Testimoni di Geova Online Forum Questo forum nasce con lo scopo primario di analizzare e confutare le critiche rivolte ai cristiani testimoni di Geova e ristabilire la verità relativamente a luoghi comuni e disinformazione varia, diffusi in ambienti pubblici. Forum con partecipazione moderata

CRISTIANESIMO E OMOSESSUALITÀ

  • Messaggi
  • EverLastingLife
    00 22/07/2011 19:36

    [NOTA 21] ibidem, pag. 105.


    [NOTA 22] ibidem, pag. 106, 107.


    [NOTA 23] L’interessante articolo “La cristianità segue le orme di Canaan” nella Svegliatevi! del 22/1/89, a partire da pag. 7, getta uno sguardo, di portata interconfessionale, sulla differenza fra teoria e realtà in quanto alle posizioni ufficiali sulla questione gay.


    [NOTA 24] “Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, dalla Sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, 1° ottobre 1986, approvata da Papa Giovanni Paolo II; in calce la sottoscrizione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.


    [NOTA 25] "IL GAY PRIDE DI ROMA E LA CARNEVALATA BLASFEMA SU CRISTO E LA MADONNA", da Pontifex.Roma. Nello stesso articolo, don Stanzione cita anche le testimonianze vari padri della Chiesa: Bernardino, Agostino di Ippona, Giovanni Crisostomo, Pier Damiano, Tommaso d’Aquino, Caterina da Siena.


    [NOTA 26] “La Chiesa Cattolica come considera le relazioni omosessuali?”, da Zenit – il mondo visto da Roma, articolo on-line ZI07022215 del 22/02/2007.


    [NOTA 27] "I trans sono un'offesa alla natura umana e a Dio. Rischiano la dannazione eterna, vanno contro il progetto di amore”, da Pontifex.Roma.


    [NOTA 28] "Gay e trans, Paradiso vietato", da TGCOM Mondo, articolo on-line del 02/12/2009.


    [NOTA 29] “La benedizione delle coppie omosessuali: un parere pentecostale”, dal sito nuovapentecoste.it.


    [NOTA 30] Dal sito riforma.net, articolo “Omosex”.

  • EverLastingLife
    00 22/07/2011 19:37

    [NOTA 31] “La fornicazione omosessuale”, dal sito vitacristiana.it.


    [NOTA 32] Due articoli della rivista Svegliatevi! (08/12/76), vecchi ma singolarmente attuali in rapporto alla loro età, riportano annotazioni vivaci (e talvolta crude e taglienti) di carattere fisiologico, sociologico e psicologico sul mondo omosessuale, con molte interviste a gay dichiarati. La serie di articoli esordisce fra l’altro con queste acute avvertenze “Bisogna vedere il mondo degli omosessuali proprio per quello che è: un mondo a sé, una cultura o modo di vivere tutto particolare. Non si tratta solo di preferenze sessuali. Chi è estraneo a questo mondo può capirlo solo parzialmente”


    [NOTA 33] Come puntualmente registrato dai redattori della Watch Tower, alcuni ecclesiastici, specie di matrice protestante, hanno in effetti scelto la via di ridimensionare il peso dell’autorità scritturale (e si noti che ciò risulterebbe superfluo, se si riuscisse a dimostrare che la Bibbia affermi ‘altro’ rispetto a quanto appare ovvio ad una prima lettura dei brani contro l’omosessualità). Ad esempio:

    “nel 1990 la rivista sudafricana You ha citato un eminente ministro anglicano che avrebbe detto: “Le Scritture non sono vincolanti in eterno. . . . Credo che ci saranno dei cambiamenti nell’atteggiamento e nella politica della chiesa nei confronti degli omosessuali” (Torre di Guardia dell’1/7/96, pag. 6).

    “Alcuni anni fa il vescovo episcopaliano John S. Spong disse: “Dobbiamo . . . abbandonare l’idea che noi abbiamo la verità e che gli altri devono accettare il nostro punto di vista, e dobbiamo ammettere che la verità ultima è inconoscibile”. Il relativismo di Spong, come quello di moltissimi ecclesiastici moderni, è pronto ad abbandonare gli insegnamenti morali della Bibbia in favore della filosofia dell’“ognuno faccia quello che gli pare”. Per esempio, nel tentativo di aiutare gli omosessuali a sentirsi più “a loro agio” nella Chiesa Episcopale, Spong scrisse un libro in cui asseriva che l’apostolo Paolo era omosessuale!” (Torre di Guardia dell’1/7/95 pag. 4).

    ““Padre” Henry Fehren dice nella rivista U.S. Catholic che le vedute antiomosessuali sono state “basate su errate interpretazioni di versetti biblici isolati scritti per un’altra epoca e un’altra cultura”. Alle sue parole fanno eco quelle di Günther Hintze, sacerdote evangelico luterano di Augustenborg, in Danimarca: “La veduta della Bibbia a questo proposito non può avere nessuna validità per noi d’oggi”.” (Torre di Guardia dell’1/2/75 pag. 67).

    “Disse il vescovo episcopaliano Brooke Mosley: “Il nostro intendimento della moralità cristiana ha superato di gran lunga le leggi del Vecchio Testamento . . . e gli editti di S. Paolo”.” (Torre di Guardia del 1/12/73, pag. 709)

    “Negli Stati Uniti una commissione della Chiesa Luterana ha redatto un documento di 21 pagine da sottoporre all’esame dei 19.000 pastori della chiesa. Secondo l’Associated Press, questo documento afferma che la Bibbia approva le unioni omosessuali”. (Svegliatevi! 22/3/94, pag. 28)

    “L’arcivescovo di Canterbury privò gradualmente di efficacia la dichiarazione di Gesù fino a riformularla così da fare spazio agli omosessuali nella chiesa di Cristo, ed ecco cosa ne venne fuori: ‘In questo tabernacolo terreno della chiesa di Cristo ci sono molte dimore, e nessuno di quelli che ci abitano è senza peccato’. (Confronta Giovanni 14:2). In sostanza quindi diceva: ‘Non scagliate la prima pietra contro nessuno, nemmeno contro gli omosessuali, poiché nella chiesa di Cristo c’è una dimora anche per loro’. Il ragionamento del vescovo di Chester, Michael Baughen, fu che “il greco del Nuovo Testamento giustificava la nuova enunciazione della dottrina anglicana per esprimere ‘amore, tristezza, sensibilità e comprensione’ verso gli omosessuali”, e che nella Scrittura l’omosessualità era biasimata solo come “allontanamento dalla via”. (Svegliatevi! 22/1/89, pag.9)

