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Gesù e le tempeste

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    00 07/05/2011 19:27
    di David Wilkerson 1979

    di David Wilkerson
    circa 1979
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    Gesù ordinò ai Suoi discepoli di salire su una barca che era diretta verso una collisione. La Bibbia dice che Egli “obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca….”. Questa era diretta verso acque agitate e sarebbe stata sbattuta qua e la come un turacciolo; i discepoli avrebbero attraversato una esperienza quasi fossero su un mini-Titanic; Gesù già sapeva tutto ciò.

    “Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente.” (Matteo 14:22)

    Dov’era Gesù? Sui monti che guardava verso quel mare. Era li che pregava per loro affinché non fallissero nella prova, che avrebbero attraversato e che Egli conosceva. La rotta della barca, la tempesta, le onde furiose, i venti, tutto ciò era parte di una prova che il Padre aveva pianificato. Stavano per imparare la più grande lezione che avessero mai avuto: apprezzare Gesù durante la tempesta.

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    Fino a quel momento avevano riconosciuto in Gesù il facitore di miracoli, l’Uomo che aveva cambiato dei pani e dei pesci in un cibo miracoloso: avevano apprezzato Gesù come l’amico dei peccatori, Colui che aveva portato alla salvezza ogni tipo di umanità perduta. Sapevano che Egli aveva parole di vita eterna, che aveva il potere di sconfiggere ogni opera del diavolo. Lo conoscevano come un maestro, che insegnava loro come pregare, perdonare, legare e sciogliere.

    Ma non avevano ancora imparato a riconoscere Gesù nella tempesta. Tragicamente, questi discepoli che pensavano di conoscerLo molto bene, non riuscirono a riconoscerLo quando la tempesta li colpì.

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    Questa è la radice di molti dei problemi di oggi. Abbiamo fiducia in Gesù per i miracoli e le guarigioni. Crediamo in Lui per la nostra salvezza ed il perdono dei nostri peccati, guardiamo a Lui come a colui che provvede ai nostri bisogni. Crediamo che un giorno ci condurrà nella gloria. Ma quando una tempesta improvvisa ci sorprende e ci sembra che ogni cosa ci stia crollando intorno, troviamo difficoltà nel vedere Gesù vicino a noi. Non riusciamo a credere che Egli permetta alle tempeste di insegnarci ad avere fede. Non siamo mai abbastanza sicuri che Egli sia nelle vicinanze quando le cose diventano veramente agitate.

    La barca ora sta ballando; sembra che affondi; i venti soffiano impetuosi; i discepoli hanno tutto contro di loro.

    “Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario.

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    Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare.E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» E dalla paura gridarono.Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!»” ( Matteo 14:24-27)

    Bruscamente furono annientati, sopraffatti, il solo pensiero che Gesù potesse essere vicino a loro vegliando, sembrava assurdo. Qualcuno probabilmente avrà detto: “ Questa è opera di Satana, il diavolo è venuto per ucciderci, perché siamo stati partecipi di tutti questi miracoli”.

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    00 07/05/2011 19:28
    Qualcun altro avrà affermato: “Dove abbiamo sbagliato? Chi fra noi ha del peccato nella propria vita? Facciamoci un esame di coscienza; confessiamoci l’uno con l’altro. Dio è arrabbiato con qualcuno su questa barca!”

    Ed ancora possono aver detto: “Perché proprio noi? Stiamo facendo quello che Lui ci ha detto di fare! Siamo obbedienti! Non siamo fuori dalla volontà di Dio. Perché allora è scoppiata tale tempesta? Perché il Signore permette che siamo così sballottati mentre compiamo una missione divina?”

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    E nell’ora più buia: “Gesù andò verso di loro…”. Quanto deve essere stato difficile per Gesù attendere sul limitare della tempesta, amandoli così tanto, provando le stesse angosce che essi sentivano, volendo così tanto evitare che rimanessero feriti, struggendosi per loro come un padre per i propri figlioli nel dolore! Ma sapeva anche che loro non avrebbero pienamente potuto conoscerLo o credere in Lui fino a che la furia completa della tempesta non li avesse colpiti. Egli avrebbe rivelato Se stesso solo quando loro avessero raggiunto il limite della loro fede. La barca non sarebbe mai affondata, ma la loro fede, sarebbe potuta annegare molto più velocemente a causa delle onde che le si abbattevano sopra. Il timore di affondare derivava dalla disperazione, non dall’acqua, ma dalla paura e dall’ansietà!

