Lasciatemi prima fare una veloce premessa personale.
C'è stato un tempo, circa 3-4 anni fa, in cui mi balenò in testa l'idea di trasferirmi in Australia.
Alla fine riuscii a trovare tutta una serie di scuse con me stesso per non partire:
- Il terrore di svegliarmi con un "
Funnel Web" che mi cammina sulla faccia.
- Il terrore di trovarmi una colonia di "
Redback" sotto il letto.
- Il terrore di un incontro ravvicinato con una "
Cubomedusa" subito dopo essere inciampato su un "
Pesce Pietra".
E tutta un'ulteriore lunga serie di scuse più credibili, ma più noiose con cui non sto a tediarvi.
Mentre il mio cervello elaborava lentamente questo diabolico piano sabotatore, la mia voracità di informazioni mi portò ad approfondire in maniera molto dettagliata qualsiasi aspetto di un eventuale trasferimento "down under".
Ovviamente, avendo qualche ambizione diversa rispetto ai "back-packers" che raccolgono la frutta (oddio, abbiamo già parlato di ragni e serpenti?), non era difficile capire che un requisito importante per adattarsi in fretta era la conoscenza della lingua.
Ora, forse non tutti sanno che un conto è capire l'inglese americano al quale siamo forse un po' più esposti con i programmi televisivi e i film/telefilm hollywoodiani, ma tutt'altra cosa è capire l'accento australiano.
Soprattutto per chi l'inglese non lo conosce alla perfezione, almeno per i primi mesi può essere un vero problema.
Così iniziai a cercare film australiani da vedere in lingua originale per vedere se ci capivo qualcosa.
Quale genere?
Ovviamente horror, anche se devo dire che la serie "
Underbelly", che racconta la vera storia della mafia e del crimine australiano, mi ha dato parecchie soddisfazioni.
Oggi ho deciso di condividere con voi, in onore del nostro amico MD-MAniak di Melbourne, quelle che sono alcune perle - più o meno rare - di questo cinema che in pochi hanno la fortuna di conoscere.
CAPITOLO 1: La pietra miliare.
Stiamo parlando di un film che ha fatto la storia del cinema horror australiano.
Non puoi definirti intenditore del genere se ti sei perso questo classico degli anni '80.
Onestamente l'ho trovato orribile, ma per una questione di rispetto, mi sembrava giusto menzionarlo e segnalarvelo.
Sto parlando di "
Razorback" (Russel Mulcahy, 1984):
Parla di una specie di cinghiale gigante assassino che si aggira nell'outback australiano seminando terrore e morte.
L'ambientazione è davvero spettacolare, sembra davvero di venire trasportati in un mondo a parte e la scarsa qualità della pellicola che ero riuscito a procurarmi contribuiva a creare questo effetto.
Come anticipato, non l'ho trovato troppo emozionante, classica storia alla Moby Dick con il cacciatore, lontano discendente di Obelix, la cui missione nella vita è quella di uccidere la bestia.
CAPITOLO 2: Animali Assassini.:
Da una terra che pullula di ogni tipo di bestia feroce non potevano non provenire alcune interessanti pellicole che fanno leva sulla nostra più profonda paura primordiale: quella di finire divorati da qualche predatore.
Infatti, oltre al già citato "Razorback" ce ne sono altri.
Ecco la mia TOP 3 personale:
3) "
Rogue" (Greg McLean, 2007):
Sul gradino più basso del podio troviamo questo film del 2007, girato dallo stesso regista di Wolf Creek.
Il "cattivo" di questo film è un coccodrillo gigante che si ciberà di un gruppo di turisti idioti in gita su una barca lungo il fiume.
Siccome io prediligo il realismo, mi fa un po' storcere il naso una creatura dalle dimensioni esagerate. Nulla a che vedere comunque con cazzate come "Lake Placid" e sequel vari.
Accettando questo "ostacolo" il film è molto ricco di azione e di sicuro non ti fa pentire di averlo visto.
2) "
The Reef" (Andrew Traucki, 2010)
Film sul predatore più temibile nell'immaginario dell'uomo comune: lo squalo.
Ovviamente non c'è bisogno che sia io a ricordarvi che nella realtà gli attacchi all'uomo da parte di questo micidiale predatore sono rari.
Chiedi ad un surfista australiano se ha paura di essere morso da uno squalo e ti risponderà che ci sono più probabilità che venga investito uscendo di casa.
