Dopo più di un anno di studio e "corteggiamento" ecco quello che ho capito io della Calendula, ve lo riporto qui pari pari ma potete trovarlo anches sul mio blog a
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E' da più di un anno che giro intorno alla dolce e solare Calendula, come in una danza in cui mi allontano e mi avvicino; sono mesi che la osservo e ne raccolgo i fiori in attesa che mi sveli il suo segreto, il suo significato nascosto; sono mesi che ho iniziato a studiarla, raccoglierla, seminarla, a confrontarmi con Lei e cercare di ascoltarla...
Devo però precisare che non sto parlando della ricca e maestosa Calendula Officinale, con i suoi grandi fiori aranciati, ma della più umile Calendula Selvatica (Calendula arvensis) che qui in Liguria cresce un po' ovunque e che trovo spesso durante le mie passeggiate. Le proprietà e lo Spirito comunque sono molto simili, benché non identici, dunque ecco quello che ho potuto capire e intuire.
La Calendula e le Donne
Innanzi tutto osserviamola da lontano: in mezzo al verde tenero dei prati si trovano piccole macchie di Calendule, gocce di luce giallo-arancio inframezzate a foglioline ruvide e chiare. E già questo vuol dire: la Calendula si circonda di Sorelle, si crea una colonia, uno spazio per sé e le sue simili dove vivere insieme, vicine ma ma senza disturbarsi a vicenda. E la cosa bella è che non cresce solo in quei prati grassi di terra nera e di pioggia primaverile, ma anche sul terreno sottile dei vecchi terrazzamenti, nei terreni in discesa delle vallette che portano al Santuario, persino nei pochi anfratti terrosi del Priamar, la fortezza della mia città che dà sul Mare. Insomma, la Calendula sa adattarsi e prendere ciò che le serve da ogni terreno. Certo a volte le piantine sono più grandi e ramificate, altre più esili e sottili a seconda di dove vivono, ma ciò che importa è che la Calendula ha la forza e la capacità per sopravvivere laddove è stata seminata dal vento o da una pianta Madre.
E questi mi sembrano insegnamenti importanti e profondi per le Donne: il creare uno spazio per sé e per le proprie Sorelle, lo sfruttare pienamente e senza chiedere a nessuno o negarsi da sole lo spazio e le risorse a disposizione, e soprattutto il Fiorire, lo Sbocciare alla vita e al mondo, qualisasi siano le condizioni avverse. Le Calendule così come le donne sane e forti (non ferite dentro e fuori dalla società squilibrata in cui vivono) o in via di guarigione non chiedono il permesso di esistere, non si lasciano soffocare, non si negano ciò che serve loro, si conquistano il loro pezzettino di mondo anche laddove le risorse non sono abbondanti quanto si vorrebbe, e così facendo creano gruppi di simili che si sostengono a vicenda.
Credo che nella nostra società manchi uno spazio fondamentale: un luogo in cui donne di età diverse possono confrontarsi fra loro riguardo a ciò che sta loro più a cuore, alla loro vita artistica, interiore, animica, tralasciando una volta tanto gli uomini, non per avversità, ma perché a volte come le Calendule insegnano, è salutare e piacevole far branco e stare solo fra simili, in un gruppo in cui si respira la pura energia femminile.
Anche solo vedendo le strisce di Calendule in mezzo alle altre erbe per la prima volta una cosa non passa certo inosservata: la quantità dei suoi piccoli fiori d'oro. Presi singolarmente potrebbero sembrare quasi insignificanti, così piccoli e umili, eppure sono in grado di curare l'anima e il corpo e favorire la bellezza; si fanno forti e belli insieme come una pioggia d'oro del sole. E così se anche i piccoli doni e traguardi delle donne possono sembrare ad un occhio esterno insignificanti o di poco conto sono in realtà apportatori di grandi cose e tessuti tutti insieme formano la realtà in cui esse vivono, le energie che muovono, e la traccia per le donne che verranno; dunque, in realtà ogni singolo fiore, ogni singola realizzazione femminile è importante e porterà i suoi frutti.
