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THE EVIL DOLL di Angelo Di Noia

Ultimo Aggiornamento: 04/12/2015 23:07
28/05/2013 16:29
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: THE EVIL DOLL
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:

[IMG]http://oi42.tinypic.com/2h4du2g.jpg[/IMG]

DURATA: 8;05
REGIA: ANGELO DI NOIA
ATTORI PRINCIPALI: INCORONATA RINELLI, CHIARA DI NOIA
SCENEGGIATURA: ANGELO DI NOIA
MUSICHE: MANUEL FEDERICI
FOTOGRAFIA: ANGELO DI NOIA
MONTAGGIO: VITO FULLONE
BREVE SINOSSI: UNA GIOVANE DONNA RICEVE UN PACCO CON ALL’INTERNO UNA BAMBOLA INQUIETANTE DAL PASSATO OSCURO, DA QUEL MOMENTO IN POI UN VORTICE DI FOLLIA E MORTE TORMENTERA’ LA SUA ESISTENZA….
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: ANGELO DI NOIA, NATO A VENOSA NEL 1984, SIN DA PICCOLISSIMO COLTIVA UN AMORE SFRENATO PER IL GENERE HORROR DI CUI SCRIVE STORIE E SCENEGGIATURE SPERANDO CHE QUESTA PASSIONE UN GIORNO DIVENTI LAVORO…

28/05/2013 20:49
 
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Angleo di Noia ci presenta il suo corto The Evil Doll, della durata di 8 minuti, un prodotto che ha picchi qualitativi che variano dai molto buoni ai molto bassi, ma che nella sua totalità non ha convinto poi molto chi vi scrive.

I dialoghi sono sicuramente il punto debole del lavoro. Sono fin troppo ingenui, anche per un corto amatoriale. Ad esempio riporto quello al telefono dell’inizio: “ciao, mi è arrivato un pacco, è del mio ex ragazzo….ma è morto 2 anni fa!…eh già, prima del matrimonio!” Ma la sua amica questo non lo sapeva? Se non dispone di informazioni di questo calibro che razza di amica è? Un dialogo più sensato avrebbe dovuto essere sulla linea di un: “ciao, mi è arrivato un pacco, è del mio ex ragazzo….si lo so che è impossibile, non so cosa pensare…” o qualcosa del genere, in modo da farci “intuire” i fatti (peraltro già spiegati in precedenza) ma non “spiegandoceli” in modo così banale, da etichetta sulla confezione di pomodori con su scritto “pomodori”. Si da quasi dello stupido allo spettatore. Senza contare poi che la chiamata perde assolutamente di senso logico in quanto la protagonista telefona ad una amica per raccontarle di aver ricevuto un pacco e riappende subito dopo. Bene, e lo scopo della chiamata all’amica qual’era? Nessuno. Nemmeno una richiesta di venirla a trovare a casa, o di darle un consiglio…Lo scopo era solo quello di spiegare la trama al telefono allo spettatore, in modo forzato.
Queste sono ingenuità registiche basilari, secondo il mio personale punto di vista. C’è differenza tra “dire” la trama allo spettatore e il fargliela capire.
A questo difetto possiamo aggiungere un audio troppo ambientale, rimbombante, con i dialoghi non sempre perfettamente udibili grazie anche alle musiche e gli effetti che a volte coprono il parlato.

Ma non tutto è malvagio.

Pregevole invece è la regia, non male l’idea di fondo (anche se lo svolgimento mi è parso un po’ confuso). Interessante, e anche riuscita, la scelta di volerlo ambientare negli “anta” (cinquata-sessanta-settanta, non è dato sapere con precisione) che per abbigliamento, capigliature e mobilia reggono davvero il gioco, forse il maggior pregio del corto.
Se si fosse prestata la stessa cura che c’è stata nella realizzazione tecnica (tranne l’audio) per ciò che concerne anche sceneggiatura e dialoghi ci saremmo trovati di fronte ad un prodotto promettente, ma allo stato attuale delle cose devo ammettere che non mi è piaciuto.
C’è molto spazio per migliorare, a livello di script e sceneggiatura soprattutto, in lavori futuri, ma le buone basi ci sono tutte.

