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DEVIL OF THE NIGHT di Lorenzo Fassina

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2015 00:40
22/06/2015 22:48
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: DEVIL OF THE NIGHT
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
[IMG]http://oi59.tinypic.com/34o536g.jpg[/IMG]

DURATA: 9 min 29 sec
REGIA: Lorenzo Fassina
ATTORI PRINCIPALI: Francesco Marra, Riccardo Tiberi
SCENEGGIATURA: Lorenzo Fassina
MUSICHE: Lorenzo Fassina, Insanity Alert, Protection Zero
FOTOGRAFIA: Lorenzo Fassina
MONTAGGIO: Lorenzo Fassina
BREVE SINOSSI: Uno skater viene rapito e brutalmente torturato in un rituale satanico.
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Filmmaker indipendente del piacentino, vincitore della Hammer Halloween competition 2014 con il corto Abominio, regista della serie Creepy Tales of Pizza and Gore e del lungometraggio trash demenziale Anamnesi Mutante.
FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:
23/06/2015 00:29
 
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Con Devil of the Night Lorenzo Fassina ci presenta un episodio (il numero 2) tratto dalla sua serie antologica Creepy Tales of Pizza and Gore. Questo episodio pare essere autoconclusivo, ossia se ne può godere senza avere visto i precedenti o i successivi capitoli, e devo dire che il mio giudizio complessivo è buono.

Tecnicamente parlando, ho trovato la regia molto solida e capace, per niente amatoriale. Anche l’effetto della pellicola un po’ in stile grind è stata ben dosata, senza strafare (ricordo corti in passato che abusavano dell’effetto fino a stancare). Ottimo uso delle musiche e degli effetti in generale. Presenza scenica dei personaggi buona, effetti gore elementari ma adatti allo scopo.

L’unico piccolo dubbio dal punto di vista realizzativo, se vogliamo, è che si può dedurre la volontà di mantenere il prodotto internazionale (invece di legarlo per forza ad una sola lingua) lasciandolo completamente muto, cioè non dando parti parlate a nessuno dei personaggi. Se questa scelta può fare onore al regista, io avrei unito ai buoni intenti però anche una componente di credibilità…ossia un bavaglio in bocca alla vittima (o, magari con cattiveria, la bocca cucita). E’ impossibile infatti secondo me che una persona subisca il peggio delle torture senza l’ovvio tentativo di implorare pietà (o mandare a fanculo il torturatore, a seconda del carattere) ma certamente il mutismo non è un’opzione, se si ha la bocca libera. Sono stato per tutto il tempo in attesa di qualcosa di più di un pianto, che però non è mai arrivato. Per cui, posso capire l’intento nel mantenere l’internazionalità del lavoro, meno, l’esecuzione.
Un’imbavagliata costava poco.

Comunque, piccolo neo a parte, il mio giudizio è positivo.

Purtroppo l’opera non può mirare ad un giudizio molto maggiore al “buono” solo per l’innegabile scarsità di sceneggiatura, che è sufficiente solo a spiegare ciò che stiamo vedendo, ma non fornisce nessun tipo di spessore più profondo.
Si perché, sebbene non sia un corto proprio fine a se stesso (non c’è solo una persona che ne tortura un'altra, e punto, senza motivo), ci andiamo però abbastanza vicini.
La vicenda ci fa intuire una sorta di patto con un demonio che richiede tre anime in pagamento, ed è per questo che avviene la mattanza. Ecco, questa piccola “spiegazione” di trama serve più da contorno, ma non aggiunge un vero e proprio spessore narrativo “importante”, a parer mio, alla vicenda.
Comunque reputo importante che, seppur minima, una spiegazione sotto sotto sia stata fornita…altrimenti si rischiava di ricadere nel banale “corto d’uccisione” tanto per fare.

Se in futuro Fassina decidesse di applicare la sua innegabile buona capacità registica ad un prodotto dotato di una sceneggiatura un tantino più di spessore, secondo me si potrebbe davvero correre il rischio di trovarsi di fronte ad un qualcosa di forte.

Per il momento, da ciò che ho visto, considero Devil of the Night un buon esercizio di stile, che ci dimostra che Fassina è in grado di girare con capacità un corto di genere horror. Sarei veramente curioso di vedere un soggetto più corposo nelle mani di questo regista.

