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Matteo 27:52-53 - Corpi Resuscitati o Cadaveri emersi da un terremoto?

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    Lucifero_89
    Post: 231
    Città: CATANIA
    Età: 34
    00 19/04/2011 02:55
    Salve. E' da un po' di tempo che non mi faccio vedere, per via degli impegni che ho di continuo con l'Università.

    Vi voglio porre questa questione:

    Allora, Prendiamo una traduzione qualsiasi (ad esempio, Nuova Riveduta o CEI), e leggiamo cosa dice il passo in questione:

    i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (Mt 27:52-53)

    Abbiamo questo evento, diviso nelle seguenti fasi:
    1) Alla morte di Gesù resuscitano diversi morti
    2) I morti escono dalle tombe dopo tre giorni, cioè quando Gesù è ormai risorto.
    3) I morti entrano a Gerusalemme, rendendosi visibili a molte persone.


    Questo accade invece nella TNM:

    "E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati (e delle persone#, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti."

    #"E delle persone" la TNM rbi8, mette l'asterisco e spiega la traduzione alternativa: "O, “ed essi”, ma non riferito ai “corpi”."


    La traduzione e il senso cambiano radicalmente.

    1) I morti non resuscitano più ma sono levati passivamente da qualcosa o qualcuno [secondo voi TdG: un terremoto]
    2) Tra parentesi si mette che a uscire "figurativamente" dai sepolcri e ad entrare in Gerusalemme non erano i morti, ma altre persone (?)



    E' una fedele traduzione dal testo greco? Vediamo l'intelineare:

    καὶ e
    τὰ le
    μνημεῖα tombe
    ἀνεῴχθησαν s' aprirono
    καὶ e
    πολλὰ molti
    σώματα corpi
    τῶν dei
    κεκοιμημένων che dormivano
    ἁγίων santi
    ἠγέρθησαν, risuscitarono
    καὶ e
    ἐξελθόντες usciti
    ἐκ τῶν dai
    μνημείων sepolcri
    μετὰ dopo
    τὴν la
    ἔγερσιν risurrezione
    αὐτοῦ di lui
    εἰσῆλθον entrarono
    εἰς τὴν nella
    ἁγίαν santa
    πόλιν città
    καὶ e
    ἐνεφανίσθησαν apparvero
    πολλοῖς. a molti


    Questo è la Traduzione Interlineare letterale del Testo Greco di Matteo 27:53, riportato identico sia dal testo Bizantino, che da Tischendorf, che da Westcott e Hort, questi ultimi gli stessi usati da voi TdG per tradurre la TNM
    Domanda. Dove ce lo vedete voi quel "ed essi/ e delle persone", nel testo originale?


    Che io sappia solo altre due traduzioni rendono in maniera simile alla TNM:

    “Le tombe furono aperte, e molti corpi di quelli che erano sepolti furono gettati fuori. In questo stato sporgevano dalle tombe e furono visti da molti che passavano di lì tornando nella città”. [traduzione di Johannes Greber (1937)]

    Questa traduzione però mi sembra però ancora più inconsistente di quella della TNM. In questa traduzione non sono infatti state tradotte le parole "dopo la resurrezione di lui", (μετὰ τὴν ἔγερσιν αὐτοῦ), fondamentali per capire il senso della sintassi della subordinata evangelica. Infatti, se è vero che un terremoto ha fatto fatto uscire le tombe dai sepolcri, questo, stando al testo evangelico, sarebbe dovuto avvenire "dopo la resurrezione di lui [Gesù]", e quindi in realtà tre giorni dopo il terremoto. Ma se i corpi sono usciti dai sepolcri solo tre giorni dopo il terremoto, allora vuol dire che non è stato il terremoto a fargli uscire dai sepolcri e dunque crolla tutta l'esegesi.


    I TdG, citano un altro autore, Theobald Daechsel che traduce: “E tombe si aprirono, e molte salme di santi che riposavano furono sollevate”.

    Ma il verso in sè, non dice niente. Come continua quello 53? E' infatti in quello il punto cruciale che ci fa capire se ad andare a Gerusalemme furono dei morti o no, e se dopo la resurrezione di Gesù o no.


    Tutte le altre traduzioni rendono invece come la CEI o la NR.
    Quella della TNM E' una traduzione fedele e letterale, rispettosa dei testi originali?


    «Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
    - (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
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    ginarte
    Post: 2.434
    TdG
    00 19/04/2011 13:41
    Molti corpi dei santi furono levati’


    “LA TERRA tremò, e i massi di roccia si spaccarono. E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati (e delle persone, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti”. (Matteo 27:51-53) L’erudito cattolico Karl Staab definisce “estremamente misterioso” questo episodio che ebbe luogo alla morte di Gesù. Cosa accadde?
    Secondo Epifanio e altri antichi Padri della Chiesa i santi vennero letteralmente alla vita e andarono in cielo insieme al risuscitato Gesù. Agostino, Teofilatto e Zigabeno credevano che questi morti fossero stati risuscitati temporaneamente ma in seguito fossero tornati nelle loro tombe. Quest’ultima opinione, tuttavia, “non fu accettata da molti”, commenta l’erudito Erich Fascher. Molte traduzioni moderne della Bibbia, nel rendere Matteo 27:52, 53, danno l’impressione che ci sia stata una risurrezione. Non così la Traduzione del Nuovo Mondo, che indica gli effetti di un terremoto. Perché?
    Innanzitutto, indipendentemente da chi fossero i “santi”, Matteo non disse che furono loro ad essere levati. Disse che furono levati i loro corpi, o cadaveri. In secondo luogo, non disse che questi corpi vennero alla vita. Disse che furono levati, e il verbo greco egèiro, che significa “levare”, non si riferisce sempre a una risurrezione. Tra le altre cose, può significare anche ‘tirare fuori’ da una fossa o ‘alzarsi’ dal suolo. (Matteo 12:11; 17:7; Luca 1:69) Il sisma che ci fu alla morte di Gesù aprì delle tombe, gettandone fuori corpi senza vita. Casi del genere sono stati osservati in occasione di terremoti nel II secolo E.V. dallo scrittore greco Elio Aristide e più di recente, nel 1962, in Colombia.
    Questo punto di vista sull’episodio è in armonia con gli insegnamenti della Bibbia. Nel capitolo 15 di 1 Corinti l’apostolo Paolo fornisce prove convincenti della risurrezione, ma non menziona affatto Matteo 27:52, 53. Lo stesso si può dire di tutti gli altri scrittori della Bibbia. (Atti 2:32, 34) I cadaveri che furono “levati” alla morte di Gesù non sarebbero potuti tornare in vita nel modo in cui pensava Epifanio, poiché il terzo giorno dopo tale avvenimento Gesù divenne “il primogenito dai morti”. (Colossesi 1:18) Ai cristiani unti, chiamati anch’essi “santi”, fu promesso che avrebbero partecipato alla prima risurrezione durante la presenza di Cristo, e non nel I secolo. — 1 Tessalonicesi 3:13; 4:14-17.
    La maggior parte dei commentatori biblici trova difficile spiegare il versetto 53, anche se molti di loro suggeriscono che il versetto 52 si riferisca a tombe aperte dal terremoto, il quale avrebbe portato alla luce cadaveri sepolti da poco. Ad esempio, l’erudito tedesco Theobald Daechsel traduce: “E tombe si aprirono, e molte salme di santi che riposavano furono sollevate”.
    Chi erano quelli che “entrarono nella città santa” dopo un considerevole periodo di tempo, cioè dopo che Gesù era stato risuscitato? Come abbiamo visto sopra, i corpi venuti alla luce rimasero senza vita, per cui Matteo doveva riferirsi a persone che andarono a vedere le tombe e che entrarono a Gerusalemme a riferire l’accaduto. Perciò, il modo in cui il versetto è reso nella Traduzione del Nuovo Mondo aumenta l’intendimento della Bibbia e non confonde il lettore in merito alla risurrezione.
    w90 1/9 7;










    *************************************************
    Questa e' la via ,camminate in essa (isaia'30:21)
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    LeonardoN
    Post: 3.360
    00 19/04/2011 17:22
    Caro Lucifero innanzitutto ben ritrovato! [SM=g1871113]

    Come sempre sono a corsa a fine lavoro quindi mi perdonarai le imprecisioni.

    Nelle mie ricerche ho trovato interessante il Clarke's Commentary on the Bible clarke.biblecommenter.com/matthew/27.htm

    Ad un certo punto dice:

    It is difficult to account for the transaction mentioned Matthew 27:52, Matthew 27:53. Some have thought that these two verses have been introduced into the text of Matthew from the gospel of the Nazarenes; others think that the simple meaning is this: - by the earthquake several bodies that had been buried were thrown up and exposed to view, and continued above ground till after Christ's resurrection, and were seen by many persons in the city. Why the graves should be opened on Friday, and the bodies not be raised to life till the following Sunday, is difficult to be conceived. The place is extremely obscure.