Ma continuiamo ad osservare le nostre piantine: se restate in loro compagnia più a lungo di un battito di ciglia vi accorgete che questa prosperità e abbondanza non è fortuita; non siete semplicemente capitati al momento giusto, perché la forte e prolifica Calendula è praticamente sempre in fiore (e quanti fiori!), almeno qui da noi dove il clima è mite. E così le donne, che a dispetto di repressione, snaturamenti (si dirà?!), violenze e inviti al silenzio e alla tacita inferiorità, continuano a fiorire in ogni luogo ed in ogni tempo appena ci sono le condizioni minime per poterlo fare, e i fiori di oggi saranno i semi delle piante e delle donne di domani, come quelli di ieri lo sono stati per noi oggi.
Inoltre la Calendula non si arrende: ho nominato più sopra il Priamar, la vecchia fortezza della mia città; ebbene in cima si trova un praticello sempre battuto dal vento salmastro, e lì crescono centinaia di piantine dai fiori dorati. Però essendo un luogo pubblico ed una struttura storica, sembra che il prato debba sempre essere più basso di 5 centimetri, quindi l'erba viene sistematicamente tagliata e con essa tutte le Calendule. Sembrerebbe un miracolo, eppure le piantine rispuntano sempre, e fanno appena in tempo a rispuntare a pochi centimetri da terra che già portano fiori e frutti, di modo che nonostante i continui tagli il prato resta quasi sempre fiorito. E questa perseveranza, questa Forza, questa costanza nel ricrescere sempre dopo ogni taglio, nel portare di nuovo e sempre fiori, non può che essere un messaggio di speranza e forza per quelle donne che vengono continuamente svalutate, oppresse, private del loro lavoro interiore o esteriore, o ostacolate in qualsiasi modo sulla via della loro realizzazione. In sintesi, sbocciare di nuovo è sempre possibile, ed è un atto di amore verso noi stesse.
Davvero è da non crederci ma a Dicembre come a Agosto, a Marzo come a Ottobre Lei c'è ed è fiorita! Ed è proprio da questa sua capacità di rinnovare continuamente la sua veste trapunta di sole che viene il suo nome: Calendula dal latino calendae, il primo giorno di ogni mese secondo il calendario romano, cioè il primo giorno di luna crescente, sacro a Giunone/Iuno.
La Calendula e Iuno, Signora della Calende
Ed il collegamento con Iuno, a mio modesto parere, ci sta tutto: l'etimologia di Iuno sembra rimandare alla radice indeuropea *YU- che esprime il concetto di "forza vitale" da cui anche iuventus "giovinezza", iuvenis "giovane " nel senso di "nel pieno della sua forza" e iunix "giovenca". Tale radice in sanscrito avrebbe dato luogo anche ai termini yavan "difensore" e yaona "che respinge", e questa associazione fra la giovinezza e l'opporsi si trova anche in latino laddove iuniores, il comparativo plurare di iuvenis, indicava i cittadini romani atti alle armi, con un età compresa fra il 17 e i 45 anni. Cicerone e Varrone invece connettono tale nome ai verbi iuvo "giovo, aiuto, favorisco, diletto", ad indicare il carattere benefico di Iuno, e iuvenesco "cresco, ringiovanisco".
Non vi sembra perfettamente calzante con le caratteristiche della nostra piantina? Infatti nella mia esperienza ciò che la Calendula esprime è proprio la forza vitale, l'esuberante e gratuita abbondanza della giovinezza (intesa come stato interiore, non come età anagrafica) ; ma anche difende e respinge con la sua azione riequilibrante, eudermica, emoliente, lenitiva, ciccatrizzante. Insomma, protegge la pelle (che è il nostro maggior organo di comunicazione e allo stesso tempo di protezione, poiché isola il nostro corpo dagli agenti esterni) e porta giovamento sia interiore che esteriore, letteralmente ci ringiovanisce (nel senso che ci fa essere nel pieno del nostro vigore) e riequilibra. Inoltre la sua attività difensiva si concretizza materialmente anche verso le altre piante, come ben sanno gli agricoltori sinergici che associano la Calendula alla coltivazione di ortaggi e altre erbe per la sua proprietà di tenere lontani nematodi e batteri nocivi alle colture. E d'altra parte le più antiche tracce di Iuno ci parlano di una divinità in grado anche di portare armi e combattere, a differenza della sua più pallida discendente, sposa sottomessa e beffata di Giove, sul modello della Era dei greci.
