CapoNord e Multistrada

Mojsoen-Trondheim
Km 400
6950/11000
Dal calduccio della hitte ad ore 6, si sente un ticchettio sul tetto, che non fa pensare ad una giornata asciutta. Infatti non lo sarà.
Si caricano le moto sotto l'acqua battente e si parte..
Oggi tappa di trasferimento verso sud. Quindi E6, monotona per il traffico e il paesaggio.
In senso contrario tanti motociclisti che salgono verso Caponord.
Piove per quasi tutto il tragitto . Poche foto
Arriviamo presto a Trondheim. Ne approfitto per andare in Ducati per un controllo veloce. Tutto ok
In piazza il sogno americano in macchine e musica.
E fatemelo dire , tante belle donne.
Buone cose.

Grande impresa ragazzi

Vi ho seguito su Facebook e qualche km lo abbiamo fatto assieme almeno nello spirito

Trondheim-Vestenes
Km 290
7240/11000

Lungo le strade interne norvegesi ,come la 65, ci sono molte stalle. Mucche da latte e da carne. È molto buona la carne ,peccato per le salse che ti servono insieme.
In questi giorni di pioggia le due cose che ti colpiscono sono le norvegesi, un pò vichinghe, che girano senza ombrello facendosi scivolare di dosso l'acqua e pure gli sguardi dei terroni del sud europa. L'altra le mucche , o vacche che siano, che la mattina sostano sulla porta della stalla è guardando fuori sembrano dire " pure stamattina piove".
"Ma chi ce lo fa fà " ho pensato sulla porta dell'hotel. Acqua dal cielo benedetta,ma non qua, e proorio ora.
Si caricano le moto sotto l'acqua, tuta di protezione e si va.
Qualche km sulla e6. Troppo traffico . Si torna indietro sulla 65. Un pò dissestata e ancora tanta acqua.
La strada dell'Oceano tanto pubblicizzata è più bella a vederla che a farla. Quel ponte ,tipo velodromo, architettoticamente affascina a passarci in moto e un normale ponte.
Pure i giap lo stanno fotografando, mentre fanno la fila per wc, allestito in grande stile nei paraggi.
Però all'aria aperta è più bello, e gratis.
L'ultimo traghetto ci porta a Vestenes.
Quattro chiacchiere con motociclisti di Marsiglia, e quattro risate con quelli italiani
Vogliamo credere ad un domani asciutto.
Buone cose.

iron.chief, 02/09/2017 23.37:

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Grande impresa ragazzi

Vi ho seguito su Facebook e qualche km lo abbiamo fatto assieme almeno nello spirito

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Vestenes - Skei
Km 322
7562/11000
Se dovessi dare un voto a questa giornata , non potrebbe essere che 10.

Si parte con l'antipioggia , perchè nonostante non stia diluviando , il cielo non da speranze .
La strada corre lungo i fiordi più belli. Le nuvole si aprono s far passare un pò di sole. Riesco a togliermi anche la giacca impermeabile, i pantaloni no, che ad una certa età i contorsionismi per rimetterli al volo. ,con gli stivali messi,non sempre riescono.
La Trollstigen con i suoi 11 tornanti stretti e nel vuoto ci aspetta regalandoci viste stupende su cascate che si distuggono a valle in mille fiumi e ruscelli.
Visto che siamo stati fortunati , perchè non salire fino al monte Dalsnibba e fotografare dall'alto gli immensi fiordi. Viene giù acqua ma l'entusiasmo è tanto che sul traghetto per passare da una costa all'altra, notando la B sulla targa di una moto, chiedo "Belgio?"
E vai con il francese scolastico. I termini escono dalle recondite pieghe del cervello.
Parlo della Madama Margarita , del Palio, del Comitato Gemellaggi Castel Madama, di Carlo V e di tutta la sacra famiglia. Parliamo di quanto si mangi bene in Italia. Bistecche alla fiorentina e fettuccine fatte in casa. Di Oudenaarde e del mio amico e compagno Marco Moreschini che sta a Bruxell. "
Essayez pingouin. laissez-le chanter et jouer de la guitare" . Se so messi a ride. Mi hanno capito. E mi hanno concesso il selfie di rito.
Percorrendo l'immenso Geirangerfiord , i capitani delle navi da crocera ordinano l'inchino al nostro passaggio . O almeno credo.

