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Krystallrally 2016

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2016 09:38
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11/03/2016 15:41
 
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Krystallrally 2016
Ed alla fine ci sono arrivato.... [SM=x52775]
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Racconta, racconta [SM=x52775]
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11/03/2016 16:29
 
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Tra vent'anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto.
Quindi mollate le cime, allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti . Esplorate, sognate , scoprite. (Mark Twain)


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13/03/2016 02:10
 
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Son trascorsi dieci giorni dal rientro dal Krystallrally ma l'effetto benefico non si è ancora attenuato.
Dopo aver venduto multi e sidecar per una serie di problemi correlati mi son ritrovato a riempirmi i polmoni dell'olio incombusto del mio vecchio PX.
La malinconia da due ruote, complice anche un periodo lavorativo infelice, si fa sentire.
In soccorso, un Amico. Tira fuori dal suo parco moto anni '80 un supertenerè 750 splendido e me lo offre in uso fino al prossimo Elefante.
"Andiamo al Krystall"- lo gelo- "quest anno o mai più ".
Proviamo a coinvolgere il resto del gruppo ma tra pargoli in arrivo e problemi lavorativi restiamo io e Danilo.
Fissiamo il traghetto per Oslo e da lì non si torna più indietro.
Cerchiamo informazioni in rete dai racconti di chi c'è già stato.
Ordiniamo delle Mitas M+S E10 che dovrebbero garantire una buona resa chilometrica e i chiodi dalla bergamasca Best Grip che avviteremo una volta arrivati in loco.
Guanti e calze riscaldate oltre ad un paio di stivali da motoslitta certificati per un confort fino a -40*. Un po' di esperimenti per riscaldare la visiera e via.
Smezziamo il lungo trasferimento tedesco partendo il martedì pomeriggio con sosta a Monaco. A Trento uno degli anabbaglianti del Tenerè si brucia. Con due fari a disposizione decido di cambiare la lampadina la sera, appena arrivati. Il Brennero con la sua nevicata leggera è solitamente il prologo della vita nella Bayerischewaldz questa volta invece viene digerito quasi con noncuranza. La cena bavarese si rivela un'ottima occasione per consumare buona parte delle scorte portate da casa.
A letto presto per raccogliere energie per il giorno dopo.
Svegli e rifocillati come otri, dirigiamo i nostri fari verso Amburgo.
I nostri fari?!!! Va beh... La cambierò stasera.
Quasi ottocento chilometri di autostrada dritta dritta a non più di 110, che il Dominator non è proprio una moto da crociera .
Qualche fiocco sparuto e temperature tutto sommato miti rendono il viaggio tranquillo ma decisamente noioso. Amburgo e i suoi quartieri hot ci accolgono la sera all'arrivo di tappa con un vento gelido. Bardati, ci tuffiamo tra le vie del centro per due passi digestivi dopo una cena rigenerante.
Kiel è a meno di 100 chilometri.
Più ci avviciniamo al porto e più ci sentiamo agitati all'idea di entrare nel cuore del viaggio.
In attesa dell'imbarco, nelle corsie dedicate, veniamo raggiunti da tre equipaggi tedeschi in sidecar. Ci scambiamo pensieri ed emozioni ma ci rendiamo conto che hanno solo una vaga idea di cosa sia il Krystall. In realtà loro stanno andando al Primustreffen, raduno all'addiaccio a un paio d'ore di strada da Oslo. Tra i bagagli, oltre a tende adeguate al clima, un paio di sci da fondo a testa. E ci sentiamo dilettanti.
La pancia della nave ci accoglie con le sue cinghie per fissare in qualche modo le moto.
Preso possesso della cabina vaghiamo per un po' tra i negozi a bordo prima di stenderci a riposare. Schizziamo fuori solo quando dal monitor della cabina vediamo che stiamo per raggiungere il ponte tra la Danimarca e la Norvegia.
Sul corridoio esterno, sferzato da un vento teso del nord, restiam a bocca aperta nel vedere le arcate illuminate di quest'opera d'ingegneria, stagliarsi nel nero assoluto della notte.
Si viaggia tranquilli fino all'alba quando, oramai nell'insenatura che conduce a Oslo, il sole fa capolino dalle creste delle montagne intorno a noi.
Quasi ad osservare un presepe, colorate case sparse ci accolgono da ogni dove.
La puntualità nordica fa aprire il portellone all'ora prefissata.
Tocchiamo il suolo norvegese e il cuore si apre all'improvviso. Salutiamo il doganiere che ci chiede dove andiamo e troviamo subito le indicazioni per la E6, la superstrada che conduce a nord. Usciti da Oslo il panorama cambia rapidamente. Da città metropolitane a bianche colline a perdita d'occhio. Ci fermiamo di tanto in tanto per immortalare il paesaggio.
Ci aspettiamo di vedere grandi laghi ma una coltre bianca ricopre ogni cosa rendendo il tutto decisamente uniforme. Deviamo a est verso Elverum lasciando quella che era molto simile ad un'autostrada e imbocchiamo una scorrevole e pulita provinciale.
Ai bordi la neve sale di spessore e le temperature che scendono di poco sotto lo zero, non ci creano alcun problema.
Seguiamo il corso del fiume Glåma fino a Tynset, scorgendo numerose persone che pattinano sul letto ghiacciato o che praticano sci di fondo nelle vicinanze.
