Scritto da: leone17 18/02/2005 10.00
io mi sono arruolato alla fine degli anni 80, a riforma avvenuta, ma come sapete da noi le riforme sono lente ad applicarsi, beh ancora si viveva un po' di militarismo, ma un tipo di militarismo che col passare degli anni mi sono reso conto essere "utile", confrontato con "l' educazione" che si fornisce adesso al personale. quando si parla di coscienza del personale mi viene in mente lo sbrago che c'e' adesso, che in parte è dovuto alla dirigenza, ma anche da noi stessi, ma allora dove sta la nostra coscienza? e non mi si venga a dire "se non importa al capo perche' dovrebbe a me?", cavolo dovrebbe importare per il rispetto di quella divisa che si indossa; se non riusciamo noi ad autoregolarci ed a gestire i nostri diritti e le nostre conquiste ma solo ad abusarne, anche per colpa dei sindacati dove si va a piagnucolare per ogni minchiata,mi si passi il termine, è inevitabile che poi qualcuno miri a stringere le corde, e vi preciso che io sono contrario alle stellette benché a volte possa sembrare il contrario.
saluti a tutti
Leone 17
Verità sacrosante, Leone17. Non c'è dubbio. Siamo tutti responsabili, ognuno in qualche misura, del "fallimento" della 121 intesa come "Riforma" (la maiuscola non è casuale nè un errore) che ha finito per diventare una riforma (si, con la minuscola e senza virgolette).
E però, le responsabilità vanno poi distribuite proporzionalmente alle funzioni, ai compiti e agli incarichi, commisurate al ruolo e alla qualifica rivestita.
Parli di educazione, sono d'accordo anche su questo e personalmente credo che il termine coscienza vada di pari passo, si integri.
I sindacati ? hanno perso ben presto anche loro la "coscienza" e qui si dovrebbe aprire un discorso a parte (beh, facciamolo, sarà certamente utile) e sono diventati complici dell'Amministrazione in molti casi.
La Riforma-riforma ha perso ogni significato e valore nel momento in cui si è voluto applicare ad una Amministrazione ad ordinamento si speciale ma comunque civile un modello gestionale di tipo militare.
Ecco perchè sono convinto che se non si riforma seriamente e veramente la Riforma (perdonate il gioco di parole) non se ne esce.
Postman78, capisco cosa vuoi dire, ma sono assolutamente convinto che non c'è alcun bisogno delle stellette per far funzionare e bene un'organizzazione.
Sarebbe sufficiente coltivare (e insegnare a farlo) quel minimo indispensabile di senso di responsabilità.
Hai accennato alla tua esperienza nell'Arma. Ebbene, so per certo (e molti potranno confermarlo) che nonostante le stellette non è che tutto vada alla perfezione anche tra i cugini, tuttaltro. Semplicemente, la rigida gerarchia fa si che non trapeli all'esterno. Così tutto dà l'idea di una macchina che funziona sempre e bene. Errore. Giusto ?
"La regionalizzazione della Polizia di Stato è una cosa che si decide in Parlamento ed anche se non piace ai più di centomila lavoratori della Ps deve essere comunque accettato". F. Speroni, Lega Nord (Aripijate !!! - Bluewall)