Quando le donne avevano la coda, i pesci le gambe e gli uomini le pinne.....
Ovvero il mystero delle origini dell'uomo. Un mystero che invece di diradarsi si infittisce ulteriormente. Una soluzione che si allontana invece di avvicinarsi, le domande degli studiosi che NON vanno per la tangente si chiedono sono le stesse: da chi discendiamo? Siamo il frutto unico e irripetibile di un atto di Dio (come dice la Bibbia) o discendiamo per una lenta e progressiva "umanizzazione" da specie animali inferiori, le scimmie, come dice Darwin? I "pro" e "contro" delle varie teorie, compreso quella di Darwin, sono incomplete, poco esaustive e lasciano più enigmi di quanti ne risolva. Fra i tanti preferisco le ipotesi del Prof. Michel Odent, Forse sempliciotte, ma gradevoli, in soldoni afferma che noi NON siamo "figli" delle scimmie(ah! Meno male...) bensì dei delfini... D'altronde la teoria del premio Nobel Francis Crick sul famoso "brodino primordiale", cioè acqua, idrogeno e ammoniaca è (quasi) un dato acquisito, da qui le successive origini "acquatiche".
I popoli precolombiani, d'altronde, sapevano bene che la vita ha avuto origine nell'acqua, è chiaramente citato nel "Popol Vuh", la Bibbia Maya. Anche nel Medio-Oriente antico vivevano antichissime tradizioni metamorfiche relative a strani uomini - pesce, gli OANNES, esseri anfibi, i quali pare abbiano insegnato ad una umanità primigenia i principi della conoscenza, emersi, pare, dal Mar Rosso e nei quali alcuni identificano creature evolutissime provenienti da ALTRI MONDI. Essendo anfibi, di giorno vivevano sulla terra ferma senza nutrirsi e di notte si immergevano nel mare. Di questi esseri antropoformi, parlano fior di storici come Apollodoro, Beroso, Alessandro Polistere, Eusebio, descrivendoli come saggi e sapienti che parlavano un linguaggio affine a quello umano. Di esseri simili agli Oannes (o forse gli stessi?) trattano anche le più antiche mitologie sumeriche con riferimento al dio Enki, mezzo uomo e mezzo pesce. I Caldei invece chiamavano Nabo una "divinità" con le stesse caratteristiche .
Un altro essere superiore, metà uomo, metà pesce vissuto in un lontanissimo passato, lo troviamo adorato all'altro capo del mondo, nelle isole Cook, col nome di Vandea. Siamo di fronte ad esseri simili, se non identici, in tutti i casi descritti? (includo i "Kappas" palmati giapponesi). Questo potrebbe confermare l'esistenza di razze anfibie PREUMANE, di cui sarebbe rimasto il ricordo in antichissimi miti, se non addirittura alle origini acquatiche delle prime razze. Una percentuale di verità nei miti andrebbe considerata. Concludendo (si fa per dire), se non siamo discendenti dalle scimmie, nè dagli ORSI come asseriva il biologo - paleontologo Luigi Amendola e, considerando l'acqua come base di vita, avremmo l'Homo Acquaticus come ANELLO MANCANTE della nostra evoluzione. D'altronde il bipedismo si sarebbe sviluppato nella fase acquatica, in acqua si sa che è più facile stare in piedi. Le affinità con i delfini sono molteplici:
1) Donne e delfini possono avere rapporti sessuali anche quando non sono feconde.
2) Umani e delfini si accoppiano in posizione frontale.
3) Il parto nell'acqua è più facile di quello tradizionale.
4) Donne e delfine sono i soli mammiferi che non mangiano la placenta dopo il parto.
5) Entrambe durante i rapporti secernano endorfine, le droghe naturali, mentre la scimmie no.
6) la specie umana ama immergersi nell'acqua, la scimmia, salvo eccezioni, NO!
7) I mammiferi umani e marini mangiano carne, le scimmie molto meno.
8) I delfini rimangono immersi per 5/7 min. poco più dell'uomo.
Erano forse gli Oannes delle antichissime tradizioni una specie di progenitori dei delfini?
va aggiunto che i delfini "parlano" per immagini acustiche, sono in grado di comprendere le nostre parole e di rispondere copiando i suoni emessi dall'uomo. Il problema semmai consiste nel loro modo d'esprimersi che avviene a velocità elevatissima per cui, per poter essere percepito dal nostro orecchio come tale, deve essere ascoltato al registratore a velocità inferiore. Un vero e propio idioma, ma tanto complesso, che non siamo ancora riusciti a capirci ben poco.
Si tenta di stabilire contatti con gli extra, ma forse sarebbe più proficuo e meno dispendioso provarci con i delfini. la loro amicizia per noi è ormai mytyca. Basta ricordare la leggenda greca di Arione, il "Ragazzo sul delfino".