Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

GESU

(visioni, apparizioni, locuzioni, ecc.),

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    00 05/05/2011 18:14
    Pag. 85: “Vi faccio una confidenza materna, che certamente vi farà piacere: Gesù ed io abbiamo letto insieme tutti i messaggi che vi ho dato, essi contengono tutto ciò che serve per arrivare alla santità”.

    Maria non ha bisogno di far passare ciò che ha detto, all’esame del Figlio.



    Pag. 85: “La santità è possibile per tutti, tutti possono essere intimamente uniti a Dio Padre, Dio Figlio, Dio Spirito Santo”.



    Pag. 77: “Io sono Madre dell’Eucarestia e piano piano tutti mi conosceranno sotto questo nome. Io sono Madre dell’Eucarestia, la Madre di Gesù che oggi e sempre per chi lo vuole, per chi lo cerca è presente in mezzo a voi nei tabernacoli delle vostre chiese”.



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    00 05/05/2011 18:14
    Pag. 77: “Io sono la Madre dell’Eucarestia, ma non tutti accetteranno questo nome che chiude tutta la storia. Sorgeranno invidie e gelosie e a causa di questo soffrire, ma gli uomini non potranno impedire a Dio di realizzare i suoi piani: Quando mi invocherete - “Madre dell’Eucarestia prega per noi” - vi concederò ciò che chiedete se è conforme alla Divina volontà; già sono state ottenute grazie spirituali e fisiche con questa invocazione. Ora io mi inginocchio davanti a mio Figlio e Gli chiedo umilmente di benedire queste piccole statue ed anch’io benedico queste statue. A chi pregherà davanti ad esse con il cuore, a chi pregherà per il fratello, a chi pregherà per le persone che lo fanno soffrire concederò delle grazie particolari. Miei cari figli, questa è l’immagine della Madre dell’Eucarestia, portatela, se volete, nelle vostre case e fatela conoscere. Io desidero essere invocata ed amata come “Madre dell’Eucarestia”.

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    00 05/05/2011 18:14
    Esempio: Libro: “Gesù e Maria agli uomini d’oggi”



    Il libro ha strappato purtroppo un Imprimatur. Il messaggio asserisce che Maria e Gesù scendono dal cielo, con il risultato di un’azione che s’impossessa della persona (pseudo mistica) la quale agisce come automa guidato da Maria o da Gesù; la persona in gioco risulta letteralmente “strumentalizzata”. Non ci si trova così di fronte ad un'apparizione, ma ad un esatto equivalente della “scrittura automatica”.

    Sistema di procedere: un errore e poi nella proposizione successiva il correttivo dell’errore.



    Ecco alcuni passi:



    Vol. II Pag. 37: “In quanti luoghi sono scesa facendomi vedere! Vengono chiamati luoghi di apparizione. Tutto per dare segni di amore. Tutte le mie opere sono opere d’amore (…) Mi è tanto facile scendere per dare per prendere. Figli miei, ma qui, non è una visione. Non si può capire. Un grande avvenimento, un dono tutto straordinario (…) Questo è un dono di prendere contatto a tu per tu. Ognuno e ognuna di voi può avere in questi momenti dei consigli, delle parole strettamente personali e con questo mio intervento ci si può formare fino alla più alta perfezione”.



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    00 05/05/2011 18:15
    Pag. 80 (Gesù): “Mi amano, ma senza le opere. Quanto mi amano, ma non mi servono! Mi amano in un Crocifisso, perché il Crocifisso non ha bisogno di niente. Figlia, non basta essere graditi a Dio Padre, amarmi soltanto in un Crocifisso, che si trova su un altare”.



    Pag. 86: “Figlia del mio Cuore Immacolato, vi siete incomodate per venirmi ad onorare in questa casa, in questa statua, ma ne avete avute tante altre di statue più vicine che non vi avrebbero portato tanto disturbo…ma avete capito che qui c’è qualcosa che vi rende più felici. Questo è un incontro molto diverso da quello che avete nelle altre statue. Avete ciò che avete nelle altre statue spiritualmente, ma visibilmente potete averlo soltanto qui”.



    Pag. 100: “Figli miei sono al mio posto. Non ho mai sbagliato un solo passo. Il Figlio (indica il crocifisso), la sua madre (indica la statua della Madonna), La Chiesa (indica il sacerdote). Questo è il mio posto”.



