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OFFSPRING - DISCENDENZA di Simone Mancini

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2015 00:47
22/06/2015 22:51
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: Offspring - Discendenza

[IMG]http://oi57.tinypic.com/slh43k.jpg[/IMG]

DURATA: 20min
REGIA: Simone Mancini
ATTORI PRINCIPALI: Julie Ciccarelli, Fabio Minicillo, Brunella Caronti

SCENEGGIATURA: Simone Mancini
MUSICHE: Gianluca Ferranti

FOTOGRAFIA: Simone Pagano
MONTAGGIO: Simone Mancini


BREVE SINOSSI:

Linda è una ragazza pulita, delicata, un po impacciata... Sfortunata. Il suo carattere è segnato dalla Madre violenta da cui è fuggita. Lei “ci prova”, ma le cose non le vanno mai come ci si aspetta. Per fortuna ha il suo ragazzo, Rob, che la aiuta. Ma quando arriva la notizia del suicidio della madre, il terribile passato della ragazza riaffiora...


BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Simone Mancini, dopo gli studi artistici, frequenta la Scuola delle Arti Ornamentali (Pittura) a Roma da cui esce a pienissimi voti. Inizia così le prime esperienze con il pubblico: Esposizioni, estemporanee, concerti e live musicali,

Dopo alcune collaborazioni con la Rai e come videomaker per festival italiani, realizza il primo cortometraggio, “E' molto che aspetti”. Di seguito spot, video musicali, backstage, fino a vincere il “Come eravamo contest 2013” nella sezione Advertising, ed arrivare in finale nel concorso BNL100sec per il Festival del Cinema di Roma 2013.

Ora lavora a pieno regime e con passione nell’audiovisivo, approfondendo la fotografia come nuovo mezzo personale di espressione.

23/06/2015 00:35
 
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È innegabile: alcuni luoghi Parlano.

La casa di una nonna, per esempio, con i suoi profumi e i suoi colori, rimarrà tale per sempre nella memoria di una persona che ci ha passato tanti periodi della sua infanzia, anche se ormai è adulto e la nonna non c’è più.
Ma anche i luoghi negativi Parlano, eccome.
E questa è l’introduzione di base di Offspring, di Simone Mancini, che ci racconta la storia di una ragazza dal passato travagliato che ha abbandonato la sua casa di origine, nonostante fosse di sua proprietà, per lasciarsi alle spalle soprattutto una madre padrona e le sue terribili punizioni. Ora la madre, che era stata rinchiusa anche in una clinica per malati mentali ed in seguito rilasciata, è morta suicida, e la giovane donna sarà costretta a tornare in quella terribile magione al fine di venderla, entrando così in contatto con tutti i demoni del passato che quel luogo le rievoca.

Ma questa, come dicevo, è solo l’introduzione, perché si rivelerà esserci sotto ben altro al cuore della vicenda, in quello che si può definire un buon twist finale.

Ho trovato visivamente molto accattivante e ben curato questo lavoro di Simone Mancini, che dimostra una competenza generale e dell’esperienza innegabile nel campo registico.
Il ritmo sostenuto, la buona recitazione sia del cast giovane che di quello meno giovane e l’interessante svolgersi della trama non banale, ben riempiono questi 20 minuti di durata, che scorrono privi di noia ed intrattengono lo spettatore fino alle dure battute finali. Buono anche il comparto audio, eccezion fatta forse per qualche dialogo ridoppiato non magnificamente, per un corto complessivamente interessante e di ottima fattura.

