"Tutto intorno case diroccate;eravamo infatti entro il raggio dell'artiglieria italiana.A destra e a sinistra della strada i crateri
delle granate,poi i paesi di Fontanedo e Lardaro distrutti.Tutto era bruciato,abbandonato ,deserto.
Poi il battaglione si divise in tre parti:il primo contingenterisali' lo schienale (verso il forte Corno,Doss dei Morti);il secondo resto' a fondovalle(presso i forti Larino ,Revegler e Danzolino);il terzo marcio' verso il fianco sinistro della valle (forte Cariola,Taiade).
Cominciammo ad orientarci nel settore assegnatoci,estremamente vasto.
La prima impressione fu sconvolgente:trincee profonde,molte gallerie nella roccia,caverne cementate,grandi baracche con luce elettrica,bagni,piscine,piste per il gioco dei birilli!! Ma come?Eravamo arrivati sulla luna?? ....."
Cosi' il comandante del 165° batt.dei Landsturm ricorda il suo arrivo presso lo sbarramento di Lardaro.
Gli italiani ,grazie alla rete di controspionaggio creata dal Marchetti conoscevano bene l'entita' delle forze AU all'inizio della guerra:poco piu' di 3000 uomini (+ 400 svizzeri??) difendevano la zona che va dal Doss dei Morti al Nozzolo Piccolo,sapevano che i tre forti in valle erano disarmati eppure praticamente non si mossero.
Mi piacerebbe parlare di questa parte del fronte che sebbene sia stata secondaria rispetto ad altre zone ,non per questo e' meno interessante.
Chi avesse aneddoti ,foto storiche o odierne del settore,sarebbe bello vederle insieme sul forum.
Io posto la prima.
Obice da fortezza smontato dal Corno e posto nel forte sotterraneo costruito in localita' Peschiera,poco piu' a nord .
Il Francese