L'Isola Incantata delle Figlie della Luna Un luogo protetto dalle Nebbie in cui le Fanciulle studiano insieme...

Mistero

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    Danae_88
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    Anziana dell'Isola
    00 11/07/2011 00:51

    Introduzione:

    "L'iniziazione equivale alla maturazione spirituale; in tutta la storia religiosa dell'umanità ritroveremo sempre questo tema: l'iniziato, colui che ha conosciuto i misteri, è COLUI CHE SA.
    (...)
    I misteri di iniziazione sono universali e ovunque, anche nelle società più arcaiche, implicano il simbolismo di una morte e di una nuova nascita.
    (...)
    Il simbolismo della morte come fondamento di ogni nascita spirituale, cioè di rigenerazione. (...) La morte significa il superamento della condizione profana, non santificata, della condizione dell'«uomo naturale» che ignora la religiosità, cieco allo spirito.
    Il mistero dell'iniziazione scopre gradualmente al neofita le vere dimensioni dell'esistenza: introducendolo al sacro, il mistero lo costringe ad assumere la responsabilità di uomo.
    (...)
    Nelle società arcaiche l'accesso alla spiritualità si esprime con un simbolismo della morte."

    Mistero, sacro e mistico sono tre parole intimamente legate.
    Mi soffermerò in particolare sul significato di Mistero, analizzando alcuni passi come questo appena citato tratti da Miti, sogni e misteri di Mircea Eliade, attraverso All'origine delle parole ove Mario Negri approfondisce il senso di Mistero e Mistico, e ricercando l'etimologia propria del termine.

    [SM=g27822]
    [Modificato da Danae_88 11/07/2011 00:53]




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    Danae_88
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    Anziana dell'Isola
    00 11/07/2011 12:52

    Etimologia

    Mistèro e Mistèrio, dal latino mysterium, dal greco mystèrion, cosa segreta (...) ond'anche miystes l'iniziato ne' misteri. Mystikòs, avvolto nel segreto, riguardante i misteri. In questo ha la stessa radice greca my-o di "muto", chiudo gli occhi e la bocca.
    Il termine Mistero è quindi legato a "segreto" e "silenzio" [SM=g27819]
    In antico Dottrine segrete religiose politiche avvolte in molte cerimonie e solennità, ed anche il Culto segreto di molte divinità naturali, specialmente di Cerere ed Elensi, quindi cosa segreta, arcana, di cui non si deve parlare pubblicamente, cosa impossibile o difficile ad comprendersi, oscura; onde "Misteri della fede" diconsi le Proposizioni incomprensibili di essa.

    Più tardi assunse un altro significato: al tempo delle Crociate si dissero "Misteri" certi cori religiosi, che cantavano le compagnie dei pellegrini tornando da Gerusalemme; e poi certe sacre rappresentazioni, nelle quali aveva parte anche la musica, e il nome per derivato dall'aver esse per tema principale i misteri della religione, per esempio la nascita di Gesù, la resurrezione e simili
    (da mistero sembra derivare ministèrium, ufficio, esercizio).

    Altre derivazioni importanti sono "misterioso" e "mistico". Quest'ultimo deriva dal latino mysticus e dal greco mystikos, misterioso, arcano e questo da myein, chiudere, tacere.
    Vuol dire che ha carattere di spiritualità allegorica, che è dato al misticismo, cioè alla contemplazione di Dio e delle cose spirituali, con astrazione dalle cose mondane.
    "Arcano" deriva invece dal latino arcànus, che è congiunto ad arca, cassa, forziere, scrigno, da àrceo, ritenere, contenere, impedire, mentre il greco arkèo è proteggere. Propriamente chiuso, riposto.
    Come aggettivo è nascosto, occulto, segreto, misterioso e il sostantivo cosa occulta, misteriosa.

    Senza farlo a posta ho scelto Mistero, Silenzio, e chissà se anche Sacrificio non abbia qualche cosa in comune [SM=g27819] ma lo analizzerò più avanti.
    Ora non mi ricordo se ho scelto anche Segreto, ma siccome sono paroline intimamente connesse, credo analizzerò anche questa, così da metterle in relazione e capire qualcosa in più.
    So di aver detto all'inizio che sarei partita da "silenzio", ma un'intuizione mi dice che prima bisogna capire cosa sia il mistero per poi saperlo custodire veramente in silenzio.