Ci tengo a sottolineare che le mie vogliono essere, sia per questo corto che per tutti gli altri, solo critiche costruttive.
[Modificato da boskoz 28/05/2013 20:51]
30/05/2013 21:21
 
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Ecco un corto che mi ha fatto venire in mente – nel bene e nel male – i tempi in cui “amatoriale” voleva dire davvero “amatoriale”; gli anni in cui un corto si organizzava in salotto con gli amici, senza alcun mezzo tecnico a disposizione, cercando di tirare fuori uno stile dal nulla, e con una storia che il più delle volte era frammentaria come il resto degli elementi.
Ecco, “Evil Doll” è esattamente questo; e per quanto sia visibile ed encomiabile la passione del suo autore – che ringraziamo e col quale ci complimentiamo per il lavoro svolto – ci sono molti elementi che, come in quei corti di un tempo, lasciano perplessi.

Il filmato è apparentemente povero in tutti i sensi, a partire dalla scelta stilistica di girare tutto in b/n, fingendo che il film abbia cent’anni, fino alle scelte tecniche e di ripresa e l’uso dell’audio in presa diretta. Ci sono molte imprecisioni, alcune ingenuità, e scene che faticano ad essere comprese.

Questo mi porta a parlare della trama, che rappresenta il centro dei miei dubbi: il corto è interpretabile in due maniere, una delle quali è ingenua e poco logica, mentre l’altra darebbe una maggiore coerenza e profondità alla storia. Purtroppo il modo in cui questa storia è narrata ci offre pochi appigli per capire quale delle due maniere è corretta… la sinossi dell'autore mi porterebbero a credere che la “vera” versione sia quella soprannaturale, ma certe scene palesemente implausibili, e soprattutto l’inquadratura finale, sembrano suggerire un’interpretazione del tutto opposta….tanto che mi viene il dubbio che invece la storia ci sia, ma che il regista non sia stato capace di comunicarcela alla perfezione. Magari proprio l’autore potrebbe venirmi in aiuto??

In ogni caso, metterò qui le due versioni della storia che ho percepito:

VERSIONE UNO: una ragazza triste, vittima di un compagno violento, riceve un pacco: all’interno c’è una bambolina che la seduce misticamente, e nella quale lei capisce trovarsi intrappolata l’anima di un suo ex morto ormai da due anni. La ragazza accetta senza battere ciglio questa situazione, forse perché la bambola ha preso il controllo della sua mente, e non fa una piega neppure quando il giocattolo assassino, che sembra aver preso vita e capacità di movimento autonomo, uccide una sua amica che è venuta a trovarla. La bambola fa poi trovare alla sua ritrovata fidanzata un bel regalo: la testa mozzata del suo nuovo compagno. Nel finale vediamo la ragazza completamente impazzita, convinta di avere la colpa degli omicidi, durante un attimo di lucidità mentale in cui riesce a sottrarsi all’influenza della bambola.

Questa versione è la più debole, dato che la trama è poco logica e mostra fatti dei quali è difficile capire il senso. Chi ha spedito il pacco? Come mai l’anima del ragazzo morto è finita nella bambola? Come mai arriva solo a due anni dalla sua morte? Come mai la ragazza accetta subito la bambola e intuisce senza fare una piega che lì dentro si cela l’anima del ragazzo? (beh questo è forse spiegabile: la bambola ha poteri che le permettono di plagiare la ragazza) Perché la bambola uccide l’amica di lei? E perché la protagonista non si stupisce di tale morte né si preoccupa del cadavere? Da dove salta fuori il secondo pacco con la testa del marito? E cosa significa la pazzia finale? Se il corto si limitasse a questo, ci sarebbe ben poco da dire, e la lista degli errori sarebbe molto lunga.

