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Buon compleanno Rosario!

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    Francesca Coppola
    Post: 1.652
    00 06/09/2011 11:07

    Spero passerai di qui per prenderti questi auguri:






    [SM=g10009] [SM=g11405]




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    Versolibero
    Post: 793
    00 06/09/2011 16:45


    AUGURI-BIS!!!


    Caro Rosario,
    non saprei cos'altro regalarti se non poesie! Per il tuo compleanno ti auguro tutto ciò che vorresti ti augurassimo,
    sperando che il tuo desiderio si avveri! Per onorarti come Poeta e come Persona apprezzata con affetto, ti dedico
    tre poesie di Aguirre Francisca, che, anche se di certo conoscerai, vale sempre la pena rileggere!



    L'ultimo dei Mohicani

    ____________________________________a mia madre

    Non ebbi nulla e, tuttavia, in qualche modo,
    capisco che ebbi tutto.
    Non avevamo nulla, nulla
    salvo la paura, il dolore,
    lo stupore che produce la morte.

    Quando uccisero mio padre
    restammo in quella zona di vuoto
    che va dalla vita alla morte,
    in quell’ultima bolla che lanciano gli annegati,
    come se tutta l’aria del mondo si fosse esaurita di colpo.
    Restammo lì,
    come pesci in una vasca senza acqua,
    come gli attoniti visitatori di un pianeta vuoto.

    Non avevamo nulla,
    anche se è altrettanto certo che nulla volevamo.
    Ricordo bene che a mia sorella Susy e a me
    diedero la notizia nella stanza da bagno
    di quel collegio per figlie di prigionieri politici.
    C’era uno specchio enorme
    e io vidi la parola morte crescere in quello specchio
    fino ad uscirne
    e trasferirsi negli occhi di mia sorella
    come un vapore letale e pestilente.
    Nulla è riuscito a farmi dimenticare quegli occhi,
    tranne qualche ora di amore
    in cui Felix ed io eravamo due orfani,
    e il volto prodigioso di mia figlia.
    E nulla di più avemmo
    per molto tempo.
    Ma mamma ebbe meno di tutti.
    Mamma restò come uno specchio senza mercurio.
    Perse tutto
    tranne un filo sottile che la legava a noi,
    e attraverso quel ponte inconcepibile
    – come tre formichine –
    andavamo e tornavamo dalla sua statua di vetro
    rendendole il mercurio.
    Tornò a noi dal paese del gelo
    e tornò tanto assolutamente
    che grazie a lei, noi, che nulla avevamo
    avemmo tutto.
    Mamma fu la nostra Enciclopedia,
    fu il nostro Guerriero Mascherato,
    il Paese delle Fate,
    l’abbondanza nella miseria,
    il nostro miglior amico,
    lo scudo contro i mori,
    l’amante delle belle arti,
    colei che fece sì che papà non morisse,
    che lo resuscitava in ogni suo quadro.
    Fu mamma a dirci che mio padre ammirava i greci,
    che adorava i libri,
    che non poteva vivere senza la musica
    e che fu amico di Unamuno.

    Certo che non avemmo nulla,
    che molte volte ci mancava tutto.
    Ma anche se qualche giorno non mangiammo,
    avevamo una radio per ascoltare Beethoven,
    e il giorno della Befana del millenovecentoquarantaquattro
    mamma e gli zii andarono al mercato delle pulci:
    ci comprarono tre libri:
    La collina incantata, Nomadi del Nord
    e L’ultimo dei Mohicani.
    Dio sa quante volte avrò letto quei libri.
    Mamma ci portò L’ultimo dei Mohicani
    e tenendo per mano quell’indio solitario
    entrammo nel mondo del meraviglioso
    e avemmo tutto per sempre.

    E nessuno ce lo potrà togliere.




    Nero incendio


    La notte è con me.
    Dopo un giorno dal cielo torbido e ragnato
    ho guardato d’un tratto alla finestra
    e ho visto il nero incendio.
    Come è irreale e sorprendente a volte ciò che conosciamo.
    In quale modo strano
    di colpo siamo vivi.
    In quale modo subdolo e pacato
    di colpo siamo morti.
    Qualcuno che in quest’ombra mi denunci,
    qualcuno che in questa notte mi difenda,
    qualcuno che mi faccia da garante,
    qualcuno che mi pieghi alla sua impotenza,
    qualcuno, un volto, ma subito.



