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Il politicamente corretto ad ogni costo nell'intrattenimento anni '10

Ultimo Aggiornamento: 21/07/2019 23:47
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Re:
@mad4thrash@, 10/07/2019 11.53:

ma the witcher e il cavaliere di colore in sto topic cosa c'entrano, esattamente? no perchè a me pare che il topic in questione parta dal solo presupposto che ariel nera sia sintomo di una situazione che sta sfuggendo di mano, ma continuo a non capirne il perchè.





Perché si utilizza il pretesto dell'interprete appartenente ad una minoranza per far passare un messaggio inclusivo falso sostanzialmente.

Perché nessuno dice "che schifo gli attori non maschi bianchi" come qualche mente brillante ha intuito. Se ci fosse un remake di Gremlins dove la famiglia che accoglie Gizmo fosse interpretata da una coppia omosessuale(preferibilmente di genere femminile) che ha adottato tre figli di etnie eterogenee ma le dinamiche fossero le stesse del film originale(satira delle tradizioni medio-borghesi statunitensi, vicino xenofobo compreso, confronto tra culture e via dicendo) la cosa non avrebbe il minimo senso, se fosse un adattamento vero e proprio perché no.

Creed è Rocky nero ma nessuno ha detto nulla a riguardo perché non hanno messo un asiatico a farsi chiamare lo stallone italiano o a farsi benedire da un prete cattolico.
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Io difficilmente ho letto così tante puttanate


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Re: Re:
Rust Cohle, 10/07/2019 12.23:




Sì ma il mio punto era proprio questo: parla di preconcetto a chi esprime dei preconcetti, non farne una risposta generale.

Che la sirenetta sia una storia "bianca" io non lo capisco proprio, ma non penso nemmeno che sia così.
Il paragone con The Witcher però c'entrava, perchè mentre una sirena è un personaggio mitologico e quindi non può avere tratti obbligati, il cavaliere medievale invece è un personaggio reale e fa ridere che te lo presentino nero solo per soddisfare il bisogno di inclusione.

In questo tipo di discorso qui io non ci vedo nessun preconcetto, né tantomeno razzismo (non che l'abbia detto tu, ma è una parola che troppo spesso viene fuori a cazzo anche in risposta a chi sta dicendo tutt'altro).




Beh, anche in The Witcher c'è spazio all'immaginazione, si tratta di fantasy non così aderente al realismo.
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Re:
Eksistensens jeger, 10/07/2019 12.16:

Rust lo vedi che si tratta di preconcetto? Su, Sirenetta storia per bianchi... siamo quasi sul livello sigla di Daltanius palese inno al fascismo [SM=g5608855]




Si, infatti la geografia politica e l'antropologia culturale sono tutte una grande puttanata, tranquillo, scrivono libri su libri su costruzioni identitarie e identità nazionali per sport.

Una storia scritta nel 1800 in Danimarca e adattata negli Stati Uniti negli anni '80 da una casa di stampo conservatore è un prodotto culturale dell'occidente bianco senza se e senza ma. Se fai un live action tratto da quel cartone stai trasponendo una storia per bianchi, se no fai un film ispirato alla versione originale come ne hanno fatti miliardi e ci metti quello che vuoi.
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Re: Re:
si(2012), 10/07/2019 12.47:




Si, infatti la geografia politica e l'antropologia culturale sono tutte una grande puttanata, tranquillo, scrivono libri su libri su costruzioni identitarie e identità nazionali per sport.

Una storia scritta nel 1800 in Danimarca e adattata negli Stati Uniti negli anni '80 da una casa di stampo conservatore è un prodotto culturale dell'occidente bianco senza se e senza ma. Se fai un live action tratto da quel cartone stai trasponendo una storia per bianchi, se no fai un film ispirato alla versione originale come ne hanno fatti miliardi e ci metti quello che vuoi.




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Re: Re: Re: Re: Re:
Eksistensens jeger, 10/07/2019 11.19:




Rust non è sempre così, perché bisogna trovare sempre un ragionamento alto dietro scelte di questo genere? (al netto del fatto che non ho parlato di razzismo ma di preconcetto, son due cose ben diverse).
Ti faccio un esempio palese: Nick Fury.