    La sua perplessità sulla conclusione di alcuni che ti ho grassettata dipende dal fatto "che non si spiega perchè i corpi morti esposti abbiano dovuto aspettare la domenica per risorgere": non pensi che non vedendovi una risurrezione tale conclusione divenga molto più accettabile? E che a motivo del sabato solo la domenica mattina le persone poterono andare alle tombe e poi tornare in città e riportare quello che avevano visto deducendone (oppure la deduzione è di Matteo) che era stato il terremoto alla morte di Gesù a scassare le tombe e far uscire i cadaveri?

    Questo inciso di difficile interpretazione sarebbe messo da Matteo, subito dopo la morte di Cristo, per dar ad intendere che quel terremoto letterale aveva un significato molto più profondo: la morte di Gesù aveva vinto la morte rappresentata dalle tombe scardinate (e non tanto dalla risurrezione di coloro che vi stavano all'interno). Se quelle fossero state risurrezioni vere il messaggio della vittoria sulla morte di Gesù forse sarebbe stato più forte ed immediato ma i problemi, con la risurrezione alla parousia, che crea sono molto più grandi di una illustrazione meno forte ma sempre chiara!!

    Per quanto riguarda la questione dell'"essi" presente nell'originale non so dirti quale base grammaticale lo "sottintenda" perchè non conosco il greco ma il fatto che tutte le interlineari che ho consultato lo riportino (they in inglese) dovrebbe essere significativo, beid sotto:

    interlinearbible.org/matthew/27-53.htm

    eisēlthon = THEY-INTO-CAME they entered

    Ciao, Leo

    _____________________________________________________________________________________________

    Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
    ______________________________________________________________________________________________
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    dom@
    Post: 11.776
    Città: ACCIANO
    Età: 90
    TdG
    00 19/04/2011 18:03
    Re:
    LeonardoN, 4/19/2011 5:22 PM:

    Caro Lucifero innanzitutto ben ritrovato! [SM=g1871113]

    Come sempre sono a corsa a fine lavoro quindi mi perdonarai le imprecisioni.

    Nelle mie ricerche ho trovato interessante il Clarke's Commentary on the Bible clarke.biblecommenter.com/matthew/27.htm

    Ad un certo punto dice:

    It is difficult to account for the transaction mentioned Matthew 27:52, Matthew 27:53. Some have thought that these two verses have been introduced into the text of Matthew from the gospel of the Nazarenes; others think that the simple meaning is this: - by the earthquake several bodies that had been buried were thrown up and exposed to view, and continued above ground till after Christ's resurrection, and were seen by many persons in the city. Why the graves should be opened on Friday, and the bodies not be raised to life till the following Sunday, is difficult to be conceived. The place is extremely obscure.

    La sua perplessità sulla conclusione di alcuni che ti ho grassettata dipende dal fatto "che non si spiega perchè i corpi morti esposti abbiano dovuto aspettare la domenica per risorgere": non pensi che non vedendovi una risurrezione tale conclusione divenga molto più accettabile? E che a motivo del sabato solo la domenica mattina le persone poterono andare alle tombe e poi tornare in città e riportare quello che avevano visto deducendone (oppure la deduzione è di Matteo) che era stato il terremoto alla morte di Gesù a scassare le tombe e far uscire i cadaveri?

    Questo inciso di difficile interpretazione sarebbe messo da Matteo, subito dopo la morte di Cristo, per dar ad intendere che quel terremoto letterale aveva un significato molto più profondo: la morte di Gesù aveva vinto la morte rappresentata dalle tombe scardinate (e non tanto dalla risurrezione di coloro che vi stavano all'interno). Se quelle fossero state risurrezioni vere il messaggio della vittoria sulla morte di Gesù forse sarebbe stato più forte ed immediato ma i problemi, con la risurrezione alla parousia, che crea sono molto più grandi di una illustrazione meno forte ma sempre chiara!!

    Per quanto riguarda la questione dell'"essi" presente nell'originale non so dirti quale base grammaticale lo "sottintenda" perchè non conosco il greco ma il fatto che tutte le interlineari che ho consultato lo riportino (they in inglese) dovrebbe essere significativo, beid sotto:

    interlinearbible.org/matthew/27-53.htm

    eisēlthon = THEY-INTO-CAME they entered

    Ciao, Leo




    Traduco il messaggio di Leo, per lucifer
    English to Italian translation
    Ad ONU Certo punto dadi:

    È difficile contabilizzare l'operazione di cui Matteo 27:52, Matteo 27:53. Alcuni hanno pensato che questi due versi sono state introdotte nel testo di Matteo dal Vangelo di Nazareni, altri pensano che il semplice significato è questo: - dal terremoto più corpi che erano stati sepolti e sono stati gettati a vista, e ha continuato fuori terra fino a dopo la risurrezione di Cristo, e sono stati visti da molte persone in città. Perché le tombe dovrebbero essere aperti il Venerdì, ei corpi non essere portato per la vita fino alla Domenica successiva, è difficile da concepire. Il posto è molto oscuro
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    barnabino
    Post: 67.472
    00 19/04/2011 19:30
    Caro Lucifero,

    Il passo è piuttosto oscuro e non credo si possa dare un giudizio definitivo sulla sola base del testo, la TNM ne fornisce una versione basata fondamentalmente sull'unità e l'armonia interna dei vangeli, tesi ovviamente fortemente avversata dalla critica letteraria che invece vede nei vangeli in prodotto piuttosto tardo in cui entrano tradizioni differenti e temi mitologici. Come spesso accade nella traduzione si scontrano visioni ideologiche del testo molto differenti, il problema è chi sono coloro che "entrarono nella città santa": se persone che passando tra le tombe avevano visto i corpi o se i corpi dei morti stessi usciti dalle tombe scoperchiate. Entrambe le letture sono possibili da un punto di vista del testo.

    Quello che è oscuro è il fatto che di questa eventuale "risurrezione" letterale di "corpi dei santi" non si parli altrove e anzi si neghi che vi fosse già stata la risurrezione dei morti, non si dice inoltre chi fossero né viene descritto lo stupore nel vedere dei "santi" risorti che passeggiavano per Gerusalemme, così come nulla si dice del loro destino.


    Dove ce lo vedete voi quel "ed essi/ e delle persone", nel testo originale?



    Non sono un grecista, ma "essi" qui è sottinteso, dato che è la terza persona del plurale maschile del verbo. Se "essi" è riferito a coloro che entrarono nella città passando vicino alle tombe, dopo aver visto i "corpi levati dalle tombe", il traduttori può rendere con "persone" per indicare il soggetto sottinteso e rendere più comprensibile il testo, cosa che invero i traduttori fanno spesso. Tutto dipende da come comprendiamo il testo.

    Shalom


    --------------------------------------------------------------------
    Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

    FORUM TESTIMONI DI GEOVA
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    Lucifero_89
    Post: 231
    Città: CATANIA
    Età: 34
    00 19/04/2011 23:11
    Barnabino:


    Il passo è piuttosto oscuro e non credo si possa dare un giudizio definitivo sulla sola base del testo, la TNM ne fornisce una versione basata fondamentalmente sull'unità e l'armonia interna dei vangeli



    Per unità e armonia interna dei Vangeli che intendi esattamente? Riguardo il fatto che i Vangeli si armonizzino tra loro o che il singolo Vangelo sia armonizzato con se stesso? Riguardo il secondo punto, non mi pare che la resurrezione dei morti in sè vada in contrasto con il resto del Vangelo di Matteo. Sul primo punto, è vero invece che il dato della resurrezione sarebbe esclusivo solo a Matteo, ma è anche vero che Matteo ha parecchi altri eventi "sensazionalistici", che sono esclusivi al suo solo materiale redazionale (ad esempio la strage degli innocenti, oppure proprio il terremoto che è avvenuto quando mori' Gesù). Dunque, l'esclusivismo non esclude in sè la possibilità che il redattore di Matteo abbia comunque volutamente inserire questo episodio sensazionalistico nel suo vangelo (questo a prescindere che ciò che abbia detto sia vero o no).


    e anzi si neghi che vi fosse già stata la risurrezione dei morti, non si dice inoltre chi fossero né viene descritto lo stupore nel vedere dei "santi" risorti che passeggiavano per Gerusalemme, così come nulla si dice del loro destino.



    I dati mancanti dal vangelo testuale vengono compensati da una tradizione orale che c'era dietro questo evento. Ad esempio, quando in Efesini 4:8 starebbe scritto "Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri", i prigionieri in questione sarebbero i risorti che sono ascesi al cielo assieme a Gesù.


    Inoltre, se è vero che la versione "ordinaria" di Matteo è molto strana, altrettanto lo è quella della TNM: se avesse ragione lei:

    1) Dov'è la connessione tra i corpi che vengono levati dal terremoto e persone che escono dal cimitero al terzo giorno dopo la resurrezione di Gesù?
    2) Che senso ha sottolineare che delle persone che uscirono dal cimitero si "resero visibili" a molti abitanti gerosolimitani?
    3) Perchè proprio solo i santi, mica morti qualunque, sarebbero fuoriemersi dal terremoto?