VERSIONE DUE: la protagonista del corto è pazza. Si è auto spedita un pacco con all’interno una bambola, nella quale crede esista l’anima del suo ex morto da anni che ora torna da lei. In realtà la persona che uccide l’amica ed ha già ucciso il marito è proprio la nostra protagonista, la quale però essendo pazza ha organizzato il tutto come se le morti fossero i “doni” che il suo ex le ha fatto ora che è tornato da lei. In questo senso anche il finale assume un minimo di senso: la protagonista ha un attimo di lucidità nel quale si rende conto di ciò che ha fatto, per poi ripiombare subito dopo nella sua follia. In pratica, la vera “evil doll” è lei!

Questa versione ha più senso, e eleverebbe la qualità di tutto il corto, trasformandolo in un prodotto un pò più raffinato, e dando senso logico a molte delle scene che viste da un diverso punto di vista risultavano implausibili. A sostegno della veridicità di questa tesi ci sono pochi elementi: prima di tutto il finale, secondariamente il fatto che lei, nel momento in cui vede il corpo della ragazza uccisa dica alla bambola “ma cosa hai fatto? Avremmo comunque festeggiato dopo!”, che mi pare voglia dire “perché l’hai fatta fuori subito? L’avremmo cmq fatto insieme più tardi!”…dopodiché eccola tutta felice perché la bambola le ha fatto trovare non si sa come un altro pacco regalo sopra la tavola.

Volendo esiste anche una VERSIONE TRE: nella bambola c’è davvero l’anima malvagia del ragazzo morto, che però usa lei per compiere gli omicidi. Lei se ne rende conto solo per un attimo alla fine, ma subito dopo ricade nella malìa della bambola, che l’ha plagiata fin dall’inizio.
.
Ora il dilemma è: quale versione è quella vera? E non è un problema da poco, proprio perchè molti elementi che sembrano palesemente errati e ingenui in una versione, acquistano senso nell’altra. Ad esempio i repentini cambi di umore della protagonista, che all’inizio del corto se ne sta a piangere sconsolata ma che in un attimo diventa felice come una pasqua quando le viene recapitato il pacco: se stiamo descrivendo una persona normale la scena è brutta (i motivi li scrivo sotto, a parte, così potete evitare di leggerli se non vi va) ma se stiamo parlando di una persona pazza, che sa benissimo cosa c’è nel pacco perché ce l’ha messo lei, e che sta evidentemente “recitando” uno schema che lei stessa ha ideato, allora tutto acquista un senso!

MOTIVI PER I QUALI LA SCENA E’ BRUTTA SE LA PROTAGONISTA NON E’ PAZZA: Il personaggio di lei è didascalico: piange disperata perché DEVE farci vedere che è triste, ma diventa in un istante felicissima non appena arriva il pacco; inoltre usa dialoghi che servono solo a informare lo spettatore, come “domani è il mio compleanno…chi mi avrà mandato questo pacco?...è il mio ex, ma è morto due anni fa!...devo avvisare la mia amica… oh amica mia, sai cosa mi è successo? Mi è arrivato un pacco dal mio ex morto… no, il mio compagno è cattivo, mi fa delle cose, ma per fortuna ora non c’è…”etc etc – Il passaggio dalla tristezza all’euforia è troppo repentino, andava studiato meglio, anche togliendo il pianto iniziale. Sapremo poi che la ragazza è triste perché il suo ragazzo è un violento, ma dirlo in maniera così plateale per poi dimenticarselo non appena il contesto della scena cambia è poco credibile. Sarebbe stato più opportuno – non lo dico per criticare ma per ragionare – introdurre la cosa con più sottigliezza… magari facendo vedere lei triste davanti alla televisione, non rilassata ma un po’ depressa, o scocciata… Poi il suono del campanello che le provoca una reazione di ansia, lei che dubita e perde tempo indecisa prima di aprire, e infine il suo sollievo quando scopre che è il postino, e la stanca curiosità quando si trova tra le mani il pacco, che osserva senza aspettarsi niente, e che le provoca improvviso ribrezzo quando scopre il nome del mittente. La scena è simile a quella che abbiamo visto – che non è sbagliata di per sé, ma troppo retorica – ma in questo modo abbiamo meglio introdotto il concetto che in lei qualcosa non va senza esagerare con informazioni e sbalzi d’umore.