Nonostante questo, nessuno di noi vorrebbe ritrovarsi nella situazione in cui si trovano i protagonisti di The Reef: la loro barca si danneggia e si ribalta (non chiedetemi il perchè, ma nel film lo spiegano in maniera logica, credo. Io comunque me la sono bevuta).
I nostri eroi decidono quindi di raggiungere a nuoto un'isola invece che rimanere sullo scafo della barca che viene inesorabilmente trascinato nel mezzo dell'oceano dalla corrente.
Tutti tranne quello che guidava la barca.
Pronuncia una frase che suona tipo "
ho visto quali tipi di bestie infestano quelle acque e col cazzo che mi metto a sguazzarci dentro".
Ora, se capite che questa frase è pronunciata direttamente da un cazzutissimo lupo di mare e non dalla fighettina di turno, allora immaginate l'ansia e la tensione che da quel preciso momento ti assalgono per non mollarti più fino alla fine.
Da non perdere.
1) "
Black Water" (David Nerlich & Andrew Traucki, 2007):
Al vertice di questa mia personalissima classifica, troviamo ancora un feroce coccodrillo e nuovamente Andrew Traucki in cabina di regia (antecedentemente a "The Reef").
Questo film, ambientato in una palude di mangrovie del nord Australia, dove i coccodrilli di acqua salata esistono davvero e sono molto pericolosi, cerca di essere realistico nei limiti del possibile e delle esigenze cinematografiche, ma se lo guardi con l'occhio di chi ha passato la propria infanzia davanti ai documentari di Licia Colò, molto probabilmente sarai critico e ti rovinerai il film.
Tensione altissima, guardare questo film è puro masochismo: soffri davvero insieme ai protagonisti.
Ti sfido personalmente a lasciare i piedi giù dal divano mentre lo guardi.
Ps: Sia "Black Water" che "The Reef" sono ispirati a fatti realmente accaduti.
Capitolo 3: la leggenda nata nella terra di Van Diemen.
Per chi non lo sapesse la "Terra di Van Diemen" è l'antico nome che fu dato ad un isola a sud dell'Australia, oggi nota come Tasmania, da Abel Tasman che la scoprì e la chiamò così in onore dell'uomo che finanziò la sua spedizione: Anthony Van Diemen.
Non voglio menarvela con ulteriori dettagli storici inutili, ma una cosa è importante che la sappiate: questa isola venne colonizzata dagli inglesi nei primi anni del 1800 e in pratica inizialmente fu una prigione a cielo aperto dove vivevano solo guardie e prigionieri condannati ai lavori forzati.
In questo contesto accadde qualcosa che sconvolse e terrorizzò l'opinione pubblica. Una storia talmente assurda che ancora oggi si fa fatica a distinguere la realtà dalla leggenda:
Un detenuto irlandese, Alexander Pearce, guidò altri 7 detenuti in un disperato tentativo di fuga dall'insediamento penale di Macquarie Harbour.
Dopo 117 giorni lui venne catturato di nuovo. E gli altri? Alcuni furono ritrovati morti. Altri semplicemente svanirono nel nulla.
Quello che accadde realmente è un segreto che fu custodito da pochi uomini. Non sapremo mai la verità.
Alexander Pearce, però raccontò la sua assurda versione dei fatti: confessò di avere ucciso i suoi compagni di fuga e di esserci cibato dei loro corpi.
Il giudice non credette alle sue parole che apparivano come un chiaro tentativo di coprire la fuga di coloro che invece erano riusciti a farcela.
Pearce venne rispedito a Macquarie Harbour.
Indomito, l'anno seguente fuggì di nuovo: questa volta a seguirlo alla ricerca della libertà fu solo un uomo, Thomas Cox.
Pearce venne catturato una decina di giorni dopo.
Nonostante avesse ancora del cibo a disposizione, nelle sue tasche vennero trovate parti del corpo del suo compagno di fuga.
Le prove a favore dell'accusa di cannibalismo questa volta dimostravano la colpa di Pearce oltre ogni ragionevole dubbio.
Fu condannato a morte per impiccagione.
I testimoni raccontarono che subito prima dell'esecuzione le sue ultime parole furono: "
La carne umana è deliziosa. E' molto più buona del pesce o della carne di maiale".
Ora io non so dirvi se sia tutto vero o se si tratti di una sorta di "
Damnatio Memoriae" da parte dei carcerieri inglesi ai danni di un detenuto che non sapeva stare al proprio posto.
