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Quando l'Inquisizione cavalcava l'ignoranza e la MALAfede

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    ZarzacoDranae
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    00 06/07/2017 17:54


    Ovvero quando i veri diavoli erano gli accusatori che presiedevano ai processi farsa. Accuse, torture e processi mirati (spesso ANCHE per giungere all'esproprio "legale" di case e terreni) su soggetti distaccati "dall'ordine" IMPOSTO, spesso socialmente emarginati e per questo più facilmente perseguibili. Non vi era comunque distinzione di casta dal momento che i processi a "streghe e stregoni" giovani o vecchi, fu una ondata che portò pure allo sterminio pure di bambini e adolescenti, in un ORRORE di roghi fumanti sparsi un pò ovunque in Europa. L'Italia, com'è noto, era sede della Chiesa e dell'Inquisizione. Vorrei citare qui l'obbrobrio di una giovane vita distrutta per pura stupidità sommersa da cattiveria sadica, e infine spenta nel 1642 dopo torture inenarrabili: Caterina Farcigli.

    Cominciarono ad additarla considerando "strana" la sopravvivenza di questa ragazzina perchè era sopravvissuta alla peste mentre la sua famiglia fu decimata. Il fatto poi che fosse bellissima, si vociferava che fosse dovuta al demonio che se ne serviva per adescare anime, con l'aggravante poi che vivesse da sola ('ettè credo, i suoi erano tutti morti...) e che non si facesse quasi mai vedere al villaggio di Vallebuja per prendere i sacramenti domenicali, la indirizzavano ad essere una strega. Qui cominciano le pene di questa povera adolescente. Vi fu una veloce escalation di sommesse accuse allucinanti, da maliarda da tempo dedita ad incantesimi di morte, a cannibale e lupa mannara... Per il popolino era senz'altro così dal momento che morì improvvisamente una neonata, la tempesta distrusse i raccolti e, si insinuava, era capace di tramutarsi in gatta, di introdursi nelle case e di succhiare il sangue ai bambini... era dunque senz'altro una strega e andava uccisa.

    Seguirono piogge continue e poi neve in abbondanza, morirono animali e piante e qualcuno si ammalò. Si decise dunque di chiamare l'Inquisitore. Durante l'interrogatorio la ragazzina cercò di spiegare in ogni maniera la sua innocenza, ma lacrime e dinieghi sortirono l'effetto di essere portata alla tortura, perchè (OVVIAMENTE) la strega doveva sempre confessare PRIMA di essere condannata... La fune che le strappava le membra, gli stupri, il freddo, la fame, la tortura del sonno, portarono la piccola ad ammettere crimini e pratiche di cui probabilmente neanche conosceva il significato. Persino la sua ostinata resistenza ai tormenti, pur essendo di minuta costituzione, la rendeva ancora più colpevole in quanto dimostrava che il demonio le stava vicino dandole forza...facendo così in modo che non confessasse e perdesse la sua anima. La STREGA dunque andava PURIFICATA con la morte...

    Il 16 febraio 1642, nel vento e sotto la pioggia battente, la giovane e innocente Caterina, strega per aver condotto una vita solitaria e "NON AVER VOLUTO MORIRE" come tutta la sua famiglia durante la peste, perse la sua vita innocente e fu annegata nell'ARNO (pioveva troppo forte per accendere il rogo...), dopo essere stata picchiata e torturata, affamata e derisa, violentata nel corpo e nella mente . Odiata senza colpe.
    Una delle tante migliaia e migliaia di esecuzioni inflitte "per" la Chiesa (bolle papali) e in nome di Dio. [SM=g27994]
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    ZarzacoDranae
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    00 15/07/2017 11:27


    La Santa Inquisizione Spagnola, ovvero quando la Chiesa faceva "GIUSTIZIA" in nome di Dio... estese il suo lungo braccio fino a Palermo, a tal ubicazione racconterò uno dei tantissimi abusi. Tempi che anche il "quietismo" poteva essere giudicato una gravissima colpa. L'Inquisizione (detta SANTA...) nacque a Roma nel 1252 con una Bolla promulgata da quel sant'uomo che rispondeva al nome di Innocenzo (SIC) IV, per la quale, di fatto, si dava mano libera a "speciali" tribunali ecclesiastici di eseguire interrogatori con torture e condanne a morte. Ogni tribunale poteva operare sull'insieme della cristianità romana con l'appoggio dei governanti del luogo inquisito. A Palermo venne insignito solo nel 1487 lungo una specie di "filo diretto" col Sant'Uffizio, ma operava in realtà con il TERRIBILE "distaccamento" spagnolo, ovvero quello istituito da quel sant'uomo di papa Sisto IV nel 1478 su gentile richiesta della regina Isabella la Cattolica (RI sic...) la quale diede CARTA BIANCA al famigerato domenicano Torquemada. Che animucce CANDIDE...Ah! Come pagherei volentieri un rublo, un sesterzio, una palanca, una peseta, una dracma, solo per il piacere di frantumarmi le scarpe nel prenderli a calci nel fondo schiena...