Altra cosa che sarebbe stato meglio evitare è il “postino fantasma” che bussa, entra da solo senza aspettare e rimane dietro la parete della scala nel silenzio più assoluto. E’ chiaro: non ci sono i mezzi, il postino è forse “interpretato” dalla ragazza che poi farà la parte dell’amica…ma la scena in questo modo perde credibilità! Perché allora non ovviare alla mancanza di postini facendo sentire solo il suono di un campanello che suona (magari forte, fortissimo, a lungo) e poi far vedere la protagonista che esce e trova il pacco abbandonato davanti alla porta di casa sua?
Altra questione forse retorica ma che merita una nota: se dentro la bambola che sta nel pacco c’è l’anima del fidanzato morto della ragazza, sarei curioso di sapere come ha fatto tale fidanzato ad andare alla posta, scrivere il mittente sul pacco, pagare e poi farlo spedire. Forse la bambola ha plagiato qualcun’ altro prima di volare lì? Beh, ma allora poteva farsi “consegnare” di persona. Meglio sarebbe stato allora togliere ogni accenno al postino, così come in generale è sempre meglio TOGLIERE tutti quegli elementi che non si è in grado di riprodurre alla perfezione ( o perlomeno in modo credibile) piuttosto che tentare la fortuna con un surrogato non all’altezza.

Stesso discorso si ha per le scene successive: la bambola fluttua e si muove o è lei che è convinta che lo stia facendo? In alcune scene sembra che sia tutto finto, in altre sembra tutto vero, con la bambolina a mezz’aria e che si sposta insieme a lei. Il peggio si ha quando poi arriva l’amica e la protagonista sale le scale per andare a prendere il vino: nella prima parte della scena vediamo che l’amica resta sola al piano di sotto con la bambola…ma non appena la protagonista si avvicina alla cucina al piano superiore, vediamo che la bambola è già arrivata lassù, come se l’avesse preceduta…e come è possibile tutto ciò se la bambola non è uno spirito ma è mossa dalla cattiva protagonista? Allora forse la bambola è davvero uno spirito… ma allora cosa è venuta a fare? a trovare la ragazza? a portarla via con sè? a liberarla dal cattivo compagno? e perchè uccidere anche la sua amica?

Nel finale, poi, la ragazza trova un pacco sopra il tavolo (spuntato da chissà dove) che contiene (credo) la testa mozzata del suo violento fidanzato. E’ la bambola che ha mozzato la testa e l’ha fatta comparire magicamente (poco plausibile VERSIONE UNO) o è lei che ha preparato lo “spettacolo”, dato che il marito lo aveva già ucciso in precedenza?

Non aggiungo altro, se non che il dilemma resta. A favore della pazzia di lei ci sono quelle due o tre scene che sembrano suggerire una storia molto più complessa di quel che sembra ad una prima visione, e che danno senso a tutto il corto. Esempio: quando nel finale lei appare di colpo seduta per terra con le mani sporche di sangue e dice “non sono stata io…non sono stata io…”, le mani sporche sembrano suggerire che è lei la colpevole dei delitti. MA mi pare che intenzione del regista fosse quella di girare un corto sulle BAMBOLE assassine, e non sulle ragazze, per cui credo che dovremo tenerci i dubbi e gli errori.

(Se invece è stata la bambola come mai lei – che l’attimo prima era così felice – ora piange e si dispera e pensa di essere la colpevole? E’ stata lei sotto l’influsso della bambola? E quando poi fa quel macabro sorriso cosa è successo, invece? Mah…)

Onestamente, credo che sia necessario lavorare di più sulla comunicazione e sulla comprensibilità.