Quello che posso dirvi è che su questa leggenda australiana sono stati girati alcuni film e voglio consigliarvene due:
1) "
Van Diemen's Land" (Jonathan auf der Heide, 2009)
Siete stati bravi e avete letto con attenzione la storia di Alexandre Pearce, quindi sarò breve.
Questo film è la storia della prima fuga da Macquarie Harbour.
L'avventura di 8 uomini al disperato inseguimento della propria libertà in uno scenario mozzafiato si tramuterà in tragedia quando fame, fatica e disperazione prenderanno il sopravvento.
2) "
Dying Breed" (Jody Dywer, 2008)
Un gruppo di persone parte alla ricerca della "Tigre della Tasmania", un animale endemico della Tasmania estinto nel secolo scorso.
Una componente del gruppo è convinta che questo marsupiale sia sopravvissuto in qualche remota area della Tasmania e così i protagonisti si avventurano dove non dovrebbero.
Cosa ha a che fare tutto questo con Alexandre Pearce? Lo lascio scoprire a voi, vi anticipo che siamo sulla scia dei film figli di "
Non aprite quella porta".
Lo so, avete già capito. Come siete perspicaci.
Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma è molto più interessante questo che uno qualsiasi dei sequel di "
Wrong Turn".
Da vedere!
CAPITOLO 4: low budget.
Se avete il coraggio di guardare i film che vi sto per consigliare, sappiate che state correndo un grosso rischio: ci sono concrete probabilità che non vi piaceranno.
Se amate andare sul sicuro, smettete di leggere e correte a noleggiarvi il prossimo remake insulso di qualche classico horror.
Se invece siete dei temerari, mettetevi comodi perchè sto per presentarvi due perle davvero nascoste e che sicuramente non avete mai sentito nominare.
Parlare di B-Movies quando ci riferiamo al cinema Australiano è un qualcosa che dovete posizionare nella vostra testa più in basso di quello che siete abituati.
Però questi due gioiellini hanno qualcosa che li rende preziosi.
1) "
Uninhabited" (Bill Bennett, 2010)
Due ragazzi decidono di fare una vacanza romantica su un'isola completamente deserta al largo delle coste australiane. Il loro paradiso terrestre fin da subito si tramuterà nel peggiore degli incubi: i due scoprono di non essere davvero soli. Lo avresti mai detto?
Qualcosa o qualcuno è lì con loro e non ha alcuna intenzione di lasciarli in pace.
Parliamoci chiaro, se cerchi un film con tanta azione, te lo dico subito: in questo film non succede un cazzo. E' un film su due piccioncini su un'isola, ok? Non possono esserci mille sbudellamenti, ok?
Ora, io non so come dirtelo senza vergognarmi, ma questo film mi ha fatto letteralmente cagare addosso. Giuro. Cioè, non letteralmente, ma mi ha fatto paura davvero al punto che quando è finito mi son sentito sollevato.
Non voglio illuderti. Questo film è stato massacrato dalla critica e dal pubblico. In poche parole è piaciuto solo a me e alla zia del regista.
Io, però, ti assicuro che, se sei una persona che riesce ad immedesimarsi con i personaggi del film tanto quanto me, non rimarrai deluso. In caso contrario te lo sconsiglio vivamente perchè potresti romperti le palle per 90 minuti.
2) "
Primal" (Josh Redd, 2010)
Il classico gruppo di ragazzi si addentra nel "
bush" australiano alla ricerca di antiche pitture rupestri per uno studio di antropologia.
L'eccitazione del viaggio svanisce quando una di loro si ammala.
Ben presto la malattia la trasformerà in un animale il cui unico interesse è quello di soddisfare i propri istinti primordiali.
Questo film è molto più movimentato di "Uninhabited", scorre via veloce e, anche se non riesci a spiegarti come sia possibile, ti prende fino alla fine.
Con tutte le premesse del caso, ve lo consiglio vivamente.
Conclusioni:
Ho voluto tenere fuori da questa piccola mappa del tesoro alcuni film famosi.
Il mio scopo era quella di segnalarvi qualche pellicola "made in Australia" (semi)sconosciuta anche ai più sfegatati appassionati di cinema horror.
Compito della settima:
Procurati uno di questi film, trova il tempo di guardarlo e torna a dirmi cosa ne pensi.
[Modificato da Mr.Perfect 05/11/2015 11:50]
La perfezione esiste