    Pag. 29 (Gesù): “Figlia, io voglio, voglio avere, voglio dare. Sono buono, sono potente, sono grande, tanto grande che ho il potere di farmi tanto piccolo, piccolo…di entrare tutto in quell’ostia. Gli uomini sono piccoli. Credere o non credere, io sono vivo, vero, intero, nell’ostia consacrata”.

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    00 05/05/2011 18:15
    Esempio: Luigi Gaspari, “Quaderno dell'Amore”

    Esposizione resa al convegno GRIS del 18/19 aprile 2009 a S. Giovanni Rotondo

    (Questo profilo storico è stato tratto dal Quaderno dell'amore) Luigi Gaspari è nato a San Felice sul Panaro il 9 aprile 1926 ed è morto a Cesenatico il 15 marzo 1940. Scorrendo con attenzione la storia degli incontri che Luigi Gaspari ebbe con padre Pio la si vede divisa in due tronconi: gli incontri effettivamente avvenuti a S. Giovanni Rotondo e quelli invece avuti a Decima a Chianciano con padre Pio in apparizione.



    Il suo primo incontro - effettivo - con padre Pio Luigi Gaspari lo ebbe da ragazzo il 15 marzo 1940. In quella data padre Pio, in un primo momento, lo cacciò, ma poi lo prese quale figlio spirituale. Un mese e mezzo dopo (5 maggio 1940) Olimpia Pia Cristallini, che aveva ospitato il ragazzo a S. Giovanni, gli scrive dicendogli che padre Pio non era contento di lui quanto allo studio e al poco fervore nel fare la comunione.

    Questa lettera Luigi Gaspari la perse e la ritrovò nel settembre del 1954 nella soffitta. Il ritrovamento fece si che Luigi Gaspari ritornasse a S. Giovanni Rotondo. Venne accolto da padre Pio con benevola paternità.

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    00 05/05/2011 18:15
    Da questo momento i viaggi di Luigi Gaspari a S. Giovanni diventarono frequenti.

    Il 6 giugno 1956 incontrò padre Pio in sagrestia. Padre Pio gli disse di ritornare subito a casa. Ritornato a casa, Luigi Gaspari vide che la madre era in fin di vita.

    Dopo la morte della madre Luigi Gaspari ritornò a S. Giovanni.

    Tra la fine del 1967 e l'inizio del 1968, per Natale, si confessò nuovamente da padre Pio. Luigi Gaspari riferisce, senza fornire il contesto generale del discorso, che padre Pio gli disse: “Nell'anno 1968 dovremo lavorare molto. Non abbiamo tempo da perdere”. Queste parole hanno l'ovvia interpretazione dei sani propositi di fine d'anno e di principio di anno nuovo, ma Luigi Gaspari non li coglierà in questo senso.

    Agli inizi di aprile Luigi Gaspari cominciò ad udire una voce, che interpretò come ispirazione di padre Pio, probabilmente perché padre Pio, in visione, lo iniziò ad udire una voce che nello scritto che ne uscì sarebbe quella di Cristo.

    Alla fine d'aprile fu pronto un manoscritto, e una copia dello stesso venne inviata a padre Pio. Luigi Gaspari non presenta tuttavia nessun segnale di approvazione da S. Giovanni Rotondo, e senza menzionare una visita effettiva a S. Giovanni dice che padre Pio definì il quaderno “Testamento promessa di grazia”. Padre Pio lo esortò a pubblicarlo al più presto e di “farlo giungere al santo Padre, alla gerarchia ecclesiastica e al mondo”. “Il papa capirà tutto”, aggiunse. Non essendoci nessuna visita a S. Giovanni Rotondo si deve concludere che padre Pio apparve in visione. Si deve anche notare che prima della pubblicazione era doveroso sottoporre lo scritto ad un Vescovo (quello del luogo di stampa) per l'imprimatur.

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    00 05/05/2011 18:15
    Il 25 maggio si doveva celebrare a St. Louis negli USA la festa del Sacro Cuore e padre Pio, anche qui non vi è nessun viaggio a S. Giovanni Rotondo, chiese che vi fosse inviato il Quaderno; ma la cosa non ebbe seguito. Padre Pio, riferisce Gaspari, “ne fu molto addolorato”. Si noti subito la contraddizione: da una parte si fa riferimento alla gerarchia ecclesiastica e dall'altra la si scavalca completamente non attendendone il giudizio.