    Il "ritardo" in Sicilia venne compensato da un immediato ed intenso lavoro... I giorni seguenti alla istaurazione del tribunale ecclesiastico con a capo il domenicano Antonio La Pegna, condusse al rogo immantinente una bella siciliana, tal Eulalia Tamarith, per la sola colpa d'essere di religione ebraica. Qui, già d'allora NON si parlò di eccesso di zelo, ma di una vendetta "AMOROSA" del prete ... spurcaciùn. Insomma non glie la voleva dare. La Santa Inquisizione, nella "felix" Panormus "lavorò" per circa tre secoli fino al 1782 e cioè fin dopo la cessazione della dominazione aragonese e spagnola nell'isola. Un lasso di tempo comunque sufficiente a far raggiungere alla città un record poco invidiabile di raffinate torture e di spettacolari esecuzioni. Due esecuzioni SUPER spettacolari si ricavano dagli archivi degli storici La Mantia e Garufi, con documentazioni relative al 1724 con due spettacolari condanne a morte, avente come protagonista principale l'agostiniano Ignazio Barbori detto frà Ramualdo. Il processo a suo carico si articola in contemporanea contro Filippa Cordovana, alias suor Geltrude, una benedettina imputata per le stesse "COLPE" del monaco.

    Nei loro confronti l'accusa paradossale era del "QUIETISMO", i giudici ecclesiastici condussero i due imputati nelle carceri allucinanti dei sotterranei di Palazzo Steri, dove PER ANNI subirono raffinate torture. Il Quietismo era una dottrina teologica sorta verso il sedicesimo sec. ad opera del teologo e sacerdote Miguel De Molinas, che predicava la meditazione mistica. Di fatto non vi era nulla di "ERETICO", semmai punibili con qualche ramanzina ecclesiastica, ma a Palermo la S. Inquisizione superò se stessa (o forse no ?...), fatto sta che tra una tortura e l'altra "invitò" gli imputati a dichiararsi "colpevoli". Dopo i loro continui rifiuti di dichiararsi colpevoli di alcunchè di grave contro la Chiesa, essi vennero condannati a morte, all'assurda sentenza i due sbottarono (giustamente) : "I tribunali dell'Inquisizione sono opera del demonio". La loro esecuzione fu uno spettacolo "BELLISSIMO" annotava il segaiolo monsignor Mongitore consulente del Santo Uffizio: "prima si era fatta solenne processione con più di 200 nobili, con funzionari del Regno e del Senato palermitano e con gli ordini religiosi al completo e con gran concorso di autorità, di preti e di folla... Dinnanzi alla Cattedrale erano stati eretti enormi palchi pullulanti di nobili e dame, ma il vicerè e i'arcivescovo si godettero lo spettacolo dalle finestre dell'arcivescovado..."

    Il clou dello spettacolo era costituito da pubbliche nerbate a 30 penitenti "pentiti" e quindi "salvatisi", mentre frà Romualdo e suor Geltrude, spalmati di pece, dovettero ascoltare la sentenza. Frattanto dietro ai palchi, ai nobili venivano serviti pranzi con diverse portate ed ogni sorta di rinfreschi. Al tramontar del sole vennero pure eseguiti "premiati" giochi pirotecnici. A sera avanzata i due infelici su un carro trainato da buoi, e tra ali di folla deliranti, vennero condotti verso il luogo del supplizio, nel Piano di Sant'Erasmo, vicino al mare. I patiboli con fori bloccanti testa e braccia, erano stati disposti sopra fornaci ricolme di fascine da accendere. Tra canti "sacri", toccò prima a suor geltrude: "prima le bruciarono i capelli per farle provar un picciol saggio degli ardori del fuoco (è sempre lo zelante e POETICO Monsignor Mongitore che parla), indi si diede fuoco alla sopravesta di PECE e alla legna di sotto..."