Attendo lumi. Un saluto all’autore.
31/05/2013 11:02
 
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Salve,
Grazie per l'attenzione dedicata al corto. Il mio lavoro e', in realtà, un viaggio folle nella mente della ragazza psicopatica. Mary, in seguito a tutte le violenze, sviluppa una doppia personalità: da una parte e' quella dolce ragazza che, scioccata dall'arrivo del pacco spedito dal compagno morto, chiama l'amica per riferirle il tutto; dall'altra, invece, e' quella rappresentata dalla mano omicida che agita il coltello prima di uccidere la sua cara amica e che prova una certa morbosità nei confronti della bambola.
Nella scena finale ho voluto rappresentare il barlume di lucidità della ragazza, durante il quale le sue due personalità "si fondono"; dunque in questo frangente la ragazza dolce prende consapevolezza di ciò che ha commesso, ma subito dopo ritorna la sua pazzia ed è per questo che rivolge quel sorrisetto alla camera.
Purtroppo questo corto e' stato REALMENTE girato senza alcun budget da un regista alle prime armi e con attori che non avevano alcuna esperienza. Ci abbiamo messo passione, amore per il genere, abbiamo cercato di dare e fare il meglio e spero che questo venga capito e apprezzato.
31/05/2013 11:53
 
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Purtroppo questo corto e' stato REALMENTE girato senza alcun budget da un regista alle prime armi e con attori che non avevano alcuna esperienza. Ci abbiamo messo passione, amore per il genere, abbiamo cercato di dare e fare il meglio e spero che questo venga capito e apprezzato.


Una coerenza maggiore in fatto di sceneggiatura, credibilità nei dialoghi e scelte narrative però sono tutte cose che esulano dal budget o dall'esperienza degli attori.

Per la prossima volta, vado a ripetermi, consiglio di fare le cose con più calma, con ordine, pensandoci più a fondo.

[Modificato da boskoz 31/05/2013 12:10]
31/05/2013 12:30
 
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Tra le varie cose dette ho anche specificato che sono un autore alle prime armi e di conseguenza credo che qualche errore è normale che capiti. Le critiche sono sempre ben accette, infatti se ci sarà un prossimo lavoro, terrò ben a mente ciò che mi è stato detto. Aggiungo, inoltre, che credo che sia costruttivo sottolineare anche i punti di forza e non focalizzarsi solo ed esclusivamente su quelli negativi, che, tra l'altro, sono stati ribaditi più volte.
31/05/2013 14:51
 
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angelo.di noia, 31/05/2013 12:30:

Tra le varie cose dette ho anche specificato che sono un autore alle prime armi e di conseguenza credo che qualche errore è normale che capiti. Le critiche sono sempre ben accette, infatti se ci sarà un prossimo lavoro, terrò ben a mente ciò che mi è stato detto. Aggiungo, inoltre, che credo che sia costruttivo sottolineare anche i punti di forza e non focalizzarsi solo ed esclusivamente su quelli negativi, che, tra l'altro, sono stati ribaditi più volte.




Carissimo,grazie degli interventi: alcune parti del tuo corto ora sono molto più chiare!

Da parte mia ti posso dire che ti do ragione anche quando dici che bisognerebbe prestare più attenzione ai punti di forza: a volte quando si recensisce si fatica così tanto a spiegare perchè un corto NON è valido, che ci si dimentica di dire - o di dire abbastanza - quali ne sono i pregi. [SM=g27817]
.
Beh,è comunque altrettanto vero che è più facile parlare con complessità dei difetti che dei pregi...in fondo se un corto è bello è "inutile" descrivere per filo e per segno i motivi per cui è bello, mentre a mio parere è più utile segnalare i difetti e i modi per risolverli in modo da alzare la qualità...Ma in ogni caso mi associo al tuo commento. Non so se la mia recensione ti ha soddisfatto, ma in ogni caso ci tengo a dire che - a prescindere da tutto - la tua dedizione, la passione e lo sforzo compiuto per creare un prodotto interessante non sono state mai messe in discussione. Io l'ho sempre detto anche nelle edizioni passate: vale mille volte di più chi si alza dal letto e magari fa un corto pessimo, piuttosto che un regista bravissimo che però se ne resta a dormire. E ovviamente nessuno "incolpa" nessun altro degli errori che si vedono sullo schermo: siamo qui per sostenerci a vicenda, e se essi vengono fatti notare non è per spirito derisorio o snob, bensì per fornire occasione di confronto e margini di miglioramento...ma tu questo sicuramente lo sai già.