    “Un gruppo di esperti in materia di sessualità che opera per conto della Chiesa Unita del Canada ha pubblicato la scorsa primavera un rapporto che incoraggia la chiesa ad assumere un atteggiamento “contestuale” nei confronti della moralità. Il rapporto di cento pagine suggerisce fra l’altro che […] si dovrebbe permettere agli ‘omosessuali maturi’ di diventare ministri. Cos’è dunque che rende corretta una relazione sessuale? Secondo il gruppo di esperti, dev’essere ‘creativa e liberatoria, di reciproco sostegno, socialmente responsabile e piacevole’, cose che, a giudizio dei partecipanti, si realizzano in quasi ogni atto sessuale. Parlando a favore del rapporto un portavoce ha detto che la “moralità sessuale deve stare al passo con le scienze sociali” perché “Dio ci parla per mezzo di esse come per mezzo della Bibbia”. (Svegliatevi! 22/3/81, pag. 24)

    “Il saggio sottoposto dal gruppo dei quaccheri afferma: “A lui [all’apostolo Paolo], principalmente, si rivolgono quelli che vogliono denunciare gli omosessuali, poiché non può esserci nessun dubbio sulle vedute da lui scritte. (I Cor. 6, v. 9) Le sue opinioni, comunque, potevano essere personali, . . . così che le vedute di S. Paolo non sono, in se stesse, decisive”” (Svegliatevi! dell’8/10/72 p. 20).


    [NOTA 34] In questa citazione, grassetto e corsivo sono riprodotti come nella fonte originale.


    [NOTA 35] Commentando questa serie di articoli, un lettore gay ha scritto una lettera di elogio ai redattori, che diceva fra l’altro: “Devo esprimervi la mia gratitudine per le istruttive informazioni e l’incoraggiamento contenuti nell’articolo “Omosessualità: Perché no?” (8 luglio 1989). Non era un attacco all’individuo ma al modo di fare dell’individuo”. (Svegliatevi! dell’8/11/89, pag. 30).


    [NOTA 36] In questa citazione, grassetto e corsivo sono riprodotti come nella fonte originale.


    [NOTA 37] Documento “Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non discriminazione delle persone omosessuali”, Congregazione per la dottrina della fede, 24 luglio 1992.


    [NOTA 38] Lettera inviata ai deputati dell'Assemblea Nazionale il 25 marzo 2006.


    [NOTA 39] Edizione on-line del Corriere della Sera, “Vaticano: «No alla depenalizzazione dell'omosessualità da parte dell'Onu»”, 3 gennaio 2008


    [NOTA 40] Dal sito Internet Tradizione, Cattolicesimo e Politica, articolo “Cardinal Bergoglio vs politica e nozze gay” del 29/11/2009.
    [Modificato da EverLastingLife 25/07/2011 21:54]
  • EverLastingLife
    00 22/07/2011 19:37


    [NOTA 41] In maiuscolo nel testo.


    [NOTA 42] Questa disponibilità a capire un orientamento sessuale innato, per quanto deviante, limitandone la condanna alla sola attuazione pratica, è del tutto compatibile con una giusta interpretazione del testo sacro. A proposito di Romani 1:18-32, uno studioso afferma: “non è in causa l’omosessualità in quanto stato psicologico. Sono unicamente gli atti di carattere omosessuale e i desideri all’origine di questi ultimi ad essere condannati, Come per ogni comportamento morale, la distinzione tra la persona e i suoi atti è qui essenziale. L’omosessualità è una realtà psicologica che può tradursi in certi comportamenti affettivi o sessuali. Una realtà psicologica che non passa all’atto non si espone al giudizio morale” (Himbaza – Schenker – Edart, L’omosessualità nella Bibbia, trad. M.Zappella, San Paolo 2007, pag. 84)


    [NOTA 43] La pronuncia in materia della Chiesa Cattolica è similare. Si impone il principio di "un rinnegamento di sé attuato nell'abbandono alla volontà del Padre […] accettando il sacrifico fruttuoso della croce". "Le persone omosessuali sono chiamate come gli altri cristiani a vivere la castità", con l’obbligo conseguente di desistere da ogni "relazione omosessuale" (documento “Lettera ai vescovi sulla Cura pastorale delle persone omosessuali per la dottrina della fede”, Congregazione per la dottrina della fede, 1 ottobre 1986).


    [NOTA 44] Dal sito www.willypasini.it , articolo “Il fenomeno dell'omosessualità” del 20-10-2003. Willy Pasini, medico psichiatra e docente universitario di psicologia e psichiatria. Sebbene l’omosessualità sia stata derubricata dal DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, redatto dall’Associazione Psichiatrica Americana) e da altre elencazioni accreditate di disturbi mentali, sono molti i moderni studiosi della psiche noti per il proprio appoggio – in vario grado – al modello patologico dell’omosessualità; fra tutti meritano una menzione almeno C.Socarides, fondatore del NARTH (un centro che si propone la ricerca di ‘terapie riparative’ per i gay), B.Kaufman, V.Volkan, J.Satinover, J.Aronson, I.Bieber, P.Mayerson, G.A.Rekers, G.van Der Aardweg e J.Nicolosi. Quest’ultimo, a proposito delle possibili radici genetiche dell’omosessualità, afferma per esempio: “”nessuno studio lo ha dimostrato e ha offerto un simile riscontro. Sono molto più evidenti le cause familiari e ambientali, specialmente quella che noi chiamiamo la "classica relazione triadica" costituita per il ragazzo da un padre distante, distaccato e critico, da una madre iper-coinvolta, intrusiva e talvolta dominante e da un ragazzo costituzionalmente sensibile, introspettivo e raffinato che è esposto ad un rischio maggiore di sentirsi carente nell'identità sessuale. Noi vediamo questo schema continuamente.” ( www.narth.com , articolo “Omosessualità & normalità: Colloquio con Joseph Nicolosi” del novembre 2004)


    [NOTA 45] www.ilmessaggero.it , articolo “L'omosessualità non è una malattia ma non tutti gli psicologi lo sanno” del 04/04/2011.


