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666 di Angelo Di Noia

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2014 00:13
30/05/2014 20:28
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: 666
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:

[IMG]http://oi60.tinypic.com/20rjqdu.jpg[/IMG]


DURATA: 8:00
REGIA: ANGELO DI NOIA
ATTORI PRINCIPALI: ANNAMARIA ZUCCARO, ANGELO DI NOIA.
SCENEGGIATURA: ANGELO DI NOIA
MUSICHE: www.freestockmusic.com
FOTOGRAFIA: ANGELO DI NOIA
MONTAGGIO: ANGELO DI NOIA
BREVE SINOSSI: UN MISTERIOSO STREGONE, TRAMITE UN RITO SATANICO, RISVEGLIA IL MALE SOTTOFORMA DI UNA BAMBOLA; LA VITA DI ANNA, RAGAZZA SEMPLICE E RELIGIOSA,SI TRASFORMERA’ IN UN VERO INCUBO DOPO AVER AVUTO LA SFORTUNA DI ACQUISTARE LA BAMBOLA PER IL COMPLEANNO DI SUA FIGLIA. LO SPIRITO DEMONIACO CERCHERA’ DI DIVULGARE IL NOME DI SATANA INIZIANDO PROPRIO DA QUELLA CASA, MA, CON L’AIUTO DI UN PRETE ESORCISTA, LA LOTTA TRA BENE E MALE AVRA’ INIZIO!!!
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: ANGELO DI NOIA,NATO A VENOSA NEL 1984 E CRESCIUTO A LAVELLO,SIN DA PICCOLO COLTIVA LA SUA PASSIONE PER L’HORROR TRA FUMETTI E VECCHIE VHS. LA SUA ESPERIENZA COME REGISTA INIZIA CON IL FESTIVAL “THE REIGN OF HORROR” NEL 2013, PARTECIPANDO CON IL CORTOMETRAGGIO THE EVIL DOLL,DIVENTATO SUCCESSIVAMENTE UN CORTO DI CULTO TRA GLI APPASSIONATI IN RETE. DA ALLORA REALIZZA CIRCA DIECI CORTOMETRAGGI, DI CUI “NON SCENDERE GIU’ IN CANTINA”, “FAME D’AMORE” E “ MARE ROSSO SANGUE”, I QUALI OTTENGONO ANCH’ESSI UN BEL SUCCESSO.

FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:


31/05/2014 14:59
 
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il ritorno della bambola assassina
Ritorna Angelo di Noia dopo il corto presentato lo scorso anno che – poco casualmente – vedeva protagonista una bambola assassina. Quest’anno, la protagonista invece è …. Una bambola assassina. Vabeh, magari uno sforzo in più di fantasia, anche solo un semplice cambio di tematiche, avrebbe giovato. Ma va bene, accontentiamoci di quello che c’è.

La prima cosa da dire è che, seppure vagamente, qualche passo in avanti il regista lo ha fatto. Rispetto al corto dello scorso anno, c’è un maggiore tentativo di articolare una storia (più o meno) sensata. Aumentano i personaggi, le situazioni, c’è un tema trattato senza troppi fronzoli, e soprattutto il corto porta avanti una storia e la chiude in maniera quanto meno corretta.

Ovviamente non possiamo dire che il prodotto finale sia ben riuscito. Alcune trovate sono molto simili all’opera precedente (ad esempio la bambola che prende vita e va subito in cucina a prendersi il coltello) e i dialoghi (pochissimi) sono didascalici (un esempio perfetto è il primo: la ragazza apre lo scatolone, estrae la bambola e “spiega” allo spettatore che l’ha comprata per la figlia che sarà molto contenta di questo regalo….). Oltre a questo va detto che la storia sebbene semplice non è del tutto comprensibile, e ci sono delle scene che francamente sono poco logiche.

Alcuni esempi:

1. il corto si apre con un tizio sconosciuto che esegue un rito su alcune statuette africane. La sinossi del corto ci rivela che è uno stregone che risveglia il male tramite riti satanici; e se a grandi linee la cosa è comprensibile, in realtà non sappiamo chi sia lo stregone, se sia (appunto) uno stregone un satanista o chissà cos’altro; NON vediamo sul tavolo la bambola che si vedrà poi, e in generale non sappiano COSA il tizio stia facendo e per quale motivo. In generale un corto dovrebbe spiegarsi da solo: solo vedendo le immagini lo spettatore dovrebbe capire la storia. Se è necessario leggere il riassunto per venire a conoscenza di parti della trama vuol dire che visivamente esse NON sono state comunicate, il che è un errore. Tanto per dire, se io vado a vedere Terminator, e nessuno mi dice che il cattivo è un robot che viene dal futuro e vuole uccidere Sarah Connors per questo e quell’altro motivo, come faccio io spettatore a capire la storia?