Un saluto, un in bocca al lupo per la tua passione e grazie della risposta. Spero di rivederti ancora su queste pagine!

PS: potresti spiegarmi allora qual'è il ruolo della evil doll? Da dove arriva? Chi l'ha spedita? Per quale motivo? E come mai sul pacco figura il nome del fidanzato morto? E' una sorta di catalizzatore che permette alla pazzia della donna di "uscire" dalla sua testa, o è davvero una forza maligna che interviene lì dove però c'è già qualcosa di "rotto"? E' una mia curiosità.
31/05/2013 17:04
 
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angelo.di noia, 31/05/2013 12:30:

Tra le varie cose dette ho anche specificato che sono un autore alle prime armi e di conseguenza credo che qualche errore è normale che capiti. Le critiche sono sempre ben accette, infatti se ci sarà un prossimo lavoro, terrò ben a mente ciò che mi è stato detto. Aggiungo, inoltre, che credo che sia costruttivo sottolineare anche i punti di forza e non focalizzarsi solo ed esclusivamente su quelli negativi, che, tra l'altro, sono stati ribaditi più volte.




Certo, non potrei essere più d'accordo.
Anche perchè, in un lavoro futuro, aver ben presente quello che si è in grado di fare (quindi i pregi) sarà importante almeno quanto sapere quello che và migliorato. Per esempio servirebbe a poco migliorare sotto l'aspetto di sceneggiatura e magari, che so, prendere sotto gamba e quindi inevitabilmente peggiorare dal punto di vista scenografico, invece molto curato in questo lavoro.

Bisogna MANTENERE le buone cose e MIGLIORARE le altre. Propositi importanti allo stesso modo, come dici.

Auguri per la prossima opera [SM=g27811]
[Modificato da boskoz 31/05/2013 17:07]
31/05/2013 21:52
 
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Nel corto non ci sono entità malefiche e ne' spiriti malvagi. La ragazza soffre di sdoppiamento di identità, quindi il pacco viene auto-spedito e la bambola si muove solo ai suoi occhi, ma in realtà e' un oggetto come tanti. Per farvi un esempio molti bambini trovano in un peluche un amico vero e con esso si va a creare un rapporto che va oltre l'immaginazione delle persone adulte; infatti dopo aver commesso un errore incolpano l' "orsetto" di turno, quasi a giustificare il loro gesto scorretto. Dunque al corto si voleva dare un aspetto folle...Se si studia realmente una persona disturbata ci si rende conto che alla pazzia non c'è limite...
Per quanto riguarda la sceneggiatura, più che migliorare dovrei scriverla, perché questo corto e' composto da un insieme di monologhi ossessivi. Avendo a disposizione solo la protagonista, mi è stato difficile puntare sulla sceneggiatura. Riguardo l'altra ragazza, nonostante il cognome in comune, non lo conoscevo, quindi si è prestata gentilmente solo per uno sgozzamento [SM=g27823] (ne approfitto ora per ringraziarla).
La mia partecipazione al concorso non è casuale, infatti sapevo di correre questi rischi, ma ciò che mi ha spinto a partecipare e' la voglia di essere il portavoce di tanti ragazzi che, come me, hanno una passione da far fiorire; il contesto dei piccoli paesini, però, soffoca il loro talento... È ora di uscire allo scoperto.
Vorrei aggiungere un'ultima cosa, i film che mi hanno incoraggiato a fare il corto non sono i capolavori che tanto amiamo, ma, al contrario, film che, nonostante non siano stati reputati "belli", erano spinti dalla sola passione.
Se volete che il festival sia un incoraggiamento per i giovani ad approcciarsi al genere, fatemi andare avanti. [SM=g27822]
31/05/2013 22:01
 
