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Dio salva l'uomo da ogni pericolo

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    00 22/05/2011 20:02

    SALMO 107

     

     107 (106) Dio salva l'uomo da ogni pericolo

     

     1 Alleluia.

     Celebrate il Signore perché è buono,

     perché eterna è la sua misericordia.

     2 Lo dicano i riscattati del Signore,

     che egli liberò dalla mano del nemico

     3 e radunò da tutti i paesi,

     dall'oriente e dall'occidente,

     dal settentrione e dal mezzogiorno.

     4 Vagavano nel deserto, nella steppa,

     non trovavano il cammino per una città dove <abitare.

     5 Erano affamati e assetati,

     veniva meno la loro vita.

     6 Nell'angoscia gridarono al Signore

     ed egli li liberò dalle loro angustie.

     7 Li condusse sulla via retta,

     perché camminassero verso una città dove abitare.

     8 Ringrazino il Signore per la sua misericordia,

     per i suoi prodigi a favore degli uomini;

     9 poiché saziò il desiderio dell'assetato,

     e l'affamato ricolmò di beni.

     10 Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte,

     prigionieri della miseria e dei ceppi,

     11 perché si erano ribellati alla parola di Dio

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    00 22/05/2011 20:02
    e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo.
    12 Egli piegò il loro cuore sotto le sventure;
    cadevano e nessuno li aiutava.
    13 Nell'angoscia gridarono al Signore
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
    14 Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di e spezzò le loro catene.
    15 Ringrazino il Signore per la sua misericordia,
    per i suoi prodigi a favore degli uomini;
    16 perché ha infranto le porte di bronzo
    e ha spezzato le barre di ferro.
    17 Stolti per la loro iniqua condotta,
    soffrivano per i loro misfatti;
    18 rifiutavano ogni nutrimento
    e già toccavano le soglie della morte.
    19 Nell'angoscia gridarono al Signore
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
    20 Mandò la sua parola e li fece guarire,
    li salvò dalla distruzione.
    21 Ringrazino il Signore per la sua misericordia
    e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
    22 Offrano a lui sacrifici di lode,
    narrino con giubilo le sue opere.
    23 Coloro che solcavano il mare sulle navi
    e commerciavano sulle grandi acque,
    24 videro le opere del Signore,
    i suoi prodigi nel mare profondo.
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    00 22/05/2011 20:02
    25 Egli parlò e fece levare
    un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.
    26 Salivano fino al cielo,
    scendevano negli abissi;
    la loro anima languiva nell'affanno.
    27 Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi,
    tutta la loro perizia era svanita.
    28 Nell'angoscia gridarono al Signore
    ed egli li liberò dalle loro angustie.
    29 Ridusse la tempesta alla calma,
    tacquero i flutti del mare.
    30 Si rallegrarono nel vedere la bonaccia
    ed egli li condusse al porto sospirato.
    31 Ringrazino il Signore per la sua misericordia
    e per i suoi prodigi a favore degli uomini.
    32 Lo esaltino nell'assemblea del popolo,
    lo lodino nel consesso degli anziani.
    33 Ridusse i fiumi a deserto,
    a luoghi aridi le fonti d'acqua
    34 e la terra fertile a palude
    per la malizia dei suoi abitanti.
    35 Ma poi cambiò il deserto in lago,
    e la terra arida in sorgenti d'acqua.
    36 Là fece dimorare gli affamati
    ed essi fondarono una città dove abitare.
    37 Seminarono campi e piantarono vigne,
    e ne raccolsero frutti abbondanti.
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    00 22/05/2011 20:03
    38 Li benedisse e si moltiplicarono,
    non lasciò diminuire il loro bestiame.
    39 Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti,
    perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
    40 Colui che getta il disprezzo sui potenti,
    li fece vagare in un deserto senza strade. ,
    41 Ma risollevò il povero dalla miseria