    Non sono un grecista, ma "essi" qui è sottinteso, dato che è la terza persona del plurale maschile del verbo.



    Eh, ma il problema è che la terza persona plurale "entrarono", sarebbe riferita proprio al soggetto immediatamente precedente, ovvero "i morti" che furono "levati/risorti". Cioè, dal testo non è possibile intuire grammaticalmente che esistano altri soggetti diversi fuori dai "morti risorti", a cui si rifà il verso 53 successivo.


    il traduttori può rendere con "persone" per indicare il soggetto sottinteso e rendere più comprensibile il testo, cosa che invero i traduttori fanno spesso. Tutto dipende da come comprendiamo il testo.



    La grande maggioranza delle traduzioni cosi' rende il passo:
    mlbible.com/matthew/27-52.htm

    ____________________________________-
    Leonardo:


    La sua perplessità sulla conclusione di alcuni che ti ho grassettata dipende dal fatto "che non si spiega perchè i corpi morti esposti abbiano dovuto aspettare la domenica per risorgere"




    Per motivi teologici suppongo. I morti non sarebbero potuti risorgere nel giorno della morte stessa di Gesù, ma solo dopo la sua resurrezione, altrimenti Gesù non sarebbe potuto essere il "primogenito dei morti".



    Se quelle fossero state risurrezioni vere il messaggio della vittoria sulla morte di Gesù forse sarebbe stato più forte ed immediato ma i problemi, con la risurrezione alla parousia, che crea sono molto più grandi di una illustrazione meno forte ma sempre chiara!!



    Penso che questa risurrezione sia stata introdotta proprio per motivi escatologici/messianici. Come è noto il Vangelo di Matteo è quello che più di tutti cita e fa riferimento all'adempimento delle profezie dell'Antico Testamento, ed anche qui vedo l'adempimento, seppur parziale, di una profezia messianica : quella, appunto, della resurrezione dei corpi : "Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere!" - Isaia 26:19



    Per quanto riguarda la questione dell'"essi" presente nell'originale non so dirti quale base grammaticale lo "sottintenda" perchè non conosco il greco ma il fatto che tutte le interlineari che ho consultato lo riportino (they in inglese) dovrebbe essere significativo, beid sotto:



    Eh, e come si a dimostrare che quel "essi" sottinteso sia riferito ad altri soggetti diversi dai "morti risorti/levati"?



    Saluti
    [Modificato da Lucifero_89 19/04/2011 23:41]
    «Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
    - (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
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    barnabino
    Post: 67.472
    00 20/04/2011 00:49
    Caro Lucifero,


    Per unità e armonia interna dei Vangeli che intendi esattamente? Riguardo il fatto che i Vangeli si armonizzino tra loro o che il singolo Vangelo sia armonizzato con se stesso?



    Parlavo di unità degli scritti neotestamentari, una posizione oggi decisamente marginale tra i biblisti.


    Dunque, l'esclusivismo non esclude in sè la possibilità che il redattore di Matteo abbia comunque volutamente inserire questo episodio sensazionalistico nel suo vangelo



    Si, chiaramente non possiamo escludere la storicità solo perché ricordato da un solo evangelista, seppure la maggior parte dei biblisti propende per la lettura tradizionale proprio perché considera questo avvenimento non storico, ma un inserimento letterario apocalittico per collegare l'evento pasquale al compimento dalle storia salvifica dell'umanità.


    I dati mancanti dal vangelo testuale vengono compensati da una tradizione orale che c'era dietro questo evento. Ad esempio, quando in Efesini 4:8 starebbe scritto "Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri", i prigionieri in questione sarebbero i risorti che sono ascesi al cielo assieme a Gesù.



    Un riferimento un po' labile, il passo non dice specificamente che ha "portato con sé" (in cielo) ma "ha portato via" e "ha distribuito" doni e dunque questi "prigionieri" sembrerebbero gli stessi a cui vennero distribuiti i doni, dunque sarebbe la vittoria su Satana a cui vengono strappati uomini.

    Inoltre nessun racconto dell'ascensione ricorda che congiuntamente a Gesù ascesero altre persone con lui, né il libro di Atti nei giorni prima dell'ascensione di Cristo ricorda la presenza di questi "corpi di santi" a Gerusalemme. Insomma, a me pare che per Paolo la risurrezione resti un evento escatologico, né quando tratta la questione di "come" risorgeranno i morti parla di un'immediata risurrezione corporea per poi ascendere successivamente al cielo sul modello di quei "corpi di santi" rilevati dal terremoto e risorti tre giorni dopo.


    1) Dov'è la connessione tra i corpi che vengono levati dal terremoto e persone che escono dal cimitero al terzo giorno dopo la resurrezione di Gesù? 2) Che senso ha sottolineare che delle persone che uscirono dal cimitero si "resero visibili" a molti abitanti gerosolimitani?



    Non ho capito bene la domanda, ma la situazione descritta sarebbe questa: immediatamente dopo la morte di Gesù un terremoto scrolla la città ed il tempo, alcune tombe che si trovavano all'ingresso della città vengono scoperchiate. Il 16 nisan (quando Gesù venne risorto) delle persone entrano in città e mostrano quello che è successo agli abitanti, evidentemente attesero che passasse il 15 nisan perché Alfred Edersheim dice che il 15 nisan, primo giorno della festa dei pani non fermentati, si faceva un’offerta di pace obbligatoria. Evidentemente gli ebrei temevano di non poter mangiare quest'offerta se si fossero contaminati toccando inavvertitamente i cadaveri, ricorderai infatti che si imbiancavano i sepolcri proprio per renderli visibili e passare lontano da un cadavere, non guardarlo neppure, per evitare di diventare cerimonialmente impuri, anche per questo si accelerò la morte dei ladroni spezzandogli le gambe prima dell'inizio del 15 nisan. Insomma, l'attesa (per vari motivo) in presenza di cadaveri scoperti in un giorno festivo non è qualcosa di anodino, volevo dire questo.

    Ovviamente, visto che il testo è oscuro, prendi queste considerazioni con beneficio di inventario, stiamo parlando più per amore della conversazione che altro!


    Eh, ma il problema è che la terza persona plurale "entrarono", sarebbe riferita proprio al soggetto immediatamente precedente, ovvero "i morti" che furono "levati/risorti".



    In greco il soggetto non è necessariamente quello più vicino al verbo, la sintassi è più libera di quella italiana.


    Cioè, dal testo non è possibile intuire grammaticalmente che esistano altri soggetti diversi fuori dai "morti risorti", a cui si rifà il verso 53 successivo



    Il soggetto può essere sottinteso, ma più che dalla grammatica dipende dall'interpretazione del testo, se presupponiamo che i morti fossero morti (cioè solo "levati" dai loro sepolcri) è ovvio che coloro che "entrano a Gerusalemme" siano un altro soggetto. D'altronde anche con la traduzione CEI si evince che i "morti levati dalle tombe" restarono morti fino al 16 nisan (altrimenti avrebbero preceduto Cristo, primogenito dei morti) e solo dopo quel giorno "risusciterebbero" entrando nella città santa. La TNM presuppone che se il 14 nisan essere "levati" indica solo la riesumazione e non la risurrezione, la situazione non fosse cambiata il 16 e pertanto si debba cercare un altro soggetto.


    La grande maggioranza delle traduzioni cosi' rende il passo



    Si, si, me ne rendo conto. Ma in tutti i casi il passo resta molto oscuro, la versione della TNM cerca solo di dare una spiegazione che sia il più coerente possibile con la tradizione neotestamentaria, ovviamente non è la sola possibile!

    Shalom

    [Modificato da barnabino 20/04/2011 01:20]
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    FORUM TESTIMONI DI GEOVA
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    Lucifero_89
    Post: 231
    Città: CATANIA
    Età: 34
    00 20/04/2011 04:57
    Barnabino

    Parlavo di unità degli scritti neotestamentari, una posizione oggi decisamente marginale tra i biblisti.



    Beh direi, in quanto parte da un approccio fideistico e religioso(cioè che siano ispirati da un Dio e lo stesso Dio) e non scientifico a questi testi, non trovi? Un bravo esegeta deve essere pronto a mettere in discussione tutto e non dare mai nulla per scontato.


    Si, chiaramente non possiamo escludere la storicità



    Non mi riferivo alla storicità, ma al semplice fatto che da un punto di vista filologico l'evangelista originale abbia voluto scrivere o meno di quell'evento. Il che vuol dire che potrebbe anche aver scritto una balla, ma almeno ci accertiamo del fatto che sia stata nella sua intenzione trasmettere proprio quel messaggio e non altri. Storicamente parlando, è tutta un'altra storia.


    Un riferimento un po' labile



    Infatti è molto vago e quasi certamente non si riferisce all'evento matteano. Tuttavia ho solo fatto notare di come diversi Padri abbiano teologicamente associato le varie scritture secondo l'insegnamento orale ricevuto su questa cosa.


