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Yonaguni

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    giano76
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    00 26/09/2011 08:57
    Qui si fa invece riferimento ad un periodo di 2000-3000 anni fa (rif. New Scientist, non raggiungibile se senza abbonamento...tocca fidarsi!)
    Conoscendo il Giappone, non mi sorprenderebbe che qualche bel terremoto abbia fatto sprofondare il tutto sott'acqua...un evento catastrofico farebbe decadere la semplice lettura delle curve di livello dei sedimenti.
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    deinfinito
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    00 27/09/2011 20:52
    Da www.qnm.it/attualita/yonaguni-la-piramide-sommersa-foto-post-22...

    [...] Lo studio dell’area si deve soprattutto allo scienziato Masaaki Kimura, dell’Universita di Ryūkyūs, convinto sostenitore dell’ipotesi “continentale”.

    Secondo Kimura deve trattarsi per forza di una civiltà ad uno stato davvero avanzato, visto che una struttura del genere prevede conoscenza approfondita dei principi di ingegneria e architettura. Ad infittire il mistero, ci sono poi le numerose incisioni ritrovate nel sito, che fanno pensare ad una scrittura basata su pittogrammi.

    Negli ultimi studi, datati 2007, Kimura lascia trapelare alcuni cambiamenti nella datazione possibile, pensando ad un’epoca tra i 5.000 e i 2.000 anni fa, dall’età delle stalattiti nelle acque giacenti nelle grotte sottomarine. Inoltre, afferma di aver trovato almeno 15 strutture fuori da Yonaguni e Okinawa incluso un castello, collegamenti di strade e acquedotti.

    Un’intera città, insomma, che si unirebbe al puzzle già complesso costituito dalle strutture simili trovate in Egitto e in America Centrale. Per non parlare della pietra megalitica simile alle sculture dell’Isola di Pasqua, ritrovata nella stessa area della piramide, incredibilmente vicino al tropico del cancro, il che presupporrebbe un’estrema conoscenza astronomica. Che guarda caso egiziani e popoli centro americani possedevano.

    Che ci sia stato un ponte tra i vari continenti, poi sparito per qualche motivo? Possibile che si stia parlando addirittura di un’unica grande civiltà? [...]
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    giano76
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    00 28/09/2011 14:25
    Riposto qui un'immagine incredibile (c'era anche una pagina addietro):


    da elliotkennel.blogspot.com/2011/05/atlantis-of-japan-yonig...
    Temo però che si tratti di una photoshoppata...

    Qui sotto splendide riprese, chiarissime; sembra definitivamente una struttura di fattura umana, con una storia tutta da scrivere


    [Modificato da giano76 28/09/2011 14:26]
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    deinfinito
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    00 28/09/2011 19:57
    Non credo siano opera di photoshop
    guarda qui www.bibliotecapleyades.net/arqueologia/esp_ruinas_yonagu...
    ci sono pure i pittogrammi ritrovati.
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    mondstrahl
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    00 20/07/2012 11:54
    Re:
    Perdonatemi se uppo una discussione così stantìa, ma a settembre non passavo da queste parti... [SM=g27828]

    giano76, 26/09/2011 08.57:

    Qui si fa invece riferimento ad un periodo di 2000-3000 anni fa (rif. New Scientist, non raggiungibile se senza abbonamento...tocca fidarsi!)
    Conoscendo il Giappone, non mi sorprenderebbe che qualche bel terremoto abbia fatto sprofondare il tutto sott'acqua...un evento catastrofico farebbe decadere la semplice lettura delle curve di livello dei sedimenti.


    In realtà non ci sono prove di un terremoto del genere, che non avrebbe fatto sprofondare solo quella zona, ma anche altre intorno.
    La datazione 8000-10000 anni fa deriva proprio dall'accurato studio da parte dei geologi di TUTTA la zona anche limitrofa, che non è mai stata all'asciutto dopo 8000 anni fa.
    Non è il primo caso in cui i geologi hanno fatto risalire una struttura ad un periodo mooooolto precedente a quanto unanimemente deciso dagli archeologi. Per fare un paio di esempi, la Sfinge presenta chiari segni di erosione da precipitazioni temporalesche, assenti nel Sahara da almeno 8000 anni, che quindi anticiperebbe la sua datazione ad almeno 10000 anni fa. Una piramide in Messico è parzialmente sepolta al di sotto di uno strato di sedimenti datato almeno 7000 anni fa. La città di Tiahuanaco era una città portuale sul lago Titicaca, che ora dista 28 km da essa e che non poteva raggiungerla prima di 15000 anni fa.
    Il problema è che gli archeologi basano le loro datazioni su un preconfezionato sistema di convinzioni definite durante il XIX secolo e mai cambiate per comodità. In ogni caso, nessuno di loro ha una preparazione tecnico-scientifica in grado di valutare teconogicamente quel che stanno studiando (difficoltà e tempi tecnici di costruzione, sedimenti del luogo, tettonica etc.). La geologia e gli esami col Carbonio 14 sono recentissimi (il C14 risale alla fine del XX secolo), quindi sono arrivati quando ormai le convinzioni erano già consolidate da tempo.
    Giusto per fare un esempio, sulla base delle datazioni ufficiali gli Egizi avrebbero costruito tutte e 3 le Grandi Piramidi in circa un secolo: dal 2570 a.C. al 2400. Non voglio confrontare i tempi di costruizione della Salerno-Reggio Calabria, ma da ingegnere la vedo poco credibile.
    In ogni caso, possiamo immaginare quanto sia dura convincere migliaia di studiosi a riscrivere TUTTI i libri di storia al momento presenti sulla Terra!