    e rese le famiglie numerose come greggi.
    42 Vedono i giusti e ne gioiscono
    e ogni iniquo chiude la sua bocca.
    43 Chi è saggio osservi queste cose
    e comprenderà la bontà del Signore.
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    00 22/05/2011 20:03
    Commento dei Padri della Chiesa
    Inizia il quinto libro dei salmi. In questo quinto grado dell’ascensione il profeta si innalza a un vertice dal quale vede tutto il compendio della salvezza dell’umanità (Gregorio di Nissa).
    Questo salmo mette in rilievo le misericordie di Dio, misericordie sperimentate in noi e perciò, chi ne ha fatto l’esperienza, le ama in modo particolare. Tuttavia non è stato scritto per l’uno o per l’altro, ma per il popolo di Dio ed è posto davanti a noi come uno specchio, perché noi possiamo riconoscerci in esso (Agostino).
    Questo salmo profetizza la riunione universale delle nazioni (Origene).
    Il salmo 105 ricordava le promesse ai patriarchi, il salmo 106 le infedeltà giudaiche. Il salmo 107 è una profezia della liberazione dei giudei, la quale è figura della nostra liberazione (Teodoreto).
    Questo salmo sintetizza tutta la condizione umana: il dolore del castigo o della penitenza, le misericordie di Dio e la vocazione dei gentili (Girolamo).
    vv. 2-3. I giudei sono liberati da Babilonia e noi siamo liberati dal diavolo (Teodoreto).
    Eravamo prigionieri del diavolo. La mano del diavolo è senza dubbio ben grande: essa ci teneva stretti in tutte le regioni della terra (Girolamo).
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    00 22/05/2011 20:03
    vv. 4-5. I gentili hanno cercato la via della città da abitare, ma non l’hanno trovata. Socrate, Platone, Aristotele sono rimasti con la loro sete: la loro dottrina prometteva la verità e non faceva che acuire la fame (Girolamo).
    Non trovavano la città dove avrebbero dovuto abitare. Avevano fame perché i loro dottori erano senza sapienza. Soccombevano esausti, perché non potevano trovare Dio (Cassiodoro).
    vv. 6-7. Gridarono non con la voce né con il desiderio, ma con la grandezza della loro miseria (Ruperto).
    Il Signore li mise sulla via diritta, insegnò loro come camminare verso la patria. La via era il Vangelo, esso solo ci conduce alla città celeste in cui troviamo la nostra abitazione (Eusebio).
    vv. 8-9. Tutto ciò che in noi sembra degno di lode è misericordia del Signore. Questo versetto ritornerà quattro volte, così come gli eletti vengono dai quattro punti cardinali (Cassiodoro).
    Ha saziato di beni spirituali quelli che soffrivano la fame del Verbo (Girolamo).
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    00 22/05/2011 20:04
    vv.10-12. Il Signore, in quanto è luce, ci ha strappato alle tenebre; in quanto è vita, ci ha strappato all’ombra di morte; in quanto è potente, ha spezzato le nostre catene (Origene).
    Eravamo nell’idolatria, vanificavamo il disegno di Dio, perché si sarebbe dovuto rendere gloria e grazie al Creatore vedendo le sue opere; al contrario, come ciechi, cambiavamo la gloria dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la figura dell’uomo corruttibile, di uccelli… [Rm 1,23] (Eusebio).
    Resero vane le parole di Dio rifiutando la legge divina e dedicandosi alle sapienze di questo mondo. Vanificarono il disegno di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della Verità (1Tm 2,4) (Atanasio).
    vv. 13-16. Li liberò quando erano schiavi nell’ignoranza della mente, nella mendicità dell’anima, nella povertà, frutto del peccato (Atanasio).
    Il genere umano è precipitato fino alla morte; è per questo che il Redentore discenderà fino alla morte (Eusebio).
    Cristo è disceso agli inferi per dire ai prigionieri: Uscite! E a quanti sono nelle tenebre: Venite fuori! [Is 49,9] (Atanasio).
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    00 22/05/2011 20:04
    vv. 17-19. La via dell’iniquità conduce necessariamente alla morte (Esichio di Gerusalemme).
    Né giudei né gentili sono nella tribolazione senza motivo [cf Rm 1] (Teodoreto).
