00 06/02/2013 10:32
Ho esposto a suo tempo, come suggeritomi da Kiya, le mie impressioni relative al libro di Schmidt nel relativo topic (ora sto leggendo "Anatolia - le origini" di De Pascale): giudizio logicamente positivo. L'agricoltura non era ancora praticata e forse proprio la costruzione di monumenti come quelli di Gobekli Tepe ha costretto le comunità umane a diventare sedentarie... Se questo può essere vero, non è detto che questa sequenza logica sia valida per altri contesti geografici.
Ho riletto gli apprezzabili interventi di emiliorafafele, pizia. & C., peraltro condivisibili. Ricordiamo anche di altri focolai di produzione incipente come quelli nella regione dell'Indo, Sud-est Asiatico e Cina, alcuni sicuramente indipendenti da quelli delle regioni mediorentali. Non parlaimo poi dei siti sommersi (quelli a largo della costa indiana sono un esempio eclatante).
Il discorso è complesso e sempre più affascinate. Non mi sento di aggiungere altro a quanto scritto da voi altri. Ribadisco solo che le mutazioni climatiche sono state il motore agli stimoli indotti nelle società o le cause che hanno provocato collassi parziali o quasi totali (consiglio il saggio "La lunga estate" di Brian Fagan). Tentativi di domesticazione delle piante avvenute in Egitto circa 15.000 anni fa non hanno avuto modo di svilupparsi e questo è probabilmente accaduto anche altrove. Poi, definitivamente, il seme ha dato finalmente i suoi frutti definitivi.

Ric [SM=x822709]
[Modificato da Riccardo Banchi 06/02/2013 10:36]