Al bivio del Dalsnibba il meteo non promette bene ,ma ormai bisogna andare su . 130 corone e ci fanno passare. Inizia il martirio dei tornanti stretti e i bus che ti vengono incontro.. Sempre più acqua , sempre più eccezionale, sempre più strada stretta. Il navigatore mi dice 1 km ancora. Si accende la spia gialla ICE. Temperatura 3 gradi. Neve...neve...neve
Non lo avremmo dovuto fare , ma siamo tornati indietro. Il tempo di due foto, e via sulla strada per Berger.
Altri 100 km bagnati.
La prima hitte che incontriamo è nostra . Temperatura interna 25 gradi . Mutande e calzini freschi di bucato ad asciugare.
Buone cose.

Skej-Eidfjord
Km 380
7942/11000
I veri ciclisti a volte si portano la bici in camera prima della gara. Per la Multistrada non è stato possibile, è rimasta alla pioggia tutta la notte. Stamattina non ha avuto alcun problema, però a riprendere il viaggio....di ritorno.
Quelle di oggi sono, credo , le ultime delle cose che ci hanno veramente fatto godere il viaggio a Caponord.
La strada E39 corre lungo un fiordo grandissimo . Penetra verso l'interno per riprendere il viaggio lungo il Sognifjord.
Un traghetto ci porta in pochi minuti aldilà del fiordo.
Sulla strada tanti lavori. In Norvegia si fanno strade,tunnel e ponti. Centinaia di grossi escavatori sono all' opera.
Ci salta subito evidente il modo diverso di lavorare. Tratti di strada dissestati ce li fanno percorrere , mentre grossi camion vengono riempiti di detriti da portare via. Viaggiano senza alcuna protezione per il carico.
Non avevo mai immaginato che sotto un tunnel ci potessero essere delle rotonde. Invece ce ne sono addirittura due. E poi il tunnel finisce con un ponte di un km e 700 mt.
Opere di altissima ingegneria.
L' intervento dell'uomo non fa mai bene al paesaggio, ma a me sembra che qui si cerchi di rendere meno invasivo possibile il tutto.
L' impressione è di un paese attivo, in crescita dal punto di vista turistico ed economico. Non ho dati per dirlo, è un impressione mia.
L' ultimo tunnel ci porta a Berger. Al primo impatto penso di tornare via. Strade, palazzoni, parcheggi multipiano. In uno di questi troviamo posto per le moto. Non senza difficoltà. La sbarra è corta, quindi la moto più passare. Armeggio con la carta di credito. Le risposte virtuali sono in norvegese. Avrei preferito in inglese ormai. Poi la sbarra si apre. All"uscita applico il metodo italiano. La sbarra è corta la moto ci passa. O arriva la multa o le moto non pagano.
Bergen è piena di Italiani in tour con bus o nave da crocera. Si lamenta una signora, mandandoli a quel paese , che per pissiare deve pasare la carta di credito. Altri in fila si lasciano la porta aperta a turno.
Al mercato del pesce un vociare di italiani, spagnoli e francesi i tedeschi prendono il cappuccino.
Ci sediamo in una tavolata di catalani. Raccontiamo le gesta di due che stanno ritornando da capo nord. Tra a cozza e carne di balena ci scappa pure la foto con la catalana che si preoccupa di nkn farla vedere alla mujera.
Va be pure Bergen caotico mi è piaciuto.
Oslo è la meta. Ma 350 km sotto l'acqua sono alle 17 troppi.
Ci fermiamo in una villetta lungo il fiume a Eidfjord.
Penne al sugo ripassate in finta mozzarella.

Buone cose.

Questo sì che è un viaggio in moto!!!
Grande Cascini

bellissimo, ma con tutti quei km giornalieri c'era il tempo di fare le foto e ammirare i posti?

Mitico, continua che è bello leggerti!

simmila, 04/09/2017 11.08:

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bellissimo, ma con tutti quei km giornalieri c'era il tempo di fare le foto e ammirare i posti?

