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La banalità della nascita di Gesù

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    ZarzacoDranae
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    10 10/12/2017 17:20


    La nostra società che tritura tutto, anche le cose sacre, ha reso banale e plateale la festa del Natale, che è diventata un'occasione, un pretesto "romantico" per addobbare l'alberello e rimirare il proprio e (a volte con invidia... [SM=g27994] ) l'altrui presepe. L'aspetto e l'approfondimento spirituale può (forse) interessare un aspetto della cristologia giudeo-cristiana che è sconosciuto ai più, mi riferisco, ovviamente, al mistero della discesa di Cristo (l'incarnazione del Figlio di Dio): discesa che è stata nascosta perfino agli angeli.

    Un atteggiamento "criptico" che, si può dire, fa parte della sua missione di Messia povero e umile, che si contrappone alla LOGICA DI QUESTO MONDO, tutta all'insegna della presunzione, del potere, del predominio, della spettacolarità. Gli stessi Re Magi non vanno in cerca di palazzi dei re per adorare un figlio che succederà ai troni umani. Cercano, magari leggendo le stelle, un bambino nato in una mangiatoia, che NON ha contrassegni nobiliari.

    Una nascita segreta, nel silenzio della notte, e nel disinteresse generale. un Natale, vero, che si discosta notevolmente da quello celebrato dai mass-media e dalla stragrande maggioranza delle persone.
    Un saluto
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    ZarzacoDranae
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    00 11/12/2017 11:15


    Questo è un tema (del nascondersi inizialmente ai potenti, a chi ama solo l'apparenza) che si trova anche in certi testi non molto conosciuti, come nel Physiologos e nell'Ascensione d'Isaia [SM=x5240689] , in quest'ultimo si legge: "Il fatto è rimasto sconosciuto ai cieli e ai principi tutti, a ogni dio di questo mondo: Io ho visto: Egli succhiava a Nazaret il petto come pargolo e seguiva la legge comune, per non essere riconosciuto".

    Tema caro anche a Tertulliano quando mi veniva a trovare perchè invitato per una tazza di vin brulè... [SM=x5240712] e prima di addormentarsi, mi diceva (grosso modo...) che il verbo di Dio prende pure l'aspetto di un bambino quando viene tra gli uomini per non essere riconosciuto da loro. Almeno NON da coloro che sono chiusi dall'ambizione e nell'egoismo oltre che nella presunzione. Sarà individuato solo da persone semplici, umili, come i pastori e i poveri in spirito che lo seguiranno.
    Un saluto
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    ZarzacoDranae
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    00 21/12/2017 11:29


    Ogni anno nell'approssimarsi la data fatidica del Natale, c'è chi, come il sottoscritto, trova un impulso che rende l'avvenimento un tempo propizio alla riflessione e alla meditazione, un'atmosfera per rivolgere il proprio interesse all'interiorità, tralasciando quanto di esteriore concorre ogni giorno a rallentare il cammino dell'evoluzione spirituale. Questo si pone al di là dell'effettiva nascita di Cristo e alle sagre popolari che ne seguono, con il loro acre odore delle candele misto a quello dei dolci: il sacro ed il profano esaltato insieme. Nel buio delle nostre coscienze la nascita del Redentore passa ormai in secondo piano, è ahimè, un dato di fatto, inutile nascondercelo.

    Per quanto riguarda la data e la nascita di Gesù, vi sono tradizioni ben più lontane, legate a riti e culti precedenti la Sua nascita, questa, è ormai risaputo, è stata ad essi sovrapposta, con il preciso intento di sostituirli. Anche perchè molto probabilmente Gesù nacque in primavera. Clemente Alessandrino indica come suo giorno natale il 20 Maggio. Ippolito propende per il 2 Aprile. Nel "De Pascha computus" si insiste per il 28 marzo, e via cantante. Solo nel 335, sotto l'Imperatore Costantino, si decise di far cadere la celebrazione liturgica del Natale il 25 Dicembre. E' certo che fino ad allora i romani celebravano per quella data un'altra nascita: quella del Sole.

    Erano giorni di esultanza pubblica, giorni in cui gli schiavi godevano della più ampia libertà, al punto che potevano indossare i gioielli e i vestiti dei loro padroni i quali, arrivavano ad offrire banchetti anche per loro.
    Lo scambio dei doni poi, NON è prerogativa moderna, se è vero che i romani non avendone mai abbastanza di feste, alle "calende" di Gennaio, ovvero al nostro CAPODANNO, riprendevano a gozzovigliare, come riporta Svetonio, con scambi reciproci di DONI accompagnati da un ramoscello augurale di verbena. Niente di nuovo dunque, ai nostri giorni la tradizionale nascita di Gesù è un mezzo per festeggiare, così come lo erano il "Deus Sol Invictus", il dio Mithra, il dio Shamas & compagnia briscola.
    Un saluto
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    ZarzacoDranae
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    00 21/12/2017 15:04

    Riporto qui una mia risposta ad un utente TdG.
    :.....

    Beh, detto così si rischia, per la semplicità espressa, di dimenticare le cause del cambio di matrice che, il 25 di Dicembre (solstizio d'inverno), cambia di fatto tipo di religione. La nascita del "Sol invictus" celebrata appunto il 25 Dicembre, viene assorbita con altri elementi dal cristianesimo, che ne fa la nascita di Gesù Cristo.

    Sto ovviamente parlando del mithraismo, introdotto a Roma dai pirati cilici catturati da Pompeo e diffuso in seguito in ogni angolo dell'impero da soldati, schiavi e mercanti. Religione diffusa dal Vallo di Adriano al regno dei Parti, dalle bocche del Danubio ai limiti del Sahara. Il culto di Mithra prendeva le mosse da un mito dalle origini così lontane che i suoi stessi fedeli, probabilmente, le ignoravano.

    Perchè decadde? Le cause (probabilmente) vanno ricercate nella decadenza dello stesso impero romano, con quell'ansia sotterranea di crescente rinnovamento spirituale che il vecchio politeismo di stato, ormai logoro, non era più in grado di appagare. Il nascente cristianesimo potè contare su una maggiore freschezza spirituale, su un messaggio socialmente più valido, sulla figura di Cristo la cui storicità è sicura e più recente, sul sangue dei martiri che ne avalla la credibilità. Anche se, come spesso rammento, le somiglianze, riti e concetti, anche qui non mancano.
    Un saluto
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