    [NOTA 46] Enciclopedia libera on-line Wikipedia, lemma “Omosessualità e cattolicesimo”, paragrafo “Gruppi trasformazionali”


    [NOTA 47] Conciliorum oecumenicorum collectio, vol. XXII, coll. 224 ss..


    [NOTA 48] Codice di Diritto Canonico, 2359, § 2; pubblicato da Benedetto XV nel 1917, è rimasto in vigore fino al 1983.


    [NOTA 49] Si vedano ad esempio il portale ufficiale www.jw-media.org/ (in lingua inglese) e, in italiano, il sito non ufficiale www.cristianitestimonidigeova.net/Portal/Indice.aspx?Tipo=N.

    [Modificato da EverLastingLife 23/07/2011 07:42]
  • EverLastingLife
    00 22/07/2011 19:38



    APPENDICE: L’OMOFOBIA NELLE DICHIARAZIONI DEL CLERO CATTOLICO


    Avvertenza: in questa appendice le fonti delle citazioni sono riportate in maniera sintetica. Per reperirle in forma completa, fare riferimento alla seguente discussione del forum tdgonline:

    freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9065820 .




    Riproponiamo la domanda di partenza: si può classificare l’Organizzazione di Geova come ‘comunità omofoba’ anche solo in senso lato? A chi, malgrado tutto, fosse rimasto ancora qualche dubbio, gioverà gettare uno sguardo sulla Chiesa Cattolica Romana, la religione d’ispirazione cristiana più diffusa al mondo: questa breve parata renderà per confronto la precedente definizione, se possibile, ancora meno plausibile.

    Sarebbe facile provocare una superficiale esecrazione analizzando i ‘secoli bui’ della Chiesa. Può indignare l’apprendere che Pio V definisse i rapporti omosessuali “un così grave flagello” e parlasse di “contagio”, di “nefasto crimine” e di “abisso”, consegnando gli omosessuali all’autorità secolare e ai relativi supplizi (Costituzione Horrendum illud scelus, 1568, Bullarium Romanum, t. IV, c. III, p. 33): interviene, rapida e provvidenziale, la ‘pezza’ del contingente oscurantismo a coprire e ridimensionare gli effetti di queste censure, che ad un osservatore odierno – e solo a lui – apparirebbero oltremodo intransigenti o crudeli. Non è però necessario andare così lontano nel tempo per trovare traccia di analoghi “marchi d’infamia”. Molte dichiarazioni pubbliche di ecclesiastici contemporanei, appartenenti anche ai gradi più elevati della gerarchia, rivelano un atteggiamento che va oltre il doveroso richiamo ai principi morali, non di rado sconfinando nel fondamentalismo vero e proprio.

    Iniziamo dalla ‘testa’ dell’organizzazione: il pontefice. I più recenti papi non hanno perso occasione di esprimere una netta contrarietà alle relazioni omosessuali. Ad esempio, nel 2000, Giovanni Paolo II definiva il Gay Pride (storica manifestazione pubblica in difesa dei diritti omosessuali) “un’offesa ai valori cristiani” e le tendenze omosessuali “una inclinazione oggettivamente disordinata”. “Gli atti di omosessualità sono contrari alla legge naturale”; per cui la Chiesa ha, secondo Papa Wojtyla, il dovere di ‘non tacere la verità’ aiutando i fedeli a distinguere il bene dal male (Repubblica.it, articolo del 09/07/2000).

    Gli ha fatto eco il suo successore, Joseph Ratzinger, salito al soglio pontificio nel 2005 con il nome di Benedetto XVI. In una occasione ha criticato i progetti di legge sui matrimoni gay, rilevando come ‘la libertà non può essere assoluta’. “Il cammino da seguire non può […] essere l'arbitrio, o il desiderio, ma deve consistere, piuttosto, nel corrispondere alla struttura voluta dal Creatore'' (Adnkronos.com). Difficilmente un osservatore imparziale ravviserebbe indizi di fanatismo in dichiarazioni come queste – pur nette – specie se paragonate a sortite ben più “prosaiche” come quelle che saranno documentate fra poco, ma a quanto sembra i diretti interessati sono di diverso avviso. Nel 2007, ad esempio, sulla scorta del veto posto da Papa Ratzinger all’ufficializzazione delle unioni gay, l’organizzazione non governativa Human Rights Watch ha inserito Benedetto XVI nella classifica dei “leader che usano la loro autorità per negare diritti umani di base”. (HRW, 15/05/2007).

    Abbastanza equilibrato, ma inequivocabile, anche Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, il quale pur parlando di “giusta tolleranza verso le persone omosessuali”, dichiarava l’atto omosessuale “peccato gravemente contrario alla castità. […] In nessun modo può essere approvato.” Nel rimarcare la totale contrarietà della Chiesa alla legalizzazione delle unioni gay e alla possibilità che coppie omosessuali allevino dei bambini, mons. Martinelli ha definito l’omosessualità un “comportamento deviante” e le unioni gay ‘nocive per il retto sviluppo della società umana’. (Zenit.org, articolo del 22/02/2007). Dal canto suo l’arcivescovo Ersilio Tonini, noto per le frequenti apparizioni televisive, ha definito “una grande, enorme, immensa sciagura” la presenze di omosessuali nella Chiesa e ha detto che ‘forse è opportuno il ricorso allo psicologo’. (Cardinalrating.com, articolo del 16/12/2005). Dichiarazioni franche (o grezze, secondo i punti di vista) che sembrano fare il paio con quella di mons. Simone Scatizzi, vescovo di Pistoia, il quale, nel motivare il veto della Chiesa a impartire il sacramento della comunione ai gay conclamati, ha liquidato così la questione: “L'omosessualità in quanto tale è un disordine e su questo non ci sta discussione.” (voceditalia.it, articolo del 06/02/2010).