Stan Lee aveva creato Nick Fury in questo modo:
Testo nascosto - clicca qui


leggermente diverso dalla versione cinematografica incarnata da Samuel Jackson... eppure non è davvero fregato niente a nessuno se nei film appariva nero e pelato (a parte qualche nerd incazzato che lo voleva pari pari alla versione originale).
La parte di Fury non è stata data a Jackson per allinearsi al perbenismo dilagante o accontentare i moralisti bacchettoni, semplicemente c'era un bravo attore di colore disponibile per interpretarlo e tanti saluti (tanto è vero che viene disegnato con l'aspetto di S.J. anche adesso).
Ora abbiamo la Sirenetta, personaggio di fantasia che può venir plasmata a seconda delle esigenze. Fosse stata rossa di pelle, squamosa e con i denti canini chi avrebbe dovuto triggerare? Credo nessuno... quindi il preconcetto nasce in anticipo, far notare in maniera preventiva additando la scelta dell'interprete di colore con la giustificazione dell'intoccabilità del personaggio, della paternità danese etc. a me sembra un concetto prevenuto anche perché potrei dire di aspettare e guardarlo 'sto benedetto film prima di trovarci chissà quale messaggio...




Nick Fury esempio non calzante al 100%.
L'universo cinematografico Marvel in molte cose si è rifatto all'universo fumettistico Ultimate.
Nell'universo Ultimate il personaggio di Nick Fury non solo era nero, ma era proprio Samuel L. Jackson per scelta del disegnatore.
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Re: Re:
si(2012), 10/07/2019 12.47:




Si, infatti la geografia politica e l'antropologia culturale sono tutte una grande puttanata, tranquillo, scrivono libri su libri su costruzioni identitarie e identità nazionali per sport.

Una storia scritta nel 1800 in Danimarca e adattata negli Stati Uniti negli anni '80 da una casa di stampo conservatore è un prodotto culturale dell'occidente bianco senza se e senza ma. Se fai un live action tratto da quel cartone stai trasponendo una storia per bianchi, se no fai un film ispirato alla versione originale come ne hanno fatti miliardi e ci metti quello che vuoi.




Sisi certo, però forse non hai ben presente che stai facendo una supercazzola su una sirena. L'antropologia culturale e la geografia politica con le sirene c'entrano davvero tantissimo.
Sarà pure una storia scritta nel 1800 in Danimarca e adattata negli Stati Uniti negli anni '80 da una casa di stampo conservatore, scommetto che qualche nero l'avrà letta traendone degli spunti.
[Modificato da Eksistensens jeger 10/07/2019 13:02]
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Re:
The Real Deal, 10/07/2019 12.05:

Che mare di puttanate




Questo descrive molto il mio sentimento leggendo questo thread.
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Macigno da una tonnellata, 10/07/2019 12.52:




Nick Fury esempio non calzante al 100%.
L'universo cinematografico Marvel in molte cose si è rifatto all'universo fumettistico Ultimate.
Nell'universo Ultimate il personaggio di Nick Fury non solo era nero, ma era proprio Samuel L. Jackson per scelta del disegnatore.




Si è vero, anche perché l'adattamento ultimate della Marvel si sposa meglio alla trasposizione cinematografica.
[Modificato da Eksistensens jeger 10/07/2019 13:00]
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Ma poi a me fa ridere che continuate a parlare di negri e presunto spirito di inclusione (che a quanto pare vi spaventa tanto), quando la decisione della Disney non ha niente a che vedere con le due cose. La Disney ha fatto una scelta economica e strategica , lo volete capire o no? In un momento storico in cui l'argomento razziale è tornato alla ribalta, e a cui tutti sono giocoforza sensibili, ha mostrato (finto) di stare dalla parte di una minoranza con i fatti, e ne sta avendo un enorme ritorno, e ne avrà ancora al momento dell'uscita nelle sale.

Eh ma i negri.

Ah, altra cosa divertente: visto che sarà un film principalmente rivolto ad un target di giovani e giovanissimi, il problema qual è? [SM=j5608994]
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Re: Re: Re:
@mad4thrash@, 10/07/2019 12.21:



il punto è che il cristo biondo e l'aborigeno bianco sono dei falsi storici (cristo è esistito o no? non è quello il problema, il contesto è reale, il cristianesimo come religione di massa è reale). ariel è una cazzo di sirenetta frutto di pura immaginazione, dire che non è fedele al personaggio disney al quale si dovrebbe rifare può starci (e resta comunque una sega mentale di dimensioni bibliche), tutto il resto sono deliri.

e leggere pigmentata il giusto per poter dire "questa è inclusione" e il problema è che sono donne che interpretano ruoli maschili (riferito ai ghostbusters) mi fa pure passare la voglia di discutere in modo serio.




Quelli del remake di Ghostbusters non sono forse ruoli che ricalcano una costruzione di genere tipica del maschio occidentale? È praticamente il vecchio film a generi invertiti(male).

L'attrice scelta per interpretare Ariel non è forse un'afroamericana chiara il giusto per risultare comunque vendibile? Poi se vuoi credere alla favola che sia lì perché il casting era aperto a tutti e hanno visto un talento indescrivibile in lei ok, ma è palese che il motivo sia un altro.

