La nostra società che tritura tutto, anche le cose sacre, ha reso banale e plateale la festa del Natale, che è diventata un'occasione, un pretesto "romantico" per addobbare l'alberello e rimirare il proprio e (a volte con invidia...
) l'altrui presepe. L'aspetto e l'approfondimento spirituale può (forse) interessare un aspetto della cristologia giudeo-cristiana che è sconosciuto ai più, mi riferisco, ovviamente, al mistero della discesa di Cristo (l'incarnazione del Figlio di Dio): discesa che è stata nascosta perfino agli angeli.
Un atteggiamento "criptico" che, si può dire, fa parte della sua missione di Messia povero e umile, che si contrappone alla LOGICA DI QUESTO MONDO, tutta all'insegna della presunzione, del potere, del predominio, della spettacolarità. Gli stessi Re Magi non vanno in cerca di palazzi dei re per adorare un figlio che succederà ai troni umani. Cercano, magari leggendo le stelle, un bambino nato in una mangiatoia, che NON ha contrassegni nobiliari.
Una nascita segreta, nel silenzio della notte, e nel disinteresse generale. un Natale, vero, che si discosta notevolmente da quello celebrato dai mass-media e dalla stragrande maggioranza delle persone.
Un saluto