    Ma l’omosessualità non è forse una condizione naturale, innata, esattamente come l’eterosessualità? Molti credono di sì. Il mondo scientifico non è unanime sull’argomento, e la WTS, come si è notato, prudentemente non esprime certezze al riguardo. Non è invece di questo avviso il cardinale Javier Lozano Barragán, Arcivescovo messicano, per il quale “non si nasce omosessuali, ma lo si diventa […] Agendo contro la dignità del corpo, certamente non entreranno nel Regno dei Cieli, perchè tutto quello che consiste nell’andare contro natura e contro la dignità del corpo offende Dio” (bolognanotizie.com, 03/12/2009).

    E veniamo a mons. Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto. Questo prelato è una fonte inesauribile di ‘perle’ antigay, la cui gravità lasciamo al giudizio di chi ci legge, riportandone qualcuna. Nel commentare la possibilità di impartire il sacramento cattolico della Comunione a Nichi Vendola, deputato cattolico e gay dichiarato, Babini ha detto fra l’altro “Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante”. L’omosessualità è un “vizio contro natura” e un “orribile difetto”. (Pontifex.roma.it). In una circostanza in cui gli si chiedeva un parere su episodi di pestaggi di cui erano stati vittime alcuni gay, sorpresi a scambiarsi effusioni in pubblico, pur prendendo ovvie - quanto formali - distanze da tali violenze, ha voluto aggiungere una sua personale spiegazione del fenomeno: le intimità gay “molestano la vista. … queste esibizioni danno noia e finiscono col provocare” (NotizieFresche.info) Un’altra volta ha detto a proposito dei sacerdoti gay: 'meritano di finire la loro vita all'Inferno'. "Una vera perversione contro natura", "viziosi e perversi", dovrebbero essere messi "in gattabuia" a meditare sul proprio peccato. Babini ha qualificato la pratiche omosessuali fra preti come peggiori della pedofilia; i sacerdoti gay sessualmente attivi sono indegni di vestire la tonaca per le loro abitudini ‘oscene’ e ‘turpi’. (Pontifex.roma.it)

    Solo una spiacevole eccezione? Purtroppo i fatti indicano altrimenti. Alberto Suárez Inda, vescovo messicano, ha paragonato i gay ad animali o peggio, se è vero che “nemmeno i cani fanno sesso fra due esemplari dello stesso sesso”. E ancora, Odo Fusi Pecci, vescovo emerito di Senigallia, "Quella composta tra due persone dello stesso stesso, non si può mai considerare una famiglia, neppure minore o atipica. È una aberrazione, una cosa orripilante, che va contro il progetto di Dio. […] L’omosessualità è un disordine, una devianza ed una patologia. L’omosessualità, quando sconfina poi in atti concreti e ripeto, aberranti, ci esclude dal regno dei cieli. L’omosessuale che dia impulso sfrenato ed incontinente alle sue passioni, va chiamato con il suo vero nome: peccatore, e ancora peccatore." (arcigaymodena.org).
    [Modificato da EverLastingLife 23/07/2011 00:40]
  • EverLastingLife
    00 22/07/2011 19:38

    Da rilevare, oltre al tono generalmente tutt’altro che caritatevole, il reiterarsi di apprezzamenti dal ‘sapore’ clinico (patologia, devianza, disordine mentale, consigliabile interpellare uno psicologo etc.), con l’aggravante però di essere ritenuta non solo una malattia, ma anche una malattia voluta e favorita dal comportamento lascivo dei singoli. Come si è osservato nell’articolo precedente, niente del genere è riscontrabile nelle pubblicazioni della Società Torre di Guardia né tantomeno in dichiarazioni di testimoni di Geova ‘di spicco’, quali sorveglianti viaggianti o membri del Corpo Direttivo; molti sono invece i tentativi per parte del clero cattolico di ‘medicalizzare’ l’omosessualità, talvolta ricorrendo a raffronti a dir poco discutibili. Così A.M.Leonard, arcivescovo di Malinas-Bruselas, ha paragonato l’omosessualità all’anoressia (aggiungendo che i gay “soffrono di un blocco nel normale sviluppo psicologico”) (gaywave.it, 27/01/2010), il card. Tarcisio Bertone, segretario di stato Vaticano, alla pedofilia (repubblica.it, 13/04/2010), e Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna, addirittura alla necrofilia (corriere.it, archivio storico, 01/03/1994). Associazioni di settore (gaywave.it, gay.tv) hanno pure denunciato il caso del sacerdote John Hollowell, il quale nel corso di lunghe lezioni (diffuse anche in Rete) ha stigmatizzato – e incoraggiato i suoi studenti a stigmatizzare – la condizione dei gay come ‘malattia da curare’ o peggio.

    Discorso a parte merita Tony Anatrella, che alla sua condizione di sacerdote gesuita aggiunge una solida esperienza da medico psichiatra. Le sue opinioni suonano certo meno grossolane e hanno il pregio di un accento professionale, ma ugualmente non brillano per benevolenza: l’omosessualità è “l'espressione di una tensione all'interno di una tendenza in discontinuità con l'identità sessuale” ed “è fondata su una fascinazione narcisistica di sé e del rapporto con l'altro”. Anatrella è inoltre convinto che “esistono due sole identità sessuali, quella maschile e quella femminile”. (La Voce di Fiore, “Omosessualità, parola da chiarire”, 21-02-2006).

    Se i riferimenti a presunte tare psichiche si sprecano, non si lasciano desiderare nemmeno i giudizi di carattere squisitamente sociale. Si va da mons. Betori, arcivescovo di Firenze e a suo tempo segretario generale della CEI, che ha instaurato un paragone con “le truppe di Federico Barbarossa, che nel 1155 cinsero d'assedio la cittadella cristiana di Gubbio” (repubblica.it, articolo del 16/05/2007), a Vincenzo Franco, arcivescovo emerito di Otranto, che ha parlato di “condizione da rifiuti sociali, ingestibile e senza alcun commento” (giornalettismo.com, 13/08/2010). Giovanni Battista Pichierri, arcivescovo di Trani, definisce ‘mostruosa’ la possibilità che le coppie gay adottino bambini (versione elettronica de Il Giornale di Trani, articolo del 31/08/2010) e mons. Giuseppe Agostino, arcivescovo emerito di Cosenza, per il quale l’omosessualità è “una vera aberrazione”, dice che “lo Stato non ha il diritto di tutelare associazioni” gay proprio come non tutelerebbe quelle di ladri o rapinatori (pontifex.it). Infine, monsignor Serafino Sprovieri, vescovo emerito di Benevento, nel contestare le dichiarazioni di Mara Carfagna, che nel 2010 - da Ministro delle Pari Opportunità - aveva definito il gay pride ‘manifestazione gioiosa’, rivendica il “diritto a protestare per queste cose insensate e fuori ogni logica”; e chiosa: “siamo nella cloaca”. (pontifex.it)

    La WTS condanna peraltro, e anche questo si è regolarmente dimostrato, i soli atti omosessuali, desistendo accuratamente da giudizi indirizzati all’attrazione omoerotica in sé. Anche qui non è difficile trovare traccia di opinioni antitetiche di fra il porporato della Chiesa Cattolica. Per esempio secondo Zenon Grocholewski, Gran Cancelliere della Pontificia Università Gregoriana, non dovrebbero essere ordinati sacerdoti con tendenze gay: un candidato al sacerdozio, pur senza praticare necessariamente l'omosessualità, ''se ha una tendenza (omosessuale) radicata, non puo' essere ammesso in seminario''. Perché mai? ''Perché l'omosessualita' è una deviazione, una irregolarità, una ferita per poter esercitare il sacerdozio, che consiste anche nell'essere un padre spirituale e nel sapersi relazionare con gli altri''.” (papanews.it).

    Altro ecclesiastico a cui decisamente non fa difetto la schiettezza è Gustaaf Joos, cardinale belga. Pur asserendo, con apparente obiettività, che “la Chiesa respinge l'omosessualità, non l'omosessuale”, è convinto che “di tutti coloro che si definiscono lesbiche o gay, al massimo il 5 o il 10% sono effettivamente tali, tutto il resto sono solo pervertiti sessuali". E, per sovrammercato, una minacciosa postilla: “Sono disposto a scriverlo col mio stesso sangue”, dice. Ma nemmeno il giudizio riservato a quel 10% ‘superstite’ è, ahimé, particolarmente lusinghiero: si tratterebbe infatti di “persone che hanno un problema serio e [che] devono conviverci” (fattisentire.org, 28/01/2004). Viene da chiedersi perché mai i detrattori sprechino tante energie setacciando il greto dei fiumi d’inchiostro della WTS alla ricerca di ‘pagliuzze’ omofobe, quando con un investimento molto meno oneroso in termini di tempo e fatica è possibile rinvenire di queste ‘pepite’ negli altisonanti proclama del clero cattolico.

    In qualche caso le pepite si presentano in forma di massicci conglomerati, come per don Marcello Stanzione, fondatore dell'associazione cattolica Milizia di San Michele Arcangelo, con il quale chiudiamo questa edificante rassegna stampa: commenti di rara perentorietà, che sconfinano nel politico, oltre che – ancora – in tentativi di denuncia sociale e – ancora – di interpretazione psico-patologica del fenomeno gay. “La falsa idea che l’omosessualità sia una opzione normale della realtà sessuale è una opinione erronea oggi molto diffusa grazie ad una propaganda quasi quarantennale di potentissime lobby omosessualiste. Attraverso internet, la televisione, i giornali e una cattiva educazione sessuale si è riusciti a creare una opinione pubblica non ostile alla pratica omosessuale in base alla quale chi sostenga il contrario viene liquidato come intollerante, retrogrado, sessuofobo, roba da medioevo, da mandare appunto dietro le sbarre perché reo del crimine do omofobia e di conseguenza diviene il bersaglio favorito dai mass media. La verità è che l’omosessualità è una condizione patologica che ostacola lo sviluppo integrale della personalità. E’ interessante che in tempi di psicologismo imperante, la lobby omosessualista fa tutto il possibile affinché non si sappia in giro che i tre grandi pionieri della psicanalisi e della psichiatria - Freud, Jung e Adler - erano concordi nel considerare l’omosessualità come una grave patologia comportamentale. Attualmente il concetto di omosessualità come malattia mentale è scomparso dai manuali psichiatrici e questo è stato un vero e proprio colpo di mano antiscientifico ed ideologico della lobby omosessualista perché in tal modo si vuole ingannare le masse inducendo l’idea che l’omosessualità sia una realtà naturale, normale, innata di una persona e determinante il comportamento sessuale, facendo credere che tali si nasca. In realtà è stato provato esattamente il contrario: i fattori genetici ormonali non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dell’omosessualità perché essa è un fenomeno prettamente psico-affettivo e come tale va curato.” E conclude: “Gli omosessuali purtroppo sono sempre esistiti e sempre esisteranno ma non hanno alcun diritto e le loro rivendicazioni sociali devono essere tenute in nessun conto.” (pontifex.it)


    Insomma, il quadro è decisamente chiaro e inequivocabile: fra omosessuali ‘turpi’, paragonati a cani o barbari, fra associazioni d’idee con pedofilia e necrofilia, gay da psicanalizzare o ‘chiudere in gattabuia’, e ai quali negare di preferenza anche i più elementari diritti umani, ce n’è per tutti i gusti. Speriamo che questo deprimente florilegio di ‘encomi’ induca gli osservatori imparziali a distogliere l’attenzione dai testimoni di Geova, il cui apostolato, ispirato all’interesse per il prossimo, non ha mai avuto in programma il sommergere i gay di oltraggi, e a soffermarla laddove – i fatti parlano chiaro – esiste invece più di una ragione di sospettare la presenza di ideologie intolleranti e oltranziste.
  • OFFLINE
    (Gladio)
    Post: 5.921
    TdG
    00 22/07/2011 22:49
    In queste occasioni mi manca Polymetis......... [SM=x1408447]
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    forum Testimoni di Geova




    Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
  • (Naaman)
    00 22/07/2011 23:33
    Ma la fonte di questo immenso articolone qual'è?
  • EverLastingLife
    00 23/07/2011 00:18
    Re:
    (Naaman), 22/07/2011 23.33:

    Ma la fonte di questo immenso articolone qual'è?




    Se intendi i redattori materiali, sono stato io con la collaborazione di vari altri membri del forum.

    Le 'fonti' bibliografiche, invece, sono indicate nelle note in calce.

    ELL

  • dispensa.
    00 24/07/2011 22:57
    IO ci sono cresciuto tra omosessuali, e non posso di certo condannare
    la persona così sviata, con volgarità, ma piuttosto condanno la pratica.

    E sopratutto il pensiero che porta a tanto.
    Cosa che può essere magari fraintesa.
    L'omosessualità è una diversa lettura che si dà al proprio corpo, e ai propri desideri.

    Il proprio corpo ha un linguaggio inequivocabile, e l'interpretazione che si dà ad esso a costituire la inequivocabile devianza.

    Cioè la diversa interpretazione che si dà alla carne, o ai relativi stimoli sensoriali.

    Ogni caso è un caso a sè, pertanto si può generalizzare soltanto sommariamente.
    Andare oltre significa strumentalizzare la chiave di lettura.

    In nome di Cristo, la guerra è finita, quindi per tale motivo si cerca la persona che è una immagine di Dio, sebbene distorta da eresie filosofiche, o sessuali, o altro come conseguenza di un sistema sociale dove Dio non è presente, ne come scritti, nè come natura.

    E nel far questo è ovvio che l'umiliazione del soggetto semmai fomenta la sua propria diversità o devianza, legittimandola a motivo del giudizio espresso sommariamente sull'intera persona, e quindi questa potendolo perciò ritenerlo giustamente un giudizio ingiusto, o inutile.

    Allora bisogna agire come dei chirurghi, con rispetto e delicatezza di quanto è sano, per invitare a togliere ciò che non è sano.

    é ovvio che un dialogo tra opposte parti, esasperato oltre i limiti, porta a inutili giudizi, inutili espressioni anche scritturali, perchè suonano alle orecchie dell'altro solo come formule prive di senso.

    A questo punto Non serve recriminare, non serve etichettare con maledizioni anche scritturali, semmai si aspettano tempi migliori, e lasciando comunque la cosa al giudizio di Dio.

    Giudizio che in termini pratici è stato tolto alla fallibilità giudiziaria umana, lasciandolo solo l'aspetto personale della dissociazione in termini spirituali o teocratici.

    saluti





  • Aquila-58
    00 25/07/2011 20:00
    Hai fatto uno straordinario lavoro, ELL.
    Complimenti vivissimi!
    Ho letto tutto il tuo articolo, che trovo estremamente interessante e completo.
    Aggiungo un' obiezione che, sovente, ci viene fatta, riguardo a Sodoma e Gomorra.
    Alcuni affermano che l' errore di Sodoma e Gomorra non fu quello che comunemente si può immaginare, ma altro, e citano Ezechiele 16:49-50.
    Tuttavia, la versione CEI legge:
    "Ecco, questa fu l' iniquità di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie erano piene di superbia, ingordigia, ozio indolente. Non stesero però la mano contro il povero e l' indigente. Insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me. Io le eliminai appena me ne accorsi". Si parla ovviamente metaforicamente di Gerusalemme e di Samaria, ma si accenna letteralmente a Sodoma e Gomorra letterali, come si evince dal versetto 50.
    Secondo quanto è scritto in quest' ultimo versetto, non si può quindi escludere l'immoralità sessuale, nella frase "commisero ciò che è abominevole dinanzi a me".
    E questo viene confermato anche da altri passi.
    Lo si evince ad esempio da 2 Pietro 2:6-8: nel versetto 7 viene usato il sostantivo greco aselgeia, che significa "licenziosità, dissolutezza, impurità". Secondo il DENT, il sostantivo significa "sfrenatezza, dissolutezza, scostumatezza".
    CEI legge: "Liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge" (2 Pietro 2:7).
    Pietro pone Sodoma e Gomorra come "hupodeigma mellonton asebein tetheikos", cioè a dire "un esempio dei futuri (eventi) agli empi avendo dato" (2 Pietro 2:6), considerando anche ciò che si legge anche al versetto 10 di 2 Pietro 2.
    Vediamo anche come CEI rende Giuda 7:
    "Così Sodoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all' immoralità e seguirono vizi contro natura, stanno subendo esemplarmente le pene di un fuoco eterno".
    Grazie ancora per il tuo stupendo lavoro, ELL!
    [Modificato da Aquila-58 25/07/2011 20:09]
  • EverLastingLife
    00 25/07/2011 21:33
    Re:
    Aquila-58, 25/07/2011 20.00:

    Hai fatto uno straordinario lavoro, ELL.
    Complimenti vivissimi!
    Ho letto tutto il tuo articolo, che trovo estremamente interessante e completo.
    Aggiungo un' obiezione che, sovente, ci viene fatta, riguardo a Sodoma e Gomorra.
    Alcuni affermano che l' errore di Sodoma e Gomorra non fu quello che comunemente si può immaginare, ma altro, e citano Ezechiele 16:49-50.
    Tuttavia, la versione CEI legge:
    "Ecco, questa fu l' iniquità di tua sorella Sodoma: essa e le sue figlie erano piene di superbia, ingordigia, ozio indolente. Non stesero però la mano contro il povero e l' indigente. Insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me. Io le eliminai appena me ne accorsi". Si parla ovviamente metaforicamente di Gerusalemme e di Samaria, ma si accenna letteralmente a Sodoma e Gomorra letterali, come si evince dal versetto 50.
    Secondo quanto è scritto in quest' ultimo versetto, non si può quindi escludere l'immoralità sessuale, nella frase "commisero ciò che è abominevole dinanzi a me".
    E questo viene confermato anche da altri passi.
    Lo si evince ad esempio da 2 Pietro 2:6-8: nel versetto 7 viene usato il sostantivo greco aselgeia, che significa "licenziosità, dissolutezza, impurità". Secondo il DENT, il sostantivo significa "sfrenatezza, dissolutezza, scostumatezza".
    CEI legge: "Liberò invece Lot, uomo giusto, che era angustiato per la condotta immorale di uomini senza legge" (2 Pietro 2:7).
    Pietro pone Sodoma e Gomorra come "hupodeigma mellonton asebe in tetheikos", cioè a dire "un esempio dei futuri (eventi) agli empi avendo dato" (2 Pietro 2:6), considerando anche ciò che si legge anche al versetto 10 di 2 Pietro 2.
    Vediamo anche come CEI rende Giuda 7:
    "Così Sodoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all' immoralità e seguirono vizi contro natura, stanno subendo esemplarmente le pene di un fuoco eterno".