    Platone84, 23/09/2011 11.18:


    @Cassi: non avrebbero potuto (ma a quanto pare se le datazioni sono giuste in qualche modo hanno fatto) a mio avviso per almeno tre motivi
    1) è effettivamente difficile pensare che 10000 anni fa potessero avere le conoscenze per costruire un'opera simile, quando le ricostruzioni storiche più moderne conferiscono agli uomini di quel tempo capacità e conoscenze davvero limitate: lavorazione di ossi, di coltelli, tessuti rudimentali, uscita relativamente recente dalle "caverne"... insomma, siamo ancora nel Paleolitico!
    2) avessero anche avuto le capacità tecniche per costruire una struttura simile, rimane una questione importante: a che diavolo poteva servirgli!?? E' chiaro che l'esigenza di simili strutture sono associate a civiltà con un'organizzazione sociale complessa, con lo sviluppo di esigenze molto lontane da quelle del sostentamento e della sopravvivenza, ecc
    3) e infine, ammesso pure questo fatto, se una civiltà così evoluta fosse realmente passata da quelle parti, non avrebbe dovuto lasciare molti più segni? non si dovrebbero trovare in tutta l'area utensili molto sofisticati, aggetti preziosi, tessuti complessi, ecc ecc ecc? Ne abbiamo tanti risalenti a ominidi di milioni di anni fa, e nessuno di una civiltà evolutissima del ("appena") 8000 a.C.?


    Punto 1: a me riesce moooolto più difficile pensare che l'Uomo abbia completato l'evoluzione da Ominide a Homo Sapiens circa 200000 anni fa e che sia rimasto un paleolitico coperto di pelli fino a "solo" 4-5000 anni fa, per poi passare in 5000 anni da pseudo-scimmia a pilota dello Shuttle! Statisticamente parlando, in 200000 anni potrebbero esserci 4 civiltà progredite di 5000 anni ciascuna!
    Punto 3: secondo qualche archeologo "fuori dal coro" (tra cui proprio i già citati West e Scotch), la civiltà così evoluta si sarebbe sviluppata in una zona limitata poi distrutta da una catastrofe. In fondo, è quel che è successo anche a noi: Europa e parte dell'Asia hanno presentato una marcata evoluzione tecnologica, mentre la quasi totalità dell'Africa (con l'eccezione dell'area araba), l'America e l'Australia erano rimaste agli albori della tecnologia. Se una grossa catastrofe avesse fatto sparire l'Europa, non credo che ci sarebbero stati molti reperti disponibili dopo 10000 anni.
    Partendo dall'ipotesi della catastrofe distruttiva della civiltà evoluta, solo pochi superstiti si sarebbero salvati, sparpagliandosi nel resto del mondo e portando con sè le loro conoscenze tecnologiche. Questo spiegherebbe perchè civiltà evolute come quella egiziana hanno iniziato dal nulla a costruire piramidi in un periodo in cui non conoscevano manco l'uso della ruota.
    Spiegherebbe perchè TUTTE le civiltà "ufficiali" (egiziana, cambogiana, peruviana, maya, celtica) hanno leggende simili sulla loro storia: un Uomo-Dio civilizzatore accompagnato da pochi eletti che li avrebbe portati fuori dalla preistoria insegnando loro le sue conoscenze.
    E spiegherebbe perchè non ci sono arrivati reperti antichissimi in massa: probabilmente la civiltà in questione è ancora sepolta da qualche parte (azzardo qualche ipotesi: in fondo all'oceano, o sotto i 2 km di ghiaccio dell'Antartide).
    Inoltre, ci sono parecchi casi in cui i reperti "scomodi" sono stati fatti sparire dagli archeologi che li hanno trovati, reperti ufficialmente archiviati e registrati da musei, poi svaniti nel nulla con la scusa ufficiale che "si erano sbagliati ad archiviare e in realtà non si erano trovati gli oggetti dichiarati precedentemente".
    Punto 2: ammessa l'esistenza ipotetica di un Uomo-Dio civilizzatore sopravvissuto ad una catastrofe, la mera sopravvivenza sarebbe stata garantita da un'improvvisa evoluzione tecnologica, quindi avrebbero potuto anche pensare ad un'opera grandiosa per commemorare il ricordo di una passata civiltà.
    Ovviamente sono solo ipotesi... ma sono sicura che avremmo molte meno domande e qualche risposta in più se gli archeologi fossero più interessati a scoprire la verità e meno a diventare famosi.
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