    Inoltre nessun racconto dell'ascensione ricorda che congiuntamente a Gesù ascesero altre persone con lui, né il libro di Atti nei giorni prima dell'ascensione di Cristo ricorda la presenza di questi "corpi di santi" a Gerusalemme.



    Devi considerare che Atti è stato scritto da un altro autore : Luca, non Matteo. Luca non riporta nemmeno gli episodi post-resurrezione registrati nel Vangelo di Giovanni se è per questo. Ogni evangelista ha le proprie fonti redazionali.


    né quando tratta la questione di "come" risorgeranno i morti parla di un'immediata risurrezione corporea per poi ascendere successivamente al cielo sul modello di quei "corpi di santi" rilevati dal terremoto e risorti tre giorni dopo.



    Infatti Paolo sicuramente non conosce l'episodio di questa resurrezione di massa di corpi alla morte di Gesù. Ma non possiamo dire nemmeno se conoscesse il Vangelo di Matteo in toto se è per questo, giacchè del Gesù storico dice poco e nulla e niente che appartenga al Gesù di redazione matteana. Anzi, secondo la critica-storica, i vangeli sono stati scritti molto dopo le lettere paoline, dunque è possibile che Paolo in realtà non poteva nemmeno essere a conoscenza dei materiali redazionali di ciascun agiografo. Dunque, la testimonianza di Paolo di per sè non ci è utile nel dire se l'agiografo quando ha redatto il suo vangelo ha voluto o meno parlare di questa resurrezione.


    D'altronde anche con la traduzione CEI si evince che i "morti levati dalle tombe" restarono morti fino al 16 nisan (altrimenti avrebbero preceduto Cristo, primogenito dei morti) e solo dopo quel giorno "risusciterebbero" entrando nella città santa.



    Io ho un'altra ipotesi.

    Leggiamo il testo secondo la CEI, le cose in realtà starebbero letteralmente cosi' invece:

    i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.

    Cioè, dal testo, cosi' com'è si evince che i morti risorgono il giorno stesso di Gesù, ma che dalle tombe escono effettivamente solo dopo la resurrezione. Ha un senso logico cosi'? No, per nessun punto di vista, nemmeno teologico, infatti secondo me la spiegazione plausibile sarebbe questa. Originariamente il testo originale sarebbe dovuto essere cosi:

    i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono, e uscendo dai sepolcri entrarono nella città santa e apparvero a molti

    Ovvero, si direbbe in maniera molto chiara che i morti risorgono e vanno a Gerusalemme il giorno stesso in cui risorge Gesù. Dopo (anni, decenni,etc.) viene elaborata una cristologia più elaborata (sopratutto dalle lettere deuteropaoline e l'apocalisse) in cui Gesù diviene teologicamente il "primogenito dei morti". Che fare allora per correggere la contraddizione presente nel vangelo matteano originale accolto dalla comunità cristiana primitiva e armonizzare con questa dottrina? Viene introdotta (maldestramente) nelle prime copie una glossa nel testo che specifica che in realtà i morti sarebbero usciti dalle tombe solo dopo la resurrezione di Gesù, cosi' la frase "dopo la resurrezione di lui", sarebbe in realtà un'aggiunta tardiva o stratificata. L'interpolazione, come dicevo, sarebbe maldestra, perchè comunque nel testo si capirebbe ancora che la grammaticalmente, la resurrezione sarebbe avvenuta comunque alla morte di Gesù. Tuttavia se la lettura "morti risorti" fosse quella giusta, allora l'ipotesi dell'armonizzazione confermerebbe che il verso, in quanto "imbarazzante" per la Chiesa primitiva, sarebbe stato composto realmente dall'agiografo matteano.


    Comunque preciso che anche la mia è una pura congettura senza pretese di fondamento o valore probatorio e che la sto esponendo giusto solo per esprimere una mia idea o parere sull'argomento [SM=g7350]



    Saluti
    [Modificato da Lucifero_89 20/04/2011 05:06]
    «Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
    - (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
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    00 20/04/2011 07:16
    Re:
    Lucifero_89, 20.04.2011 04:57:

    Barnabino
    Barnabino:

    Parlavo di unità degli scritti neotestamentari, una posizione oggi decisamente marginale tra i biblisti.



    Beh direi, in quanto parte da un approccio fideistico e religioso(cioè che siano ispirati da un Dio e lo stesso Dio) e non scientifico a questi testi, non trovi? Un bravo esegeta deve essere pronto a mettere in discussione tutto e non dare mai nulla per scontato.

    barnabino:

    Si, chiaramente non possiamo escludere la storicità



    Non mi riferivo alla storicità, ma al semplice fatto che da un punto di vista filologico l'evangelista originale abbia voluto scrivere o meno di quell'evento. Il che vuol dire che potrebbe anche aver scritto una balla, ma almeno ci accertiamo del fatto che sia stata nella sua intenzione trasmettere proprio quel messaggio e non altri. Storicamente parlando, è tutta un'altra storia.



    Lucifero, solo un appunto.
    Sopra parli di approccio scientifico e sotto indichi di voler "accertare il fatto che sia stata intenzione...".

    Ti faccio notare che l'unico modo scientifico, controllabile e ripetibile, per fare quello che dici é chiederlo a una persona morta circa 2'000 anni fa.

    Simon
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    (garoma)
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    00 20/04/2011 07:32
    Vi posto alcuni articoli dello schiavo sui versetti in questione:

    ‘Molti corpi dei santi furono levati’
    “LA TERRA tremò, e i massi di roccia si spaccarono. E le tombe commemorative si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati (e delle persone, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era stato levato, entrarono nella città santa) e divennero visibili a molti”. (Matteo 27:51-53) L’erudito cattolico Karl Staab definisce “estremamente misterioso” questo episodio che ebbe luogo alla morte di Gesù. Cosa accadde?
    Secondo Epifanio e altri antichi Padri della Chiesa i santi vennero letteralmente alla vita e andarono in cielo insieme al risuscitato Gesù. Agostino, Teofilatto e Zigabeno credevano che questi morti fossero stati risuscitati temporaneamente ma in seguito fossero tornati nelle loro tombe. Quest’ultima opinione, tuttavia, “non fu accettata da molti”, commenta l’erudito Erich Fascher. Molte traduzioni moderne della Bibbia, nel rendere Matteo 27:52, 53, danno l’impressione che ci sia stata una risurrezione. Non così la Traduzione del Nuovo Mondo, che indica gli effetti di un terremoto.

    Perché?

    Innanzitutto, indipendentemente da chi fossero i “santi”, Matteo non disse che furono loro ad essere levati. Disse che furono levati i loro corpi, o cadaveri. In secondo luogo, non disse che questi corpi vennero alla vita. Disse che furono levati, e il verbo greco egèiro, che significa “levare”, non si riferisce sempre a una risurrezione. Tra le altre cose, può significare anche ‘tirare fuori’ da una fossa o ‘alzarsi’ dal suolo. (Matteo 12:11; 17:7; Luca 1:69) Il sisma che ci fu alla morte di Gesù aprì delle tombe, gettandone fuori corpi senza vita. Casi del genere sono stati osservati in occasione di terremoti nel II secolo E.V. dallo scrittore greco Elio Aristide e più di recente, nel 1962, in Colombia.

    Questo punto di vista sull’episodio è in armonia con gli insegnamenti della Bibbia. Nel capitolo 15 di 1 Corinti l’apostolo Paolo fornisce prove convincenti della risurrezione, ma non menziona affatto Matteo 27:52, 53. Lo stesso si può dire di tutti gli altri scrittori della Bibbia. (Atti 2:32, 34) I cadaveri che furono “levati” alla morte di Gesù non sarebbero potuti tornare in vita nel modo in cui pensava Epifanio, poiché il terzo giorno dopo tale avvenimento Gesù divenne “il primogenito dai morti”. (Colossesi 1:18) Ai cristiani unti, chiamati anch’essi “santi”, fu promesso che avrebbero partecipato alla prima risurrezione durante la presenza di Cristo, e non nel I secolo. — 1 Tessalonicesi 3:13; 4:14-17.

    La maggior parte dei commentatori biblici trova difficile spiegare il versetto 53, anche se molti di loro suggeriscono che il versetto 52 si riferisca a tombe aperte dal terremoto, il quale avrebbe portato alla luce cadaveri sepolti da poco. Ad esempio, l’erudito tedesco Theobald Daechsel traduce: “E tombe si aprirono, e molte salme di santi che riposavano furono sollevate”.
    Chi erano quelli che “entrarono nella città santa” dopo un considerevole periodo di tempo, cioè dopo che Gesù era stato risuscitato? Come abbiamo visto sopra, i corpi venuti alla luce rimasero senza vita, per cui Matteo doveva riferirsi a persone che andarono a vedere le tombe e che entrarono a Gerusalemme a riferire l’accaduto. Perciò, il modo in cui il versetto è reso nella Traduzione del Nuovo Mondo aumenta l’intendimento della Bibbia e non confonde il lettore in merito alla risurrezione.

    w90 1/9 7

    ● Matteo 27:52, 53 significa forse che al tempo della morte di Gesù alcuni che erano nella tomba furono risuscitati?

