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Bartok

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    sPaCeMaN_
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    00 16/01/2008 10:47
    Ultimamente sto apprezzando molto le opere violinistiche di Bartok, come il primo concerto, la sonata, ma anche i portraits op.5 e i quartetti. Voi cosa ne pensate di questo repertorio? Vi piace?

    Inoltre mi chiedevo, per curiosità, in quale anno accademico si potessero collocare queste composizioni.
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    clausci
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    00 16/01/2008 21:19
    Certo mi piace molto Bartok ma da suonare lo vedo piuttosto impegnativo (per me impensabile).
    la sonata è molto tosta, io la collocherei a un post-diploma avanzato (per farla bene), mi correggano i piu esperti se sbaglio...
    forse ad un ottavo si possono provare a fare le rapsodie ungheresi e le danze rumene, sebbene richiedano cmnq una certa cura filo-etnologica.
    per i quartetti non lo so ma mi sembrano moooolto tosti.



    "Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
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    clausci
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    00 16/01/2008 21:23
    dimenticavo , visto che si parla di Bartok consiglio a tutti gli interessati al folklore presente nella sua musica (derivante dal suo lavoro eccellente nell etnomusicologia) i suoi: "Scritti sulla musica popolare". dove parla di questioni tecniche di ricerca e questioni prettamente musicali, nonche dei suoi innumerevoli viaggi in cerca di musica.



    "Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
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    sPaCeMaN_
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    00 17/01/2008 00:49
    grazie della segnalazione, dovrò approfondire, anche se la mia ignoranza in materia violinistica è tale che forse dovrei passare prima qualche altro migliaio di tappe :P
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    clausci
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    00 19/01/2008 21:12
    Copincollo da un mio topic su un altro forum ("questioni sulla musica popolare e popolaresca")(chi je va se la legge, nun m offendo si nun v aregge) le parti virgolettate sono dal libro di Bela Bartok, compositore ed etnomusicologo :"scritti sulla musica popolare"(1903) che consiglio a tutti.
    Tutte le raccolte che ha fatto sono veramente a Budapest, oltre alle trascrizioni, anche i rulli e gli eventuali riversamenti.

    Il discorso era su una musica popolare melodica e romantica, piuttosto tonale e spesso suonata dagli zingari. ed un altra , molto piu pentatonica e modale , contadina.
    dunque , come premessa cito Bartok, questo fondamentale:

    <La musica popolare si compone di due generi di materiale musicale: la musica colta popolaresca (in altri termini la musica popolare cittadina) e la musica popolare dei villaggi (cioè la musica contadina). >

    La questione che mi aiuta ad affrontare Bartok (dico per dovere di cronaca che questo è solo uno degli argomenti del libro, ma importante) è quella della sempre frequente ed erronea attribuzione agli ZIGANI della musica UNGHERESE.

    Bartok afferma che la musica che in Ungheria , a suo tempo (ma anche al nostro) ,è suonata dagli zigani non è musica zigana ma...dice Bartok:
    <...musica colta popolaresca ungherese piuttosto recente che, per denaro,
    viene eseguita esclusivamente dagli zigani (perchè-secondo la tradizione- suonare per denaro non è cosa da signori); questa musica è ungherese, perche è composta quasi senza alcuna eccezione da signori ungheresi>

    A quale tipo di musica si riferisce Bartok è facile capirlo, sono le csardas e i verbunkos e gli altri pezzi e canzoni che noi conosciamo oggi come musica ungherese , ma che ancora oggi chiamiamo musica zigana.

    Tornando a Bartok, prende in considerazione anche il libro di Liszt sulla musica zigana. Liszt , al contrario di Bartok, diceva che quella musica suonata dagli zigani , fosse effetivamente zigana.
    Bartok prende con molto rispetto in analisi l "errore" del suo passato collega, sottolineando il fatto che Liszt non ebbe certo ne i mezzi ne la voglia di far ricerche sul campo , e che non fosse colpa sua ma di un opinione diffusa , la quale non lo avrebbe certo aiutato nella sua analisi.
    Cè da dire che Bartok, che se n è andato in giro a fare una ricerca scientifica (e se si legge il libro si capisce di star di fronte al "padre" della scienza etnomusicologica) nei villaggi di contadini(spesso dovendo discutere con loro per NON far cantare loro delle musiche benvolute dai signori , ma bensi quelle derivanti dalla loro tradizione orale) porta parecchie ed esaurienti spiegazioni al suo giudizio, e qui mi è difficile riportarle tutte. Qui dice di Liszt:
    <In quali occasioni Liszt avrebbe dunque potuto sentir cantare e suonare contadini ungheresi? I suoi cantori devono certamente essere stati, ne altrimenti poteva essere, i servi dei signori; e non c è chi non comprenda come situazioni di questo genere siano comunque le meno favorevoli per un indagine sulla musica popolare.>