    Detto questo, mi soffermerò sul significato più antico del termine, dato che sul'Isola è questo ciò che studiamo [SM=g27822] e soprattutto perché il Cristianesimo l'ha adottato in maniera diversa rispetto all'origine.
    In fondo è all'autentico significato che si è ispirato Eliade per scrivere sui Misteri.

    Prossimo passo, qualche appunto sui Misteri Eleusini, visto che nel dizionario etimologico Mistero è riferito principalmente al culto di divinità come Cerere ed Elensi, da cui deriva appunto "mistero eleusino".

    Fonti

    www.etimo.it/

    [Modificato da Danae_88 11/07/2011 12:57]




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    Danae_88
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    00 11/07/2011 13:54

    La radice greca my-o di "muto", chiudo gli occhi e la bocca è ripresa anche da Mario Negri. Dice:
    "Colui che partecipava o era stato iniziato ai misteri veniva chiamato dagli antichi Greci mustes o mustikos, parola derivante dal verbo muo, che ha il significato di 'chiudere e serrare le labbra', con evidente riferimento al silenzio ed al segreto che doveva essere mantenuto da colui che aveva partecipato a tali culti".
    I misteri, oltre che a Roma e in Grecia, furono celebrati presso tutti i popoli arcaici.
    Nell'antico Egitto la parola mistero veniva tradotta con il termine bes sheta, equivalante ad 'iniziazione segreta'.
    Il nome Bes si riferisce a una divinità raffigurata in forme grottesche, che si pensava avesse un carattere aggressivo e gioioso insieme, considerata il patrono dell'iniziazione misterica, poichè il termine bes ha il significato di iniziare.
    Nell'antico Egitto vi erano due grandi iniziazioni: i piccoli misteri dedicati ad Iside, grazie ai quali si dominavano le proprie passioni ed emozioni trascendendo le sensazioni corporeee, ed i grandi misteri dedicati ad Osiride, tramite i quali si raggiungeva la divinità.

    I Misteri Eleusini erano antichi riti religiosi celebrati ogni anno nel santuario di Demetra città greca di Eleusi.
    Questi si svolgevano già prima dell’invasione ellenica (periodo miceneo tra il 1600-1100 a.C.). Secondo alcuni studiosi il culto di Demetra fu fondato nel 1550 a.C. Quando, nel VII secolo a.C., Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, i riti si estesero a tutta la Grecia antica e alle sue colonie. Ebbero larga diffusione anche a Roma e perfino Cicerone, l'imperatore Adriano e l’imperatore Gallieno vi presero parte.
    In chiave misterica era rappresentato il mito del ratto di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli Inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la "discesa" (la perdita), la "ricerca" e l'ascesa, dove il tema principale era la "ricerca" di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre.
    Il rito era diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, era una specie di purificazione che si svolgeva in primavera, la seconda, grandi misteri, era un momento consacratorio e si svolgeva in autunno (chissà se c'è qualche collegamento con i piccoli e i grandi misteri dell'antico Egitto!).
    La cerimonia era il simbolo del riposo e del risveglio perenne della natura.
    Dedicati anche a Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi della Primavera al freddo Inverno.
    Tutto ciò che riguardava il rito era tenute segreto, ai quali erano destinati gli iniziati.
    La distruzione del tempio di Demetra nel 396 d.C., ad opera dei visigoti, cristiani seguaci dell'Arianesimo e condotti da Alarico, sancì la definitiva interruzione delle celebrazioni.


    Fonti:

    it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
    All'origine delle parole, Mario Negri, Edizioni della Terra di Mezzo
    [Modificato da Danae_88 11/07/2011 13:56]




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    00 12/07/2011 15:14


    Attraverso i Segreti Misteri si poteva raggiungere una dimensione divina e trascendente.
    Prima di poter accedere ai Grandi Misteri, bisognava aver piena consapevolezza dei Piccoli Misteri, avere l'anima pura.
    Oggi vengono praticate certe pseudo-iniziazioni cosiddette neopagane che niente hanno a che fare con le Antiche Iniziazioni. Stessa cosa per il corrispondente cristiano dei misteri, sacramenti che difficilmente sanno rendere l'anima veramente purificata. Questo è un fine praticamente impossibile da raggiungere.
    Un'anima luminosa altrettanto difficilmente è una maestra per le anime indegne di esserlo. Infatti oggi considerarsi un maestro o farsi "battezzare" tale da terzi, è lungi dall'essere vero e reale.
    Un tempo, i bambini e le bambine che imparavano a conoscere i misteri portavano un dito alle labbra, nel tipico gesto che invita o impone il silenzio. Mi ricorda tantissimo Arpocrate [SM=g27819]
    Il Mantenimento del Silenzio, per quanto possa sembrare incredibile, è sopravvissuto fino ai nostri giorni: è l'incapacità di una mente razionale che prova a studiare e sondare il mistero, la dimostrazione che alcuni segreti sono probabilmente, seppure in forme diverse e in misura minore, mantenuti dai tempi passati.

    La parola "mistico" e la parola "mistero" sono arrivate a noi sotto mentite spoglie.
    Il mistico è una persona che ha forte passione religiosa e spirituale, ma che non ha nulla a che fare con i culti misterici, proprio perchè la parola "mistero" si riferisce a qualcosa di enigmatico e anche inquientante, ancora più insondabile. Tuttavia entrambi i termini comprendono un'attenzione particolare e trascendente attratta a una sfera più alta, spirituale, divina, in qualche modo magica.
    Mentre più tardi i misteri hanno assunto il significato di dogmi incomprensibili, conosciuti solamente grazie alla fede in Dio o tramite avvenimenti felici o dolorosi come possono essere le rivelazioni divine narrate dalle Sacre Scritture.

    Sui misteri antichi si sa pochissimo. Molto probabilmente le conoscenze avvenivano per livelli successivi e dopo tante purificazioni mentali, fisiche e spirituali, richieste soprattutto in un arco di tempo molto vasto, secondo me senza rigide scadenze.
    L'iniziazione non può essere misurata o pesata razionalmente, perché indipendente dalla ragione. Può essere solo raggiunta sensitivamente.
    Oltre ai periodi lunghi, era necessaria l'astensione da certi piaceri, da certe attività e certi cibi, o ancora dai rapporti sessuali.
    A queste rinunce si rimediava attraverso altre pratiche, forse anche di orgine misterica. Seguivano poi delle rivelazioni e delle azioni che l'iniziato doveva seguire o che venivano praticate su di lui, alle quali precedeva il giuramento del silenzio.
    Il fine dei riti era lo smembramento dell'Io, senza il quale il Divino non poteva essere raggiunto.
    Ciò comportava l'abbandono degli abiti e degli orpelli materiali, una rottura con la parte logica e razionale e con la normalità, sulla quale oggigiorno si basa la maggior parte della gente.
    La natura divina è al di sopra di queste grette dimensioni.

    Nell'antichità esistevano misteri per uomini e misteri per donne, e sembra che i druidi e le sacerdotesse fossero particolarmente abili a capire se il prescelto o la prescelta fosseroro davvero capaci di mantenere il segreto.
    Come però sembra assurdo che tutti gli iniziati avessero mantenuto la promessa.
    Eppure, il fatto stesso di essere Iniziato, fa credere che il bisogno di parlare di misteri ai non-iniziati non ci fosse.
    In virtù dei misteri appresi, è spontaneo pensare al sacrilego racconto (sempre e pure ammesso che fosse anche solo possibile "raccontarli" a voce) a chi non è degno soprattutto perché non è grado di capirli.
    Esiste un limite oltre il quale la ragione non può andare.
    Nel momento in cui ci si muove nutrendo l'intuito, nei momenti in cui si percepisce l'amore, nei momenti in cui l'ispirazione poetica e creativa ha il sopravvento, la logica non esiste più.
    Questi sono solo semplici esempi, basi da cui partire per poter volgere gli occhi alla ricerca luminosa.
    Poichè è questa, l'illuminazione, la fine e insieme l'inizio della pratica misterica. La luce, che permetteva di Vedere, altro non è che manifestazione divina, l'abbraccio della Grande Madre.

    Si può supporre che grazie al mantenimento dei Segreti e dei Silenzi, gli iniziati e così i misteri poterono sopravvivere in qualche modo alle nuove religioni monoteiste.
    Ed è così che fino ai nostri giorni da tempi immemori, antiche conoscenze mistiche, ovvero misteriche, si sono preservate in gran segreto.


    Fonti:

    All'origine delle parole, Mario Negri, Edizioni della Terra di Mezzo
    Donne che corrono coi lupi, Clarissa Pinkola Estés

    [Modificato da Danae_88 12/07/2011 15:29]




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