    Molti commentatori della Bibbia pensano che questo sia il senso di tali versetti. Tuttavia gli studiosi ammettono che il senso e l’appropriata traduzione di questi versetti siano insolitamente difficili. In effetti, ci sono motivi per credere che questi versetti significano che quando Gesù morì, il terremoto che ci fu fece aprire le tombe vicino a Gerusalemme, lasciando così i cadaveri esposti ai passanti.

    Matteo 27:52, 53 dice che “anche le tombe si aprirono e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono levati, e usciti dalle tombe dopo la sua risurrezione andarono nella città santa e apparvero a molti”. — La Bibbia Concordata.

    Ma se ci fu una risurrezione quando morì Gesù, come fanno pensare questa e altre traduzioni, i risuscitati avrebbero forse atteso sin dopo la risurrezione di Gesù, il terzo giorno dopo ciò, per uscire dalle tombe? Perché Dio avrebbe risuscitato in questo tempo tali “santi”, dal momento che Gesù doveva essere “il primogenito dai morti”? (Col. 1:18; 1 Cor. 15:20) Ed era durante la futura presenza di Cristo che gli unti cristiani o “santi” dovevano partecipare alla prima risurrezione. — 1 Tess. 3:13; 4:14-17; Riv. 20:5, 6.
    Osservate che, a rigor di termini, il racconto non dice che i “corpi” vennero alla vita. Dice solo che furono levati o gettati fuori delle tombe dal terremoto. Una cosa simile accadde nella città di Sonson, in Colombia, nel 1962. El Tiempo (31 luglio 1962) riferì: “Nel cimitero di questa città duecento cadaveri furono gettati fuori delle tombe dalla violenta scossa di terremoto”. Chi passò lì vicino o nel cimitero vide i cadaveri, e, perciò, molti abitanti di Sonson dovettero andare a riseppellire i parenti defunti.

    Senza torcere la grammatica greca, il traduttore può rendere Matteo 27:52, 53 in modo da far pensare che dei cadaveri furono similmente messi allo scoperto in seguito al terremoto che ci fu alla morte di Gesù. Pertanto la traduzione di Johannes Greber (1937) rende questi versetti come segue: “Le tombe furono aperte, e molti corpi di quelli che erano sepolti furono gettati fuori. In questo stato sporgevano dalle tombe e furono visti da molti che passavano di lì tornando nella città”. — Si paragoni la Traduzione del Nuovo Mondo.
    Oltre a squarciarsi la cortina del tempio che separava il Santo dal Santissimo, questo violento terremoto, che mise allo scoperto i cadaveri subito visti dai viaggiatori che portarono la notizia a Gerusalemme, servì quale ulteriore prova che Gesù non era un semplice criminale giustiziato per trasgressione. Era il Messia e colui che dopo poco sarebbe stato il primogenito dai morti destinati alla vita celeste.

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    “Non aver timore, poiché io sono con te. Non guardare in giro,
    poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
    Sì, realmente ti aiuterò. Sì, davvero ti sorreggerò fermamente
    con la mia destra di giustizia”.
    (Isaia 41:10)

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    (garoma)
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    00 20/04/2011 07:35
    Vi fu una risurrezione?

    VI FU una risurrezione dai morti al tempo della morte di Gesù? Molti commentatori della Bibbia dicono di sì. Basano la loro credenza su Matteo 27:52, 53. Quella che viene comunemente chiamata Versione di Nardoni, in questi versetti, dice: “Le tombe si aprirono, e molti corpi di santi che vi riposavano, risuscitarono; e, usciti dai loro sepolcri, dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti”.

    Secondo il cattolico Commentary on Holy Scripture, il terremoto, menzionato nel versetto precedente, ruppe e aprì le tombe di pietra per preparare l’uscita dei corpi, i quali non risuscitarono che dopo la risurrezione di Cristo. Ma si noti che questo non è ciò che il testo effettivamente dichiara, né nelle versioni cattoliche romane né in quelle protestanti.

    Su questi versetti uno dei preminenti commentari protestanti della Bibbia, quello di Adam Clarke, afferma: “È difficile render conto dell’avvenimento menzionato nei versetti 52 e 53. Alcuni hanno pensato che questi due versetti siano stati inseriti nel testo di Matteo dal vangelo dei Nazzareni, altri pensano che il semplice significato sia questo: col terremoto parecchi corpi che erano stati sepolti furon gettati fuori ed esposti alla vista, e rimasero alla superficie del suolo fin dopo la risurrezione di Cristo, e furono visti da molte persone nella città. Perché le tombe si sarebbero dovute aprire il venerdì e i corpi non sarebbero stati destati alla vita fino alla seguente domenica, è difficile a concepirsi. Il passo è estremamente oscuro”.

    Un altro commentatore della Bibbia, il dott. Jenks, dice riguardo a questi versetti: “Questo fatto non è narrato così pienamente come la curiosità desidererebbe. . . . Noi possiamo fare al riguardo domande che non possiamo appagare”. Altri commentatori biblici si esprimono in modo simile.

    Poteva l’avvenimento menzionato in questi due versetti essere veramente il principio della risurrezione dai morti di cui parlò Gesù, come narra Giovanni 5:28, 29? No, poiché Gesù disse che tutti quelli che sono nelle tombe commemorative sarebbero venuti fuori alla risurrezione di vita o alla risurrezione di giudizio. Siccome il racconto dice che questi erano “santi”, essi sarebbero stati destati alla risurrezione di vita. Furono destati alla risurrezione di vita? No, altrimenti sarebbero ancora vivi oggi, come Gesù ha continuato a vivere dalla sua risurrezione alla vita in poi. — Apoc. 1:18.
    Per questo leggiamo che “Cristo è stato destato dai morti, primizia di quelli che si sono addormentati nella morte”. “Egli è il principio, il primogenito dai morti, onde sia il primo in tutte le cose”. Questi santi non poterono perciò essere risuscitati con la prospettiva della vita eterna come l’ebbe Gesù. — 1 Cor. 15:20; Col. 1:18.

    Essi non poterono nemmeno risuscitare alla vita subito dopo che lo fu Gesù, come suppongono alcuni, perché Paolo mostra che i santi cristiani saranno risuscitati e riceveranno la loro ricompensa “in quel giorno”, quando “il Signore stesso scenderà dal cielo con grido di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio”. Paolo non scrisse questo se non molti anni dopo la risurrezione di Gesù e l’adempimento sarebbe avvenuto nel lontano futuro. — 2 Tim. 4:8; 1 Tess. 4:16.

    È dunque possibile che questi fossero santi precristiani, destinati a vivere non in cielo ma sulla terra? Se fosse così, non avrebbero nemmeno potuto ricevere la loro risurrezione al tempo in cui fu risuscitato Gesù, perché Paolo scrisse di loro: “Tutti questi, sebbene ricevessero testimonianza per la loro fede, non ottennero l’adempimento della promessa, perché Dio previde per noi qualche cosa di migliore, affinché essi non fossero resi perfetti senza di noi”. Se questi fossero stati risuscitati alla vita allora, sarebbero stati resi perfetti indipendentemente da “noi”, i santi cristiani. — Ebr. 11:39, 40.

    segue
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    poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
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    con la mia destra di giustizia”.
    (Isaia 41:10)

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    (garoma)
    Post: 17.688
    TdG
    00 20/04/2011 07:36
    NESSUNA RISURREZIONE DI CORPI

    Inoltre, in nessun luogo delle Scritture leggiamo che siano risuscitati i corpi dei morti; benché il cosiddetto credo apostolico insegni la risurrezione del corpo umano. I “morti” sì, ma non “i corpi dei morti”. I morti saranno risuscitati nel tempo stabilito da Dio ed essi riceveranno un corpo convenevole; essi avranno la stessa personalità. Notate il chiaro ragionamento dell’apostolo Paolo su questo argomento della risurrezione dei santi cristiani: “‘Come saranno risvegliati i morti? Sì, con quale corpo verranno?’ . . . Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; e in quanto a ciò che semini, tu non semini il corpo che crescerà, ma un nudo granello, . . . ma Dio gli dà il corpo che vuole . . . Così pure è la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è risuscitato nell’incorruttibilità. . . . È seminato corpo fisico, è risuscitato corpo spirituale. . . . carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione eredita l’incorruttibilità”. — 1 Cor. 15:35-38, 42-44, 50.

    Poiché la Bibbia non insegna la risurrezione del corpo umano né alla prima risurrezione né a quella seguente, che qui fossero risuscitati dei corpi proverebbe come non poté essere l’inizio di alcuna di queste risurrezioni. Tutt’al più avrebbe potuto essere una risurrezione temporanea di alcuni fedeli Giudei che molto probabilmente sarebbero morti poco tempo prima. La loro risurrezione non sarebbe stata quindi in nessun modo diversa dalla risurrezione di Lazzaro l’amico di Gesù e altri come lui.

