Basileia Total War Italia Team

Genova, l'immortale.

  • Messaggi
  • Zames
    viandante
    00 12/08/2010 14:29
    Campagna con Medieval Total War/VI - MOD Medieval Total War XL 3.0 - difficoltà normale
    PROLOGO

    Torre degli Embriaci si ergeva sulla città, là dove tutte le altre torri erano state precedentemente decapitate, come un guerriero sopravvissuto ad un feroce scontro, vigile e pronto ad un altro assalto.
    Dalla sommità, Giovanni scrutava l'orizzonte, accigliato e pensoso.
    Le navi affollavano il porto, provenienti dai quattro angoli del Mediterraneo; le banchine erano invase da marinai, commercianti, soldati, e il loro confuso vociare giungeva fino alle orecchie del Consigliere.

    Nel sentire tante lingue e dialetti diversi, i pensieri ambiziosi di Giovanni tornarono all'assalto della sua mente.
    Aveva già terre sotto il suo controllo: la Repubblica di Genova controllava la Liguria, dove sorgeva la capitale, le due isole di Corsica e Sardegna, con le loro ricche miniere e saline da sfruttare appieno, e aveva presidi persino in Toscana.
    Le flotte della Repubblica controllavano il Mar Ligure e il Tirreno, incontrastate e guidate da esperti e valenti ammiragli.



    Non bastava.
    Non poteva bastare, non per lui.
    In quell'epoca di cambiamenti e guerre, Giovanni non ne sarebbe rimasto fuori.
    Avrebbe avuto la sua parte e avrebbe dato a Genova ciò che le era dovuto.
    L'immortalità.
  • Zames
    viandante
    00 12/08/2010 15:33
    CAPITOLO I

    Un'epoca di cambiamenti.
    Un'epoca di guerra e tumulti.
    Ognuno in cerca della sua fetta di potere.

    AD 1205.
    Da un anno ormai Costantinopoli, capitale dell'Impero Romano d'Oriente, era caduta in mano latina, anche grazie ai maledettissimi Veneziani.
    Un evento che ha scosso il mondo intero.

    Altri eventi accadevano in quell'anno, ancora carico di tensioni e paure...ma anche speranze.
    In Spagna, nella regione di Castiglia, venne rinvenuta parte della vera croce...adesso le genti cattoliche della penisola iberica, rincuorate da tale scoperta, si sarebbero avventate sugli Almohadi.



    Il Console di Genova, Giovanni I, sapeva che un'occasione simile andava colta al volo: senza ancora inimicarsi altre fazioni cristiane, anche per tenersi lontano il troppo vicino Papa, avrebbe potuto dichiarare guerra agli Almohadi...e conquistarsi un posto nel Mediterraneo Occidentale.
    Le coste della penisola iberica erano un piatto troppo ricco e costoso per essere scartato...ma ogni cosa a suo tempo, come Giovanni si ripeteva spesso.

    In quel momento altre erano le incombenze, e di ben altro tipo.
    Diplomatici erano giunti a Palazzo Ducale, da Novgorod e Venezia, per trattare alleanza vantaggiose con la Repubblica.



    Il Console non vide motivo di rifiutare nessuna delle due proposte: la prima gli avrebbe dato modo di avviare commerci con un potente alleato dei Romei.
    La seconda era solo per tenersi buoni i Veneziani...poiché sarebbe anche giunto il momento della guerra con loro.

    Intanto, l'influenza della Repubblica iniziava ad estendersi: un emissario, tale Gherardo Colonna, era stato inviato sulle montagne della Savoia per far passare dalla parte dei Genovesi gli abitanti di quelle terre.
    All'inizio dell'AD 1206, per una cifra accettabile, il comandante delle truppe lì stanziate, un capitano di cavalleria pesante di nome Jean d'Albret, accettò l'offerta.



    Sentendosi rassicurato da questo risultato, Giovanni iniziò a pensare in grande, e inviò messaggi e dispacci in tutte le sue terre.

    In tutti i territori della Repubblica iniziarono lavori di edificazione e miglioramento di strutture esistenti, specialmente miniere e saline nelle isole e colture sul continente...le entrate sarebbero presto aumentate.
    Giovanni diede ordine ai suoi ammiragli di iniziare ad esplorare la costa iberica, per stabilire punti di sbarco ideali.

    La guerra stava per arrivare in Spagna.

    [Modificato da Zames 12/08/2010 15:36]
  • Zames
    viandante
    00 12/08/2010 16:01
    Altri emissari con proposte di alleanza giunsero nei mesi successivi del AD 1206 alla presenza del Console: da Svezia, Francia e Ungheria. Giovanni non esitò e accettò le loro offerte



    Ma altre forze sembravano minare le speranze del Console Giovanni.
    Nella neo-acquisita regione della Savoia, si erano scatenati dei tumulti di popolani scontenti del governo di Albret.



    Giovanni non ebbe dubbi: nulla avrebbe fermato le sue ambizioni, meno che mai soldati ribelli.
    Per cui, di rinforzo alle truppe di Albret, inviò nella Savoia un contingente di 220 uomini, di cui 120 balestrieri pavesi.
    Lo scontro con i ribelli era imminente.