    Grazie ancora per il tuo stupendo lavoro, ELL!




    Grazie per i complimenti, e grazie soprattutto per le informazioni, che sono senz'altro da includere.

    ELL


    [Modificato da EverLastingLife 25/07/2011 21:34]
  • OFFLINE
    admintdg3
    Post: 18.124
    00 25/07/2011 22:00
    Re:
    Aquila-58, 25/07/2011 20.00:

    Hai fatto uno straordinario lavoro, ELL.
    Complimenti vivissimi!




    Mi associo, non ho ancora avuto modo di leggerlo per bene, ma gli scritti di ELL sono sinonimo di qualità [SM=g28002]



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    2) Usate il tasto Cerca prima di postare, onde evitare di scrivere cose che sono già state scritte in passato.
  • EverLastingLife
    00 09/12/2011 22:40


    L'articolo è stato pubblicato sul sito:

    www.tdgonline.net/indice/articoli/omofobia.htm

    ELL

  • Aquila-58
    00 09/12/2011 22:41
    Re:
    EverLastingLife, 09/12/2011 22.40:



    L'articolo è stato pubblicato sul sito:

    www.tdgonline.net/indice/articoli/omofobia.htm

    ELL




    Grandissimo! [SM=g28002]


  • OFFLINE
    (Gladio)
    Post: 5.921
    TdG
    00 10/12/2011 08:23
    Re:
    EverLastingLife, 09/12/2011 22.40:



    L'articolo è stato pubblicato sul sito:

    www.tdgonline.net/indice/articoli/omofobia.htm

    ELL





    Finito di leggerlo poco fa.

    Ti deve aver tirato via tanto tempo,scritto ben fatto,serio e scevro da ogni pregiudizio,un lavoro obbiettivo e coerente con quanto insegna la bibbia su questo delicato tema. [SM=g28002]
    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
    forum Testimoni di Geova




    Nella vita non ci sono problemi ma.....soluzioni.
  • EverLastingLife
    00 27/12/2011 11:32

    In un forum di oppositori, un ex-tdG dissidente afferma che due citazioni di questo articolo, le uniche che ha ritenuto di segnalare (su oltre un centinaio, sia della WTS che di altre fonti), sarebbero state amputate ad arte per far apparire le intenzioni della WTS migliori di quanto siano in realtà. Si tratta di un personaggio che continua a dire che questo sito, essendo amministrato da testimoni di Geova anonimi, non meriterebbe alcuna attenzione, ma che nel frattempo, sia nel forum (peraltro abbondantemente popolato di iscritti anonimi) che in varie pagine del suo portale, si prende il tempo e la briga di contestarne i contenuti. Chissà poi perché.

    Della seconda citazione (g 22/3/84 pp.4-5) non ha nulla da significativo da dire, salvo che gli autori non avrebbero capito cosa intendesse dire Freud (evidentemente l’ha capito lui. Ma nei suoi scritti non c’è traccia di tale comprendonio di qualità superiore).

    La prima viene da lui riportata come segue (Svegliatevi! del 22/03/84, pag. 5):




    Sotto questa intestazione, un articolo apparso su La Sicilia del 12 giugno 1979 dichiarava: “L’omosessualità non è una malattia o un disturbo psicofisico congenito, bensì un ‘comportamento appreso’ che nella grande maggioranza dei casi può essere ‘disimparato’.
    “Lo affermano i due noti sessuologi americani William Masters e Virginia Johnson , dopo uno studio di oltre 15 anni su 300 soggetti omosessuali di ambo i sessi” in un loro libro di imminente pubblicazione. Essi affermano che, perché il loro trattamento psichiatrico di alcune settimane abbia successo nei soggetti omosessuali, “il desiderio di cambiare è molto importante”.



    Se qualcuno è in grado di dire in che modo le parti omesse (in carattere normale) cambierebbero la sostanza di quelle incluse (in carattere grassetto), è pregato di spiegarlo qui. Esistono vari iscritti al forum che non sono testimoni di Geova né simpatizzanti, di sicuro non mancherà loro l’opportunità di una giusta contestazione. I due sessuologi affermano in ogni caso che la condizione gay non sia una malattia, pervenendo a conclusioni diverse circa la natura e l’occorrenza di tale fenomeno. Se il dissidente di cui sopra, invece di affannarsi a cercare citazioni che egli intende far passare per artefatte, si prendesse la briga di esaminare la letteratura specialistica sull’argomento degli anni ’70 e primi anni ’80, come hanno fatto ‘i redattori anonimi’ dell’articolo, si renderebbe conto che i Masters e Johnson, nei tempi in cui scrivevano, erano ‘mosche bianche’ in un contesto nel quale il modello patologico dell’omosessualità andava decisamente per la maggiore.

    Avrebbe anche preso atto del fatto che la WTS non ha mai appoggiato alcuno dei due modelli prevalenti, ovvero quello che tende a considerare l’omosessualità come una condizione innata, e quello che lo descrive come un comportamento appreso, limitandosi ad osservare come nell’uno o nell’altro caso la fede e l’amore per Geova possono indurre ad un cambiamento, o per lo meno ad una condotta casta e rispettosa dei superiori principi biblici.

