Capitolo Quattordicesimo

Intanto che sistemo il capitolo precedente, pubblico questo.

La fiamma della torcia tremolò.
«Nessuno l’ha vista uscire» disse sorella Aislin. «Ho setacciato il Palazzo, ma non ho trovato il suo corpo».
“Le avevamo tolto il Potere, non si è potuta difendere” pensò Luana. Il vuoto che provava era opprimente.
«Cosa le avrà fatto Ita?» mormorò Brigitte. Il suo sguardo era fisso sul pavimento e le mani erano chiuse a pugno. «Sorelle, quella donna deve pagare per i crimini commessi!».
«Non è ancora il momento» disse Elina.
Brigitte si alzò in piedi. «E quando pensi che lo sarà?» gridò. Elina la guardò sprezzante, le braccia conserte.
«Pace, sorelle» intervenne Luana. «Dobbiamo rimanere unite in questo momento difficile».
Brigitte si sedette sulla panca, il volto bianco come il vestito che indossava. Elina distolse lo sguardo.
«Pensiamo ad altro» suggerì Shimley. «Perché il Principe è uscito dalla città?».
«Starà organizzando qualcosa per riavere il Trono, senza dubbio» disse sorella Kem. «Chiederà aiuto ai sovrani degli altri Regni?». Si alzò e prese a camminare per la cella. «Suo padre era in buoni rapporti con i Nani… Ma ora loro sono in lotta con i Troll, non possono aiutarlo. Si rivolgerà ai Tritoni? Non possono stare per lungo tempo lontani dall’acqua e comunque, disprezzano chiunque abiti sulla terraferma». Sul suo volto comparve una smorfia. «Rimangono i Bianchi*. Che la Dea Madre ci protegga se il Principe non saprà contrattare!».
«Eileen è di primo grado, non ha le conoscenze per aiutarlo» disse Caitlin.
«Sorelle» esclamò Luana. «Shannon el Murue sta ritornando dal Bosco Dorato! Mandiamole un messaggio, se troverà il Principe lo potrà aiutare; inoltre, avrà sotto controllo Eileen».
Le Sacerdotesse dell’Ombra annuirono.
«È una soluzione» disse Elina.