    Nel giugno 1968 si ebbe la prima edizione a stampa a cura di Michele Famiglietti di Roma. Luigi Gaspari dice che aveva domandato a padre Pio di “togliere alcune parole” e di stampare il testo in anonimato. Padre Pio si oppose a tutte e due le richieste. Anche qui non c'è nessuna menzione di un viaggio a S. Giovanni Rotondo, cosa non trascurabile poiché in nessun modo sarebbe stato omesso offrendo la possibilità di dare un sigillo di credibilità.



    Nell'agosto 1968 uscì una nuova edizione presso le arti grafiche di Rovigo, a cura di Primo Capponcelli di Decima di S. Giovanni in Persiceto (Bo), che padre Pio avrebbe sollecitato a pubblicare il libretto nel maggio del 1968, ma anche qui la mancanza della menzione di una visita a S. Giovanni Rotondo fa concludere che tutto sia in visione. Già si sta formando un gruppo di aderenti attorno a Luigi Gaspari.

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    00 05/05/2011 18:16
    Primo Capponcelli andò a S. Giovanni Rotondo sicuro del fatto suo e cominciò a divulgare il volumetto, ma la distribuzione gli venne bloccata e gli venne impedito di parlarne. In questa azione di fermo del volumetto compaiono nientemeno che persone vicinissime a padre Pio.

    Contemporaneamente a quanto accadeva a S. Giovanni Rotondo circa il volumetto, Luigi Gaspari si trovava a Chianciano Terme e il 20 settembre, nelle terme di sant'Elena, alle ore 18, gli “apparve” padre Pio (la dichiarazione di apparizione è esplicita). Padre Pio gli disse che doveva anticipare la sua partenza al Cielo per salvare “il salvabile”, lamentandosi che non era più ascoltato neppure da tanti suoi fedelissimi. Disse che le parole del “Testamento promessa di grazia” non erano state credute e che quello che in giugno si poteva salvare ora non lo si poteva più. Il “Testamento promessa di grazia” servirà però a beneficio dei singoli.



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    00 05/05/2011 18:16
    Il 22 settembre verso le 17 Luigi Gaspari ebbe un sogno da lui definito “profetico”. Nel sogno gli appare padre Pio circondato da un esercito di angeli. Padre Pio lo abbraccia e lo esorta a rimanere forte e a non piangere per la sua morte. Padre Pio gli promette di mettergli a disposizione “il mio esercito di angeli”, che saranno all'obbedienza di Luigi Gaspari in tutto. Padre Pio poi lo aiuterà standogli vicino e lo guiderà in ciò che dovrà dire e fare.

    Nottetempo Luigi Gaspari dice di sentire “nel mio cuore” la voce di padre Pio che gli chiedeva di leggergli il volumetto; e lui lo lesse e rilesse fino all'alba. Verso le sette del mattino gli giunse una telefonata da Roma che lo informava della morte di padre Pio.



    Il 17 ottobre 1968 Luigi Gaspari cercò di far giungere a Paolo VI il Quaderno tramite mons. V. D'Andrea. Dieci giorni dopo il monsignore gli disse che Paolo VI avrebbe detto: “E' alta mistica. Che bello questo incontro tra Padre e figlio. Non c'è nessuna parola da togliere”. Nessuno scritto da parte di Paolo VI viene esibito. E' del tutto impossibile che Paolo VI abbia scavalcato la procedura canonica dell'approvazione dell'Ordinario del luogo di stampa (Rovigo), e che si sia espresso trascurando di inviare il volumetto alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

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    00 05/05/2011 18:16
    Il volumetto è stato tradotto in francese, tedesco, spagnolo, inglese, polacco, russo, portoghese, greco, croato, rumeno, arabo, braille, fiammingo, cinese, albanese, ungherese, armeno e olandese.



    Quello che emerge da questo excursus è che Luigi Gaspari dalla fine del 1967 all'inizio del 1968 non andò più a S. Giovanni Rotondo avendo comunicazioni via apparizione con padre Pio, ma bisogna dire che padre Pio non c'entra in nulla in tutto questo.



    Esame del testo





    Il procedere del discorso appare immediatamente un torciglione di cose, per cui è necessario estrarre di volta in volta singoli punti, ma basterà estrarne solo alcuni, dei tantissimi, poiché il volumetto è saturo di errori, per formulare il giudizio di difformità dalla dottrina cattolica.



