Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di settembre 2018...

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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 07/09/2018 16:56
    ...comportamenti dei cattolici di fronte ai testimoni di Geova
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    viceadmintdg1
    Post: 10.113
    ViceAdmin
    00 07/09/2018 17:09
    Dopo il preambolo di don Cadei (che in via eccezionale sostituisce don Fiorino) prendono la parola la sig.ra Irene prima e Rocco Politi poi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo, come di consueto, al seguente articolo del nostro sito TdGOnline:

    I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
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    viceadmintdg1
    Post: 10.113
    ViceAdmin
    00 07/09/2018 17:42
    Il successivo e ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema "Comportamenti dei cattolici di fronte ai testimoni di Geova" dicendo:


    Scrive G. Crocetti: «Il vero testimone di Geova non va a lui [= al cattolico] per dialogare, ma per indottrinare; non per ascoltare, ma solo per convincere; e ciò che esula dal proselitismo [= dalla propaganda] – anche se potrebbe sembrare diversamente – in realtà non lo interessa».

    Un giorno un tdG mi disse press'a poco così: «Io dialogo con te, come persona privata, perché mi sembri in buona fede; ma non posso dialogare con la chiesa cattolica, che è intrinsecamente cattiva e non è riformabile». Di conseguenza sembrerebbe che la polemica debba essere l'unico tipo di approccio coi tdG (senza perdere troppo tempo... perché tanto è inutile). L'amore di Cristo per tutti, quindi anche per i tdG ci spinge a chiederci se è proprio vero che la realtà concreta dei tdG non permette altri approcci.

    Nella realtà gli approcci ai tdG sono diversi, non tutti giustificabili, raggruppabili in tre tipi principali:

    1) Il falso ecumenismo di alcuni (pochi!) che senza conoscerne la dottrina, immaginano che non sia tanto lontana da quella cattolica, e li approvano tranquillamente. So di un parroco, che, interpellato da un gruppo di famiglie frequentate da tdG, rispose: «Fateli venire e ascoltateli, così almeno imparate la Bibbia». Chi fa questo è un irresponsabile: non si rende conto che essi mirano a togliere dall'animo punti essenziali della fede, come la divinità di Gesù, la Trinità di Dio, la sua misericordia, l'immortalità dell'anima ecc.

    2) Più frequente è il disprezzo, il pregiudizio e la polemica. Si dice: «Sono in cattiva fede; sono falsi profeti… non ascoltateli, maltrattateli...». Alcuni pastori, interrogati su dubbi nati da contatti con tdG, anziché rispondere in maniera puntuale, fanno qualche battuta sprezzante, col risultato di favorire il passaggio ai tdG. Tale comportamento ignora la distinzione tra l'errore, che va combattuto, e le persone, che non possiamo giudicare. Si rischia di fare di ogni erba un fascio e di dire, pur senza intenzione, cose ingiuste e calunniose.
    Ci sono alcuni che si augurano una lotta contro i tdG anche sul piano penale o politico: li annoverano tra le «sètte distruttive», e pertanto sono contrari all’approvazione dell’Intesa con lo Stato italiano. Certo è da criticare il loro rapporto con la società civile (vedi per es. il rifiuto della trasfusione di sangue anche su minori in pericolo di vita). Lasciando impregiudicato il problema «politico», che esiste, dal mio punto di vista la nostra battaglia deve rivolgersi alle coscienze sul piano della libertà con cui Cristo ci ha liberati (Gal 5,1).

    3) L'indifferenza di quei cristiani (purtroppo numerosi) che hanno scelto di ignorare, e dicono: «Prenderli in considerazione significherebbe dargli importanza. Ignorateli. Sono un fenomeno strano, che cadrà da sé. Eppoi, in fondo è una questione di coscienza». Ma non si può ignorare una realtà come il proselitismo dei tdG che fanno propaganda nelle città, paesi, e campagne. Se un nostro fratello di fede abbandona la chiesa cattolica, non possiamo lavarcene le mani dicendo: è una cosa che riguarda la sua coscienza. Come quando un figlio o un coniuge abbandona la famiglia: la cosa riguarda certo la sua coscienza, ma non può lasciare indifferente il resto della famiglia!

