00 14/07/2011 01:27
Come sai per me ogni film va visto esclusivamente nella lingua in cui è stato girato, senza eccezioni.

Nel caso del cinema orientale questo vale mille volte di più - ma in realtà il discorso si applica per qualsiasi cosa al di fuori delle uscite più mainstream americane, francesi e spagnole.

In primis, in Italia di film ne arrivano pochi e tardissimo. Grazie a Internet un film giapponese nuovo lo si riesce a vedere non appena questi esce in home video nella terra natia, nel peggiore dei casi bisogna aspettare che arrivi sui mercati UK o USA, normalmente in pochissimi mesi.

Per fare un esempio, un film coreano che attendevo con ansia da quando ha fatto il giro nei festival era Bedevilled, uscito a inizio settembre in Corea del Sud, visto a inizio marzo.

Per contro, dando una rapida occhiata per negozi, noto che Thirst di Park Chan Wook (uscito nell'aprile 2009 in SK) ancora non si è visto in Italia, di Kim Jee-Woon mancano ancora sia The Good, The Bad and the Weird che I Saw the Devil...andando sul cinema Giapponese, di Takashi Miike sarà disponibile si e no un film ogni cinque...

Aspettando la disponibilità italiana si perde o si vede in grandissimo ritardo la stragrande maggioranza della produzione orientale, sudamericana, nordeuropea, ma pure buona parte della produzione meno mainstream statunitense, UK, francese, spagnola...Tutti posti che sfornano roba spaziale a ritmo serrato, per intenderci.


In secondo luogo il cinema immediatamente fuori dal mainstream assoluto, e in particolare quello asiatico, subisce dei lavori di doppiaggio ancora più grotteschi della media nazionale. Qualche giorno fa ho intravisto cinque minuti di The Warlords su Rai4, stava per scoppiarmi una vena sul collo. Doppiaggio ai livelli di una telenovela anni '90, e si parla di un kolossal cinese del 2007 con Jet Li, Andy Lau e Takeshi Kaneshiro, non di un film splatter stra-underground.


E poi chi guarda la roba doppiata è segretamente un pedonazista.



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