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    00 05/05/2011 18:16
    pag. 20-21)

    “Il vostro cuore non è mai tutto per me. Una parte lo date spesso a me, ma ne tenete di riserva per le vostre brame, per le vostre ricerche al di fuori di me (...) In quell'angolo che mi serbate io spesso mi nascondo. Sto a guardare. Che vedo? Vi vedo affamati, stanchi delusi e scontenti (...) io vi guardo e aspetto un segnale da voi, un richiamo per uscire dal mio nascondiglio dove mi avete collocato voi. Sono presente se mi chiamate, ma ancora più quando mi amate”.

    Dal punto di vista del linguaggio è costante il ricorso al passaggio, in uno stesso discorso, dal linguaggio mistico a quello che traccia cose fisiche.



    (pag. 24)

    “La vita non sarebbe senza il mio calore. Il calore mio supplisce al gelo dei vostri cuori aridi. Ogni cuore vostro dovrebbe tenere in vita una particella del creato. Quando il vostro cuore è arido, spento, quella parte del creato dovrebbe scomparire, perché è l'amore del cuore che regge tutto. E io che faccio? Io col mio calore riscaldo per voi. Supplisco col mio Cuore l'aridità del vostro. Vi mantengo e mantengo la vita col calore del mio Cuore (...). io sono la riserva di energia che interviene a evitare il disastro dovuto allo spreco fatto dalla vostra, di quello che vi diedi”.

    Si ha confusione tra il concetto di onnipotenza divina e quello di energia fisica, e confusione tra calore mistico e calore fisico.

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    00 05/05/2011 18:17
    pag. 27)

    “Io difendo i vostri diritti su coloro che avete amato e tentano di sfuggirvi”.

    L'unione nella carità presuppone la libertà, ma tale unione viene fatta diventare un diritto sugli altri che hanno aderito, un diritto da difendere.



    (pag. 31)

    “Ritorno al ricordo di chi non mi fu amico. Ora che ho l'amicizia sua, sento in me la certezza di ottenere le amicizie che voglio. Le otterrò certamente tutte; tutte quelle che vorrò per dividerle con lui (...). e' lui che guida ogni passo e non vorrà più che quelli che lui scelse per sé, scappino col pretesto di allontanarsi da me. Sarà un ritorno di tutti coloro che lui chiamò. Ora ci sarà l'appello e guai a chi non risponde”.

    L'amicizia non è incontro di carità reciproca tra due persone libere, come deve essere, ma viene pensata come coartazione di una libertà di fronte ad un altra.



    (pag. 37)

    “Non permetterò a nessuno di giudicare quello che farai. Già è venuto il momento di parlare chiaro con autorità. E' necessario che io ti renda autorevole”.

    Il soggetto si trova chiuso in un cerchio di massima difensiva. Nessuno potrà emettere giudizio alcuno. Il giudizio della Chiesa viene oscurato.

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    00 05/05/2011 18:17
    (pag. 44)

    “L'energia mia ha formato la carne che è servita a dare un volto al vostro spirito”.

    Vien detto che l'onnipotenza divina non si esprime con la potenza della Parola, ma per mezzo di energia di emanazione.



    (pag. 44)

    “Il vostro spirito era prima che si rivestisse della vostra carne”.

    Si professa la preesistenza dell'anima alla formazione del corpo.



    (pag. 44)

    “Il vostro essere è lo spirito mio infuso nel primo uomo; è quello stesso spirito mio che dando vita ad Adamo, per canali diversi è giunto a voi. Sono i canali che hanno contaminato lo spirito che era mio”.

    Si professa l'esistenza di un'anima universale comune a tutti gli uomini (Averroè) trasmessa per generazione (traducianesimo).



    (pag. 60)

    “Io sono già presente negli atei, sono là ad attendere voi, attendo la preghiera vostra di unione. Sarà questa la preghiera che vi farà scoprire la mia costante presenza, laddove si nega la mia esistenza. Sono io che mi nascondo proprio in quegli uomini”.
    Si confonde la presenza per immensità con la presenza per inabitazione.

    Quanto scritto vuole essere un aiuto per un discernimento dei fenomeni straordinari (visioni, apparizioni, locuzioni, ecc.), visto che i veggenti oggi si moltiplicano e non è possibile che la Chiesa vi faccia fronte con processi canonici; inoltre tanti sono i casi non conosciuti dagli stessi sacerdoti.

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