    Paolo VI dice della Chiesa: «Nessuno è estraneo al suo cuore. Nessuno è indifferente per il suo ministero. Nessuno le è nemico, che non voglia egli stesso esserlo».
    La lettera Placuit Deo, n. 15 della Congregazione per la dottrina della fede (2018): «In questo sforzo saranno anche pronti a stabilire un dialogo sincero e costruttivo con i credenti di altre religioni, nella fiducia che Dio può condurre verso la salvezza in Cristo “tutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora invisibilmente la grazia”» (Conc. Vat. II). Si dice: «Con voi ogni dialogo è impossibile ». Ma non si può mai generalizzare.
    Citiamo di nuovo Paolo VI, Ecclesiam suam, 1964; N° 83-84: «Il dialogo non è orgoglioso, non è pungente, non è offensivo. La sua autorità è intrinseca per la verità che espone, per la carità che diffonde, per l'esempio che propone; non è comando, non è imposizione. È pacifico; evita i modi violenti; è paziente; è generoso. La fiducia, tanto nella virtù della parola propria, quanto nell'attitudine ad accoglierla da parte dell'interlocutore: promuove la confidenza e l'amicizia; intreccia gli spiriti in una mutua adesione ad un Bene, che esclude ogni scopo egoistico. La prudenza pedagogica… fa grande conto delle condizioni psicologiche e morali di chi ascolta: se bambino, se incolto, se impreparato, se diffidente, se ostile; e si studia di conoscere la sensibilità di lui, e di modificare, ragionevolmente, se stesso e le forme della propria presentazione per non ess essergli ingrato e incomprensibile».



    Lascio la parola a chi desidera replicare...
  • Aquila-58
    00 08/09/2018 20:22
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    Scrive G. Crocetti: «Il vero testimone di Geova non va a lui [= al cattolico] per dialogare, ma per indottrinare; non per ascoltare, ma solo per convincere;

    e ciò che esula dal proselitismo [= dalla propaganda]

    – anche se potrebbe sembrare diversamente – in realtà non lo interessa».





    parole aspre, che in realtà denunciano una grave carenza di frutto dello spirito da parte di chi - poi - si definisce cristiano (amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé, Galati 5:22 CEI).



    Ma i cristiani testimoni di Geova fanno davvero proselitismo?




    A presto....






    [Modificato da Aquila-58 08/09/2018 20:24]
  • Aquila-58
    10 08/09/2018 21:46
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    Scrive G. Crocetti: «Il vero testimone di Geova non va a lui [= al cattolico] per dialogare, ma per indottrinare; non per ascoltare, ma solo per convincere; e ciò che esula dal proselitismo [= dalla propaganda] – anche se potrebbe sembrare diversamente – in realtà non lo interessa».




    sono onestamente meravigliato per queste parole di Crocetti, che dovrebbe sapere che il sostantivo greco proselytos significa "convertito al giudaismo".
    Infatti è quello che facevano i giudei (Matteo 23:15), ma non i cristiani!

    I cristiani obbediscono al comando di Gesù di andare e fare discepoli di tutte le nazioni (Matteo 28:19-20), predicando la buona notizia del Regno di Dio in testimonianza (martyrion) a tutte le nazioni prima che arrivi la fine (Matteo 24:14).

    Se poi, per il signor Crocetti, obbedire al comando di Gesù di andare e fare discepoli e predicare la buona notizia del Regno di Dio in martyrion a tutte le nazioni equivale a fare un proselytos (ergo="propaganda").....beh, questa affermazione fa letteralmente cadere le braccia.
    Gesù in Matteo 28:20 disse anche che dobbiamo "insegnare loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato ": se questo per Crocetti è "indottrinamento", che dire allora dell' indottrinamento impartito dai catechisti cattolici ai bambini appena comunicati o ai ragazzini cresimati o confermati?



    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    Un giorno un tdG mi disse press'a poco così: «Io dialogo con te, come persona privata, perché mi sembri in buona fede; ma non posso dialogare con la chiesa cattolica, che è intrinsecamente cattiva e non è riformabile». Di conseguenza sembrerebbe che la polemica debba essere l'unico tipo di approccio coi tdG (senza perdere troppo tempo... perché tanto è inutile).




    le basta questa presunta affermazione (tutta da verificare...) di questo presunto fratello per concludere che non sia possibile alcun dialogo...."senza perdere troppo tempo, perchè tanto è inutile?"

