuori non c’è nessuno, Luca non si vede, in piazza mangiatori di fuoco, contorsionisti e pittori mi invitano a fermarmi, la gente, i turisti, frotte di persone che guardano, fotografano, ma i miei occhi, la mia mente, il mio corpo è rivolto solo all’incontro con Luca, alla sorpresa preparatami. Basta quel pensiero per farmi sentire un buco nella pancia, un buco che lui sa riempire e che magari …..
- Buonasera signora, è sola?
- No, ci dovrebbe essere qui mio marito, Luca
- Ah sì. Venga l’accompagno
Seguo il cameriere che mi indica una porta socchiusa, lo fermo non voglio che apra,non ancora, spio dentro ed in un attimo il sangue comincia a ribollire. Dentro la sala un chiacchierio fitto fitto, sguardi complici, mani che si intrecciano, labbra che invitano. Luca sei stato meraviglioso. Un respiro profondo e poi un tuffo in quell’atmosfera piena di gioia, voglia di vivere, sesso godimento, saluti abbracci, baci e sorrisi, i ricordi sono superati dall'attualità, i desideri dall'eccitazione, il farsi realtà rende gli incontri ancora più godibili. E poi la festa ha inizio .... ma questa è un'altra storia e ve lo racconteremo la prossima volta.


HENRY MILLER disse: Ciò che tiene insieme il mondo, ho imparato a mie spese, è il rapporto sessuale

[Modificato da Angiecpl 07/04/2004 17.20]

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