    Ma anche questa supposizione dev’essere scartata a causa delle domande seguenti: Se le tombe si aprirono quando Gesù morì perché i corpi dei santi dovettero aspettare finché Gesù non fu risuscitato, per venire fuori delle tombe e apparire a molti? Quando Gesù fu risuscitato vi fu un terremoto; perché non avrebbero essi potuto aspettare questo avvenimento? A chi comparvero questi corpi? Fu la loro risurrezione in concorrenza con quella di Gesù, che comparve il terzo giorno ai suoi discepoli? Quale fu lo scopo della loro comparsa? Su che cosa richiamarono essi l’attenzione o di che cosa parlarono? Accrebbe la loro risurrezione o aggiunse la loro risurrezione alcuna cosa a quella di Gesù o fu una conferma della sua risurrezione? Come mai tale insolito avvenimento non è menzionato in nessun altro luogo delle Scritture Greche Cristiane? E perché l’apostolo Paolo non richiama l’attenzione sulla loro risurrezione, nel suo argomento di 1 Corinzi 15 secondo cui vi è una risurrezione dei morti? Se molti erano stati risuscitati e visti da molti, sarebbe stato noto a tutti e Paolo avrebbe menzionato questo fatto.
    Una ragionevole soluzione di questo problema è data dalla traduzione dei versetti in questione nella Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane. Benché sia una traduzione letterale, essa pone la chiarezza del pensiero al di sopra della lettera. Essa dice: “E le tombe commemorative furono aperte e molti corpi dei santi che si erano addormentati furono gettati fuori, (e delle persone, uscendo di mezzo alle tombe commemorative dopo che egli era risuscitato, entrarono nella santa città), ed essi furono visti da molte persone”. Da questa traduzione si comprende che non fu nessuna risurrezione di “santi che vi riposavano” ma semplicemente dei corpi furon gettati fuori dalle loro tombe dal terremoto che si verificò alla morte di Gesù.

    Né la Traduzione del Nuovo Mondo è la sola a rendere questi versetti in questo modo. Una moderna traduzione tedesca dice molto similmente: “Delle tombe furono aperte e molti corpi di quelli che erano stati seppelliti furono gettati fuori. In questa posizione essi sporgevano dalle tombe e furono visti da molti che passarono accanto a loro tornando nella città”. — Matt. 27:52, 53.
    Un avvenimento abbastanza simile a questo avvenne nel 1949 nell’Ecuador. Ivi i morti sono di solito sepolti in ampie volte sepolcrali, un ripiano sull’altro e una volta sull’altra. Un terremoto ruppe queste volte, gettando fuori molti cadaveri, che dovettero essere sepolti immediatamente per impedire che scoppiasse un’epidemia.

    Qual è la base di queste versioni? Prima di tutto, si noti che il pronome “essi” (Matt. 27:53) non si può riferire ai “corpi”, perché tutti i pronomi greci hanno un genere ed “essi” è genere maschile, mentre “corpi” è neutro. Né “essi” potrebbe riferirsi ai “santi”, poiché il testo non dice che fossero risuscitati i santi ma semplicemente che furon risuscitati o gettati fuori i loro corpi. Inoltre, anche i più antichi manoscritti non sono d’accordo l’uno con l’altro nella forma di questo testo. Il Sinaitico omette le parole “e le tombe commemorative furono aperte” ed “entrarono”.

    A causa di tutte le domande che questi versetti suscitano, le loro contraddittorie versioni e le loro variazioni nella maggioranza degli antichi manoscritti, un’altra alternativa non può essere esclusa completamente. E qual è essa? Quella che questi versetti non furono scritti da Matteo stesso ma furono aggiunti dalla mano di uno dei primi copisti. Questo pensiero sembra trovare ulteriore conferma nel fatto che la particolare parola greca resa “risurrezione” in questo passo, égersis, non ricorre in nessun altro luogo delle Scritture Greche Cristiane. Inoltre, qui è l’unico uso dell’espressione “i santi” in tutti i Vangeli, la cui prima comparsa si ebbe dopo la Pentecoste. Il fatto che questi versetti si trovino nel Vangelo apocrifo dei Nazzareni ma non in alcuno degli altri Vangeli canonici rende ulteriormente sospetti questi versetti. A proposito, questo Vangelo dei Nazzareni sarebbe secondo alcuni l’originale Vangelo di Matteo in ebraico, che egli in seguito tradusse in greco. Somiglia al suo Vangelo canonico abbastanza fedelmente, salvo che comincia senza la genealogia.

    Non possiamo fare a meno di ammettere che i versetti 52 e 53 del capitolo 27 di Matteo sono ambigui. Infatti, essi sono fra i versetti più difficili a tradurre di tutte le Scritture Greche Cristiane. A causa della loro ambiguità nessuno può dogmaticamente affermare come dovrebbero esser tradotti. Ciò che guida la versione dei versetti come questi che nel testo originale sono ambigui non è dunque la critica del testo, perché essa è frustrata dall’ambiguità. Piuttosto, l’esegesi, o l’interpretazione del significato biblico che lo scrittore originale intese esprimere, dovrebbe esserci di guida. Il modo in cui ciascun traduttore renderebbe pertanto tali versetti dipenderebbe dal suo intendimento del resto delle Scritture. I fatti scritturali che abbiamo esposti mostrano come essi debbano tradursi per essere in armonia col resto della Bibbia.

    w61 293, 295
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    poiché io sono il tuo Dio. Di sicuro ti fortificherò.
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    con la mia destra di giustizia”.
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    Lucifero_89
    Post: 231
    Città: CATANIA
    Età: 34
    00 20/04/2011 08:00

    Lucifero, solo un appunto.
    Sopra parli di approccio scientifico e sotto indichi di voler "accertare il fatto che sia stata intenzione...".



    Guarda che la filologia, nei limiti del possibile, cerca di analizzare anche questi aspetti. Dalla Treccani infatti la filologia è anche definita come "Per estens., in ogni ricerca, l’interpretazione di fatti (o di personaggi, ecc.) basata sull’esame di testi e documenti o su notizie storiche". E, in quanto interpretazione, presuppone dunque che si capisca cosa voglia dire o trasmettere l'autore, entrando quindi anche nel campo dell'ermeneutica.

    In effetti mi piace immaginare i filologi come una sorta di psicologi della storia (e il lavoro dello psicologo è già arduo avendo a sè un soggetto analizzabile in carne ed ossa, figuriamoci se tutto ciò che abbiamo del soggetto sono solo delle testimonianze scritte).


    Saluti
    «Un giorno sarà legato al mio nome il ricordo di qualcosa di enorme ­ una crisi quale mai si era vista sulla terra, la più profonda collisione di coscienze, una decisione evocata contro tutto ciò che finora è stato creduto, preteso, consacrato. Conosco la mia sorte. Il mio tempo non è ancora venuto. Alcuni eroi nascono postumi.»
    - (Friedrich Nietzsche, Ecce Homo)
  • .Piero:
    00 20/04/2011 08:21
    A ne l'evento appare molto probabilmente solo allegorico.
    E' probabile che sia stato aggiunto da qualche copista successivo, come è accaduto per altri passi dei vangeli, ma, considerato le vostra ipotesi, vorrei mettere l'accento anche sull'ultima frase:
    "entrati nella città santa apparvero a molti"
    Quell'"apparvero" non sembra assolutamente potersi riferire a persone (di cui Matteo non parla) che entrano nella città per riferire dell'accaduto.
    Da parte mia metto in dubbio la storicità sia dei corpi dei santi levati o resuscitati, sia del tremendo terremoto (tale doveva essere per provocare la rottura delle rocce, la rottura del velo del tempio e lo sbalzare fuori dalle tombe i corpi dei morti.
    Sia l'episodio dei morti che entrano in città, sia il forte terremoto non sono assolutamente descritti in tutto il NT, neanche da Paolo, che pure era ispirato dallo Spirito Santo.
    Ma, importante, tale terremoto avrebbe dovuto essere segnalato da almeno qualcuno degli innumerevoli seri scrittori del tempo, che invece non ne fanno il minimo cenno (in realtà non fanno cenno neanche ai miracoli a profusione di Gesù, anzi, non lo conoscono nemmeno).
    Nessuna meraviglia, si può leggere il vangelo facendo conto che quegli avvenimenti non siano mai esistiti, non cambia nulla, e forse rappresenta la realtà storica. La realtà teologica è un'altra cosa.
  • ONLINE
    jwfelix
    Post: 37.006
    TdG
    00 20/04/2011 13:37
    Ne avevamo già parlato ma non ricordo cove

    Comunque vi allego la mia ricerca


    Note in calce

    "…alle difficoltà che la questione non può non sollevare, alcuni interpreti moderni (Schegg, Bisping, Fillion) preferiscono dire che non si tratta di risurrezioni propriamente dette, ma di semplici apparizioni…". – Vangelo secondo San Matteo (1955) Commento di A. Durand S. J.