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1700 foto l'ho fatte....per i km spero solo che non arrivino le multe

Navigando lo Scaggerak nel Mare del Nord arriveremo fra 4 ore in Danimarca.
Ieri sera girando per Larvik sembrava che ci fosse il coprifuoco. È cosa normale mi diceva Silvia del Ristorante Il Passatore
Dal porto questo piccolo centro del sud della Norvegia sembra avere una importante attività.

Eidfjord - Oslo - Larvik
Km 470
8422/11000
Mi piace oggi iniziare dalla fine della giornata.
Su facebook in tanti festeggiano il ferragosto. Su whatsApp gli auguri degli amici.
Va be ma mica perchè siamo in Norvegia ci dobbiamo accontentare di panino e coca cola.
Si da al caso che a Larvik , piccolo centro sotto Oslo, imbarco per la Danimarca, ci sia un ristorante italiano. Il Passatore. Potrebbe essere uno di quei ristoranti pizza e kebab.
Non non può essere con il nome del Robin Hood romagnolo. Secondo me stasera anche se le fettuccine non sono quelle di Giovanna e Carla siamo a casa. E così è stato. Marco Canazza sua nuora Silvia Mosca suo figlio e tutto lo staff piemontese ( poi Marco spiegami del Passatore), hanno cucinato carne di vitellone norvegese e per fare ,mare e monti, pure una pepata di cozze. Ottimo il chianti , solo mezzo bicchiere, perchè qui ti arrestano.
Chiunque si avventuri da queste parti deve venire a trovare Marco. Non solo il cibo era ottimo ma il racconto del piemontese che viene dalla terra e dalla stalla, che mangiava la minestra al latte e gli involtini di cavoli, gli agnolotti di carne e spinaci, mi ha fatto rivivere la terra di Boves dove sono nati i miei nonni materni, e i loro racconti.
Avevo scritto ieri che le emozioni di questo viaggio sarebbero finite, sulla strada per Oslo.
Invece iniziamo la giornata su una strada che ogni motociiclista vorrebbe percorrere. Ampi curvoni veloci su strada perfetta. Un raggio impressionante. Entrano dentro km di tunnel senza soluzione di continuità, formando delle esse perfette. Poi si sale ....si sale....il mare diventa lago. Una miriade di laghi tra 1000 e 1500 mt. Un passo di montagna dove non manca il rifugio e un buon the caldo. E anche il succo di mele fatto in casa.
Due nonni e i loro niooti si arrampicano sulla vetta dove non c'è la croce ma un gigantesco troll. Il pensiero va Antonio e la nostra scalata del Gran Sasso.
Ad Oslo decidiamo di passarci. Forse bisognerebbe fermarsi un giorno . Però cominciano ad essere troppi i "quando tornate?"
Va be, domani Danimarca tutta di un fiato, meteo clemente, visto che in questo momento ne viene giù a caracci, voce del verbo scaracciare come direbbe qualcuno.
Una nota. Oggi tanti paesi incontrati finiscono il nome per foss....Hagafoss, Idefoss.....e così via.
Buone cose.

Larvik - Hirtschals - Amburgo
Km 515 + 150 di navigazione
8927/11000
Alle sette siamo già al porto di Larvik.
Credo che a fare il biglietto siamo solo noi, tutti lo fanno on line.
Dopo le solite foto dal ponte di poppa, ci resta facile la pennichella. Una traversata ricostituente.
In terra danese inizia il calvario. Mai un frasferimento in moto, cosi noioso.
Attraversare la Danimarca, significa 300 km di strada pianeggiante. Intorno la più alta collina di mt.30
Non ci sono più lungo la strada le balle di fieno della Norvegia.
A volte appaiono delle concentrazioni industriali
Nella noia totale, si rischia che cali la palpebra.
Cosi mi sono messo a contare i caravan che sorpssavo. 80 ne ho contati.
Per evitare il colpo di sonno, ci
fermiamo spesso.
Girare oer Amburgo di sera rende giustizia ad una giornata che sembrava persa
Il porto di St. Pauli e i locali del Reeperbahn.
Rifiutiamo gli allettanti inviti , perchè ci dobbiamo alzare presto , e ci permettiamo solo di tuffarci fra le luci e il vociare del parco divertimenti.
Un paio di birre per non farci prendere per stranieri.
Buone cose.