LA NOTTE HA DIVORATO IL MONDO

Conviene essere uno di coloro che alle feste non socializzano, se ciò serve a ritrovarsi chiusi da soli in una stanza nottetempo e a salvarsi così dal contagio che il giorno successivo avrà trasformato tutti in zombi... o forse no? Perchè ritrovarsi ad essere l' unico sopravvissuto (del quartiere? della città? del mondo intero?) barricato in un angusto condominio parigino può essere una prospettiva non così esaltante...
Il film prende spunto da un' opera letteraria che condivide i presupposti iniziali con l' episodio di Fear itself diretto da Darren Lynn Bousman (quello della ragazza che tenta di raggiungere gli amici alla festa all' indomani di un apocalisse zombie), tuttavia la trama si sviluppa in una direzione più intimista, meno action ed exploitativa, incentrata ad esplorare ogni sfaccettatura della crescente paranoia del sopravvissuto e purtroppo anche a stimolare l' insofferenza crescente degli spettatori, ormai troppo propensi a farsi tediare da un soggetto che negli ultimi vent' anni è stato sviscerato e reinterpretato in troppe varianti. Questa non colpisce più di tanto, perchè ciò che manca sul versante splatter (apparentemente per scelta, visto che i pochi effetti speciali fanno intuire che la competenza per realizzarli non mancava) non viene compensato da una scrittura sufficientemente articolata nè raffinata.
Ridateci La horde!

Che palle, basta zombi!

Stavo aprendo il Topič a botta sicura e poi una vocina dentro di me ha detto “usa il cerca” e con grande sorpresa vedo che su queste pagine si è già parlato della notte che ha divorato il mondo.

Ok, ennesimo film sugli zombie, ma non era detto che non potesse regalare qualche emozione.

In fondo gli zombie sono quasi sempre una garanzia quando vuoi guardarti qualcosa di horror ignorante senza doverci mettere troppo il cervello.

E se ho detto “quasi sempre” e per tenere in considerazione film come questo.

Il film parte a mio avviso bene e il contesto parigino a due passi dalla Torre Eiffel ha il suo fascino “esotico” (rispetto agli scenari US a cui siamo abituati.

Il Maniak parla di “angusto” condominio, ma stiamo parlando di una zona che sta almeno a 10.000€ al metro quadro e il condominio è decisamente medio-signorile.
Anche solo possedere l’appartamento iniziale è roba da ricchi.

Senza contare il rooftop con vista sui tetti parigini davvero spettacolare (anche per chi, come me, quando va a Parigi a trovare la famiglia, non va nemmeno a farsi un giro in centro perché sticazzi).

Ora, a parte tutto questo a cui ci si abitua In fretta, ad un certo punto siamo costretti ad accettare il fatto che questo non è un film sugli zombie, ma con gli zombie che hanno l’unico ruolo di essere il pretesto per tenere il protagonista del film nascosto in casa e in isolamento quasi assoluto.

Dico “quasi” perché in realtà tiene “prigioniero” uno zombie di compagnia con il quale intrattiene quotidiani dialoghi frizzantini.

Che dire, film davvero ottimo se ci si vuole far diagnosticare la narcolessia per puntare a farsi riconoscere l’invalidità civile.

Per il resto, film assolutamente da consigliare, al vostro peggior nemico.

Voto 4.87

Stando al dizionario, angusto può significare povero di spirito, ma anche stretto, malagevole. Io mi riferivo al secondo significato, che prescinde dal valore di mercato di certe sistemazioni in determinate zone: per esempio certi buchi nei grattacieli della cbd di Melbourne vengono letteralmente stipati di immigrati che pagano prezzi da strozzo per uno sgabuzzino con un materasso, per me nonostante la posizione privilegiata possono tenerseli, ed affitto per me una più ariosa stanza in una rooming house decentrata nel cui cortile posso riparare bici e raccogliere limoni, mentre un gatto ed una coniglietta zompettano attorno.
Giusto x definire meglio la mia idea di angusto.

Circa il binomio zombi/condominio, molto meglio (anche se non eccezionale) il coreano Alive, del quale si trova parimenti un mio topic qua sul forum.

Non so a quali regge sei abituato tu, ma anche solo il singolo appartamento è il triplo di dove vivo io.

Alla faccia dell’angusto.

Ora abbiamo capito chi ha il grano qui dentro.

Mr.Perfect, 29/09/2022 11:03:

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Non so a quali regge sei abituato tu, ma anche solo il singolo appartamento è il triplo di dove vivo io.

Alla faccia dell’angusto.

Ora abbiamo capito chi ha il grano qui dentro.

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Quello col grano vive attualmente in una casa condivisa.

Probabilmente hai ragione tu, sarà che a me i condomini prendono male a prescindere. C'è gente che mi ha ritenuto folle x avere abbandonato l' appartamento di mio padre che avrei potuto occupare senza manco pagare l' affitto a mia madre, a me invece oltre alla città in generale prendeva male anche l' alloggio stesso, e a rimanere là non ho pensato x più di qualche secondo.

Le case possono essere rivendute e ricomprate ovunque.

Ma che ci trovi di bello a Melbourne? Racconta un po’, così rendiamo questo Topič più interessante del film di cui dovrebbe parlare.

Mr.Perfect, 30/09/2022 10:50:

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Le case possono essere rivendute e ricomprate ovunque.

Ma che ci trovi di bello a Melbourne? Racconta un po’, così rendiamo questo Topič più interessante del film di cui dovrebbe parlare.

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Hai presente l' impressione di vivere in giro per il mondo, in più paesi diversi ogni giorno, rimanendo sempre nella stessa città?

Ecco, quella è Melbourne.

E poi, puoi trovare anche negozi come questo, e sentirti a casa:






Serve altro??

MD-MAniak, 26/09/2022 02:25:

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raccogliere limoni, mentre un gatto ed una coniglietta zompettano attorno.

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Non ti facevo così bucolico.

Ti immaginavo aggirarti di notte nel buio della city in cerca di donne sprovvedute da fare a pezzi.

Ma forse una cosa non esclude l'altra.