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FEEDBACK di Lorenzo Lombardi e Nicola Mancini

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2012 20:59
28/05/2012 14:38
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: Feedback

LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:





DURATA: 12,34 minuti

REGIA: Lorenzo Lombardi, Nicola Mancini

ATTORI PRINCIPALI: Gaetano Ricci, Lorenza Laurenti, Luigi Santioni,Matteo Lanzi, Marco buzzini, Nicola Mancini, Lorenzo Lombardi

SCENEGGIATURA: Lombardi Lorenzo, Mancini Nicola, Buzzini Marco, tratto da un testo di Ivano Cirillo

MUSICHE: Giacomo Cioni (giachi)

EFFETTI VISIVI: Francesco Dejaco

FOTOGRAFIA: Lombardi Lorenzo, Mancini Nicola, Buzzini Marco

MONTAGGIO: Lombardi Lorenzo, Mancini Nicola

BREVE SINOSSI: "E' già buio, lo sento. Apro gli occhi e non guardo." Breve viaggio nell'introspezione meditativa di un momento che giace tra il sonno e la veglia .

BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:
Nicola Mancini
-Smear (2006) con Marco Buzzini
-Motore umano Primo(2007)di Gabriele Bianchini, Ideato per il concorso 48 ore filmfestival di Bologna
-Pensiero Prefattico (2008)
-Spot Banca Credito Cooperativo di Anghiari e Stia (2010)
-La Città di Vetro -Videoclip band Manovalanza (2012)

Lorenzo Lombardi
-Burp! (2009) Con Andrea Valentini
-La Città di Vetro -Videoclip band Manovalanza (2012)

La Low party production nasce nel 2006 come Produzione di cortometraggi e film Indipendenti no budget grazie anche alla collaborazione di un terzo elemento "Marco Buzzini"(- La Scatola,Toxic zombies crashes balls, Synth ,Studio, Audio)

FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:



28/05/2012 16:26
 
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mutande.
E’ facile trovare il vero horror in questo cortometraggio: è nascosto nelle orribili mutande del protagonista, degne del peggior demone dell’inferno.
A parte questo, appare chiaro che qui siamo su tutto un altro livello rispetto ai corti “corri-scappa-ammazza”. Qui non è la trama ad essere al centro dell’attenzione (è tutto un sogno, giusto? Lo chiedo, perché con certi corti non si sa mai…) bensì la creazione di un mondo onirico malaticcio, sudaticcio, che parte sommesso, si sviluppa sommessamente, e altrettanto sommessamente trova la sua fine, in un modo che strappa certo una risata, ma che noi pubblico non pagante non possiamo fare altro che accettare: questo è il corto, questo è lo stile, questo è il messaggio. Se poi tale messaggio sia passato, se il corto sia piacevole, qui più che in altri posti è il gusto personale a deciderlo.
Confesso che le premesse non erano delle migliori;anzi temevo di trovarmi di fronte il solito “riflessioni di poco conto artisticamente camuffate e senza particolare senso” Magari con la terribile Voce Narrante. Invece devo ammettere che il corto si è rivelato tutt’altro; e – esclusa la questione del giudizio condizionato dal gusto di cui parlavo sopra – per molti versi interessante.
Di certo valida la regia e la fotografia. Atmosfera malaticcia? C’è tutta. Molto bello, fumoso, onirico come da intenzione, l’uso delle luci e anche degli arredi (a chi avete squartato la casa?); e qualche trovata è particolarmente ben realizzata. Cito tra tutte la parte in cui il nostro protagonista veleggia senza peso verso un water che di colpo ha preso vita, illuminato come un Santo Graal. Ottima!
Altro punto a suo favore, la relativa brevità, la quale serve a creare l’atmosfera ma non fa l’errore di dilungarcisi troppo sopra. Questo è un bene: soprattutto in corti come questi è utile non allungare troppo il brodo, ma andare dritti verso la propria fine (il proprio finale).
Appare chiaro più o meno verso la metà che non si andrà a finire da nessuna parte, o che comunque se anche ci sarà un finale non sarà certo il momento culminante della pellicola. Così è. Da un torpore dal quale noi e il nostro protagonista ci eravamo risvegliati (con tutto il percorso verso il bagno che sembra voler simboleggiare un viaggio negli strati più esterni della nostra coscienza…e forse è proprio il desiderio di andare in bagno che sta facendo riemergere il nostro eroe dal suo sonno profondo, desiderio che però si mischia con i piccoli demoni e i desideri che ci aspettano nascosti dietro le porte del nostro subconscio e che un sonno – anche leggero – rende liberi…ma fermatemi se sto esagerando…)…da questo torpore, insomma, si ritorna alla fine ad un sonno profondo, si scivola di nuovo giù verso gli stati profondi dove tutto è buio, silenzio e assenza di pensiero.
Se questo era lo scopo dei nostri autori, rappresentare il sogno, intendo, devo dire che è ben riuscito. L’atmosfera onirica è molto ben rappresentata, l’immedesimazione riesce molto bene. Come ho detto, si percepisce una tecnica di fondo che incuriosisce, che dà l’idea di una certa intelligenza, di cose da dire….E’ quasi un peccato quindi che la storia rimanga un po’ fine a se stessa. Alla fine rimane la curiosità di sapere come sarebbe stata questa forte vena creativa se applicata ad una storia lineare – surreale o meno – ma strutturata, di quelle che non si limitano a girare un po’ a vuoto come questa recensione.
In conclusione, agli autori va un doppio plauso. Uno per essere stati molto più bravi, originali e “spericolati” di quel che mi aspettavo (soprattutto con un corto del genere, di quelli in cui il fallimento è sempre dietro l’angolo). Due, per le atmosfere sicuramente costruite con perizia e sapienza.
Bravi.
28/05/2012 16:45
 
