monica.75, 02/08/2011 17.00:
Ciao,
vorrei chiedervi, per quanto riguarda il virus del vaiolo alcune informazioni: tempo fa leggevo che - è un virus dal genoma molto complesso e pertanto in grado di "mutare" e di adattarsi facilmente.
La vaccinazione nel canarino viene considerata soddisfacente anche se non costante; inoltre (il virus) sopravvive mesi e più negli allevamenti- quindi mi chiedevo: vaccinare i novelli sarà realmente preventivo sui pulli dell'annata successiva? se il vettore è principalmente l'acaro (a basse temperature rallenta il ciclo vitale, va in letargo se molto basse, ma al momento delle cove) nei nidi non potrebbe tornare "attivo" e con lui il virus del vaiolo?
Vi chiedo queste cose proprio per capire, non so se quello che ho riportato è attendibile, pertanto mi rivolgo a voi per avere maggiori chiarimenti e accrescere in modo positivo le mie conoscenze.
Un'ultima cosa - sempre se corretta - il vaccino iniettato è vivo, quindi avrà sicuramente un grosso peso il dosaggio, come regolarsi? a chi rivolgersi eventualmente (io di sicuro non sono capace
)
Vi ringrazio in anticipo e perdonatemi già da ora se ho scritto delle stupidaggini, ma ci tengo a togliermi dubbi e ad approfondire l'argomento!
ciao
Monica
Ciao Monica, fai bene a chiedere, non hai fatto domande stupide per il semplice fatto che le domande più stupide sono quelle non fatte!
Tornando a noi, il virus del vaiolo aviare (Avipoxvirus) è molto grande e fortunatamente è specie-specifico, cioè ogni animale ha il suo e, per questo, un animale ammalato può essere pericoloso solo per un altro animale della sua stessa specie e per nessun altro. Il vaccino del canarino è vivo-attenuato e conferisce un'ottima protezione dalla malattia, è chiaro che come per tutti i vaccini anche per questo ci sono le solite variabili: deve essere conservato bene (rispetto della catena del freddo), gli animali da vaccinare devono essere in buona salute e con sistema immunitario pienamente efficiente, non devono essere stressati
(per questo non si fa durante la riproduzione e la muta), ecc. Il virus è molto resistente in ambiente esterno, ad es. nelle concrezioni grossolane delle gabbie, ma facile da eliminare con le disinfezioni classiche. Un momento pericoloso per il contagio sono le mostre perchè se la gabbia è sporca e in quello sporco c'è un virus lasciato lì dalla mostra dell'anno precedente, potrebbe essere infettante anche l'anno dopo; per questo dico di vaccinare prima delle mostre, ma dopo la muta. La vaccinazione di settembre copre i pulli dell'anno successivo probabilmente solo per alcuni giorni, ovvero per la durata della cosiddetta immunità passiva, quella conferita dalla madre nell'uovo, per cui i novelli rimangono scopertti durante l'estate, purtroppo non ci si può fare niente, si deve solo stare attenti a non fare arrivare il virus, quindi non portare uccelli nuovi, non fare entrare uccelli selvatici, combattere gli acari, massima igiene delle attrezzature e così via, le solite cose. Per quanto riguarda il "vettore acaro", va ricercato almeno settimanalmente nelle sue tane abituali (soprattuto posatoi) e, se c'è, eliminato immediatamente. Se non c'è è inutile trattare contro gli acari a scopo preventivo, è sufficiente stare attenti a non farlo arrivare (uccelli nuovi, selvatici, attrezzature contaminate, ecc).
Per quanto riguarda il dosaggio, è impossibile sbagliare perchè nella confezione c'è un ago speciale a doppia punta con cui è possibile prelevare solo la quantità necessaria, nè più nè meno. Spero a breve di inserire nel mio sito un video che mostra la pratica della vaccinazione.
Spero di esserti stato utile.
Ciao
Gianluca
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Dr. Gianluca Todisco
Medico Veterinario, PhD
Consulente Sanitario in Canaricoltura e Ornitologia
Specialista in Fisiopatologia della Riproduzione degli Animali Dmestici
Dottore di Ricerca in Biotecnologie della Riproduzione
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