A poco più di cinquanta chilometri da Røros, sede del raduno di quest'anno, le strade iniziano a sporcarsi di neve e ghiaccio. L'andatura diventa instabile e decidiamo di fermarci a lato per la chiodatura. Abbiamo 400 chiodi, un avvitatore elettrico ed uno a mano.
In poco più di un'ora riusciamo a completare l'operazione e a ripartire poco prima che vali completamente la luce del sole.
È incredibile la confidenza che questo chiodi danno. Su lastre di ghiaccio duro e spesso riusciamo da subito a raggiungere i 40/50 chilometri orari. Tutt'intorno nessuno salvo qualche rara auto che sfreccia a velocità folli. L'enorme distesa di bianco rende chiara la notte orami sopraggiunta. Vorremmo fermarci per delle foto ma rimandiamo al giorno dopo. Siamo oramai a circa 400 chilometri da Oslo e iniziamo ad essere un po' stanchi.
L'unica foto che ci concediamo è quella davanti al cartello che indica l'inizio del paese.
Fiocchi di neve coprono la visiera rendendo necessario una pulizia continua.
Arriviamo all'albergo del raduno giusto in tempo per la cena di benvenuto e la consegna dei diplomi a neofiti. Felicissimi.
Siamo un centinaio di cui una dozzina di italiani, qualche francese
con mastodontici sidecar e uno spagnolo giunto fin li con una vespa. Gli altri son quasi tutti norvegesi, danesi e tedeschi.
Atmosfera allegra e cordiale ma mai come in questo caso il raduno è il viaggio, non la meta.
La mattina dopo troviamo le moto coperte dalla nevicata notturna. Una spazzolata alla sella, una pacca al serbatoio e le due ragazze partono al primo colpo senza problemi.
Mi rendo conto che il faro è ancora bruciato ma oramai ho già caricato la moto e non mi va di perder tempo nell'operazione.
Salutiamo i nuovi amici e ci avviamo verso la strada della sera precedente. Al primo attraversamento pedonale una biondissima mamma con due nanerottoli di pochi anni attraversa la strada a cavallo di uno strano slittino che qui usano con frequenza per spostarsi a piedi. Anche gli anziani vanno a fare la spesa con quest'attrezzo.
I cinquantaquattro chilometri già percorsi diventano lunghissimi visto che ci fermiamo ogni cento metri, stupefatti dalla nuova scena che i nostri occhi inquadrano. Quando torniamo sull'asfalto siamo dubbiosi se togliere o meno i chiodi.
Soprassediamo e la scelta si rivelerà vincente perché dopo una trentina di vibranti chilometri torniamo a calcare lastroni di ghiaccio nel tentativo di valicare un passo che ci separa dalla vallata a fianco. Saliamo incontrando strade e luoghi che sembrano finti da quanto son belli. In cima un vento teso e gelido sparge rivoli di neve attraverso la strada.
Mi fermo per ammirare il panorama ma la moto, sul cavalletto, tende a scivolare sul ghiaccio costringendomi a spegnere il motore dopo aver ingranato la prima. Siamo euforici. Una luce magnetica accarezza ogni cosa gettando ombre lunghissime sui prati ghiacciati.
Poco oltre una famiglia è attorno alla propria auto finita fuori strada a causa delle condizioni a dir poco al limite. Mi fermo per accertarmi che non avessero bisogno di nulla ma mi rassicurano sul fatto che sta arrivando il carro attrezzi a toglierli d'impaccio.
Incontriamo una zona turistica con campeggi gremiti e impianti sciistici. I cartelli stradali del pericolo attraversamento sciatori ci fan sorridere al pari di quelli che mettono in guardia da branchi di renne.
Lillehammer ci accoglie che è ormai sera. Troviamo un alloggio dignitoso e ci fiondiamo alla ricerca di un buon posto dove mangiare.
ancora increduli dei paesaggi visti ci addormentiamo sotto un caldo piumone.
Il risveglio porta nuova carica. Studiamo la cartina per raggiungere il Primustreffen anche solo per vedere dal vivo come è organizzato.
Ancora curve, salite, discese...e tanto ghiaccio! Ci abbiam preso gusto e solo l'istinto di conservazione non ci fa superare i 70 orari.
Lungo una spianata ci fermiamo ad osservare due cavalli norvegesi che pascolano a bordo strada.
Una ragazza con al seguito un terzo cavallo si avvicina a noi curiosa di sentire le nostre storie. Chiacchiere e risate che portano via un tempo leggero. Risaliamo in sella e ai piedi di uno scolli amento ci attende l'ennesima sorpresa: un lungo tratto sterrato privo di neve che mostra una terra nera che richiama alla mente scenari desertici.
Riprendiamo la strada costeggiando l'ennesimo lago ghiacciato. Con non poche difficoltà troviamo la direzione per il raduno passando attraverso boschi innevati da cui ci aspettiamo di veder uscire folletti da ogni dove.
Quando stavamo per perdere le speranze , una tenda sbuca da dietro una curva. Una ventina di persone rimaste dal raduno ci guardano incuriosite dal nostro tardo arrivo.
Una lacrima scende lungo la guancia e non so se sia il freddo o l'emozione.
Ci giriamo e prendiamo la direzione per Oslo.
Una lunga, lunghissima coda di rientro dal weekend ci costringe ad un viaggio lento. Vorremmo fermarci prima della città ma non troviamo nulla di interessante e così ci tocca entrare nella metropoli. Adrenalina che viaggia, ancora per lungo tempo e che la noia dell'autostrada tedesca del rientro non riesce a mitigare.
Parcheggio la Tenerè nel garage di casa e sorrido fissando quello sguardo sbilenco dato dal faro bruciato.
La prossima volta raddoppio il numero dei chiodi!
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13/03/2016 10:56
 