    Quindi Bartok dice : la musica degli zigani, non è degli zigani ma dei signori ungheresi delle città , che si dilettano con questa musica "leggera".
    Eh si, perche a Bartok non piaceva molto la musica popolaresca , preferiva di gran lunga la musica contadina, ritenendola piu essenziale ed interessante: <Sappiamo che le melodie contadine di essenziale semplicità non interessavano affatto a Liszt (supposto che egli abbia mai avuto l occcasione di sentirne qualcuna fra le piu belle).Anche in questo caso, però, la colpa è della sua epoca, del XIX secolo. Come tanti altri suoi contemporanei,anche Liszt subiva infatti assai piu facilmente il fascino degli orpelli , della pomposità e degli arabeschi abbacinanti, che non quello della semplicità>

    infatti Liszt diceva:

    <Possiamo dire che questa ( la musica strumentale ungherese dei villaggi) è cosi evidentemente affine alla musica degli zigani , che neanche la potremmo distinguere da quest ultima , una volta che- liberata dalla imperfettissima maniera di esecuzione-essa ricevesse i colori che le spettano dagli strumenti zigani, infatti non appena in mano agli zigani , dall interpretazione degli zigani, da quest arte cosi ornamentale, in ogni motivo della quale splendono tutti i colori dell arcobaleno , essa riceve bellezza e splendore...>

    A parte il fatto che BARTOK palesemente, non vede cosi superiore la musica popolaresca , anzi:

    <Puo darsi che nei bei tempi antichi, 100-150 anni fa, il repertorio delle bande zigane cittadine fosse piu prezioso di quello attuale, purtroppo non abbiamo alcun documento in merito. Viceversa è assolutamente fuori dubbio cheil loro repertorio di oggi, quindi in sostanza la recente musica popolaresca ungherese , altro non è che musica"leggera" di poco valore>

    <è confortante comunque il fatto che da noi la musica leggera sia costituita da musica colta popolaresca ungherese, che è poi proprio una "specialità ungherese". Infatti è fuori da ogni mia intenzione gridare il "pereat" per i propinatori di questoarticolo deteriore, cioè i musicanti zingari.Anzi, mi auguro che essi conservino ancora per molto tempo le loro posizioni malgrado l assedio incessande del "jazz" e dello "schrammel"...>

    ma il punto è che lui pensa che Liszt si sbagli, cioè che la musica "degli zigani" sia in realtà degli ungheresi "colti" e "mondani" , e suonata per loro dagli zigani.
    Dal discorso di Liszt invece si intuisce che siano stati fatti dei tentativi di prendere materiale , canti dei contadini edei villaggi, portandolo suonato con strumenti "colti" per i signori , poi quindi totalmente stravolto.

    Ad oggi la musica popolaresca colta, come la chiama Bartok, la suonano gli ungheresi che siano zingari o no, e anch essa ha subito delle trasformazioni chiaramente nell esecuzione...
    Se c era una cosa che Bartok aveva intuito gia dal primo 1900 , era la perdita delle tradizioni contadine e il deterioramento contaminato delle stesse.
    [Modificato da clausci 19/01/2008 21:22]



    "Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
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    molto interessante quello che hai scritto clausci :P

    Infatti Liszt commise l'errore di definire musica tzigana quella che in realtà era musica ungherese suonata da orchestre tzigane, venne anche criticato all'epoca, dopo la pubblicazione del suo libro sugli tzigani, dallo stesso popolo ungherese (di cui lui era originario, ma non ne faceva parte) per l'identificazione con gli zingari.
    Questo tentativo di studio etnomusicologico, magari non del tutto riuscito, da parte di Liszt ebbe senz'altro il merito di averci lasciato le rapsodie ungheresi. Forse però se ma musica suonata dalle orchestre tzigane non era propiamente tzigana, lo era invece il modo di suonare, la prassi esecutiva così particolare che fu egualmente motivo di ricerca per Liszt.

    Riguardo alle ricerche di Bartok in questo campo cosa consigliate di ascoltare?



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    PRESIDENTE DEL COMITATO PER L'ABOLIZIONE DI CRAMER
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    Samucito
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    00 24/02/2008 09:03
    Re:
    volodya, 24/02/2008 0.12:

    molto interessante

    Riguardo alle ricerche di Bartok in questo campo cosa consigliate di ascoltare?




    che bello sto facendo un corso monografico proprio su bartok e sui suoi studi sul campo.

    se ti ascolti i duetti per due violini, scopri che in realtà quasi tutte le melodie sono prese dai canti di questi contadini, anche se rivisitate in una maniera tutta personale e più moderna.

    ci sono anche sei romanian folk dances per pianoforte (ma ci sono mille trascrizioni di sta roba)