Egittophilìa Forum dedicato all'antico Egitto e all'Egittologia. Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.

di Kiya: "Così nacque Akhetaton..."

  • Messaggi
  • OFFLINE
    -Kiya-
    Post: 41.058
    Post: 22.720
    Registrato il: 24/08/2005

    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 11/05/2006 15:18
    Quello che segue è un racconto che propone la mia interpretazione di fantasia, riguardante fatti storici realmente accaduti.


    "Una notte, illuminata dalla luce della luna che brillava alta e indisturbata al suo posto, Amenhotep,
    che ammirava il cielo limpido dalla sua finestra, non potendo dormire per un senso di irrequietezza che s'impossessava di lui,
    fu mosso dall'impulso di correre giù, salire sul suo cocchio e avviarsi verso il nulla.

    E così fece.

    Spronò i suoi cavalli in rotta verso il deserto, con gli occhi pieni di lacrime,
    dando per questo, colpa alla brezza della notte, che per quanto leggera, gli opponeva una forza pari alla furia del Khamsin.

    Ma non si arrestò.

    Qualcosa nel suo cuore gli urlava forte che doveva procedere e quelle lacrime lo esortavano a proseguire.

    La sua corsa continuò a lungo, alla ricerca di qualcosa che nemmeno lui sapeva.
    Sentiva dentro il solo grande desiderio di incontrare il suo Dio, di avvicinarsi ad esso il più possibile,
    quasi desiderasse toccarlo, pur sapendo che ciò era vano.

    Il suo Dio possedeva un nome, Aton, e una grande energia che ogni giorno donava ai suoi figli, insieme alla vita.
    Ma Egli, al contrario degli dèi che altri osannavano, non aveva corpo, non aveva forma.

    Era essenza, essenza pura e Amore.
    Il suo Dio lo amava, come il principe amava Lui.

    E la sua corsa continuò ancora e ancora...

    Fu mentre questi pensieri gli ingombravano la mente, che di colpo un raggio di sole lo colpì in pieno viso.
    Non con la forza di uno schiaffo, bensì con una carezza, ancora più dolce di quella ricevuta dal più dolce dei padri.

    Così lo vide, squarciare il cielo da dietro le montagne che gli venivano incontro
    ed infondere la terra con la sua luce e il suo calore.
    Lo osservò dipingere il cielo con le tonalità più calde. Arrossare il deserto.
    E man mano che si alzava, far brillare la vegetazione che costeggiava il Nilo e su questi specchiarsi in tutta la sua maestà.

    Estasiato e meravigliato al contempo, scese dal cocchio e d'impulso cadde sulle ginocchia,
    il viso volto ad Aton, le braccia pure.
    I palmi delle mani bramavano il calore del Sole e se ne impregnarono per poi difforderlo all'intero suo corpo.

    E così restò, un tempo imprecisato,
    ora eterno come il viaggio di Sothis, la stella che preannunciava la piena,
    ora breve, come un battito d'ali di farfalla;
    con gli occhi chiusi, incurante delle lacrime che di nuovo rigavano il suo volto.

    Ed esanime crollò. Il viso in terra e i pugni serrati.

    Riprendendo padronanza di sè, assaporò il piacere della sabbia che sfuggiva alle sue dita,
    come una donna che gioca a farsi desiderare.

    A quel pensiero sorrise e, tirandosi su, notò che Aton era già alto nel cielo.
    E sotto di lui, nel punto esatto da cui era sorto, tra le due montagne che limitavano lo sguardo,
    intravide l'infinito: il suo Orizzonte....

    Così nacque AkhetAton."



    [Modificato da -Kiya- 16/05/2006 22.40]

  • OFFLINE
    -Kiya-
    Post: 41.058
    Post: 22.720
    Registrato il: 24/08/2005

    Sacerdotessa
    di ATON
    Thiatj

    - ḥtm mr r ry.t '3.t
    wts rn n ՚ḫ n itn,
    S3t n m3't -
    00 12/05/2008 23:42
    Devo ringraziare Teie, che con una sua fotografia, mi ha riportato alla mente questo scritto, sepolto negli archivi di EgiTToPhiLìa e occultato alla vista.

    Le emozioni scaturite nel poter ammirare l'Orizzonte di Aton mi hanno convinta a posizionarlo nella mia area Monografica, per poterlo condividere con voi.

    Si tratta soltanto di parole, che avrebbero voluto rendere la magia del momento in cui Amenhotep IV raggiunse la mezzaluna fertile che poi sarebbe diventata, per suo volere, la Città del suo Dio.
    Non credo di aver raggiunto lo scopo, poichè non esistono parole in grado di descrivere quel momento, ma prendetela per quello che è: il desiderio, così forte da farsi strada come consapevolezza, di aver potuto vivere quel tempo in prima persona.

    Anche l'immagine in coda è una mia elaborazione. Nel rivederla sorrido, perchè, senza essere mai stata in quei luoghi, sono riuscita a posizionare gli elementi in assoluta perfezione. Aton che tramonta nel palmento che precede il Nilo e Akhenaton con lo sguardo rivolto verso il suo Orizzonte. Credo che quel sorriso non necessiti di altre parole...