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    00 07/05/2011 19:28
    Ricorda, Gesù può calmare il mare in ogni momento, semplicemente dicendo una parola, ma i discepoli non possono farlo. Possiamo chiederci se essi hanno esercitato la propria fede? Non potevano forse comandare al mare nel nome di Gesù – poiché “grandi opere saranno fatte tramite voi”? Forse che le promesse non sarebbero state messe in pratica – “Tutto ciò che chiederete in preghiera … voi otterrete”? Non fino a quando non avremo imparato a riconoscere Gesù nella tempesta! Non fino a quando non riceveremo fede da sovrastare la tempesta! Non fino a quando non abbiamo imparato ad “essere di buon animo” quando la barca sembra stia per affondare.

    “E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» ...” (Matteo 14:26).

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    00 07/05/2011 19:28
    Non riconobbero Gesù in quella tempesta! Videro un fantasma, un’apparizione. Il pensiero che Gesù fosse così vicino, così facente parte insieme a loro di quello che stavano attraversando, neanche sfiorò le loro menti.

    Questo è il pericolo che affrontiamo, non essere capaci di vedere Gesù nelle nostre prove. Ed invece vediamo dei fantasmi. Proprio nei momenti in cui la nostra paura tocca il massimo, quando la notte è più nera, la tempesta è al culmine, i venti sono più impetuosi e la disperazione ti sta sopraffacendo, Gesù si accosta a noi per rivelare Se Stesso come il Signore sopra gli elementi, il Salvatore nella tempesta.

    “Il SIGNORE sedeva sovrano sul diluvio, anzi il SIGNORE siede re per sempre.” (Salmi 29:10).
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    00 07/05/2011 19:28
    Misero insieme le loro paure, non avevano soltanto paura della tempesta, avevano una nuova paura: i fantasmi! La tempesta stava facendo scaturire dei fantasmi, spiriti misteriosi in libertà!

    Potreste pensare che almeno uno dei discepoli sia riuscito a capire cosa stava succedendo ed abbia detto: “Guardate amici, Gesù ha detto che non ci avrebbe mai lasciato o si sarebbe dimenticato di noi. Egli ci ha mandato in questa missione e siamo al centro della Sua volontà. Ha altresì detto che ogni passo degli uomini giusti sono disposti da Lui stesso. Guardate ancora, è il nostro Signore ed è qui vicino. Non sarà mai lontano da noi; non saremo mai lontani dal Suo sguardo, Ogni cosa è sotto il Suo dominio.”

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    00 07/05/2011 19:29
    Ma nessun discepolo riuscì a riconoscerlo! Nessuno di essi si aspettava che Gesù fosse con loro nella tempesta. Credevano di trovarlo al pozzo della Samaritana. Si aspettavano di trovarlo con le braccia aperte per invitare i piccoli fanciulli ad andare a Lui, oppure nel tempio mentre caccia i cambiatori di valute ed un giorno si sarebbero aspettati di trovarlo alla destra del Padre per farli sacerdoti e re. Mai e poi mai si sarebbero aspettati di trovarlo con loro, vicino a loro, nella tempesta!

    Questo momento appariva loro come uno scherzo del destino! Un disastro inaspettato! Una tragica fatalità! Una prova non voluta, inaspettata, non necessaria! Un triste e pauroso viaggio nelle tenebre e disperazione! Una notte da dimenticare!

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    00 07/05/2011 19:29
    Ma Dio vide quella tempesta con occhi differenti! Questa prova era per i discepoli quello che il deserto era stato per Gesù. Dio li aveva portati lontano dai miracoli, messi su una piccola e fragile imbarcazione, lontani dall’alto solaio e quindi dette libertà alla natura. Dio permise che loro fossero provati, non che affogassero!

    C’è solo una lezione da imparare, una sola! Una lezione semplice, non una profonda o mistica oppure da scuotere la terra. Gesù voleva semplicemente che credessero in Lui come il loro Signore, in qualunque tempesta della vita. Voleva semplicemente che loro mantenessero il buon animo e la confidanza anche nelle ore più nere della prova. Questo è tutto!