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Weird, weird, weird.

Feedback del duo Lorenzo Lombardi/Nicola Mancini non può essere definito in altro modo. Questo cortometraggio nel giro di 12 minuti riesce davvero a scombinarti la mente.
Il dormiveglia: la consapevolezza di essere nel proprio letto, ma allo stesso tempo l’incapacità di collegare i pensieri. Un colpo di sonno, la mente che viaggia, che ci propone luoghi e persone a noi noti ma mischiandoli con aspetti di pura fantasia e nonsense.

I due registi hanno fatto davvero un gran bel lavoro, e non hanno avuto bisogno di grandi mezzi per farlo (una manciata di attori, un corridoio), gli è bastato semplicemente utilizzare una gran fantasia, scene creative, ed un ottimo score musicale d’atmosfera.

Davvero un piccolo cult la scena degli “adesivi sessuali”.

Bravi, corto da consigliare.
30/05/2012 15:12
 
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direi che le mutande sono la cosa che salta all'occhio prima di tutto, ci piace caratterizzare molto i nostri personaggi e anche le nostre mutande sono un -modo per far capire con chi abbiamo a che fare, se avesse avuto una pipa in bocca sarebbe stato tutto un'altra storia.
si è un sogno, il classico anello che gira all'infinito senza dare una direzione ben chiara di dove stiamo andando, ma è anche prerogativa di ogni sogno avere un nonsense , sbandare a destra e sinistra senza avere per forza una strada da percorrere, una strada che però non vuol dire che sia priva di significato, anzi lo studio dei sogni ci porta a decriptare molte simbologie che all'apparenza sembrano pura fantasia che non riescono ad agganciarsi in modo concreto alla nostra realtà.
con questo non voglio giustificare la nostra lacuna all'interno della trama che effettivamente sarebbe potuta essere molto più strutturata e completa, ma voglio cercare di spezzare una lancia in nostro favore dicendo che ci eravamo interessati al progetto per cercare di fare esperienza con determinate tecniche che all'interno della tematica onirica sarebbero state di certo divertente applicare e credo che nel nostro piccolo inciampando su errori di tutti i tipi ci siamo riusciti.
sicuramente nel nostro prossimo cortometraggio saremo molto più attenti nel cercare di articolare la struttura della sceneggiatura in modo più completo e risolutivo ...vi ringraziamo comunque per le critiche e i complimenti ne faremo tesoro nei nostri prossimi lavori ..