Inoltre la Calendula così come Iuno è oltre che diurna e agguerrita, anche notturna, lunare, femminile, umida e ce lo rivelano i suoi semi falciformi come la Luna crescente, la luna delle Calende di Iuno appunto. Dalla più antica preistoria il ciclo lunare e quello mestruale sono stati associati per durata, energie e significati...e così ecco che la gentile Calendula si occupa di riequilibrare questo importante aspetto della femminilità: la ciclicità muliebre, che tuttavia non è solo quella del sangue ma anche quella che ci spinge a evolvere e cambiare in armonia con la nostra intima Natura e con quella esteriore: come dentro così fuori. Se ci sentiamo bloccate in una qualche fase, come un fiore che non riesce a sbocciare, un seme che non riesce a germogliare o una farfalla che non riesce a rompere la crisalite, le energie gentili ma decise della Calendula possono aiutarci e smuoverci.
La Calendula e le segnature
La dublicità di caratteristiche della Calendula si può riscontrare anche nella segnatura di quest'erba che secondo vari autori sarebbe Sole e Venere. A onor del vero devo dire che non sono sempre d'accordo con le segnature che si trovano sui libri, le quali associano un'erba a determinati pianeti e dunque alle diverse energie da questi rappresentate, anche perché vorrei capire basandosi su quali conoscenze gli autori dei testi che le riportano scelgono un'influenza piuttosto che un'altra, al di là della forma della pianta stessa. In sintesi vorrei capire se questo associazioni hanno una base solo mentale e esteriore o se sono frutto di studi e intuzioni profonde, date da convivenza e "amicizia" con la singola pianta.
Comunque, per quanto riguarda la nostra dolce Calendula la segnatura più comunemente riportate ovvero appunto Sole e Venere, mi trovano d'accordo.
Mi sembra fuori di dubbio l'aspetto solare dei fiori, che oltre ad avere i colori e l'aspetto dell'astro diurno si aprono al suo sorgere e si chiudono quando tramonta o è coperto dalle nuvole; anche per questo credo in inglese si chiama Marigold dove "gold" è l'oro, il metallo tradizionalmetne associato al Sole, e nel medioevo fu detta sponsa solis(1) "sposa del sole".
Del Sole ha l'energia calda, forte, riequilibrante, risolutiva, volitva, energizzante, ma l'eccessivo egocentrismo e calore di un Sole non equilibrato sono mitigati dalle energie più decisamente femminili di Venere che sul piano fisico si riflette nelle proprietà antinfiammatorie e lenitive della Calendula e nelle sue doti cosmetiche e di equilibratrice del mestruo, mentre a livello interiore essa favorisce la cura, la sorellanza/fratellanza, l'affetto gratuito, la comunicazione senza prevaricazione, la socializzazione alla pari e l'immersione nella propria ciclicità.
(1) Questa notizia che si trova spesso in internet, credo abbia origine dal libro
Erboristeria planetaria di Ferdinando Alaimo ma non sono riuscita a scoprire quale sia la fonte effettiva medievale. Stessa cosa per l'altra notizia che ricorre praticamente in qualsiasi studio sulla Calendula, ovvero che sarebbe nata secondo il mito greco dalle lacrime di Afrodite per la morte di Adone. In questo caso la fonte più comune credo sia
Florario di Alfredo Cattabiani ma anche Alaimo ripota la notizia di cui però non sono riuscita a trovare l'originale antico, nonostante non sia proprio digiuna di testi classici. Chiunque sia riuscito a scoprire da dove vengono originariamente queste affermazioni mi farebbe un grande favore segnalandomi titolo e autore. Grazie!
Fonti
Dei e miti italici, Del Ponte, ECIG
Erboristeria Planetaria, F. Alamio, Hermes Edizioni
Fasti, Ovidio a cura di L. Canali e M. Fucecchi, BUR
Florario, A. Cattabiani, Mondadori
La religione romana arcaica, G. Dumézil, BUR
Etimo.it
Fiori per l'anima
Strie
[Modificato da Elke 07/03/2013 16:41]
Omnia vincit amor et nos cedamus amori.
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