2. La bambola vuole uccidere la ragazza… perché? Boh, perché è maligna, supponiamo… La ragazza si chiude in bagno, ma – non appena la bambola si sposta da dietro la porta – lei esce dalla stanza e invece di scappare a gambe levate cosa fa? Si mette bella bella nell’ingresso di casa e telefona al parroco. MA chi farebbe una cosa del genere sapendo che dentro casa gira indisturbata una bambola pronta a uccidere? E come mai la bambola NON uccide la ragazza che ora è perfettamente a portata di mano e in più perde tempo al telefono? Mistero.

3. Nel finale, quando il parroco arriva ( parroco che tra l’altro accetta senza fiatare la storia della ragazza… ma potrebbe essere una pazza!) come fa il parroco a sapere che la bambola ferma in poltrona è davvero indemoniata? E la bambola perché non uccide il parroco ma se ne sta buona a godersi l’esorcismo?

Altre considerazioni: perché il parroco chiede allo spirito che infesta la bambola di entrare dentro di lui? Mi pare una citazione de L’esorcista buttata lì un po’ a caso… in fondo lo spirito sta possedendo un oggetto qualsiasi e non una persona… il punto quindi non è tanto quello di liberare l’oggetto posseduto, bensi liberarsi dello spirito… e quale vantaggio avrebbe il parroco divenendone posseduto? Direi nessuno.

E ancora: chi è la ragazza che chiede aiuto seduta di fronte al prete? E’ una visione, anche simpatica devo dire, forse la parte migliore e più inaspettata del corto. Ma non porta a nulla, come è arrivata scompare, e di lei non si saprà altro.

Il finale, tutto sommato è simpatico: la bambola vince, il parroco si taglia la gola sopra il lavandino (per non sporcare) e la ragazza religiosa diventa posseduta a sua volta. Niente di che, ma simpatico, ripeto.

In definitiva il corto è carente in molte parti… la regia è un po’ saltellante, la storia un po’ confusa e soprattutto non ben spiegata… dialoghi assenti o retorici… citazioni poco significative… una vaga ripetizione di temi già visti… fotografia più o meno assente e sostituita da un comodo bianco e nero e svolgimento a tratti illogico.

Ma come ho già detto, nonostante i vari difetti, si vede un tentativo di miglioramento di cui bisogna dare atto al regista. E’ proprio vero che perseverando si impara, e di questo va dato atto a Di Noia, il quale va comunque ringraziato per aver partecipato e sostenuto per l’impegno che continua a mettere sfornando sempre nuovi corti. La strada da fare è ancora molto lunga, ma guarderemo sempre volentieri le sue opere.
31/05/2014 19:10
 
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Angelo di Noia ritorna al Fest presentando 666, un prodotto prequel/sequel/spin-off o semplicemente estremamente simile al suo The Evil Doll dell’anno scorso.

Sempre girando in bianco e nero in un’Italia del ’50 il regista ci ripropone la storia di una ragazza che si trova alle prese con una bambola animata dalle più perfide intenzioni.

Non sono stato estremamente convinto da questo lavoro.

Inizialmente dal forte senso di deja-vu, ma poi, anche dopo essermi impegnato a giudicare il corto come se non ne avessi visto uno uguale l’anno passato, le cose non sono molto migliorate.
Prima di tutto c’è qualche ingenuità narrativa, su tutte il prete che si precipita ad esorcizzare una bambola appoggiata a una poltrona come fosse il demonio in persona semplicemente fidandosi della parola della donna. Personalmente avrei preferito un approccio più scettico, seguito da un evento qualsiasi ad opera della bambola che andasse quindi a convincere il prete della realtà dei fatti. Ma in questo caso il prete dopo una semplice telefonata è già sicuro di avere a che fare con una bambola demoniaca, senza aver visto assolutamente nulla di sovrannaturale coi propri occhi. Poco credibile.
A tratti si perde anche la continuità storica del passato, quando si vedono cose come un citofono digitale a muro o un telefono moderno (magari uno dei vecchi e diffusissimi SIP grigi con i numeri su disco rotante si poteva rimediare, io ne ho due in casa, o inquadrando semplicemente più da vicino la cornetta senza mostrare il corpo dell’apparecchio nuovissimo).