    Il primo sangue sarebbe stato versato.
  • Zames
    viandante
    00 12/08/2010 19:09
    AD 1207 - SAVOIA - SOPPRESSIONE DELLA RIVOLTA

    Una volta giunti i rinforzi dalla Liguria, le forze ribelli si diedero alla macchia, tentando di sfuggire all'esercito dei Genovesi, in quanto in forte inferiorità numerica, ma Albret li sorprese in una valle, e lì furono costretti ad ingaggiare battaglia.

    Albret schierò i suoi: i balestrieri pavesi in prima linea, i lanceri e gli alabardieri in seconda linea, e lui stesso con la cavalleria pesante sulla destra del suo schieramento.



    I ribelli avevano quasi solo unità da tiro, ma nulla di preoccupante: due unità di arcieri e un'unità di cavalieri leggeri armati di giavellotti.
    Non appena iniziarono la loro avanzata, i ribelli furono investiti dalle scariche di quadrelli dei balestrieri, senza peraltro poter rispondere al fuoco



    Nel tentativo di sfondare le linee genovesi, i cavalleggeri ribelli iniziarono ad avanzare, ma furono costretti a galoppare verso l'ala destra del loro schieramento quando Albret, vedendo quella mossa, lanciò alla carica i suoi cavalieri



    Purtroppo molti dei pesanti cavalieri di Albret perirono, colpiti dai giavellotti dei cavalleggeri ribelli, ma giunti al corpo a corpo i caduti furono vendicati con ferocia, i cavalleggeri messi in fuga e il capitano dei ribelli, che comandava la sua cavalleria, rimase ucciso.
    Mentre Albret sferrava il colpo decisivo ai cavalieri avversari, la fanteria genovese si lanciò all'attacco degli arcieri nemici che, confusi e demoralizzati, si diedero alla fuga, spietatamente inseguiti dai soldati della Repubblica.



    La battaglia era vinta. Per quanto fosse stato uno scontro di poco conto, le forze genovesi avevano dato modo di dimostrare che sapevano battersi bene.
    Sicuramente altre rivolte sarebbero nate, e non solo nella Savoia...poiché, di lì a poco tempo, la Croce di San Giorgio sarebbe svettata sulle mura delle fortezze islamiche in Spagna!
    [Modificato da Zames 12/08/2010 19:11]
  • Zames
    viandante
    00 13/08/2010 03:59
    CAPITOLO 2

    AD 1208 - AD 1214
    I sei anni che seguirono la soppressione della prima rivolta della Savoia furono densi di avvenimenti, politici e militari, che videro spesso coinvolti anche lo stesso Console Giovanni, mai sazio della propria ambizione.

    Alla fine della battaglia contro i ribelli nella Savoia, i prigionieri caduti nelle mani dei Genovesi erano circa un centinaio.
    Bisognava decidere che farne.
    Albret, benché molti gli consigliassero di ucciderli tutti quanti, decise di giustiziare solo il capo della rivolta, Foucher Clement.



    Sicuramente non sarebbe passato molto tempo prima che si riaccendessero i focolai della ribellione, ma per il momento i Genovesi potevano stare tranquilli.
    Inoltre, per la vittoria riportata, Albret venne nominato generale, conquistandosi la fiducia dei suoi governanti.

    Nel AD 1208, il fervore religioso nei territori della Repubblica ebbe una grande ascesa, grazie alla predicazione del nuovo ordine monastico dei Francescani.



    Intanto, la sfera di influenza Genovese nelle corti straniere continuava ad espandersi, siccome sempre in quell'anno giunsero emissari dalla Danimarca a offrire la propria alleanza alla Repubblica.



    Ormai si capiva che Genova aspirava al ruolo di grande potenza...e Giovanni aspirava al potere, suo e del suo popolo, più di ogni altra cosa.

    AD 1209
    I preparativi per l'imminente guerra erano ormai conclusi, probabilmente entro l'anno successivo i Genovesi avrebbero potuto sferrare il loro primo, poderoso attacco contro gli Almohadi, ancora inconsapevoli di cosa stava per piombare su di loro.
    Nelle terre Corse, venne reclutata una compagnia di soldati ortodossi, composta da balestrieri pavesi e alabardieri comandati da ufficiali di origine greca, capitanati dal russo Yuri Kuritsev, comandante di cavalleria Druzhina.
    In capo alla fine dell'anno, si imbarcarono alla volta della regione di Valencia, dove si sarebbero congiunti con le forze provenienti da Genova.



    Intanto, a Genova venivano reclutate le ultime truppe che avrebbero combattuto quella crociata in Spagna, soprattutto fanteria.
    E proprio di crociata si trattava, poiché tale la aveva proclamata l'unico uomo sulla faccia della Terra a poterla invocare: il Pontefice.