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complimenti, bel racconto e bellissima esperienza [SM=x52767]




REGNO DELLE DUE SICILIE
(N.6976)Regolamento da impiegare a bordo dei legni e dei bastimenti della Real Marina.
Napoli, 20 Settembre 1841

Capitolo XIX
Art.27 - FACITE AMMUINA - All'ordine "Facite Ammuina":tutti chilli che stanno a prora, vann'a poppa e chilli che stann'a poppa vann'a prora; chilli che stann'a dritta vann'a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann'a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann 'ncoppa e chilli che stanno 'ncoppa vann'abbascio, passann' tutti p'ò stesso pertuso; chi nun tien nient'a ffa, s'aremeni a'cca e a 'lla.
Ordine: "FACITE AMMUINA"
N.B.:da usare in occasione di visite a bordo delle Alte Autorità del Regno
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13/03/2016 11:24
 
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Sono senza parole, complimenti , caspita che cavolo di viaggio che ti sei fatto.
Complimenti, foto molto suggestive ..., viaggio di una vita [SM=x52767]




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13/03/2016 17:36
 
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Grandi [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52771] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52783] [SM=x52783] [SM=x52783]
Esperienza unica [SM=x52771] [SM=x52783]





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13/03/2016 22:10
 
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Spettacolo!!!
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Città: ORIGGIO
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17/03/2016 10:52
 
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Porca miseria che avventura! complimenti davvero!
Sono esperienze che ti porti dentro per tutta la vita!!
Complimenti ancora!!

[SM=x52767] [SM=x52767] [SM=x52767]




Ducati Paso 750 '89 - Multistrada 1200 Enduro '16 - Multistrada 1200S Sport '12 - Cagiva Elefant 750 '95 - Ducati 999 '05 - Suzuki GSX-R 600 '00

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17/03/2016 10:54
 
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Un eroe [SM=x52775]
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Città: ROCCA PRIORA
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17/03/2016 15:49
 
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Complimenti!!! Gran bel viaggio!!!

Troppo freddo per me, ma ammiro chi ci riesce!!!

         
 
 
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17/03/2016 23:04
 
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Bellissima avventura [SM=x52783]




 photo image_zpswe5o8z7z.jpeg
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Città: TORINO
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18/03/2016 08:20
 
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Spettacolo puro!!!! [SM=x52775] [SM=x52775] [SM=x52775]


Complimenti [SM=x52767]



[SM=x52783]
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Post: 2.621
Registrato il: 18/01/2004
Città: BOLZANO
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18/03/2016 09:38
 
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Complimenti , bellissima impresa, c'era anche un mio amico di Bolzano con una vespa [SM=x52767]






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