Problemi risolti, invece...
PAURA
(aka: PAURA 3D)
by Manetti bros.
Recensione di Flavio Topitti
Un trio di coatti romani si introduce, per mezzo di un poco credibile espediente, nella villa di un nobile; i piani prevederebbero un weekend di bagordi, ma l' inaspettato ritorno del padrone di casa, dall' imprevedibile natura, ed un segreto celato nello scantinato rimetteranno tutto in discussione.
Compiendo una marcata regressione stilistica ed estetica rispetto al valido "Piano 17", i Manetti sembrano rimaneggiare una storia che il loro pupillo Gabriele Albanesi aveva assai meglio raccontato con "Il bosco fuori": per farlo si atteggiano a stracultisti citando prima Mario Bava, laddove un professore erudisce gli studenti circa lo stile del maestro, e successivamente "I corpi presentano tracce di violenza carnale", quando la colonna sonora e le immagini del film di Sergio Martino si raccordano col girato nel corso di quella che rappresenta forse la sequenza meglio riuscita; si affidano altresì al 3d stereoscopico battendo sul tempo il "Dracula" di Argento, ma non è dato comprendere quali particolari riprese dovrebbero venire in questo caso esaltate dalla nuova tecnica, considerati la regia piatta, la fotografia amatoriale ed il gusto stantio degli effetti speciali splatter realizzati dal team di Sergio Stivaletti. Nell' ambito degli eccessivi 105 minuti di durata, a cui il mio personale voto attribuito in calce rappresenta una media ragionata tra la risicata sufficienza di stima della prima parte e la nullità pressochè totale della seconda, il primo gradino dell' ideale contropodio spetta sicuramente all' ultimo quarto d' ora, una inutile summa di bassezze cinematografiche dove oscurità quasi completa, fastidiose riprese volutamente sfocate, giochi a nascondino tra vittima e carnefice, sussurri e cantilene che non fanno paura a nessuno dilatano a dismisura la percezione dello scorrere del tempo, andando a comporre una perfetta dimostrazione filmica del principio di relatività. Come doppia ciliegina sulla torta, si segnalano un commento musicale che spazia con assai poca disinvoltura dal rap al death metal, ed una sequenza finale davvero desolante.
VOTO: 3
[Modificato da MD-MAniak 02/04/2022 11:38]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."