È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

ISTINTO ASSASSINO di Lorenzo Settevendemie

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2015 00:50
22/06/2015 23:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.166
Registrato il: 12/10/2004
Utente Master
OFFLINE
TITOLO CORTOMETRAGGIO: Istinto assassino.
LOCANDINA:

DURATA: 11 minuti
REGIA: Lorenzo Settevendemie.
ATTORI PRINCIPALI: Roberta Maria Radossi, Andrea Del Prete.
SCENEGGIATURA: Lorenzo Settevendemie.
MUSICHE: William Boslow, The Providence.
FOTOGRAFIA: Lorenzo Settevendemie.
MONTAGGIO: Lorenzo Settevendemie.
BREVE SINOSSI: Due fidanzatini sono in casa e si godono i loro momenti di intimità, mentre in città non si parla d'altro del maniaco che sta terrorizzando la città. Ad un certo punto la ragazza scoprirà qualcosa di terribile che lega lei ed il suo amante con il pericoloso assassino.
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: nato a Sulmona il 20 Febbraio 1987, si diploma presso l'Accademia dell'Immagine de L'Aquila e consegue un master alla "Shot Academy" di Roma. "Istinto assassino" è il suo corto di esordio.

23/06/2015 01:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.378
Registrato il: 26/01/2010
Utente Veteran
OFFLINE
Il corto di Lorenzo Settevendemie Istinto assassino non mi è piaciuto, seppur sia complessivamente migliore rispetto all’altro suo lavoro che mi è capitato di vedere precedentemente: Dark Forest.

Cosa non mi è piaciuto? Prevalentemente la sceneggiatura, in quanto la parola chiave credo possa essere “Forzatura”.

Tutto in questo corto è forzatissimo a livelli inverosimili, e la visione che ne risulta è estremamente artefatta.

Parliamo intanto della reazione della ragazza. Se una persona trovasse una busta così compromettente potrebbe fare un gran ventaglio di cose, tra le quali scappare subito spaventata, oppure fare finta di niente nell’immediato ma alla prima occasione prendere la macchina e scappare, oppure fare finta di niente ed andare alla polizia, o telefonare a qualcuno, ma che ella prenda la decisione in quattro e quattr’otto di portare in un posto isolato il proprio ragazzo per ammazzarlo come un vitello, beh, credo sia davvero l’1% delle possibilità. Scoprire un assassino non ti tramuta in un killer a sangue freddo come per magia.

Ma anche facendo lo sforzo di immaginare che la ragazza agisca proprio così, cosa mi assicura che per compiere tale atto avrebbe usato proprio il coltello appena trovato? Avrebbe potuto benissimo prenderne un altro, o una pistola, o chissà cosa.

Ecco cosa c’è di forzato in tutto il prodotto: non solo che le scelte compiute dalla ragazza siano poco probabili, ma che siano addirittura tutte quante previste e pianificate a quel modo dal serial killer, che aveva proprio pensato al tutto perché funzionasse esattamente così, come lui aveva pensato, quando invece le variabili sono veramente un milione. La ragazza che deve reagire “esattamente” come vuole lui, usando “esattamente” quell’arma, e non accorgendosi mai oltretutto, nel processo, che il coltello è una lama retrattile da negozio di giocattoli. Sembra un piano di Willy il Coyote.

Mi spiace, la cosa non funziona assolutamente ed, essendo per me la sceneggiatura il caposaldo che sostiene un lavoro, che dà il senso a ciò che si guarda, il corto fallisce pesantemente.

Tecnicamente parlando, tralasciando un comparto audio di qualità molto bassa che rende alcune battute difficili da udire, il corto non si comporta male, sfoggiando una recitazione da parte dei protagonisti sorprendentemente buona, dalla spontaneità dei dialoghi, fino all’uccisione, molto convincente. La regia è sufficientemente sicura, così come la fotografia. Discreto ma non impeccabile l’uso delle musiche.

Ma è la sceneggiatura, mi ripeto, che penalizza ogni altro sforzo fatto negli altri campi. Se quella non funziona, tutto il lavoro perde di significato.

Consiglio a Lorenzo Settevendemie di acquisire un occhio critico. Dopo aver steso un’idea, che provi a leggerla con gli occhi di una persona che la vede per la prima volta, per capire se ha un senso, oppure che la faccia leggere a degli amici chiedendo loro un parere: “Questa cosa ha senso secondo te?” perché magari può essere che una persona che crea non riesca poi a giudicare concretamente il proprio lavoro.

Qui si tratta veramente di sparare un sasso con una fionda su un tetto che rimbalza su una finestra e scivola in una grondaia per schizzare a tutta velocità contro una lastra di lamiera che lo fa rimbalzare contro una bottiglia che esplode e i cui vetri uccidono un piccione, tutto per poi venirci a dire che il bambino che ha tirato con la fionda aveva esattamente in mente di colpire il piccione.

