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Il male in noi

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    ZarzacoDranae
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    00 13/12/2017 14:07


    Visto che l'esimio Le Bon sta accumulando COLLINE di PALANCHE con i suoi fatti di cronaca, provo anch'io a rimpolpare il portafoglio... tanto poi paga Barnabino... [SM=x5240712]

    Ritorno SOLO per un ATTIMO in me, l'argomento richiede serietà:
    In questi ultimi giorni la cronaca tratta di omicidi orripilanti, e NON c'è parola che possa narrare, nè tantomeno giustificare un atto così drammatico e snaturato di quello compiuto dalle moderne Medee (madri che si sbarazzano violentemente dei propri figli), o di quei giovani che avvelenano o massacrano i propri parenti e famigliari, apparentemente per futili motivi o di stress. Ragazzi che con efferata ferocia massacrano anche i propri genitori (e viceversa) come, ad esempio, per assecondare la propria ansia di benessere a tutti i costi, o perchè abbagliati da convinzioni cieche che li rendono schiavi di quelle giustificazioni (le loro) nate dal vuoto interiore e dall'incomprensione da cui si sentono da sempre circondati.

    Bisogna prenderne atto: è una dilagante "mania di distruzione", sia materiale che morale e che interessa ogni componente sociale, con storie di macerie interiori che sprofondano nell'animo umano. Sono spesso i fatti di cronaca più cruenti, inaspettati, illogici e per questo apparentemente ingiustificabili, che ci colpiscono al cuore, e che svelano un abisso latente che, come un'ombra inesorabile accompagna l'esistenza di ogni individuo.
    La domanda sorge spontanea diceva un ometto televisivo: da dove nasce la volontà di distruzione che porta persone apparentemente normali, a compiere atti efferati anche verso i propri famigliari?

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    ZarzacoDranae
    Post: 714
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    00 13/12/2017 16:04


    Ciao Le Bon. Sulle ossa di bambini ritrovati in orfanotrofi e nei conventi nei secoli dovrei (dovremmo e potremmo, suppongo) scrivere e riportare tanto da riempire una cartiera... Va però sempre tenuto presente che molti orfanotrofi avevano il proprio, diciamo così, cimitero "privato". Altra cosa sono gli abusi e gli obrobri che si consumavano nella compiacenza e tra le loro mura non si contano, e se ne hanno notizia.... Mi autocompiaccio, sto diventando sintetico, d'altronde mi stavate gonfiando... [SM=x5240712]

    Per risponderti sulla questione "mania di distruzione" come tu giustamente rimarchi, va detto che coloro che sono additati come mostri cercano di seguire la loro volontà di danneggiare, rinunciando così all'effetto, alla disponibilità e al rispetto di chi si fidava di loro. Sono persone "perse", con il cuore umiliato ed infranto, che sono diventate nemiche di se stesse, che non vedono (e che non sentono) altra scelta se non quella di continuare a perpetrare quel dolore, quella afflizione, di pascersi di quella rabbia che, per primi, hanno provato contro se stessi. Attraverso la sofferenza e perfino dell'uccisione degli altri, essi riescono a contenere ed elaborare il lutto dell'orrore che hanno dentro, individuano così le proprie prede e le scelgono per restituire l'oltraggio patito da loro stessi, come se fosse un atto di giustizia dovuto. Triste? Tristissimo.
    Un saluto