Film di sopravvivenza ambientato, udite-udite, nell’Outback australiano.
Chi lo avrebbe mai detto?
Ah, dicono si tratti di una storia vera, ma non ho fatto ricerche per confermarlo, anche perché potrei rimanerci male a sapere che esistono davvero persone così dementi come i protagonisti di questa disavventura.
Ragazzi, so che già questo post non se lo cagherà nessuno e ancor meno dopo avervi detto che sono qui per spoilerare tutto.
Quindi siete avvisati.
La trama è semplicissima:
Una coppia (tradizionale) americana si trova in vacanza in Australia, ma il rapporto tra loro è pessimo.
Si scoprirà poi che il coglione le ha chiesto di sposarlo sul volo di andata e lei gli ha detto di no perché non si sentiva pronta.
Quanto puoi voler male a una donna e a te stesso per farle “la proposta” mentre siete in volo di andata prima di due settimane di vacanza in Australia?
Infatti vacanza rovinata e umore sotto i piedi di lui che rosica a livelli altissimi.
Che poi è pure sfigato perché nell’unico momento in cui si lascia un po’ andare e lo vediamo sorridere e giocare tra le onde dell’oceano, viene punto da un medusa cattivissima super urticante, di quelle che ti fanno invidiare il morso di uno squalo.
Lui coglie la palla al balzo per chiedere alla sua compagna di pisciargli addosso, ma colleziona il secondo rifiuto di fila. Nice try.
A questo punto la coppia, sfogliando una guida della Lonely Planet, si accorge dell’esistenza di Uluru e decidono che devono assolutamente andare a vederlo.
Il GPS segna solo 36 ore di macchina, ma questo non li scoraggia.
Dopo ore e ore di guida, il GPS sembra andare in tilt e li porta su una strada sterrata che i protagonisti continuano a seguire per altre ore e ore finché gli viene il dubbio di essersi persi.
A questo punto la prima brillante idea che hanno è quella di scendere dalla macchina per raggiungere a piedi un’altura dalla quale tentare di orientarsi, ma che finisce per diventare l’osservatorio della vastità del nulla in cui si sono persi.
Nel mentre ha fatto buio e lor coglionazzi non riescono a ritrovare la macchina.
Da qui in poi inizia paradossalmente la parte noiosa del film.
Non hanno nemmeno messo un attacco notturno dei Dingos tanto per dare un po’ di ritmo.
Il tutto si può riassumere in 3 momenti salienti:
- Lei viene punta da uno scorpione che la manda KO per almeno 16 ore.
- Lui che si beve le proprie urine.
- Lui che dopo aver ritrovato la macchina (che non parte perché aveva pure lasciato i fari accesi e ciao ciao batteria) cosa fa?
Si beve il Paraflu del radiatore perché così può produrre più urine da gustarsi successivamente.
Se c’è una cosa che tutti sanno è che anche se si sta morendo di sete non si deve bere l’acqua salata.
Possibile che nulla ti suggerisca che forse berti l’antigelo non è proprio una brillante idea?
Bere il liquido antigelo è letale e infatti lui muore tra atroci sofferenze.
Lei si salva.
Fine della storia noiosa.
Voto: 5.01 (e solo perché di base mi piace il genere e l’ambientazione ha il suo fascino).
La perfezione esiste