    La visita


    Senza sapere come, senza ragione e causa,
    all’improvviso giungi un giorno alla mia porta.
    Io non ho da offrirti quasi niente,
    tutto è assorto nel suo proprio destino,
    avvolto in un ordine dolce e fragile.
    E giungi tu e la tua corte di prodigi,
    i tuoi oceani canterini ed odorosi,
    il tuo girotondo di lucciole e di stelle,
    le cascate, le brezze, i tuoi giardini…
    Che fai qui?, che cerchi?, che pretendi?
    La luce è così incerta e persuasiva
    che non so se è già l’alba o muore il giorno,
    non so se ciò è l’inizio o se è la fine.
    Solo so che tu avanzi, frettolosa,
    cammini in mezzo a mari e a deserti,
    rimuovi i ricordi e le disgrazie,
    semini nelle ferite azzurra musica,
    intense melodie che sussurrano,
    che si nascondono a un tratto dentro gli angoli
    e bisbigliano e raccontano storie,
    e tutto all’improvviso prende vita:
    una vita totale e lussuriosa,
    con le sue quattro stagioni, le sue maree…

    Dalla lontana soglia della malinconia
    ascolta il mio cuore la tua musica e il tuo canto:
    Io non ho da offrirti quasi niente,
    ma sii la benvenuta, turbatrice.
    Ti offro le mie macerie solamente:
    uccelli dell’infanzia e navi quiete,
    chiocciole nelle quali suona il pianto
    come se fosse un mare.
    Fotografie, calendari, lettere…
    Avanzi di un misero naufragio,
    bottino di granchi e di gabbiani,
    resti di ciò che un giorno fu leggenda.

    Ti servono i miei risparmi opachi?
    Che puoi fare tu col mio patrimonio di rovine?
    Vorrai mettere in musica il destino?
    Non ti stupire adesso, temeraria,
    non nasconderti dietro le tue ottave,
    i tuoi brillanti endecasillabi e le tue rime,
    non scappare avvolta in un romance.
    Su, non fingere: non volevi riconoscere il territorio?
    Non sei venuta a sapere il terreno che calpesti?
    Eccolo: è tutto.

    Non è come speravi, vero, mia cara?
    Vivere comporta questi rischi.
    Andiamo, andiamo, amica,
    bisogna aver rispetto per le visite,
    non posso permettere che te ne vada con le mani vuote,
    siediti, siediti, per favore,
    è casa tua. Gradisci un caffè?
    Preferisci un po’ d’acqua? Calma, compagna,
    parleremo piano,
    metto un disco di Schubert, vado a chiudere la porta.



    AUGURISSIMI!!







    Rosanna
    [Modificato da Versolibero 06/09/2011 16:49]


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    Maredinotte
    Post: 1.681
    00 06/09/2011 17:53
    Bellissime le poesie che ti ha dedicato Rosanna, così mi accodo con gli auguri, sperando per te tutto il meglio e per noi il tuo rientro al forum.

    un abbraccio forte,
    roberta [SM=g10009]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com



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    Nihil.
    Post: 711
    00 06/09/2011 20:46
    Tanti auguri anche da parte mia compare!



    "Il poeta è puro acciaio, duro come una selce" Novalis

    No Copyright: copia, remixa, diffondi.






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    Diotima...
    Post: 275
    00 08/09/2011 14:48
    Anche se in ritardo, auguri Rosario! [SM=g10009]


    "...la poesia è più filosofica e più elevata della storia: la poesia esprime piuttosto l'universale, la storia il particolare..." (Aristotele)
    "Per fare un prato occorrono un trifoglio ed un’ ape, Un trifoglio ed un’ape E la fantasia.La fantasia da sola è sufficiente se l'ape è assente."-Emily Dickinson-
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    Clodiaf0904
    Post: 686
    00 08/09/2011 17:41
    Ciao Rosario, tanti tanti auguri anche da parte mia.


    [SM=g10009]



    http://fiorelladerrico.wordpress.com
    http://fiorelladerrico.blogspot.com

    "Se tu la mia tomba vorrai sfiorare con le delicate mani poni una pietra di ferro e di peso sulla bianca lastra che mi copre, e tu scriverai il verso che chiude l'intenso paragone."
    Amelia rosselli