Quei nonni tuttofare che salvano le nostre famiglie
Pubblicato il 17/03/2019
Ultima modifica il 17/03/2019 alle ore 08:25
maria corbi
Gentile Maria Corbi,
le voglio parlare di un argomento poco trattato e non so se sia adatto alla «Risposta del cuore» ma spero di sì. Mi riferisco ai vecchi, definiti, per decenza «anziani» ma, a tutti gli effetti, considerati vecchi e spesso inutili. Forse perché non sono più una fonte produttiva materiale e in pieno consumismo. Ed è un peccato imperdonabile. Anche i vecchi hanno una loro vita degna di essere vissuta e considerata dagli altri, potendo anche sfruttare a pieno la solitudine, che è un privilegio non indifferente, purché non sia abbandono. Non avendo impegni pressanti, sono completamente padroni della loro vita, gestendola come meglio credono. L’importante è tenere sveglia la mente. Infatti il vecchio ha il tempo per scrivere, per leggere, per aggiornarsi, quindi maturare ulteriormente, e per progettare, magari non più a lungo termine, ma nell’immediato certamente. Questo non li farà sentire giovani, sarebbe stupido solo pensarlo, ma aiuta a non rimpiangere in continuazione il passato. Come diceva Einstein «Un uomo è vecchio quando i rimpianti, in lui, superano i sogni». Ecco ci si deve rendere conto che si sta scrivendo l’ultimo capitolo di un romanzo, che generalmente è anche il più bello e contiene, nel bene e nel male, la conclusione finale, forse il più importante per sopravvivere in un ricordo futuro.
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