Non è impossibile, è forzato.
25/06/2015 21:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.199
Registrato il: 12/10/2004
Utente Master
OFFLINE
Una piccola premessa : noto con piacere di puro "campanilismo" che Lorenzo Settevendemie vive e gira i suoi corti in Abruzzo, per la precisione nella bella Sulmona. Essendo io in parte abruzzese (di preciso, di Pacentro....a pochissimi km da Sulmona) non posso che provare una sorta di innato piacere e compartecipazione nel vedere un giovane appassionato di horror realizzare i suoi sogni nella nostra terra comune.
Ahimè però per giudicare l'opera sono obbligato ad escludere questo fattore e concentrarmi su pregi e difetti.
I pregi ? Sicuramente alcune scelte visive (estremamente Argentiane) e la buona prova attoriale di Roberta Maria Radossi.
Difetti ? Sicuramente sceneggiatura e sviluppo, assolutamente poco credibili ed illogici.
Se qualche buon spunto, qua e là, s'intravede purtroppo è vanificato da dialoghi ed azioni assolutamente improbabili.
Peccato.
26/06/2015 16:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 17.121
Registrato il: 21/10/2005
Utente Gold
OFFLINE
Musiche molto belle per questo corto, anche se ogni tanto c' è qualche sbalzo nel montaggio e pure nell'audio che in qualche occasione perde di volume. Storia semplicissima ma ben studiata, il colpo di scena è plausibile. Realizzazione amatoriale con una fotografia che ho apprezzato proprio nella sua grossolanità e che ricorda film indipendenti slasher. Istinto Assassino non fa altro che mostrarci la piccola storia di un delitto.



Io Sono Leggenda







01/07/2015 00:50
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 293
Registrato il: 23/05/2011
Utente Junior
OFFLINE
Lorenzo Settevendemie aveva partecipato, se non sbaglio, l’anno scorso, o comunque a una delle edizioni precedenti di questo concorso, con un corto sicuramente non memorabile, pieno di ingenuità e svolte di trama poco plausibili.
In questo suo corto d’esordio, però, nonostante molte incertezze permangono, ho notato che era stato fatto un lavoro migliore, al punto che non faticherei a collocarlo in gradino più su rispetto alla sua opera successiva che avevo potuto vedere nel Fest.

Istinto Assassino non è certamente originale, è imperfetto, si basa su attori e dialoghi non certo professionistici, manca di fotografia, non è curato nei dettagli, ha un montaggio fatto di stacchi netti- vere e proprie troncature amatoriali, con almeno in un paio di occasioni si vede addirittura vibrare la telecamera – e andando avanti si tronca le gambe sterzando troppo sul versante dell’implausibilità e delle forzature, ma per il resto fa il suo dovere mettendo in piedi una storia molto debitrice ai thriller di Dario Argento (chiaramente omaggiato nella prima scena) eppure lineare e portata avanti con sufficiente scioltezza.
L’assenza di demoni dei boschi, di pugnali dai mistici poteri e di terribili maledizioni si nota, con effetto positivo. E anche se questo corto non dice nulla di nuovo, perlomeno lo dice in maniera (quasi) corretta, mettendo in piedi un piccolo mistero macabro senza tanti fronzoli.
Unica pecca? Un epilogo forzato, come dicevo, lì dove l’assassino abbandona un pacchetto pieno di foto compromettenti ma pare sapere per certo che la sua vittima predestinata:
1. Non fuggirà andando subito alla polizia (e si che avrebbe le prove per poterlo fare, mettendo realmente nei guai il killer!)
2. non lo affronterà ma farà finta di niente
3. deciderà di portarlo con sé in un posto solitario (ma per quale possibile ragione, visto che ha appena scoperto che il suo fidanzato è un probabile assassino????)
4.porterà con sé il coltello che lui ha preparato per lei, e lo userà
5. fuggirà dopo il misfatto dandogli tutto il tempo di preparare il colpo di scena finale
6.tornerà sulla scena del delitto cadendo vittima del suo inganno.

In questo senso, il personaggio della ragazza e tutta la messa in scena appaiono sicuramente forzate, con lei “vittima” più della sceneggiatura che del serial killer. Sarebbe bastato che la ragazza avesse compiuto una qualsiasi azione non prevista dal killer e tutto il piano sarebbe andato in rovina. Ma se invece avesse deciso di telefonare alla polizia? O anche, nel caso avesse avuto paura, cosa sarebbe successo se avesse deciso di andare al cinema, e poi fosse fuggita approfittando della folla? Come poteva l’assassino anche solo immaginare che tutto sarebbe andato come aveva previsto?
Posso immaginare che il killer avesse congegnato il suo piano solo a grandi linee, immaginando poi di adattarsi alla situazione che si sarebbe determinata, ma ugualmente è un pò implausibile che tutto vada esattamente in una direzione per lui ottimale, al punto di metterlo perfettamente in grado di giocare il suo “scherzo” alla povera vittima. Sono troppe le coincidenze positive, davvero troppe per essere verosimili.

Comunque, a parte questo, devo dire che la visione è stata piacevole, cosa che ha stupito me per primo. Il lavoro, l’ho già detto, è imperfetto; ma l’omaggio sentito e sincero, il tentativo di messa in scena sufficiente, e la trama tutto sommato lineare. Di certo le ambientazioni realistiche, noir e urbane si addicono meglio al nostro regista, che pur mostrandosi amatoriale in quel suo lontano esordio, ha dimostrato se non altro di saper comprendere le dinamiche e le strutture dei vecchi film italiani che ha citato.

Per quel che voleva essere, e cioè un omaggio a un certo genere cinematografico, il corto è riuscito.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:31. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com