    Guardi, le porto la mia esperienza personale: quando vado a predicare di casa in casa, vado sempre a trovare il parroco della zona dove sono andato a portare la buona notizia del Regno.
    Ho avuto splendide conversazioni con molti parroci della mia città e il dialogo è stato tutt' altro che inutile!

    Se poi dobbiamo parlare dei cattolici praticanti che incontriamo di casa in casa o altrove, il dialogo spesso è impossibile perchè - convinti dalla vostra erronea propaganda (questa si..) - in buona fede credono che i testimoni di Geova compiano opera di proselitismo.
    Inutile aggiungere che definire scarsa (scarsissima) la conoscenza biblica dei cattolici praticanti è un eufemismo


    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:


    L'amore di Cristo per tutti, quindi anche per i tdG





    "anche per i testimoni di Geova"?
    Grazie, bontà sua!
    Ma c' è bisogno di specificarlo?
    Le rammento che Cristo è morto per ogni uomo perchè Dio, che ha tanto amato il mondo, ha mandato suo Figlio Unigenito perchè il mondo sia salvato per mezzo di Lui (Giovanni 3:16-17), altrochè "anche"....




    Segue, a presto



    [Modificato da Aquila-58 08/09/2018 21:53]
  • Aquila-58
    10 09/09/2018 13:03
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    Nella realtà gli approcci ai tdG sono diversi, non tutti giustificabili, raggruppabili in tre tipi principali:

    1) Il falso ecumenismo di alcuni (pochi!) che senza conoscerne la dottrina, immaginano che non sia tanto lontana da quella cattolica, e li approvano tranquillamente.
    So di un parroco, che, interpellato da un gruppo di famiglie frequentate da tdG, rispose: «Fateli venire e ascoltateli, così almeno imparate la Bibbia».

    Chi fa questo è un irresponsabile:

    non si rende conto che essi mirano a togliere dall'animo punti essenziali della fede, come la divinità di Gesù, la Trinità di Dio, la sua misericordia, l'immortalità dell'anima ecc.





    quale fede?

    La vostra fede, non quella derivante dalla verità scritturale....ma "la parola di Dio non è incatenata!" (2 Timoteo 2:9 CEI), come vorreste far voi...

    I cristiani testimoni di Geova secondo voi negherebbero la misericordia di Dio?

    Oppure i cristiani testimoni di Geova negano il concetto cattolico di "misericordia di Dio"?

    Se i cristiani testimoni di Geova vanno dalle persone a far presente loro che Gesù non ha mai detto di essere Dio Onnipotente, non ha mai insegnato che l' uomo sia stato dotato di un' anima spirituale immortale e che questo è un insegnamento filosofico, questo per voi è certamente pericoloso, specie se lo facciamo leggere direttamente dalla vostra Bibbia:

    4 La sapienza non entra in un'anima che compie il male
    né abita in un corpo oppresso dal peccato
    . (Sapienza 1,4 CEI)

    Nota in calce della CEI:

    "1,4 anima e corpo: i due elementi di cui è costituito l’uomo, secondo la filosofia greca, alla quale attinge anche l’autore del libro della Sapienza. "

    E se facciamo notare alle persone che nessuno è mai stato autorizzato ad andare oltre ciò che Gesù ha insegnato, certo per voi è estremamente pericoloso:


    "Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. " (2 Giovanni 9 CEI)

    Allora è meglio far tacere quel povero parroco...




    Segue, a presto...




    [Modificato da Aquila-58 09/09/2018 13:08]
  • Aquila-58
    00 10/09/2018 18:31
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    2) Più frequente è il disprezzo, il pregiudizio e la polemica. Si dice: «Sono in cattiva fede; sono falsi profeti… non ascoltateli, maltrattateli...». Alcuni pastori, interrogati su dubbi nati da contatti con tdG, anziché rispondere in maniera puntuale, fanno qualche battuta sprezzante, col risultato di favorire il passaggio ai tdG. Tale comportamento ignora la distinzione tra l'errore, che va combattuto, e le persone, che non possiamo giudicare. Si rischia di fare di ogni erba un fascio e di dire, pur senza intenzione, cose ingiuste e calunniose.




    questo è giusto.
    Infatti anche noi combattiamo l' errore, il vostro errore, tipo adorare una blasfema trinità immanente e molto altro, e lo facciamo con le Scritture.

