00 17/06/2006 14:29
continuiamo questo grande pensiero....
Ma, verissimo è altresì, che la penna perde ogni sua forza natía, ogniqualvolta non viene impugnata da uno scrittore non meno libero ed ardito, che ingegnoso, trasportato, ed esperto nell’arte sua. Quindi è, che se il letterato ed il principe si fanno amici, il principe ne diventa tosto il più forte; ma se rimangono lontani, e nemici, quali la natura ed il vero gli han fatti, il più forte, il più terribile, il vincitor trionfante della onorevol battaglia, riuscirà pur sempre a lungo andare l’imperturbabile, impavido, e verace scrittore; ove per la illustre causa della umanità oppressa e schernita, soltanto ei combatta.

Libertà va cercando ch'è sì cara
come sa chi per lei vita rifiuta (Purg. I, 71-72)