    Rifiutavano ogni nutrimento. Ogni parola di vita che i profeti annunciarono, essi la respinsero; ed erano prossimi alla morte (Girolamo).
    vv. 20-22. Mandò la sua Parola. Le loro inclinazioni erano così malvagie che respingevano il cibo spirituale che dona la salvezza. Allora il Figlio di Dio tese loro la mano fino alle porte della morte, perché erano precipitati fin laggiù e gridarono a lui (Eusebio).
    Più che le vittime prese dai greggi, piace a Dio il gioioso sacrificio di lode. Deve essere vivo e lieto, affinché quelli che assistono possano comprendere a qual punto il cantore ha fiducia in Dio (Cassiodoro).
    vv. 23-28. Il profeta dice questo come parabola. Quelli che compiono lunghi viaggi per mare hanno svariate occasioni per contemplare i segni di Dio: sballottati dalla tempesta o sani e salvi contro ogni speranza. Allo stesso modo i giudei hanno sperimentato le sciagure e le salvezze. Ma tutti gli uomini che considerino la successione imprevista degli avvenimenti, la repentina cessazione della sofferenza, la tranquillità dell’anima e il porto della risurrezione, ammirano colui che è padrone della situazione (Origene).
    Sui nostri battellini personali di legno mezzo marcio, come rendere sicura la nostra traversata in mezzo alla tempesta e alle grandi ondate? Questo mare scatenato è la nostra vita ed è necessario attraversarla: la Chiesa ci offre i suoi vascelli che ci conducono ad un ormeggio tranquillo (Esichio di Gerusalemme).
    Come naviganti salvati in modo insperato, i giudei sono stati testimoni di intereventi miracolosi del Signore. Ma anche tutta l’umanità salvata e che sa di dover risuscitare (Teodoreto).
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    00 22/05/2011 20:04
    vv. 33-39. Le meraviglie del Signore sono tanto più straordinarie, quanto più fa cose contrarie con contrarie: la terra santa traboccava di frutti e messi, ma Gerusalemme divenne incolta per la malizia dei suoi abitanti e tutto il popolo fu privato dei suoi beni, cessò di essere onorato dalle apparizioni di angeli e di profeti, perse il tempio, la sovranità, il sacerdozio e i suoi figli divennero schiavi. Al contrario, la Chiesa delle genti, prima deserta e sterile, divenne laghi d’acqua, sorgenti d’acqua, e fu abitata da quelli che prima avevano fame. Perduti com’erano, erranti in regione lontana, trovarono la riva che è la dottrina del Vangelo e costruirono la città dove abitare, cioè il modo divino di vivere (Origene).
    v. 40. Il disprezzo sui potenti: cioè sui farisei e i dottori della legge che guidavano il popolo (Teodoreto).
    I giudei hanno abbandonato la via alla quale sono stati chiamati. Dio non induce in errore ma lascia senza guida i disobbedienti (Origene).
    vv. 41-42 .Il povero, qui, è il popolo dei pagani. Per mezzo della povertà di Cristo siamo diventati ricchi (cf. 2Cor 8,9).
    Il povero è colui che attende tutto da Dio e bussa alla porta del Signore tenendo gli occhi a terra e battendosi il petto, nudo e tremante, perché lo si vesta (Agostino).
    Questo povero è uno solo: sono tutti i fedeli del Signore (Cassiodoro).
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    00 22/05/2011 20:04
    Le famiglie numerose come greggi sono le Chiese, costituite da diverse stirpi, da tutte le regioni e paesi. Il profeta non descrive il suo tempo, ma vede in anticipo le cose future, per questo aggiunge quanto segue: Vedranno i giusti e ne gioiranno e ogni iniquo chiuderà la sua bocca (v. 42). Cosa vedranno? Vedranno il cambiamento in meglio (Origene).
    Vedranno ciò che tanti profeti e re non hanno potuto vedere [cf. Mt 13,16s] (Eusebio).
    Avendo il Cristo trionfato sul peccato con la propria immolazione, ogni iniquo chiuderà la sua bocca e non potrà più accusare delle loro infermità quelli che peccano, perché Dio stesso li giustifica [cf. Commento a Gv 1,9] (Cirillo di Alessandria).
    v. 43. Non appartiene a tutti discernere e riconoscere il misericordioso disegno della salvezza, ma soltanto a chi ha ricevuto il dono della sapienza e dell’intelligenza divina e grida a Dio: Aprimi gli occhi perché io veda le meraviglie della tua legge [Sal 119,18] (Didimo di Alessandria).