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Meditazione quotidiana di Giovedi 23 Giugno 2011

IMPEGNO FEDELE

“Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura” (Proverbi 22:29)


Alla gente piace emergere, distinguersi, primeggiare; ma ci sono diversi tipi di elevazione. Uno di questi è quello che può offrire il denaro; un altro è dato dall’ottenimento di un riconoscimento sociale. La vera onorificenza, però, è quella di un temperamento e di una personalità che si distinguono per pregi di valore superiore. Essa si può ottenere soltanto in virtù di un’applicazione costante e diligente.Non dobbiamo aspettare passivamente lo svolgersi degli eventi, con un atteggiamento fatalistico, ma adempiendo fedelmente ai doveri più semplici e umili, fin quando quelli maggiori saranno pronti per noi, e noi per loro. Mosè non poté diventare subito il liberatore del suo popolo, ma non per questo trascorse il proprio tempo nell’ozio, anzi, rimase un pastore fedele, e quando Dio lo chiamò lo trovò intento al proprio lavoro. Allo stesso modo Gesù trovò Pietro, Giacomo e Giovanni impegnati nella pesca, quando li elesse Suoi discepoliIl modo migliore per avere la certezza di essere chiamati a un’opera maggiore è quello di svolgere fedelmente i lavori semplici e umili. La diligenza rende pronti a salire di un gradino. La prontezza nel mettere mano ai lavori che reputiamo debbono essere svolti è la dimostrazione migliore di una persona affidabile e disponibile.Svolgi bene il lavoro di oggi, per quanto esso possa sembrarti umile; probabilmente domani Dio avrà in serbo qualcosa di maggiore, proprio per te