    "…i vers. 52-53 non sono una parte del testo originale.". – FENTON

    "…la sua interpretazione è difficile, e per questo, oggetto di varie opinioni…". – Nacar Colunga

    "Di questo episodio misterioso non è stata data ancora nessuna spiegazione soddisfacente.". – UTET

    Dizionari biblici – Commentari

    "È difficile rendere conto dell'avvenimento menzionato nei versetti 52 e 53. Alcuni hanno pensato che questi due versetti siano stati inseriti nel testo di Matteo dal vangelo dei Nazareni, altri pensano che il semplice significato sia questo: col terremoto parecchi corpi che erano stati sepolti furono gettati fuori ed esposti alla vista, e rimasero sulla superficie del suolo fin dopo la risurrezione di Cristo, e furono visti da molte persone nella città…Il passo è estremamente oscuro". – Commentary, Adam Clarke

    "Questo fatto non è narrato così pienamente come la curiosità desidererebbe…Noi possiamo fare al riguardo domande che non possiamo appagare". – Dott. Jenks, Bible Commentary

    Vocabolari – Lessici, ecc.

    …sollevo…". – Vocabolario Greco – Italiano (1967) L. Rocci

    …sollevare…tirar su, tirar fuori…". – Dizionario base del Nuovo Testamento Greco – Italiano a cura di Carlo Buzzetti (1991)

    Altro

    "…a) Hagioi (i santi che risorgono e appaiono in Gerusalemme) non è un vocabolo matteano, Mt userebbe dikaioi: b) il termine egersis (dopo la sua risurrezione: v. 53) per indicare la risurrezione di Cristo è un apaxlegomenon nel NT mentre Mt conosce anastasis…la successione di proposizioni coordinate da un ripetuto kai…non è il modo usuale di scrivere di Mt…Da tutte queste osservazioni…siamo di fronte a un testo preesistente a Mt, formatosi in due tempi…". – Cristianesimo nella Storia; Volume VI, Ricerche Storiche Esegetiche Teologiche – Ottobre 1985, Fascicolo 3; EDB, pag. 603

    "Dal racconto matteano si potrebbe dedurre che questi giusti, forse profeti martirizzati, sarebbero risorti prima di Gesù…Ora, da tutto il NT risulta che il primo essere umano risuscitato fu Gesù, "la primizia di coloro che sono morti" (1Cor 15,20; cf Col 1,18; Ap 1,5). L'Evangelista, pertanto, non si riferisce alla risurrezione fisica dei giusti, ma alla loro salvezza derivante dalla morte redentrice e dalla risurrezione di Gesù…Che Mt vada inteso simbolicamente, si evince pure da Atti 2,29, dove Pietro nel giorno di Pentecoste non accenna alla risurrezione di Davide, ma afferma che il santo re giaceva ancora nella tomba…". – Sinossi e commento esegetico-spirituale dei quattro vangeli (2004) Angelico Poppi, ofmconv; Edizioni Messaggero Padova

    Commento

    Ci fu una risurrezione dei morti, quando Gesù morì? Molti dicono di sì, basandosi su Matteo 27:52, 53. Ma è proprio così? Esaminiamo i fatti.

    Alcuni particolari

    Un particolare interessante è che tale passo si trova esclusivamente in Matteo. Se questa fu veramente una risurrezione, un fatto molto importante, come mai gli altri libri della Bibbia non ne fanno alcuna menzione?
    Innanzi tutto, come già accennato nella nota a cura di FEN, secondo alcuni questi versetti non fanno parte del testo originale. Il commentario di Adam Clarke sottolinea: "Alcuni hanno pensato che questi due versetti siano stati inseriti nel testo di Matteo dal vangelo dei Nazzareni". Il Tyndale New Testament Commentaries precisa che tutto ciò "deve presumibilmente essere visto come simbolico". Sì, questo può essere probabile, poiché lo stile di questi due versetti sembra essere diverso da quello di Matteo.

    Le parole greche

    La parola "" (i santi), non è un vocabolo usato da Matteo, egli usa  (i giusti). (Vedi Matteo 13:43, 49; 23:29; 25:46) Inoltre, anche Luca quando parla della risurrezione fa riferimento a quella dei giusti (), non a quella dei santi (). (Vedi Luca 14:14; Atti 24:15)
    Il commentatore Clarke afferma che "col terremoto parecchi corpi che erano stati sepolti furono gettati fuori ed esposti alla vista, e rimasero sulla superficie del suolo fin dopo la risurrezione di Cristo, e furono visti da molte persone nella città…Il passo è estremamente oscuro".
    Infine, "va detto che éghersis compare solo una volta, in Mt 27, 53, per indicare la risurrezione di Gesù; per il resto abbiamo anástasis o le forme verbali". (Dizionario dei Concetti Biblici del Nuovo Testamento (1991) a cura di L. Coenen – E. Beyreuther – H. Bietenhard; EDB, pagina 1573)

    Una risurrezione?

    Poteva questa essere una risurrezione? No, poiché Gesù doveva essere il primo ad essere risuscitato dai morti (Atti 26:23; 1 Corinti 15:20; Colossesi 1:18) ed è durante la parusia, o presenza di Cristo che i santi devono partecipare alla prima risurrezione (1 Tessalonicesi 4:14-17; Apocalisse 20:6).

    Conclusione

    A questo punto si deve ammettere che questi due versetti sono molto strani. Infine, i fatti esposti sopra mostrano che, data l'incomprensibilità, sia più corretto tradurli com'è stato fatto nella TNM per essere in armonia con il resto delle scritture.

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    LeonardoN
    Post: 3.360
    00 20/04/2011 14:15
    Re:
    Lucifero_89, 19/04/2011 23.11:


    Leonardo:


    La sua perplessità sulla conclusione di alcuni che ti ho grassettata dipende dal fatto "che non si spiega perchè i corpi morti esposti abbiano dovuto aspettare la domenica per risorgere"




    Per motivi teologici suppongo. I morti non sarebbero potuti risorgere nel giorno della morte stessa di Gesù, ma solo dopo la sua resurrezione, altrimenti Gesù non sarebbe potuto essere il "primogenito dei morti".



    Sì lo penso anche io: non è possibile risolvere la questione in modo convincente senza cadere in qualche modo in contraddizione (ad es. di 1 Corinti 15:23 ...Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza o Matteo 25:31-40), per chi considera tutto il NT ispirato da Dio, se si considera quella dei santi una risurrezione pre-gesuana o pre-parousia di Cristo! La TNM, in questi due versetti oscuri, è riuscita a trovare la soluzione più convincente: non si tratta di risurrezione ma di corpi di cadaveri fatti uscire dalle tombe dal terremoto!



    Se quelle fossero state risurrezioni vere il messaggio della vittoria sulla morte di Gesù forse sarebbe stato più forte ed immediato ma i problemi, con la risurrezione alla parousia, che crea sono molto più grandi di una illustrazione meno forte ma sempre chiara!!



    Lucifero_89, 19/04/2011 23.11:


    Penso che questa risurrezione sia stata introdotta proprio per motivi escatologici/messianici. Come è noto il Vangelo di Matteo è quello che più di tutti cita e fa riferimento all'adempimento delle profezie dell'Antico Testamento, ed anche qui vedo l'adempimento, seppur parziale, di una profezia messianica : quella, appunto, della resurrezione dei corpi : "Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere!" - Isaia 26:19



    Può essere, certo il linguaggio escatologico ci sta ma non necessariamente deve essere tutto simbolico, mi convince di più il fatto accaduto con valore anche simbolico, uno non esclude l'altro!
    Gesù ha distrutto la morte con la sua morte e l'apertura delle tombe, rompendole - so com'erano fatte le tombe nel I sec ev e non ci vedo niente di impossibile nel far fuoriuscire dei cadaveri col terremoto - , ben si addice a questo evocando quando dalla tombe commemorative usciranno i risorti. A tal proposito aggiungo che Matteo 25:31-40 sostiene il giudizio universale e quindi la resurrezione [dei corpi] dei morti durante la parousia di Cristo [SM=g27988] !!

    Lucifero_89, 19/04/2011 23.11:



    Per quanto riguarda la questione dell'"essi" presente nell'originale non so dirti quale base grammaticale lo "sottintenda" perchè non conosco il greco ma il fatto che tutte le interlineari che ho consultato lo riportino (they in inglese) dovrebbe essere significativo, beid sotto:



    Eh, e come si a dimostrare che quel "essi" sottinteso sia riferito ad altri soggetti diversi dai "morti risorti/levati"?