E ti assicuro che è assolutamente possibile produrre opere davvero inclusive dove la donna forte non è quella che ha tratti di mascolinità o la diversità accettata non è una persona che ha tratti somatici differenti ma si comporta esattamente come te.
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Re: Re: Re:
Eksistensens jeger, 10/07/2019 12.52:




Sisi certo, però forse non hai ben presente che stai facendo una supercazzola su una sirena. L'antropologia culturale e la geografia politica con le sirene c'entrano davvero tantissimo.
Sarà pure una storia scritta nel 1800 in Danimarca e adattata negli Stati Uniti negli anni '80 da una casa di stampo conservatore, scommetto che qualche nero l'avrà letta traendone degli spunti.




Ma infatti il punto non è la sirena, come dimostra il fatto che ci siano altri esempi, il punto è prendere un diverso, inserirlo in un contesto familiare e spacciarla per inclusione. Una donna che è protagonista interpretando un ruolo che ricalca una costruzione di genere maschile non è femminismo, un attore di colore che interpreta un ruolo scritto e pensato da bianchi per bianchi non è inclusione.

Be a quel punto lo sleghi dall'originale, Romeo deve morire è uno stupro di Romeo e Giulietta come tanti altri ce ne sono stati ma nessuno si sognerebbe di criticare Jet Li nel ruolo di Romeo, come in Giappone fanno una marea di manga a tema sirene, nessuno contesta nulla, se tu prendi una storia di una tradizione ben precisa(orientata al white power in entrambi i casi) e inserisci attori di etnie differenti facendo passare il messaggio che "puoi farne parte anche tu" stai facendo propaganda, non inclusione, anzi stai escludendo in realtà perché il messaggio che passa è uniformante non di valorizzazione delle diversità.
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Re: Re: Re: Re:
si(2012), 10/07/2019 13.13:



L'attrice scelta per interpretare Ariel non è forse un'afroamericana chiara il giusto per risultare comunque vendibile? Poi se vuoi credere alla favola che sia lì perché il casting era aperto a tutti e hanno visto un talento indescrivibile in lei ok, ma è palese che il motivo sia un altro.





così come è palese che ogni tuo post trasuda pregiudizio e complottismo.
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Re: Re: Re:
FBI83, 10/07/2019 12.51:




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In realtà la propaganda fascista era inclusiva quanto i casting di Hollywood di questo decennio, non escludeva nessuno purché si uniformasse ai canoni.
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Re: Re: Re: Re:
si(2012), 10/07/2019 13.23:




Ma infatti il punto non è la sirena, come dimostra il fatto che ci siano altri esempi, il punto è prendere un diverso, inserirlo in un contesto familiare e spacciarla per inclusione. Una donna che è protagonista interpretando un ruolo che ricalca una costruzione di genere maschile non è femminismo, un attore di colore che interpreta un ruolo scritto e pensato da bianchi per bianchi non è inclusione.

Be a quel punto lo sleghi dall'originale, Romeo deve morire è uno stupro di Romeo e Giulietta come tanti altri ce ne sono stati ma nessuno si sognerebbe di criticare Jet Li nel ruolo di Romeo, come in Giappone fanno una marea di manga a tema sirene, nessuno contesta nulla, se tu prendi una storia di una tradizione ben precisa(orientata al white power in entrambi i casi) e inserisci attori di etnie differenti facendo passare il messaggio che "puoi farne parte anche tu" stai facendo propaganda, non inclusione, anzi stai escludendo in realtà perché il messaggio che passa è uniformante non di valorizzazione delle diversità.




Guarda, questo concetto lo capisco se tratti la rappresentazione cinematografica di Giovanna D'Arco interpretata da una cinese, oppure Hanzo Hattori afroamericano... quelli sono simboli culturali ben specifici realmente esistiti che non possono essere plasmati come si vuole senza rispettare un percorso ideologico ben delineato (e qui ci può stare il tuo discorso).
Per la Sirenetta qualsiasi autore o compagnia come la Disney può decidere a proprio piacimento senza intendere doppi fini ad ogni costo. Guarda i personaggi Marvel: cambiano radicalmente motivazioni, caratteristiche, storie e background da autore ad autore... parlo degli stessi personaggi, lo si fa per scelte d'intrattenimento e basta.

Poi oh, se parli di Arancia Meccanica o la Notte dei Morti Viventi posso anche capire l'approfondimento culturale che può sfociare nell'interpretazione dal punto di vista della denuncia sociale... ma non credo che l'intento della Disney sia quello di far propaganda con la Sirenetta nera.
[Modificato da Eksistensens jeger 10/07/2019 13:48]
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