Positivo.
23/06/2015 22:44
 
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Lorenzo Fassina ci regala un cortometraggio brutale e dallo stile sleazy e sincopato, facendo sfoggio di una buona tecnica di ripresa e post-produzione, unite ad una fotografia granulosa e lurida quanto basta per calare lo spettatore in un vortice di depravazione e vioenza.
Nonostante la brutalità, nonostante la semplicità del plot e nonostante i pochi mezzi a disposizione c'è un'attenta cura dei dettagli ed una brillante capacità di fare di "necessità virtù" con un ben calibrato senso dell'inquadratura ed un utilizzo di location e costumi molto semplici ma al contempo molto efficaci ed efficacemente illuminati.
Riguardo la sopracitata "semplicità del plot" vorrei comunque sottolineare la capacità sisntetica di narrazione di Fassina che in meno di di dieci minuti, seguendo passaggi lineari e con un ritmo crescente, riesce a rendere tutto perfettamente chiaro senza utilizzo di dialoghi e riesce a dotare l'opera di un (per nulla semplice) taglio poco italiano e ben più undergound-americano. Una splatter fest è vero...ma c'è del talento dietro. Bravi tutti.
[Modificato da The Reign of Horror 23/06/2015 22:46]
26/06/2015 18:41
 
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Stile grindhouse per questo corto, che ho apprezzato. Bella la scena d' apertura con il sobborgo che fa da sfondo per la caccia del pazzo mascherato di turno. Divertente anche l' intro del Pizza and Gore. Detto questo lo stile retrò è reso molto bene così come le scene gore che sono spassose. Un buon lavoro.



Io Sono Leggenda







01/07/2015 00:40
 
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DEVIL OF THE NIGHT è un compito in classe ben eseguito, e già questo dice tutto. Non particolarmente originale, solo vagamente brutale e non del tutto personale, è comunque un prodotto che si lascia guardare con piacere, che scivola via veloce, che non si perde in arzigogoli narrativi o voli pindarici artistici ma trova il suo punto forte nella misteriosa figura del “guidatore demoniaco”, di certo la più personale e azzeccata del corto.

Cortometraggio senza la pretesa di essere significativo o funambolico, fa bene il suo lavoro e riproduce con cognizione di causa gli elementi del genere horror, risultando vincente soprattutto nel finale, e nel suo lasciare alcuni elementi in sospeso, al giudizio o all’immaginazione degli spettatori. Ben fatto: molto meglio di fornire assurdi o lunghi “spiegoni”.

Dialoghi praticamente assenti, ma va bene: stiamo facendo cinema, ed è bello che qualcuno ogni tanto si ricordi che l’elemento visivo dovrebbe essere uno di quelli principali, se non il principale in assoluto. Unica cosa che avrei studiato meglio, o evitato, la maglietta arrotolata in testa all’assassino, unico elemento che mi è sembrato un po’ stonato… ma forse nemmeno poi tanto, se consideriamo il killer, in fondo, un povero diavolo che non va troppo per il sottile quando deve raggiungere i suoi obiettivi.

Ambientazione finto-americana più o meno riuscita, tanto che non si percepisce quasi la “bugia”. Pagina di giornale finale un po’ troppo amatoriale nella composizione, però: un minimo di lavoro in più qui avrebbe giovato, perché è proprio su questi elementi apparentemente non importanti che va a franare la sospensione della credulità, cioè il patto stretto tra regista e spettatore secondo il quale chi guarda il film accetta di prendere per vere tutto ciò che gli viene narrato. Ma tale patto crolla quando, nel volerci convincere che stiamo vedendo una certa cosa (in questo caso il giornale), il regista non ce ne offre una versione convincente, distogliendoci dalla storia per farci concentrare nostro malgrado sull’imperfetta imitazione. Sono cose di poco conto, ne convengo, ma non credo siano da sottovalutare.

In ogni caso, pur se non particolarmente interessante, audace, trasgressivo o innovativo, Devil fa bene il suo lavoro, inserisce un cattivo peculiare, personale e tutto sommato interessante, sfrutta bene il media, usa e dosa bene i suoi ingredienti e non annoia mai. Un buon inizio.
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