    Emissari islamici giunsero a Genova nel tentativo di chiedere un'alleanza, per evitare la guerra.
    Intimoriti dal numero di truppe che si stavano ammassando da giorni ai porti di Genova, per imbarcarsi sulle navi pronte a partire, gli emissari si recarono a Palazzo Ducale, ma Giovanni non li volle nemmeno ricevere e li fece cacciare via.
    Le trattative con gli Almohadi lì terminarono: il Console aveva chiarito senza ombra di dubbio quali fossero le sue intenzioni.



    AD 1210
    La Crociata ha inizio.



    I vessilli della Croce di San Giorgio solcarono il Mediterraneo, dalla Liguria e dalla Corsica, fino alla Spagna.
    Un esercito di 640 soldati sbarcò sulle coste della regione di Valencia, accompagnato dalla luce del mattino.
    Era un esercito temibile, ben equipaggiato ed addestrato: poco meno di metà di quei professionisti erano balestrieri pavesi, circa 300 uomini, precisi e letali; 220 fanti, tra lanceri e alabardieri pesantemente corazzati; 120 cavalieri, tra i quali balestrieri a cavallo giunti dalla Toscana, la cavalleria Druzhina di Kuritsev, e la guardia personale del guerriero che era a capo di quella temibile armata.
    Terribile nella sua armatura, emanava un'aura di reverenziale timore, rispetto e carisma.
    Lui, il Console Giovanni in persona.



    L'attacco era giunto totalmente inaspettato e di sorpresa, per cui le truppe Almohadi non si erano preparate a ricevere l'armata Genovese, ma una spedizione di 200 uomini tentò comunque di bloccarla tra le colline di Valencia, comandati dal capitano Amir ibn Yusuf.



    Era giunta l'ora di dimostrare il valore della Repubblica.
    [Modificato da Zames 13/08/2010 03:59]
  • Zames
    viandante
    00 15/08/2010 12:26
    AD 1210 - BATTAGLIA DI VALENCIA

    L'ora del primo scontro contro i nemici Almohadi era giunta.
    Dovendo sopperire alla loro inferiorità numerica, gli islamici si disposero su un unico fronte, con due macchie di boscaglia a difesa dei loro fianchi.
    La fanteria genovese si dispose su due linee, balestrieri davanti e alabrdieri e lanceri alle loro spalle.
    La cavalleria si posizionò, al comando del Console Giovanni in persona, sulla sinistra dello schieramento, nascosta tra gli alberi, pronta ad entrare in azione nel momento decisivo come un martello su un'incudine.



    La battaglia venne aperta da una pioggia di dardi e frecce provenienti da entrambe le parti, ma nessuna dei due schieramenti sembrava prevalere sull'altro.
    Altri sarebbero risultati i fattori decisivi alla vittoria.



    La battaglia prese davvero vita quando il fianco destro degli Almohadi avanzò e si allargò rispetto al resto dell'armata musulmana.
    Senza porre ulteriori indugi, Giovanni ordinò la carica della sua cavalleria, che si abbatté con la forza di un terremoto sugli sgomenti arcieri nemici.
    Nello stesso momento, benché ormai le sorti della battaglia fossero decise, anche la fanteria si lanciò all'attacco.
    Era iniziato il bagno di sangue.







    Non ci volle molto tempo perché anche il resto dell'esercito Almohade andasse definitivamente in rotta, inseguito e spietatamente massacrato dalle forze Genovesi, in un infernale caos di acciaio e sangue.



    La battaglia fu vinta con perdite insignificanti nei reparti cristiani del Console Giovanni, che, benché galvanizzato da quella vittoria, rimaneva cauto.
    Quello era stato solo il primo scontro.
    Altre battaglie sarebbero presto seguite, e il loro esito era tutto meno che certo.
    [Modificato da Zames 15/08/2010 12:27]
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    Keirosophos
    Post: 410
    Ligius
    Ilarchos
    00 18/08/2010 19:27
    Stupendo! Medieval 1!! Bravo Zames!!
  • Zames
    viandante
    00 21/08/2010 16:00
    Grazie Keiro!

    Appena potrò la continuerò, in questo periodo purtroppo non posso
  • Zames
    viandante
    00 26/08/2010 22:23
    Purtroppo solo un minuscolo aggiornamento, di più non posso per ora.

    AD 1210 - AD 1211

    L'anno della vittoria in terra iberica fu anche segnato da alcune notizie decisamente non buone.
    Infatti, come già si temeva l'anno precedente, era scoppiata una nuova rivolta nella Savoia, e questa volta era di proporzioni ben maggiori.



    Inoltre, nelle terre corse incombeva il pericolo di una carestia, e ciò avrebbe aggravato le già indebolite finanze della Repubblica.



    Nell'AD 1211, la rivolta della Savoia stava prendendo pieghe spaventosamente preoccupanti, e poteva portare alla perdita dela stessa regione!
    Ma fu in quel momento difficile, con il Console lontano da casa, che emerse un nuovo condottiero, che nonostante la giovane età prometteva di compiere grandi imprese: era l'erede del Console, di nome Giovanni.



    Al comando della sua squadra di cavalieri, la sua fedele e disciplinata guardia del corpo, si diresse nella Savoia per assumere lui stesso il comando delle operazioni e distruggere la rivolta, una volta per tutte.