    Ma ovviamente mai ci permetteremmo di giudicare qualcuno.
    Chi siamo noi per giudicare?

    Certo, noi non appiccichiamo alle porte adesivi con su scritto:

    "Testimoni di Geova? No grazie" con varianti del tipo:
    "I Testimoni di Geova sono pregati di non bussare a questa porta: siamo cattolici".

    E chi mai rilascia questi adesivi ai vostri parrocchiani?

    Ma benedetti uomini, mai mi passerebbe neppure per l' anticamera del cervello di impedire, in qualche modo, a un cattolico di venire a casa mia con la Bibbia per (tentare di) spiegare la trinità immanente (che in realtà conosco molto meglio dei cattolici stessi e per questo la rigetto completamente...).

    Lo accoglierei a braccia aperte e lo farei accomodare a casa mia....ma non ne ho mai visto uno, finora!



    segue, a presto




    [Modificato da Aquila-58 10/09/2018 18:32]
  • Aquila-58
    00 11/09/2018 10:49
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    Ci sono alcuni che si augurano una lotta contro i tdG anche sul piano penale o politico: li annoverano tra le «sètte distruttive», e pertanto sono contrari all’approvazione dell’Intesa con lo Stato italiano. Certo è da criticare il loro rapporto con la società civile (vedi per es. il rifiuto della trasfusione di sangue anche su minori in pericolo di vita). Lasciando impregiudicato il problema «politico», che esiste, dal mio punto di vista la nostra battaglia deve rivolgersi alle coscienze sul piano della libertà con cui Cristo ci ha liberati (Gal 5,1).





    Guardi, il nostro rapporto con la società civile è encomiabile e non lo dico per spirito di partigianeria.
    I cristiani testimoni di Geova, con la loro opera di istruzione biblica, contribuiscono già sin da ora a rendere migliore la società in cui viviamo.
    Aiutando questa società a superare problemi sempre più gravi come droga, tabagismo, alcoolismo, crisi della famiglia e dei valori morali, bullismo, femminicidi, delinquenza minorile, discriminazione razziale, nazionalismo, avidità ed egoismo economico e commerciale, eccetera...


    Se poi voi ospitate in maniera più che assidua, nella vostra trasmissione, persone come il signor Politi e la sua "associazione" che ritiene i cristiani testimoni di Geova una "setta distruttiva", questo non può che farci onore!
    Infatti anche i farisei consideravano i primi cristiani una setta pericolosa:

    "di questa setta infatti sappiamo che ovunque essa trova opposizione" (Atti 28:22 CEI)



    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:



    3) L'indifferenza di quei cristiani (purtroppo numerosi) che hanno scelto di ignorare, e dicono: «Prenderli in considerazione significherebbe dargli importanza. Ignorateli. Sono un fenomeno strano, che cadrà da sé.




    "Cadrà da se"?
    Sono più di cento anni che tutti aspettano questo evento, ma i cristiani testimoni di Geova, nonostante opposizione accanita, bandi (l' ultimo in ordine di tempo in Russia...) e quant' altro, continuano a crescere in tutto il mondo.

    Non dice nulla la lezione del saggio Gamaliele, che disse al Sinedrio quanto segue:

    "38 Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest'opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; 39 ma, se viene da Dio, non riuscirete a distruggerli. Non vi accada di trovarvi addirittura a combattere contro Dio!". " (Atti 5:38-39 CEI)

    Tutti vorrebbero distruggere la Congregazione Cristiana, ma nessuno ci riesce, neppure i peggiori dittatori come Hitler e Stalin ci sono riusciti.
    Vi siete chiesti come mai?





    segue, a presto





    [Modificato da Aquila-58 11/09/2018 10:51]
  • Aquila-58
    00 11/09/2018 19:44
    Re:
    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:

    Eppoi, in fondo è una questione di coscienza». Ma non si può ignorare una realtà come il proselitismo dei tdG che fanno propaganda nelle città, paesi, e campagne.




    abbiamo già spiegato ai visitatori del forum - nei precedenti post - che i cristiani testimoni di Geova non fanno proselitismo.
    Quindi dovrete sopportare la nostra scritturale opera di testimonianza e di apostolato (Matteo 28:19-20 ; 24:14).
    Ma smettete di perpetuare la menzogna del proselitismo, che noi non facciamo.