    Saluti



    Se non si può risorgere prima della parousia di Cristo tutto torna, in altri modi è tutto molto sfumato e confuso come a me sembrano le seguenti conclusioni:

    www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/mt_27_52_sepolcri_si_aprirono_molti_corpi-1828...

    www.cattoliciromani.com/forum/showthread.php/matteo_27_52_53-8748.html?...


    www.laparola.net/testo.php?riferimento=Mt27,52-53&versioni[]=Commentario

    Per quanto riguarda la questione "santi" e cioè perchè Matteo dica che i "santi sono levati" attenzione a non farsi confondere con il significato che oggi questo termine per lo più evoca alla nostra mente!
    Sia l'AT che il NT (in continuum con l'accezione ebraica essendo i primissimi cristiani quasi tutti ebrei) contengono l'accezione di santo riferito al popolo di Dio, vedi Deuteronomio 33:3 (anche laddove la CEI 2008 traduce popoli è riferito comunque alle tribù d'Israele).
    Matteo quindi, scrivendo soprattutto a lettori ebrei, - vuoi per far capire loro che Dio li considerava sempre suoi santi, vuoi per altre ragioni - stava indicando che alcuni cadaveri di israeliti erano usciti dalle tombe a motivo del terremoto!

    Per me questa è la ricostruzione contestuale e rispettosa del testo greco più convincente che vi sia! [SM=g27988]

    Leo

    PS Ma per la tua tesi di interpolazione hai qualche base manoscritta per sostenerla?
    [Modificato da LeonardoN 20/04/2011 14:17]

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    Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
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  • dispensa.
    00 20/04/2011 15:17
    Re:
    .Piero:, 20/04/2011 08.21:

    A ne l'evento appare molto probabilmente solo allegorico.
    E' probabile che sia stato aggiunto da qualche copista successivo, come è accaduto per altri passi dei vangeli, ma, considerato le vostra ipotesi, vorrei mettere l'accento anche sull'ultima frase:
    "entrati nella città santa apparvero a molti"
    Quell'"apparvero" non sembra assolutamente potersi riferire a persone (di cui Matteo non parla) che entrano nella città per riferire dell'accaduto.
    Da parte mia metto in dubbio la storicità sia dei corpi dei santi levati o resuscitati, sia del tremendo terremoto (tale doveva essere per provocare la rottura delle rocce, la rottura del velo del tempio e lo sbalzare fuori dalle tombe i corpi dei morti.
    Sia l'episodio dei morti che entrano in città, sia il forte terremoto non sono assolutamente descritti in tutto il NT, neanche da Paolo, che pure era ispirato dallo Spirito Santo.
    Ma, importante, tale terremoto avrebbe dovuto essere segnalato da almeno qualcuno degli innumerevoli seri scrittori del tempo, che invece non ne fanno il minimo cenno (in realtà non fanno cenno neanche ai miracoli a profusione di Gesù, anzi, non lo conoscono nemmeno).
    Nessuna meraviglia, si può leggere il vangelo facendo conto che quegli avvenimenti non siano mai esistiti, non cambia nulla, e forse rappresenta la realtà storica. La realtà teologica è un'altra cosa.



    credo si tratti di una costruzione grammaticale,,,e si resero così visibili corpi espulsi dalle tombe a molti che po nadarono in città a dirlo..altrimenti come si sarebbe saputo senza testimon

    ciao.


  • OFFLINE
    barnabino
    Post: 67.472
    00 20/04/2011 15:19
    Caro Lucifero,


    Non mi riferivo alla storicità, ma al semplice fatto che da un punto di vista filologico l'evangelista originale abbia voluto scrivere o meno di quell'evento



    Da un punto di vista strettamente filologico non mi pare che possiamo dire nulla di definitivo, Matteo può aver riferito solo una conseguenza del terremoto, evidentemente inteso come evento divino, e, per avvalorarne la storicità, può aver citato l'esistenza di testimonianze oculari.


    Il che vuol dire che potrebbe anche aver scritto una balla, ma almeno ci accertiamo del fatto che sia stata nella sua intenzione trasmettere proprio quel messaggio e non altri. Storicamente parlando, è tutta un'altra storia



    Qualunque sia quello che voleva scrivere Matteo mi pare che sia legato in qualche modo legato almeno ad una pretesa storicità dell'avvenimento, dato che specifica che "i corpi dei morti levati" furono visti/si fecero vedere da molti a Gerusalemme.


    Devi considerare che Atti è stato scritto da un altro autore : Luca, non Matteo. Luca non riporta nemmeno gli episodi post-resurrezione registrati nel Vangelo di Giovanni se è per questo. Ogni evangelista ha le proprie fonti redazionali



    E' vero, ma poiché Luca, che quasi certamente conobbe Paolo e si servì di altre fonti, è l'unico che tratta dettagliatamente dell'ascensione di Gesù, sarebbe alquanto strano che trascurasse quello che non era certo un dettaglio, e d'altronde Matteo non fa alcun riferimento al fatto che questi "corpi di santi" fossero in seguito rapiti in cielo con Gesù, quella è una deduzione basata su un passo di Paolo. Volevo solo dire che mi pare molto difficile che le parole in Efesini siano legate all'episodio di Matteo.


    Ovvero, si direbbe in maniera molto chiara che i morti risorgono e vanno a Gerusalemme il giorno stesso in cui risorge Gesù. Dopo (anni, decenni,etc.) viene elaborata una cristologia più elaborata (sopratutto dalle lettere deuteropaoline e l'apocalisse) in cui Gesù diviene teologicamente il "primogenito dei morti".



    Non saprei, non mi pare che esiste alcuna variante testuale che possa giustificare l'ipotesi di una tarda aggiunta al testo e se l'ipotesi si fonda solo su un'ipotetica ipotetica evoluzione cristologica, l'idea che Gesù è "primizia dei morti" si trova anche nelle lettere sicuramente attribuite a Paolo e pertanto è anch'essa certamente molto antica. Certo, possiamo immaginare due tradizioni discordanti, ma di nuovo facciamo solo ipotesi.


    Tuttavia se la lettura "morti risorti" fosse quella giusta, allora l'ipotesi dell'armonizzazione confermerebbe che il verso, in quanto "imbarazzante" per la Chiesa primitiva, sarebbe stato composto realmente dall'agiografo matteano



    Oppure non vi è stata alcuna risurrezione e Matteo ha voluto ricordare l'episodio, in sé piuttosto banale, solo per dimostrare che delle conseguenze di quel terremoto vi furono dei testimoni. L'attesa di tre giorni è un dettaglio che si spiega con il rispetto delle Leggi di purità cerimoniale in giorno di festa, se è così l'inciso assume ancor più un valore di testimonianza storica e avvalla l'idea che i morti furono semplicemente riesumanti e non risuscitati.


    Comunque preciso che anche la mia è una pura congettura senza pretese di fondamento o valore probatorio e che la sto esponendo giusto solo per esprimere una mia idea o parere sull'argomento



    Si.... ormai ti conosco! [SM=g27988]

    Concordo con quello che dici, il testo è oscuro e lascia aperte molte ipotesi, spesso (come tu stesso dici) influenzate più da un'ipotetica visione generale dello sviluppo storico e teologico del cristianesimo (o della cristologia) che dal testo in sé. Ma questo vale anche per la versione della TNM!

    Shalom
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    Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

    FORUM TESTIMONI DI GEOVA
  • laila74
    00 01/06/2020 22:09
    Re:
    (garoma), 20/04/2011 07:36:

    NESSUNA RISURREZIONE DI CORPI

    Inoltre, in nessun luogo delle Scritture leggiamo che siano risuscitati i corpi dei morti; benché il cosiddetto credo apostolico insegni la risurrezione del corpo umano. I “morti” sì, ma non “i corpi dei morti”. I morti saranno risuscitati nel tempo stabilito da Dio ed essi riceveranno un corpo convenevole; essi avranno la stessa personalità. Notate il chiaro ragionamento dell’apostolo Paolo su questo argomento della risurrezione dei santi cristiani: “‘Come saranno risvegliati i morti? Sì, con quale corpo verranno?’ . . . Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; e in quanto a ciò che semini, tu non semini il corpo che crescerà, ma un nudo granello, . . . ma Dio gli dà il corpo che vuole . . . Così pure è la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è risuscitato nell’incorruttibilità. . . . È seminato corpo fisico, è risuscitato corpo spirituale. . . . carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né la corruzione eredita l’incorruttibilità”. — 1 Cor. 15:35-38, 42-44, 50.

    Poiché la Bibbia non insegna la risurrezione del corpo umano né alla prima risurrezione né a quella seguente, che qui fossero risuscitati dei corpi proverebbe come non poté essere l’inizio di alcuna di queste risurrezioni. Tutt’al più avrebbe potuto essere una risurrezione temporanea di alcuni fedeli Giudei che molto probabilmente sarebbero morti poco tempo prima. La loro risurrezione non sarebbe stata quindi in nessun modo diversa dalla risurrezione di Lazzaro l’amico di Gesù e altri come lui.

    w61 293, 295



    ottima esposizione, integralmente condivisibile anche se in contrasto con la versione ufficiale del sito.

    shalom


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    Angelo Serafino53
    Post: 8.013
    Città: BARI
    Età: 70
    TdG
    00 01/06/2020 23:07


    viene citata una vecchia rivista del 1961

    bit.ly/3doHETV
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