Ho trovato anche confusa la trama e la risoluzione del corto, dall’esorcismo in avanti.

Pur non esaltandomi, avevo preferito The Evil Doll. L’ambientazione era originale (essendo la prima volta) oltre che tendenzialmente più credibile nel complesso e per lo meno la trama era meno criptica nel finale.

Come mero livello qualitativo non c’è male, la regia svolge il suo dovere negli interni, l’audio regge il gioco e l’uso delle musiche si rivela basilare ma sufficiente. E’ ‘solo’ il corpo narrativo che non va, la sceneggiatura.

Il mio consiglio per il futuro è quello di tentare qualcosa di originale. In caso si intenda invece proseguire con storie di bambole possedute (non sarò certo io a cambiare il ‘marchio’ del regista) mi raccomanderei però di provare a variare un po’ l’ambientazione, ma soprattutto di concentrarsi di più nella fase di stesura, con la creazione di una sceneggiatura un po’ più stabile, elaborata, interessante. La realizzazione di uno script convincente, senza ingenuità palesi, deve precedere la messa in opera con la videocamera.
01/06/2014 12:32
 
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Trash all'ennesima potenza
C'è qualche miglioramento rispetto alle opere precedenti ma l'ultimo corto di Angelo di Noia in ogni caso trasuda trash da ogni fotogramma.
01/06/2014 19:28
 
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Salve a tutti,
innanzitutto vorrei ringraziarvi di cuore per l'attenzione dimostrata nei miei confronti. I temi trattati nella mia opera, è vero che sono stati già visti e rivisti, ma non si può negare che siano stati trattati con un mio stile personalissimo. Ho notato dai vostri commenti che sono riuscito a strapparvi un sorriso e per me non è poco, in quanto il mio intento è quello di regalare emozioni, belle o brutte che siano. Per quanto riguarda i quesiti sul corto non posso rispondervi dato che ho realizzato un'opera dove bisognava pigiare "play" e staccare la spina del cervello, per passare qualche minuto insieme ad un autore che, come me, mette anima e cuore anche per prodotti di serie z, come il mio. Vorrei specificare, inoltre, che tutto il materiale usato è "riciclato": dalla bambola sistemata a mano; alla fascetta bianca del prete, realizzata con il cartoncino dei pasticcini; fino ad arrivare al costume del fantasma, cioè lenzuola cucite dalla nonna. Tutto questo si chiama amore. Con questo voglio dire che anche il peggior film al mondo, se fatto con il cuore, merita di essere premiato. Per quanto riguarda l'ambientazione, invece, il corto è ambientato negli anni 50, ma visto con occhi moderni; mi spiego meglio: come se oggi si vivesse negli anni 50 ma con tutto quello che abbiamo di moderno. Concludo con due precisazioni: non è stato usato il b/n ma il color seppia; per la scena del sangue che scorre nel lavandino, invece, l'ho realizzata nel bagno perchè mia madre mi aveva detto che se avrei sporcato a terra (dato che il corto è stato girato in casa mia) mi avrebbe punito con la ciabatta [SM=g27828] , di conseguenza, ho inscenato il vomito prima di suicidarmi e liberare, così, il mondo dal diavolo.
Qui ho trovato una famiglia artistica con la quale posso esprimermi liberamente e di questo ne sono felicissimo. GRAZIE
[Modificato da angelo.di noia 02/06/2014 15:45]
01/06/2014 23:29
 
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Re:
angelo.di noia, 01/06/2014 19:28:

Salve a tutti,
innanzitutto vorrei ringraziarvi di cuore per l'attenzione dimostrata nei miei confronti. I temi trattati nella mia opera, è vero che sono stati già visti e rivisti, ma non si può negare che siano stati trattati con un mio stile personalissimo. Ho notato dai vostri commenti che sono riuscito a strapparvi un sorriso e per me non è poco, in quanto il mio intento è quello di regalare emozioni, belle o brutte che siano. Per quanto riguarda i quesiti sul corto non posso rispondervi dato che ho realizzato un'opera dove bisognava pigiare "play" e staccare la spina del cervello, per passare qualche minuto insieme ad un autore che, come me, mette anima e cuore anche per prodotti di serie z, come il mio. Vorrei specificare, inoltre, che tutto il materiale usato è "riciclato": dalla bambola sistemata a mano; alla fascetta bianca del prete, realizzata con il cartoncino dei pasticcini; fino ad arrivare al costume del fantasma, cioè lenzuola cucite dalla nonna. Tutto questo si chiama amore. Con questo voglio dire che anche il peggior film al mondo, se fatto con il cuore, merita di essere premiato. Per quanto riguarda l'ambientazione, invece, il corto è ambientato negli anni 50, ma visto con occhi moderni; mi spiego meglio: come se oggi si vivesse negli anni 50 ma con tutto quello che abbiamo di moderno. Concludo con due precisazioni: non è stato usato il b/n ma il color seppia; per la scena del sangue che scorre nel lavandino, invece, l'ho realizzata nel bagno perchè mia madre mi aveva detto che se avrei sporcato a terra (dato che il corto è stato girato in casa mia) mi avrebbe punito con la ciabatta, di conseguenza, ho inscenato il vomito prima di suicidarmi e liberare, così, il mondo dal diavolo.
Qui ho trovato una famiglia artistica con la quale posso esprimermi liberamente e di questo ne sono felicissimo. GRAZIE



grazie a te per la partecipazione!!


08/06/2014 15:05
 
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Mah che dire...
Se un giorno, a casa mia, trovassi una bambola posseduta, il mio primo pensiero non sarebbe quello di chiamare un parroco dicendogli "ho delle presenze a casa mia...".
Il cortometraggio è un mix piuttosto bizzarro tra "La bambola assassina" e "L'esorcista" realizzato in stile Angelo di Noia.
Troppo simile al lavoro presentato lo scorso anno, questo lavoro a mio avviso non aggiunge nulla a quanto l'autore di Venosa ( che di professione è macellaio se non erro, quindi sto ben attento a muovergli delle critiche...) ha già proposto con i suoi corti precedenti.
08/06/2014 16:22
 
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Grazie a tutti voi giurati, farò tesoro dei vostri consigli...Don Angelo ,grazie a questo festival, sta diventando una vera icona tra gli appassionati di genere nel web...Ma ora devo andare, gli hamburger mi aspettano [SM=g27828]
08/06/2014 19:14
 
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"... la scena del sangue che scorre nel lavandino, invece, l'ho realizzata nel bagno perchè mia madre mi aveva detto che se avrei sporcato a terra (dato che il corto è stato girato in casa mia) mi avrebbe punito con la ciabatta"

una frase meravigliosa.

Certi registi riescono a realizzare i propri lavori contro tutte le avversità possibili...
25/08/2014 00:13
 
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Ancora bambole assassine per Di Noia che con questo corto conferma la sua vena per il trash ed il weird estremo. “666” sembra quasi una sorta di variante del precedente “The Evil Doll” dal quale , oltre che riprendere il soggetto principale della bambola assassina, riprende anche lo stile visivo sporco e monocromatico. Tutto comincia con una folle scena, degna del più oscuro cinema muto, durante la quale, in piano sequenza, assistiamo ad un rito demoniaco effettuato da un bizzarro individuo che vaneggia e smanaccia l'aruia a più non posso. Il rito serve a trasportare uno spirito malvagio nel corpo inerte di una bambolina. Ovviamente dopo ciò, il giocattolo diventa letalmente aggressivo e a farne le spese saranno una ragazza ed un prete (interpretato con vigore dallo stesso Di Noia) intervenuto per scacciare il maligno. La follia imperversa in “666” ed assistiamo a tutta sorta di situazioni paradossali fino al finale delirante. Se da un lato la spontaneità folle di “The Evil Doll” si è persa, dall'altro un maggiore cura estetica sembra emergere dal corto in questione che regala, specie negli ultimi minuti, delle scene di buon impatto visivo. C'è ancora dell'approssimazione nella resa tecnica anche se spesso, la rozzezza nelle riprese e nel montaggio sembrano essere veri e propri punti di forza (e sembrano ricercati dallo stesso autore) nella folle missione cinemtografica di Di Noia. A questo punto, attendiamo successive follie del regista di Venosa.
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