Una visione da consigliare senza remore, complimenti a Simone Mancini e a tutto il cast.
24/06/2015 20:21
 
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Un buon incrocio fra il neo-gotico e le ghost-stories questo OFFSPRING che può gettare le basi anche per un lungometraggio, vista la tipologia di storia e gli svariati sviluppi che può prendere. Realizzato con buona cura tecnica ed un senso interessante dell'inquadratura, il corto si avvale di un cast variegato e di valido livello. Il ritmo è cadenzato, forse con qualche lieve rallentamento qua e la, ma l'atmosfera regge bene e, soprattutto, si fa sempre più cupa ed opprimente fino al crudele finale. Ho apprezzato particolarmente la volontà e le capacità di Mancini & co di raccontare una storia horror-thriller pur restando il più possibile vicini ad una narrazione di stampo realistico, senza eccessive forzature, e che ben si sposa con la scelta di efficaci location.
26/06/2015 18:21
 
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Ghost story e di soprusi subiti da bambina, con rientro nella odiata casa dei misfatti ereditata. Tema classico e ben costruito, con attori all' altezza e la casa infestata molto bella e suggestiva. Mi è piaciuto molto anche lo sgabuzzino punitivo, claustrofobico e reso visivamente suggestivo. Molto buona la prova della madre, veramente pazza. Nel complesso non è male anche se la storia in se non mi ha fatto impazzire.



Io Sono Leggenda







01/07/2015 00:47
 
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Offspring parte in maniera tranquilla, forse blanda, con ambientazioni livello base e personaggi non particolarmente d’impatto, disponendo gli elementi di una storia che si preannuncia nei canoni di una certa cinematografia: la morte di una madre, una figlia tormentata dal suo passato con lei, una casa teatro di antichi orrori ricevuta in eredità… niente di nuovo, insomma.
Ma questo non risulta un problema, in quanto tutti gli archetipi sono sfruttati in un modo sempre più convincente, dando vita a un prodotto che migliora di minuto in minuto, perdendo via via l’aura di “amatorialità” (di messa in scena e di contenuti) per diventare sempre più personale e convincente, complimento che credo sia il migliore che si possa fare al giorno d’oggi.

Penso, infatti, che dopo tutto quello che è stato narrato, filmato, mostrato, dalle origini del cinema ad oggi, sia impresa quasi impossibile essere originali, e che l’originalità a tutti i costi sia dunque un obiettivo che NON deve essere perseguito, in quanto fa correre il rischio di diventare assurdi o inutilmente stravaganti. Molto più importante, dunque, essere PERSONALI, anche lavorando su materiali apparentemente abusati – ma che, da un altro punto di vista, non invecchiano mai – e questo Offspring credo metta in pratica il mio pensiero alla perfezione.

La storia cresce mano a mano, l’inquietudine è ben evocata, la normalissima casa italiana diventa covo di orrori davvero inaspettati, e anche lo stile di regia – forse seguendo un’idea precisa? – si distacca dalla normale rappresentazione della realtà per spingere su visionarietà e follia. In particolare, citazioni BlairWitchiane a parte – il finale mi ha fatto pensare al Dario Argento che fu, e ho trovato molto adatto il voler lasciare parti di trama in sospeso, non del tutto chiarite (ma il fratello, però, cosa c’entra? Che fine ha fatto? Questo non l’ho ben capito…).

In definitiva, un corto molto efficace, che mano a mano cattura lo spettatore portandolo in direzioni inaspettate e stupendolo con una regia carica, satura di colori e di follia che le premesse parevano non offrire, e che si è rivelata quindi una doppia sorpresa. Regia solida, “italiana” ma anche internazionale nelle citazioni, di quelle che centrano perfettamente il loro obiettivo e non fanno rimpiangere la visione.

L’unica cosa che avrei tolto, all’inizio, sono le varie distorsioni, i grandangoli, il finto filmato stile “primi ‘900” con il nastro rigato: scelta banale, fuori contesto, che invece di SUGGERIRE il male (come ogni bravo regista dovrebbe fare) lo mette in risalto in maniera didascalica, come puntandogli addosso un faro.

Personaggi non molto incisivi, forse troppo giovani per la parte. Ottima invece la madre. Musiche altrettanto convincenti, per un prodotto davvero meritevole, di quelli dai quali – nell’attimo in cui parte la sigla – scopri di non poterti distaccare.

Bravi!
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