    Si prenda atto, in ogni caso, che (compatibilmente col poco tempo disponibile) le inconsistenti critiche sul merito degli articoli di questo sito saranno puntualmente palesate per quel che sono (e per la loro scarsa onestà).

    Un vecchio proverbio dice qualcosa, se non erro, a proposito di una certa ‘madre sempre incinta’.

    ELL


    [Modificato da EverLastingLife 27/12/2011 18:56]
  • OFFLINE
    AdminUnico-tdG
    Post: 1.161
    Admin
    00 27/12/2011 19:02
    EverLastingLife:

    Se qualcuno è in grado di dire in che modo le parti omesse (in carattere normale) cambierebbero la sostanza di quelle incluse (in carattere grassetto), è pregato di spiegarlo qui.



    Effettivamente il senso non cambia, siamo alle solite: qualcosa bisogna pur criticare.
    Se avessi dimenticato di riportare il segno di punteggiatura che chiudeva la frase, avrebbero criticato anche tale "omissione" etichettandola come "manipolazione" [SM=g8930]
    [Modificato da AdminUnico-tdG 27/12/2011 19:03]
  • EverLastingLife
    00 25/11/2013 09:49
    Aggiunto indice


    www.tdgonline.net/indice/articoli/omofobia.htm

    Il lungo articolo è stato fatto precedere da un indice che ne agevola la referenziabilità. Ringrazio la redazione ed il webmaster per aver accontentato la richiesta.
    [Modificato da EverLastingLife 25/11/2013 13:31]
  • EverLastingLife
    00 15/08/2014 20:20
    UP


    Questo argomento ogni tanto torna di moda. Come sempre quando non si ha il tempo / la voglia di contestare punto per punto le argomentazioni (leggi pure => non si saprebbe cosa dire), ci si limita a riciclare qualche cliché e a liquidare la questione con due parole di degnazione.

    In particolare, a beneficio dei lurkatori, è necessario rinfrescare la memoria su un mio commento che risale a tre anni fa. Per dargli evidenza lo ribadisco di seguito.
  • EverLastingLife
    00 15/08/2014 20:20


    Commento di EverLastingLife, 27/12/2011:



    "

    In un forum di oppositori, un ex-tdG dissidente afferma che due citazioni di questo articolo, le uniche che ha ritenuto di segnalare (su oltre un centinaio, sia della WTS che di altre fonti), sarebbero state amputate ad arte per far apparire le intenzioni della WTS migliori di quanto siano in realtà. Si tratta di un personaggio che continua a dire che questo sito, essendo amministrato da testimoni di Geova anonimi, non meriterebbe alcuna attenzione, ma che nel frattempo, sia nel forum (peraltro abbondantemente popolato di iscritti anonimi) che in varie pagine del suo portale, si prende il tempo e la briga di contestarne i contenuti. Chissà poi perché.

    Della seconda citazione (g 22/3/84 pp.4-5) non ha nulla da significativo da dire, salvo che gli autori non avrebbero capito cosa intendesse dire Freud (evidentemente l’ha capito lui. Ma nei suoi scritti non c’è traccia di tale comprendonio di qualità superiore).

    La prima viene da lui riportata come segue (Svegliatevi! del 22/03/84, pag. 5):




    Sotto questa intestazione, un articolo apparso su La Sicilia del 12 giugno 1979 dichiarava: “L’omosessualità non è una malattia o un disturbo psicofisico congenito, bensì un ‘comportamento appreso’ che nella grande maggioranza dei casi può essere ‘disimparato’.
    “Lo affermano i due noti sessuologi americani William Masters e Virginia Johnson , dopo uno studio di oltre 15 anni su 300 soggetti omosessuali di ambo i sessi” in un loro libro di imminente pubblicazione. Essi affermano che, perché il loro trattamento psichiatrico di alcune settimane abbia successo nei soggetti omosessuali, “il desiderio di cambiare è molto importante”.



    Se qualcuno è in grado di dire in che modo le parti omesse (in carattere normale) cambierebbero la sostanza di quelle incluse (in carattere grassetto), è pregato di spiegarlo qui. Esistono vari iscritti al forum che non sono testimoni di Geova né simpatizzanti, di sicuro non mancherà loro l’opportunità di una giusta contestazione. [INSERTO DEL 2014: QUESTA RICHIESTA E' RIMASTA FINORA SENZA ALCUNA RISPOSTA. NEL NOSTRO FORUM ESISTONO DOZZINE DI ISCRITTI CHE NON CONDIVIDONO LE CREDENZE DEI TESTIMONI DI GEOVA] I due sessuologi affermano in ogni caso che la condizione gay non sia una malattia, pervenendo a conclusioni diverse circa la natura e l’occorrenza di tale fenomeno. Se il dissidente di cui sopra, invece di affannarsi a cercare citazioni che egli intende far passare per artefatte, si prendesse la briga di esaminare la letteratura specialistica sull’argomento degli anni ’70 e primi anni ’80, come hanno fatto ‘i redattori anonimi’ dell’articolo, si renderebbe conto che i Masters e Johnson, nei tempi in cui scrivevano, erano ‘mosche bianche’ in un contesto nel quale il modello patologico dell’omosessualità andava decisamente per la maggiore.

    Avrebbe anche preso atto del fatto che la WTS non ha mai appoggiato alcuno dei due modelli prevalenti, ovvero quello che tende a considerare l’omosessualità come una condizione innata, e quello che lo descrive come un comportamento appreso, limitandosi ad osservare come nell’uno o nell’altro caso la fede e l’amore per Geova possono indurre ad un cambiamento, o per lo meno ad una condotta casta e rispettosa dei superiori principi biblici.

    Si prenda atto, in ogni caso, che (compatibilmente col poco tempo disponibile) le inconsistenti critiche sul merito degli articoli di questo sito saranno puntualmente palesate per quel che sono (e per la loro scarsa onestà).

    Un vecchio proverbio dice qualcosa, se non erro, a proposito di una certa ‘madre sempre incinta’.

    ELL


    "
    [Modificato da EverLastingLife 15/08/2014 20:25]
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