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angelo.di noia, 31/05/2013 21:52:

Nel corto non ci sono entità malefiche e ne' spiriti malvagi. La ragazza soffre di sdoppiamento di identità, quindi il pacco viene auto-spedito e la bambola si muove solo ai suoi occhi, ma in realtà e' un oggetto come tanti. Per farvi un esempio molti bambini trovano in un peluche un amico vero e con esso si va a creare un rapporto che va oltre l'immaginazione delle persone adulte; infatti dopo aver commesso un errore incolpano l' "orsetto" di turno, quasi a giustificare il loro gesto scorretto. Dunque al corto si voleva dare un aspetto folle...Se si studia realmente una persona disturbata ci si rende conto che alla pazzia non c'è limite...
Per quanto riguarda la sceneggiatura, più che migliorare dovrei scriverla, perché questo corto e' composto da un insieme di monologhi ossessivi. Avendo a disposizione solo la protagonista, mi è stato difficile puntare sulla sceneggiatura. Riguardo l'altra ragazza, nonostante il cognome in comune, non lo conoscevo, quindi si è prestata gentilmente solo per uno sgozzamento [SM=g27823] (ne approfitto ora per ringraziarla).
La mia partecipazione al concorso non è casuale, infatti sapevo di correre questi rischi, ma ciò che mi ha spinto a partecipare e' la voglia di essere il portavoce di tanti ragazzi che, come me, hanno una passione da far fiorire; il contesto dei piccoli paesini, però, soffoca il loro talento... È ora di uscire allo scoperto.
Vorrei aggiungere un'ultima cosa, i film che mi hanno incoraggiato a fare il corto non sono i capolavori che tanto amiamo, ma, al contrario, film che, nonostante non siano stati reputati "belli", erano spinti dalla sola passione.
Se volete che il festival sia un incoraggiamento per i giovani ad approcciarsi al genere, fatemi andare avanti. [SM=g27822]




ti ringrazio per la nuova precisazione...e ti appoggio per quel che riguarda la passione e le difficoltà ad emergere. Fare emergere una passione non è mai sbagliato, anzi!

Il festival di Visani è infatti, per il solo fatto di esistere, un grosso incoraggiamento per tutti quelli che aspirano a fare cinema: leggendo in giro vedrai che c'è addirittura qualcuno che partecipa non tanto per vincere, bensì proprio per avere l'occasione di mostrare il proprio lavoro e ricevere degli utili commenti. Questa mi sembra un'ottima cosa, che dà pregio al concorso più di qualsiasi premio, e dimostra che la sua validità vera è stata ben compresa dai suoi partecipanti (poi che c'entra, vincere è sempre meglio ahahahah)

Un grosso in bocca al lupo per la tua carriera e un saluto.



31/05/2013 23:43
 
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Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai detto. Inoltre mi ha fatto tantissimo piacere il tuo interessamento al corto, in particolare il voler capire cosa io ho cercato di esprimere. È sempre bello confrontarsi con persone come te, perché questo sì che è costruttivo. [SM=g27827]
31/05/2013 23:48
 
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angelo.di noia, 31/05/2013 23:43:

Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai detto. Inoltre mi ha fatto tantissimo piacere il tuo interessamento al corto, in particolare il voler capire cosa io ho cercato di esprimere. È sempre bello confrontarsi con persone come te, perché questo sì che è costruttivo. [SM=g27827]



Grazie a te per i complimenti... Spero ci rivedremo anche l'anno prossimo!
02/06/2013 00:16
 