    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:


    Se un nostro fratello di fede abbandona la chiesa cattolica, non possiamo lavarcene le mani dicendo: è una cosa che riguarda la sua coscienza. Come quando un figlio o un coniuge abbandona la famiglia: la cosa riguarda certo la sua coscienza, ma non può lasciare indifferente il resto della famiglia!




    ovvio che dispiaccia - dal vostro punto di vista - che un vostro battezzato lasci la chiesa cattolica ma, come è stato già detto, "la parola di Dio non è incatenata" (2 Timoteo 2:9 CEI)....



    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:


    Si dice: «Con voi ogni dialogo è impossibile ». Ma non si può mai generalizzare.
    Citiamo di nuovo Paolo VI, Ecclesiam suam, 1964; N° 83-84: «Il dialogo non è orgoglioso, non è pungente, non è offensivo. La sua autorità è intrinseca per la verità che espone, per la carità che diffonde, per l'esempio che propone; non è comando, non è imposizione. È pacifico; evita i modi violenti; è paziente; è generoso.




    parole che sottoscrivo in pieno.
    Ma le aveva scritte già l' apostolo Paolo:

    "23 Evita inoltre le discussioni sciocche e da ignoranti, sapendo che provocano litigi. 24 Un servo del Signore non deve essere litigioso, ma mite con tutti, capace di insegnare, paziente, 25 dolce nel rimproverare quelli che gli si mettono contro, nella speranza che Dio conceda loro di convertirsi, perché riconoscano la verità " (2 Timoteo 2:23-25 CEI)


    viceadmintdg1, 07/09/2018 17.42:


    La fiducia, tanto nella virtù della parola propria, quanto nell'attitudine ad accoglierla da parte dell'interlocutore: promuove la confidenza e l'amicizia; intreccia gli spiriti in una mutua adesione ad un Bene, che esclude ogni scopo egoistico. La prudenza pedagogica… fa grande conto delle condizioni psicologiche e morali di chi ascolta: se bambino, se incolto, se impreparato, se diffidente, se ostile; e si studia di conoscere la sensibilità di lui, e di modificare, ragionevolmente, se stesso e le forme della propria presentazione per non ess essergli ingrato e incomprensibile».







    Non resta quindi, da parte vostra, che mettere in pratica queste parole di un vostro Papa:

    Il dialogo non è orgoglioso, non è pungente, non è offensivo. La sua autorità è intrinseca per la verità che espone, per la carità che diffonde, per l'esempio che propone; non è comando, non è imposizione. È pacifico; evita i modi violenti; è paziente; è generoso. "

    Mettetelo in pratica da subito, senza attendere!

    Radio Maria la smetta con questa guerra più che trentennale ai cristiani testimoni di Geova, e la smetta anche di ospitare persone come Politi che certamente non possono offrire nulla al dialogo, ma solo al pregiudizio più becero!

    Propongo agli amici di Radio Maria: mettete subito in pratica le parole di Paolo VI.


    Alla prossima trasmissione di Radio Maria, lasciate fuori dalla porta Politi e company e fate entrare nelle vostre stanze la tolleranza verso i cristiani testimoni di Geova.


    Proponete un argomento, esponetelo secondo il vostro Magistero e noi vi risponderemo.
    Alla successiva puntata voi risponderete alle nostre argomentazioni, che sono in armonia con il nostro Magistero, e il dialogo civile e tollerante sarà partito, in grande amicizia, senza più dispute inutili e inconcludenti!

    Non ci deve essere "un vincitore e un vinto", non deve essere questo lo spirito che deve guidarci.
    Ma un dialogo sereno in cui le due parti espongono con pazienza e generosità le loro vedute, come dice Paolo VI.


    Le persone leggeranno e si faranno serenamente una propria opinione.

    Accetterete la nostra proposta?

    Speriamo di si, oggi è l' 11 settembre 2018 e avete ancora tempo per preparare la trasmissione di ottobre...




    [Modificato da Aquila-58 11/09/2018 19:49]