    Gesù non voleva che loro si creassero dei fantasmi! Ma lo fecero, ne più ne meno come noi facciamo. Ogni uomo presente su quella barca si è creato un fantasma per se stesso. Gesù deve essere apparso come dodici fantasmi diversi, nelle dodici menti di questi discepoli.

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    Forse uno ha pensato in se stesso: “Conosco quel fantasma; è quello della menzogna! Ho mentito alcune volte tempo addietro. Questo è il motivo per cui la tempesta si abbatte su noi. Questa è la ragione per la quale siamo in questa afflizione; ho mentito. È il fantasma della menzogna, che cerca di avvisarmi di smettere con le bugie. Devo farlo! Devo farlo! Lascia che esca fuori da questo caos e smetterò di mentire.”

    Un altro avrà probabilmente pensato: “questo è il fantasma dell’ipocrisia! Io ho due facce, sono un falso. In questa tempesta posso vedere chi sono realmente. Questo è il motivo di questa tempesta. Dio ha mandato quel fantasma per avvertirmi di ravvedermi. Lo farò! Lo farò! Non sarò più ipocrita, ma ora liberami.”

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    Un altro ancora: “Questo è il fantasma del compromesso! Ultimamente mi sono compromesso. Oh povero me. Ho fallito di fronte al Signore. Era un segreto che cercavo di nascondere, ma ora sono atterrito. Tu hai permesso questa tempesta; Tu hai mandato questo fantasma per avvisarmi di tornare verso la santità. Lo farò! Lo farò! Dammi un’altra possibilità.”

    Un altro: “Questo è il fantasma della bramosia! Sono stato troppo materialista.”

    Un altro: “Questo è il fantasma del tempo sprecato! Sto diventando troppo pigro. Non sto testimoniando! Sto diventando freddo o peggio ancora tiepido. Ho imparato la lezione…”
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    Un altro: “Questo è il fantasma del rancore. Non ho perdonato come avrei dovuto, evito alcune persone! Questo è il motivo per cui Dio mi sta scuotendo, per insegnarmi a smetterla di covare rancore.”

    Un altro: “Questo è il fantasma del peccato nascosto! Pensieri malvagi. Sembra che non ce la faccia a smetterla , quindi Dio ha mandato questa tempesta per svergognarmi.”

    Un altro: “Questo è il fantasma delle promesse non mantenute. Ho promesso a Dio che avrei fatto quella cosa, ma non l’ho fatta. Ora Dio si sta vendicando su me. Egli è furibondo verso me e mi ha buttato in mezzo a questa tempesta. Mi dispiace. Questa è la lezione da imparare e l’ho imparata.”

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    00 07/05/2011 19:30
    No! No! Mille volte no! Questi sono fantasmi della nostra propria mente, soltanto fantasmi. Nessuna di queste è la vera lezione che dobbiamo imparare, Dio non è arrabbiato con te. Tu non ti trovi nella tempesta a causa dei tuoi fallimenti. Questi fantasmi non sono neanche nella tua tempesta.

    È Gesù che è all’opera, cercando di rivelare Se stesso nella Sua potenza che salva, che mantiene, che preserva! Lui vuole mostrarti che la tempesta ha un solo proposito, che è quello di portarti verso la completa tranquillità e fiducia nella Sua potenza e nella Sua presenza in ogni tempo. Nel mezzo dei miracoli e nel mezzo della tempesta! È facile durante una tempesta, perdere il senso della Sua presenza, sentendosi lasciati soli a combattere contro le circostanze che sembrano prive di speranza; può sembrare che, da qualche parte lungo il cammino come risultato del peccato o dei compromessi, Cristo ci ha abbandonato e lasciati soli in una imbarcazione scossa dalla tempesta.

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    hekamia
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    00 07/05/2011 19:30
    Cosa faremo nell’ora in cui i venti contrari si chiamano malattia, infermità e dolore? Quando il cancro colpisce? Quando il dolore e la paura ci sopraffanno e non riesci a risparmiare un pensiero sulla vicinanza di Gesù? La tua inaspettata tempesta è su te e non riesci a pensare ad altro che a salvarti. Non vuoi morire. Vuoi vivere! Vedi il fantasma della morte nelle tenebre e tremi. Non hai la forza di affrontare neanche l’ora successiva.

    Questo è il motivo per cui la presenza di Gesù è tutto intorno a noi. Questa rivelazione è tanto più potente, quando arriva nel momento in cui più ne abbiamo bisogno.

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