30/05/2012 23:51
 
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Appoggio completamente il vostro punto di vista, fermo restando che almeno per quel che mi riguarda non avete bisogno di "spezzare lance" in vostro favore: ho apprezzato la vostra tecnica visiva, e ovviamente mi chiedevo cosa sarebbe saltato fuori se essa fosse stata applicata ad una trama strutturata, senza nulla togliere al buon lavoro che avete messo in piedi.
Attendo con curiosità la prossima opera.
31/05/2012 12:49
 
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Il calzino bianco di spugna serviva a farlo inciampare, ma la maglietta infilata nelle mutande? Quando si vedono bene, illuminate dalla luce del frigo è da brivido. A parte la scelta di vestire lui come un disadattato, il resto funziona e rende l'idea della confusione visiva che ci travolge prima del sonno. Fotografia ben curata ma undici minuti sono forse un po' troppi, vista la mancanza di dialoghi e il montaggio più adatto a un videoclip che a un corto. La dinamicità però non manca e e l'attesa viene del tutto ripagata dai cartelli animati sulla porta che meritano una targhetta meraviglia, così come il bagno di sangue con risata malefica quando barba-man cade.
05/06/2012 13:41
 
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invito i giurati a completare le recensioni in questo topic perchè sto per procedere allo spoglio delle votazioni per decidere i finalisti
05/06/2012 14:30
 
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Per la serie “ci si mette più a capirlo che a guardarlo” (e forse a realizzarlo).
E anche per la serie, parafrasando il dottor Ian Malcolm, “è previsto che si veda dell’orrore in un corto dell’orrore?”.
Onestamente, mi sembra un racconto scombinato dove il nonsense risulta più fastidioso che artistico; e, ancor peggio, senza alcun tipo di spunto horror.
05/06/2012 14:46
 
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bè allora abbiamo raggiunto il nostro scopo, se non altro abbiamo coinvolto lo spettatore a ragionare su quello che sta guardando.
05/06/2012 15:18
 
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Il termine "onirico" è quello che maggiormente rappresenta, a mio avviso, questo "Feedback".
Forse tra i corti in concorso, questo è il maggiormente enigmatico, "lynchano", il più..."crepuscolare" ( ci ho pensato un po' a dare questo aggettivo...spero me lo passiate ).
Mi è piaciuto l'uso delle luci, a volte soffuse, a volte maggiormente decise, il ritmo lento, un po' come il torpore che abbiamo al risveglio ( o al momento in cui ci addormentiamo ), protagonista perfetto ( che mi ha fatto venire in mente, un po' Kubrick, un po' i simpatici astronauti di "Dark Star" di Carpenter )
Alcuni momenti troppo statici ( troppo lunga l'inquadratura finale, se rapportata alla durata complessiva del cortometraggio ) fanno parte, a mio avviso, dei difetti riscontrabili.
05/06/2012 20:59
 
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In quanto corto "onirico", come ha ben sottolineato GIOLE, Feedback non si pone assolutamente il problema di voler (e dover) dare una spiegazione univoca a tutto quanto viene messo in scena. Anzi il nostro scopo principale è stato proprio quello di voler lasciare all'immaginazione dello spettatore il compito di trovare varie interpretazioni. Proprio per questo motivo il gusto personale ha una componente fondamentale nel giudizio complessivo del corto... ma fa parte del gioco. Ognuno ci vede ciò che vuole. L'importante era riuscire a stimolare l'interesse dello spettatore e il ragionamento, cercando di lasciare in lui qualcosa anche dopo i titoli di coda. Un ringraziamento va a voi giurati, faremo tesoro delle vostre critiche. Grazie [SM=g27823]
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