Strage di gatti a Milano: uccisi 120 cuccioli

L'Aidaa ha messo una taglia di 6mila euro sul killer dei micini

Circa 120 cuccioli di gatto sono stati uccisi da un serial killer a Cassinetta di Lugagnano, un piccolo paese in provincia di Milano. I gattini appartengono tutti ad una colonia del paese e sono vittime di un macabro rituale, sempre lo stesso, ripetuto ossessivamente. Dopo l'ennesimo ritrovamento, l'Aidaa, Associazione italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente, ha deciso di mettere una taglia di 6mila euro sul killer.
I cuccioli, tolti alla mamma, sono stati inseriti dal folle in una scatola di scarpe, che viene poi infilata in un sacchetto abbandonato sempre davanti allo stesso cancello. In molti casi i gatti muoiono soffocati, in altri in maniera naturale perché tolti troppo presto alla madre.

Dopo l'ennesimo ritrovamento di un sacchetto contenente un cucciolo morto l'Aidaa ha preso la decisione di mettere una taglia sul killer dei gatti. "Già da diversi mesi - spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - stiamo seguendo la situazione della colonia felina in questione ma adesso, dopo il ritrovamento di una cucciolata di tre micini di poco più di una settimana, fortunatamente vivi ma in condizioni pietose lasciati ancora nel sacchetto di plastica davanti al solito cancello, abbiamo deciso di accelerare i tempi di intervento".

"E se da una parte - continua Croce - chiediamo all'Asl e al sindaco di provvedere alla sterilizzazione di tutte le femmine della colonia, di cui siamo pronti ad assumerci la responsabilità, dall'altra parte invitiamo tutti i cittadini della zona e chi è a conoscenza di informazioni certe sul serial killer a fornircele e a fornirle ai carabinieri. Noi come Aidaa mettiamo a disposizione una taglia a chi ci darà informazioni che possano portare all'esatta individuazione del responsabile, o dei responsabili, di questo massacro che si ripete nel tempo e che deve essere fermato".

"Probabilmente - conclude il presidente - la persona o le persone che compiono questi atti lanciano un messaggio quasi a voler significare che loro stessi si sentono abbandonati e hanno bisogno di aiuto, ma questo non deve avvenire a scapito di centinaia di micini morti per mano di un serial killer quasi sicuramente squilibrato".