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"The Evil Doll" mi e' sembrato un incrocio un po' disordinato tra "Bambola assassina", "Halloween" ( per la scena in soggettiva) e "Dr. Jekyll e Mr Hyde". Molti i difetti, a partire da dialoghi agghiaccianti, molti problemi di audio, un po' troppa fretta in fase di realizzazione. Andra' meglio la prossima volta.
04/06/2013 02:21
 
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Il concept è elementare, ma sempre godibile. Un po’ meno la solitaria protagonista che verbalizza i pensieri. Non la si può ascoltare sia perché recita male, sia perché la trovata del pensiero a voce alta è dannatamente plasticosa. L’uccisione dell’amica è piuttosto mal riuscita e vanifica l’effetto “suspence” della visuale in soggettiva.
10/06/2013 00:51
 
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Partendo dalla recitazione, che inizialmente lascia davvero perplessi, ma che poi si riprende abbastanza risultando accettabile. Il corto in questione è alquanto confusionario e criptico, almeno per me. In pochi minuti apre molte porte senza chiuderne una, mettendo sulla tavola troppe portate e creando confusione. Sono arrivato alla fine chidendomi cosa era successo in questi 8 minuti e non venindone a capo. Quindi sceneggiatura traballante e ricca di buchi che la durata limitata non riesce a colmare. La fotografia non è mi dispiaciuta, regalando quel tocco di cupo all' atmosfera generale. La scena dell' uccisione non mi ha convinto per niente.



Io Sono Leggenda







25/08/2014 00:01
 
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Una ragazza riceve un misterioso pacco, dentro il quale trova una bambola dall'aspetto decisamente inquietante. Come se non bastasse lo stesso pacco risulta essere stato spedito dall'ex ragazzo della giovane, morto anni anni prima. La situazione peggiora e ben presto il confine fra realtà e follia si trasforma in una barriera sottile, mentre la bambola dimostra di non essere un semplice oggetto inanimato... Esordio dietro la macchina da presa per lo sfegatato appassionato di horror e b-movies Angelo Di Noia che riversa nell'opera in questione tutto il suo amore incondizionato per il genere. Girato senza mezzi ed in tempi strettissimi, “The Evil Doll” palesa sin da subito difetti tecnici e messa in scena piuttosto grossolana ma, al tempo stesso, è in grado di esprimere un'atmosfera malata e sporca (grazie anche all'utilizzo di un bianco e nero sgranatissimo) che ricorda da vicino molte produzioni di serie z degli anni '70. Sicuramente le mire del corto sono quelle di tuffarsi nel terreno del trash dalle tematiche malate e violente e , a tratti, si respira un senso di follia piuttosto tangibile. Ciò non toglie però che recitazione, per quanto la protagonista metta buon impegno, e dialoghi siano deficitari e che probabilmente una maggior cura globale avrebbe giovato decisamente al risultato finale. Lo stesso plot consente diverse letture e risulta criptico anche se , c'è da dire, è evidente che negli stessi intenti di Di Noia c'è la volontà di confondere i piani della realtà per poter dar libero sfogo alla follia dei personaggi, delle situazioni e della creatività filmica in generale. Gli amanti del trash più bizzarro apprezzeranno.
04/12/2015 02:04
 
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Durano più le recensioni di osmanspare che i cortometraggi di cui parla.

Comunque, bando alle ciance, siamo qui riuniti per fare gli auguri a un utente talmente in preda alla noia da registrarsi ben due volte su questo forum,
C'è chi giura che lo abbia fatto per eccessivo affetto nei nostri confronti, altri che sostengono la fredda teoria della password dimenticata. Io dico "in nome omen".

Tanti auguri sia a te che al tuo gemello cattivo simmetrico.

PS: entro il 2017 vogliamo il terzo gemello palindromo!

La perfezione esiste
04/12/2015 08:59
 
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Credo di avere visionato qst corto senza che mi avesse entusiasmato.


*****************************

"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."


04/12/2015 23:07
 
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grande osmanspare
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