    Stessa sorte toccherà poi a fra Romualdo, dopo essere stato costretto ad assistere al supplizio della suora. Sintetizzo (altrimenti l'amico Zambu mi arroventerà i medi estesi... [SM=x5240712] ) con le parole dello storico di Matteo: "lo videro agitarsi disperatamente e mentre avvampava lo udirono urlare di dolore sin quando, faccia in giù, inceneritosi i sostegni, piombò nelle cataste ardenti..."
    Quel sant'uomo del Mongitore, pignolo memorialista oltre che consultore del S. Uffizio, ebbe a narrare e commentare che, alla fine, le ossa degli "indegni cadaveri" vennero disperse in mare e così - terminando questa rappresentazione per l'ammirabil trionfo della Santa Fede - Mentre molti lodavano il Santo Tribunale, la pompa della processione, il fasto dei cavalieri, degli Inquisitori, il loro rigore e rettitudine." Era il 6 aprile 1724. un'altra assurda giornata da mea culpa...
    [SM=x5258015]
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    ZarzacoDranae
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    00 27/07/2017 14:34

    Pure il povero micio dovette subire processi, torture e roghi dalla Santa Inquisizione. In effetti il gatto fu posto fin dal 3.000 a.C. dalla fantasia dell'uomo e della donna al centro di leggende, tradizioni, culti e riti mysterycy. Nell'antichità il gatto era tenuto in altissima considerazione, si pensi ad esempio all'enigmatica dea gatto egizia Bastet.In molte tombe egizie furono trovati gatti imbalsamati alla perfezione, come del resto moltitudini di topi al seguito, pure loro imbalsamati che avevano l'onore di seguirlo nell'aldilà e di servirlo come spuntino quando al gatto veniva un languorino...
    Nelle vicinanze di Bubasti fu trovata un'autentica necropoli, pare con oltre 300.000 gatti imbalsamati. Anche in Cina e in tutto l'oriente si venerava il gatto e la sua effige.

    Ma si sa, i tempi cambiano...le superstizioni e il fanatismo del Medioevo cambiarono i gatti in tavola (le carte)...il gatto passò dagli altari alla polvere o, peggio, al rogo. Il fatto è che (specialmente i gatti neri) furono identificati con Satana e per questo perseguitati. La Santissima (giusta e retta) Inquisizione nella sua efferata caccia alle streghe, divenne persecutoriamente isterica anche con queste povere bestiole. Il binomio strega-gatto era presto fatto e così milioni di queste innocenti bestiole andarono arrosto. Di conseguenza il loro numero si ridusse drasticamente dando via libera a colonie immense di topi i quali gratificarono così l'uomo con le spaventose epidemie che questi roditori erano usi infettarlo.
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    ZarzacoDranae
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    00 21/08/2017 17:18

    E NON finisce qui... [SM=g28000]

    Per stregoneria ed altri crimini venivano condannati pure gli animali, nonchè insetti. esecuzioni capitali con i "soliti" sistemi dell'epoca: impiccagione, squartamento, rogo, annegamento ecc. con il solito seguito, ovvero il disperdere le ceneri o di gettare i cadaveri ai cani. Quando una presunta strega (o mago) veniva imprigionata o condannata, anche gli animali che vivevano accanto a lei venivano incriminati per complicità e seguivano il medesimo triste destino della padrona. Era CHIARO che pure loro commerciavano con il CAVOLO...pardon con il diavolo.

    Fu così che una moltitudine di gatti neri, capre, corvi, cani, civette ecc. considerati in diretto contatto con il demonio financo una sua diretta incarnazione, subirono le più atroci sevizie prima di salire il patibolo. Rischio che correvano anche gli animali ammaestrati che si esibivano nei circhi, perchè il loro era un comportamento "troppo intelligente"... capacità che una bestia non poteva avere... quindi erano senz'altro espressioni demoniache. Nel suo "Siecle de Louis XIV" Voltaire denuncia una condanna ad un cavallo eseguita nel 1610, previo processo che si concluse con una condanna per stregoneria. Infatti un cavallo ben addestrato eseguiva con un'abilità straordinaria dei "numeri" in un circo.

    L'ignoranza era sovrana e andava a braccetto con la cattiveria. Anche nel 18° sec. le persone così dette colte, credevano che un gallo con l'aiuto del diavolo potesse deporre un uovo con il solo tuorlo (senza albume...) che sarebbe stato ricercatissimo per la composizione di svariati tipi di filtri magici. nel 1861 in Scozia fu celebrato l'ultimo processo ad un animale, la cui sentenza portava alla morte un GALLO che aveva assalito un bambino. Animali di ogni tipo e per più di un millennio salirono al patibolo. La procedura era identica a quello della donna-strega. L'animale veniva arrestato e messo in prigione, le stesse usate per i condannati comuni, subendo tutto l'iter istruttorio . Si aveva quindi il giudice che andava a visitare in cella l'imputato e "INTERROGAVA"... l'animale interpretando il suo silenzio come reticenza e vi sono anche documentazioni dalle quali sembra che la disgraziata bestia fosse di volta in volta sottoposta a tortura e che le sue urla, emesse per i tormenti che subiva, fossero interpretate come confessioni.
    [SM=x5258015]
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