Chandler.87, 02/12/2011 17.44:
Grazie al dott. Levita per essersi chiaramente ASTENUTO dal fornirmi informazioni (utili non solo a me ma a tanti altri colleghi con le medesime perplessità) in merito alla suddetta domanda.
Egregio
se avesse letto la prefazione alla quarta edizione del mio manuale, avrebbe rinvenuto la risposta :-)
La copio di seguito per comodità.
Cordialmente
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Viaggiando lungo le varie Università italiane, la domanda che gli studenti ed i giovani
laureati in giurisprudenza mi rivolgono con sempre maggiore frequenza concerne
l’effettiva utilità delle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali: di fronte ad
una scelta impegnativa per il loro futuro professionale e di vita, gli aspiranti si guardano
giustamente intorno – soprattutto in vista della strada impervia che conduce alla
magistratura – onde frequentare una Scuola effettivamente formativa, ricca di opportunità
concrete di tirocinio e funzionale ad un graduale ingresso nel sistema giudiziario.
Ebbene, confesso di non riuscire agevolmente a fornire risposta al quesito, sebbene
abbia frequentato la SSPL prima da studente, poi da tutor ed infine oggi da docente, ed
abbia quindi modo di conoscere l’universo delle Scuole sotto plurimi angoli visuali e nel
fluire degli ultimi nove anni accademici.
Del resto, una risposta valevole per tutte le 39 Scuole italiane rischia di risultare parziale
e inappagante, giacché ciascuna Scuola vive di una propria autonomia, legata alle
specificità della componente accademica, ai rapporti con la classe forense e gli uffici
giudiziari, alle concrete scelte organizzative del singolo Consiglio Direttivo. Può però
dirsi che al momento attuale si alternano grosso modo due indirizzi formativi, e non è
raro che anche una stessa Scuola riveda il proprio modus operandi da un anno all’altro,
in una pendolare oscillazione che non favorisce il sedimentarsi di un brand (perché è di
questo che purtroppo deve discorrersi, nell’attuale logica competitiva imperante nella
formazione universitaria).
Alcune SSPL, ad esempio, intendono accreditarsi come una seria alternativa al
mondo dei corsi privati di preparazione al concorso in magistratura ed all’esame di abilitazione
forense, privilegiando l’affidamento degli incarichi di insegnamento a pochi
e qualificati docenti che, nel seguire gli specializzandi con continuità nel corso dell’anno,
favoriscono un processo di approfondimento poco parcellizzato e sufficientemente
esaustivo.
Altre Scuole invece ritengono di dover favorire l’emersione della pluralità di voci
dottrinali e giurisprudenziali sugli argomenti oggetto di studio, garantendo una presenza
numericamente cospicua dei vari docenti della più diversa estrazione, finalizzata
all’affinamento della maturità di pensiero e dello spirito critico degli specializzandi.
Pur nelle cennate disomogeneità, la tensione al miglioramento auspicato da più parti
finisce per accomunare gli obiettivi dell’immediato futuro del sistema postuniversitario,
da perseguire giocoforza mediante un riassetto normativo teso al rilancio delle SSPL
(sul punto giace in Parlamento una proposta di riforma, purtroppo non ancora calendarizzata,
che riportiamo nell’Appendice normativa del testo). Perché è indubitabile che
nel breve periodo, in assenza di celeri e complessivi interventi di riforma, il sistema
delle Scuole per le Professioni Legali rischia seriamente di implodere, con la certificazione
del fallimento dell’ambizioso obiettivo della formazione comune ed il quasi generalizzato
perpetuarsi di una sterile appendice universitaria, sempre più ricondotta – con
felice metafora – ad un “costoso parcheggio”.
Nel frattempo tuttavia, prescindendo dalla frequenza delle Scuole che sia funzionale
al concorso notarile (statisticamente irrilevante) ovvero all’ingresso nell’avvocatura, la
riforma dell’Ordinamento Giudiziario ha reso obbligato per l’accesso alla magistratura
ordinaria – seppur non esclusivo – il passaggio attraverso le forche caudine delle SSPL,
il che impone al candidato una preparazione a tutto tondo nelle materie oggetto della
prova di concorso, impreziosita dalla doverosa confidenzialità con i quiz a risposta multipla,
strumento tanto oggettivo quanto infido e da governare con somma cautela.
La quarta edizione di questo Manuale, che si struttura sulla falsariga delle già collaudate
pubblicazioni del triennio precedente, intende pertanto colmare questo gap consegnando
al lettore uno strumento efficiente di approccio alla prova concorsuale, aggiornato
al D.L. n. 78/2010 ed ai più recenti arresti giurisprudenziali del 2010.
Con i più calorosi auguri di un prossimo biennio ricco di cultura e soddisfazioni.
Luigi Levita
http://www.sspl.it
Il sito per gli iscritti alle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali