Per i più piccoli

sicuramente non è il posto giusto ma dove volevo mettere la discussione è tutto chiuso -giustamente-
allora io volevo procedere con mia figlia di nove anni all'insegnamento della vecchia religione, sebbene conosca molto profondamente l'argomento mi riesce difficile metterlo in pratica con mia figlia, cioè i riti, le motivazioni, gli incanti, va tutto bene, ma spiegare le basi storicamente parlando riesce difficile da portare avanti senza stufare, credo che sia un pò cosi per tutte le religioni,
ho cominciato con il cercare un pò di disegni da colorare per introdurre la conoscenza, introvabili, un libro su come affrontare l'argomento, introvabile in italiano, cosi annaspo con un misto di insicurezza e paura di crearle un gran caos, se formare una sacerdotessa adulta e consapevole è una piccola impresa piacevole, cercare di far comprendere la sacralità della madre e tutto cio che comporta ad una bambina di nove anni diventa quasi una cosa improponibile.
però bisogna pur cominciare poi quando sarà grande scegliera liberamente
cosi vi chiedo voi se avete fatto qualcosa del genere come avete fatto????
insomma in parole povere una piccola catechesi pagana anche se non cosi radicale e integralista
besitos

Non ho figlie, ma provo lo stesso a dirti cosa penso a proposito, Kerridween.
Per quanto una madre possa dare qualche indizio, tracciare qualche disegno, consigliare una cosa piuttosto che un'altra, trasmettere un certo sentire, leggere fiabe la sera prima di addormentarsi, mostrare le bellezze della natura, il volo delle farfalle e il canto degli uccellini, ella prima o poi troverà, se lo vuole, e soprattutto se lo sente, la via da seguire, da sola.
Sono del parere che certe cose si possono insegnare, mentre altre occorre cercarle, provarle, trovarle, Sentirle.
Giustamente, come hai detto tu, è una bambina. I bambini sentono più facilmente le cose semplici, naturali e spontanee, ed è in virtù di questo che è meraviglioso poter dare tutto l'aiuto e l'amore di cui hanno bisogno. E nello stesso tempo è anche giusto lasciare loro il tempo necessario per comprendere.
Per esempio, leggere una fiaba antica è, secondo me, l'approccio più sentito per trasmettere certi saperi. Ma sarà lei a decidere nel suo futuro se fare tesoro di ciò che ha appreso, come starà a lei scegliere la via da seguire.
Naturalmente è necessario istruire i figli nella maniera opportuna, eppure allevarli è compito molto, molto difficile.
Adesso come adesso ti ho risposto in tal modo, ma forse e molto probabilmente, quando avrò una figlia, sentirò qualcosa in più... qualcosa che riesca a suggerirmi la chiave segreta per entrare in contatto con il suo giardino interiore, in punta di piedi, in silenzio e in armonia come se anch'ella fosse una sorella oltre che una figlia, senza seminare al posto suo, ma osservando la bellezza che vi cresce o per comprendere la brezza arida che ogni tanto vi soffia facendo appassire qualche fiore e aiutarla per quanto mi è permesso... perché la cura continua è compito suo.
Noi all'inizio delle loro vite posssiamo solo mostrare come si semina, e magari gettare qualche semino, ma il resto dovranno essere loro a farlo

ok e va bene ma come farà a decidere da grande se il cammino della sua famiglia è quello gisto se non le vengono trasmesse almeno un pò di basi, tieni anche presente che al giorno d'oggi di religioni si parla abbondantemente in molte maniere, dall'islam al cristianesimo all'ebraismo, si può evincere le basi di quasi ogni religione solo seguendo la tv e leggendo un semplice giornale, ed è per questo che non vorrei lasciarla all'oscuro del nostro cammino di cui non si parla mai se non in maniera negativa, è questo il punto farle capire che il paganesimo e la Dea sono elementi positivi e non negativi con piccoli ma motivati insegnamenti, per altro è ottimo il consiglio di lasciare che perda il suo sguardo nella meraviglia della natura e che ne percepisca la bellezza e l'immensita, cosa che gia fa e che la sprono a fare, ma mancano sempre e cmq le basi, o meglio ci sono ma non sò come proporle tutto li

Posso dirti qual'è stata la mia esperienza di figlia: sebbene mia madre non segua le Antiche Vie (anche se... ma è un'altra storia!) è in gran parte grazie a lei e a come mi ha cresciuta che ho cominciato il mio cammino di ricerca. Quando ero piccolissima e per molti anni a seguire prima di andare a dormire mi raccontava storie inventate da lei in base a quello che le dicevo delle mie giornate, ambientate in boschi e foreste, tra gnomi e animali. Ha spronato la mia creatività e la mia fantasia, non ha lasciato che perdessi lo stupore dell'infanzia davanti alla Bellezza. Sebbene non fossi una scavezzacollo mi ha lasciata in mezzo al verde il più possibile, anche con l'esperienza dello scoutismo (laico) che mi ha dato tanto e mi ha insegnato il piacere della fatica, dell'infradiciarsi sotto ad un temporale e del perdersi tra le vette. Mi ha insegnato il rispetto per ogni via spirituale veramente sentita e ad ascoltare il battito del mio cuore ed il mio respiro.
Mi ha raccontato i Miti e le Leggende che conosceva e finiti quelli mi ha comprato libri, sin da piccola (ce ne sono di splendidi anche per bambini, ma leggevo anche quelli "da grandi"), per colmare la mia sete, per poi parlarne e "analizzarli" magari insieme.
Il mio cammino è stato lungo e si allungherà ulteriormente, e se lo sento così mio e in modo così profondo è solo perché l'ho cercato e lo cerco con tutta me stessa.

bellissima spiegazione e ti ringrazio mi è giusto venuto in mente un libro grazie a te che avevo visto qualche mese fa e che volevo prenderle poi accantonato, ora lo comprerò, noi abbiamo provato a mandarla a scout ma essendo un anima piuttosto solitaria a disertato e invece impazzisce per orienteering dove grazie all'ausilio di mappa e bussola vagano per i boschi in completa solitudine senza perdersi, grazie davvero delle belle parole da figlia

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Il mio cammino è stato lungo e si allungherà ulteriormente, e se lo sento così mio e in modo così profondo è solo perché l'ho cercato e lo cerco con tutta me stessa.

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è proprio ciò che intendevo. Grazie Daevayasna

Kerridween, se le basi ci sono, il resto verrà da sè secondo me. Ho scritto che è più che giusto e naturale gettare un po' di semini nel giardino dei propri figli.
Come figlia, ringrazio i miei genitori per quello che mi hanno dato e che poi io ho fatto maturare. Mia madre mi leggeva le fiabe dei fratelli Grimm, è sempre stata atea seppur fusa in armonia nella natura e nel verde. Adesso è diventanta "mezza cristiana", ma è stata lei la prima a fare la mossa, è stata lei a decidere di abbandonare la città per vivere sui monti e la ringrazio per questo...
Mio padre invece mi ha trasmesso l'amore per il Mito. Se mia madre leggeva le fiabe lui mi leggeva i miti greci e rimane sempre ateo!
Nel loro intimo hanno provveduto a spronarmi verso la giusta direzione, e io non mi sono lasciata sfuggire l'occasione di Sentirli e di vivere libera nello stesso tempo.

Dunque: prima sono stata una figlia. E ringrazio infinitamente mia madre per non avermi trasfuso alcuna catachesi. Se avesse tentato di istruirmi circa il culto della Dea Madre, credo sarei diventata Musulmana, così, per puro adolescenziale e universale spirito di contrariare.
Ero una ragazzina inquieta, quindi, come tutte le altre del mondo.
La ringrazio anche perchè mi ha dato la possibilità di credere in ciò che volevo, senza sminuire, recriminare, catechizzare.
Poi sono diventata una mamma, e ho deciso di far crescere il piccolo senza menate religiose: è vero che è piccolo, ha solo quattro anni e mezzo, ma ho pensato che la cosa migliore che potessi fare era comportarmi come mia madre.
tuttavia, su alcune cose, certamente, ho iniziato a dirgli come la penso: che abbia la mia visione delle cose, così come quella di suo padre, quella della scuola, quella degli amichetti. Per esempio: la sera li leggo le fiabe che preferisco e preferisce, che parlano di magia, di donne incantate, di creature meravigliose e di animali parlanti. Gli ho insegnato ad attraversare i boschi e ad ascoltare gli alberi, a curare l'orto, le piante, e i nostri animali, ad aiutare le persone e a rispettare ogni cosa. Certo che gli parlo della Dea, ma senza 'basi', premesse, dogmi, e soprattutto senza sminuire altri modi di pensare. E quando gli verranno le domande giuste, perchè arriveranno, risponderò esattamente come farebbe ognuna di noi..
buona fortuna Kerridween


la Zia Artemisia

Condivido completamente quello che ha scritto la Zia, sia perché la mia esperienza di figlio è stata molto simile alla sua (con «effetti bastian contrario», vissuti già nella fanciullezza, anche se non rispetto ai genitori, molto positivi e fondamentali), sia perché, pur non essendo padre, i molti anni di differenza fra me e mio fratello mi hanno permesso di avere sull’educazione dei figli anche un punto di vista (anche pratico) non soltanto di figlio.

La Zia si è espressa molto meglio di me :) con "basi" intendevo appunto questo. Leggere fiabe, andare nei boschi, curare le piante e parlare con gli animali. Rispettando ogni essere vivente. Ma credo si fosse capito
I figli tendono a posizionarsi dalla parte opposta rispetto a quella dei genitori, ma è anche vero che ci sono coloro che accettano e cercano di comprendere i loro consigli. Pur essendo adolescente e fuori di testa non sono mai stata ribelle nel vero senso della parola, perché non avevo bisogno e non avevo motivo di esserlo.
E li ringrazio anch'io infinitamente di non avermi "battezzata" con i vari sacramenti.

Zia hai scritto cose splendide, e anche Danae... evito l'argomento perchè "non fa per me", così come non fa, né farà mai per me la maternità, quindi ormai preferisco non dire nulla, ma le vostre risposte sono splendide... e del resto vedo bene come sta crescendo il tuo bimbo Zia... ed è uno dei pochi bambini che adoro... gli altri... ehm... a pedate nel sedere!