00 10/11/2015 17:34
Come sappiamo, sulle piramidi è stato scritto tutto e il contrario di tutto; dagli alieni costruttori, alle portentose macchine che sarebbero servite per trasportare e sollevare i blocchi, alla numerologia ad esse legata e che dimostrerebbe legami strettissimi, e scusate se è poco, con l'Universo.
In realtà, i calcoli numerologici furono messi a punto da Charles Piazzi Smith (1819-1900), un astronomo con la passione dell'egittologia.
Con i suoi calcoli non solo Piazzi Smith tendeva a dimostrare che esistessero rapporti tra le misure delle piramidi e l'universo creato, ma che addirittura dalle piramidi, e dai numeri ad esse associati, si potessero ricavare date relative ad avvenimenti famosi come, ad esempio, la data dell'attraversamento del Mar Rosso da parte degli ebrei in fuga (e poco importa se l'episodio sarebbe avvenuto, comunque, svariati secoli, o millenni, dopo la loro costruzione) .

...La lunghezza di un lato della base, misurata in cubiti, darebbe il numero di giorni nell'anno solare; l'altezza moltiplicata per dieci milioni darebbe esattamente la distanza tra la Terra e il Sole ed altre amenità simili...

Proprio per la scarsa scientificità delle sue osservazioni, già ai suoi tempi, Piazzi Smith venne soprannominato il "piramidiota".

Girovagando tra i libri, mi sono imbattuto in un brano del "Pendolo di Foucault" di Umberto Eco che è davvero illuminante su quel che la numerologia può essere nelle mani di qualcuno:

"...il Piazzi Smyth non era uomo da ispirare fiducia, bastava vedere come si annodava la cravatta. Tuttavia tra tante sciocchezze ci sono anche inoppugnabili verità. Signori, vogliono seguirmi alla finestra?"
...
""Signori," disse, "invito loro ad andare a misurare quel chiosco. Vedranno che la lunghezza del ripiano è di 149 centimetri, vale a dire un centomiliardesimo della distanza Terra-Sole. L'altezza posteriore divisa per la larghezza della finestra fa 176/56 = 3,14. L'altezza anteriore è di 19 decimetri e cioè pari al numero di anni del ciclo lunare greco. La somma delle altezze dei due spigoli anteriori e dei due spigoli posteriori fa 190·2 + 176·2 = 732, che è la data della vittoria di Poitiers. Lo spessore del ripiano è di 3,10 centimetri e la larghezza della cornice della finestra di 8,8 centimetri. Sostituendo ai numeri interi la corrispondente lettera alfabetica avremo C10H8, che è la formula della naftalina."
"Fantastico," dissi, "ha provato?"
"No," disse Agliè. "Lo ha fatto su un altro chiosco un certo Jean-Pierre Adam...
...
"Con i numeri si può fare quello che si vuole. Se ho il numero sacro 9 e voglio ottenere 1314, data del rogo di Jacques de Molay – data cara a chi come me si professa devoto alla tradizione cavalleresca templare – come faccio? Lo moltiplico per 146, data fatidica della distruzione di Cartagine. Come sono arrivato al risultato? Ho diviso 1314 per due, per tre, eccetera, sino a che non ho trovato una data soddisfacente. Avrei anche potuto dividere 1314 per 6,28, il doppio di 3,14, e avrei avuto 209. Ebbene, è l'anno dell'ascesa al trono di Attalo I re di Pergamo.
"


[per inciso, J. De Molay fu l'ultimo Gran Maestro dei Templari, bruciato sul rogo a Parigi, da Filippo il Bello, nel 1314]

Ma come mio solito, non accetto nulla "a scatola chiusa" e perciò mi sono messo in caccia di Jean-Pierre Adam scoprendo che si tratta di un egittologo nato a Parigi nel 1937 che ha al suo attivo svariati studi e scavi archeologici.
Non ho trovato i calcoli citati da Eco anche se, indirettamente, posso dire che quel che Eco cita deve essere la verità poiché, nel marzo del 2008, inaugurando il "Festival della matematica", alla presenza del Presidente della Repubblica e di Piergiorgio Odifreddi, il famoso matematico italiano, ha parlato degli «Usi perversi della matematica» ed ha citato, tra gli altri, proprio l'Adam.
Se non fosse stata la verità si sarebbe Eco esposto tanto?

[Modificato da Hotepibre 10/11/2015 23:07]